Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittura”?

France
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da France »

Antonio sono d’accordo con te che i discepoli erano stati inviati per insegnare il Vangelo e non per scrivere.
Ma allora perché tanti scritti?
Dico la mia, forse per come è avvenuto anche per la Torah orale c’è stato un particolare periodo storico che ha fatto sì che per preservarla si dovuta mettere per iscritto.
Probabilmente visto il procrastinarsi della venuta del Signore si è voluto mettere per iscritto questi insegnamenti affinché non andassero perduti.
Chi ci dice di tutta questa letteratura cristiana quale sia l’esatto insegnamento è cosa sia stato aggiunto e cambiato?
Fin dalle prime comunità c’erano sette diverse solo in seguito quando è diventata religione di Stato la chiesa cattolica è riuscita a spazzarle via tutte.
Allora come riconoscere il genuino insegnamento?
Come ho detto qualche post indietro io cerco sempre la conferma nelle scritture ebraiche.
Un abbraccio
marco
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da marco »

bgaluppi ha scritto:[
Tiziano, ti sei mai chiesto “chi ha deciso che il Vangelo di Giovanni lo ha scritto l’apostolo Giovanni”? Anche Giovanni era agràmmatos, a detta di At 3:14, e il Vangelo non riporta il nome del suo autore (e infatti non può essere considerato pseudoepigrafo, come la 2Pt). È attribuito a Giovanni. Ma chi lo ha deciso? Neppure gli altri vangeli riportano il nome degli autori. Il che è un bene, perché non potranno mai essere considerati pseudoepigrafici. Sono scritti genuini, ma non riportano il nome degli autori. E sugli stessi Vangeli, mai Yeshùa ha ordinato ai dodici di mettere per iscritto qualcosa. Marco e Luca non erano dei dodici, quindi è verosimile che abbiano deciso di scrivere. Ma agli apostoli Yeshùa ordinò di essere suoi testimoni, di annunciare il Vangelo, non di scrivere (MT 10:5 ss.; LC 24:47-48; At 1:8). La predicazione era orale, non scritta.

I quattro Vangeli, Atti, 1-2-3 Giovanni e la Lettera agli Ebrei, tecnicamente, sono tutti scritti anonimi. Chi e quando ne ha decisa la paternità? Quando, per la prima volta, si ha testimonianza dei Vangeli come scritti attribuiti a Marco, Matteo, Luca e Giovanni? Non sono domande per mettere in dubbio qualcosa, sono domande che non ci facciamo mai ma a cui è importante rispondere, se si vuole studiare in profondità, senza fermarsi a ciò che è comunemente accettato ma non spiegato. Se i Vangeli non fossero attribuibili agli evangelisti, cosa cambierebbe? Sarebbero comunque documenti storici che raccontano gli eventi intorno a Yeshùa. Però non sarebbero necessariamente ispirati. Ma Yeshùa, su questi stessi Vengeli, ha mai detto ai dodici di scrivere sotto ispirazione? Disse loro che lo spirito li avrebbe aiutati a difendersi davanti ai tribunali (LC 12:11-12). O gli evangelisti, al pari dei profeti che dicono chiaramente di essere indotti da Dio ad essere profeti e talvolta a scrivere, dicono mai di essere ispirati? Può essere che mi sbagli, magari lo dicono e in questo momento mi sfugge, ma mi pare proprio di no. Dunque, in base a cosa si è deciso che i Vangeli siano ispirati? Non in base a 2Tim 3:16, perché quel versetto parla del Tanàch, non delle Scritture Greche. La predicazione era ispirata, ma i Vangeli? In LC 1:1-4, l'autore non ha affatto la pretesa di scrivere sotto ispirazione; dice che si informò presso quelli che furono testimoni diretti.
Possiamo dire lo stesso con le Scritture ebraiche!

Non comprendo perché quelle Scritture non si mettono in dubbio. Solo quelle cristiane creano dogmi,dubbi,incongruenze.
Il Pentateuco credete veramente che a scriverlo sia stato Mosè?
Oppure i testi Profetici sono stati scritti in toto dai Profeti e giunti a noi così come scritti?
Chi ha selezionato e voluto il canone biblico è Dio, da Genesi ad Apocalisse.
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Lucry
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da Lucry »

Buongiorno a tutti :YMHUG:
in base al dizionario possiamo trovare due definizioni di agràmmatos
1. a chi non è stato insegnato abbastanza da leggere e scrivere
2. chi non ha un'istruzione sufficiente , a livello globale o in qualche settore.
P.S. vorrei far notare che che la seconda definizione si sposa bene con quella riportata da te:
inteso a descrivere gli Apostoli come "illetterati", e non meramente non versati negli studi rabbinici (At 4:13)” (Moulton-Milligan). Per cui non avente una sufficiente istruzione a livello globale o in qualche settore.
Ora potremmo utilizzarli entrambi per sostenere le nostre tesi. Ma siccome stiamo prendendo in esame un argomento biblico non dobbiamo basarci su un versetto particolare estrapolato singolarmente, in questo caso at 4:13. Ma possiamo trovare altri passi biblici di riferimento che ci aiutano a capire il contesto e soprattutto ci danno una descrizione indiretta di Simon Pietro. Per cui come hanno fatto tutti gli altri che si sono messi alla ricerca prima di noi, troviamo quesiti versetti che ci aiutano a comprendere chi veramente fosse Simon Pietro e ci fa capire il contesto in cui cresce e vive. Leggiamo per cui Gv 1:44; Gv 12:21;Gv 1:44; Lc 4:31; Mr 2:1;Mt 9:1;Mt 8:20; Mt8:14; Lc 18:28; Lc 5:3; Mt 4:18; Lc 5:10; Mr 1:20; Mt 26:73; At 1:20;2:15,21,25-28,34. Ora dovremmo avere un quadro più generale di Simon Pietro. Ora analizziamo il versetto di atti 4:13: “popolani senza istruzione[ἀγράμματοι καὶ ἰδιῶται (agràmmatoi kài idiòtai)]”.
Leggendo questa frase per come si presenta e traducendola letteralmente, non affiancandola ad altri versetti, arriviamo alla conclusione che Simon Pietro era un povero pescatore analfabeta. Ma se poniamo attenzione alla scrittura di atti, collocandola nel contesto e affiancandola altre scritture (prima elencate), si comprende chiaramente che i sacerdoti non stavano dicendo che Simon Pietro non fosse capace di leggere e di scrivere, ma che non aveva ricevuto istruzione nello studio rabbinico della Scrittura. Ora possiamo continuare a fermarci su un singolo versetto tradurlo letteralmente parola per parola oppure come diciamo sempre analizzare tutte le scritture e comprenderlo nel contesto. P.S. Se per atti 4:13 utilizziamo il primo metodo, poi dobbiamo utilizzarlo sempre anche in riferimento ad altri versetti riguardanti ad altri argomenti.
In questo caso molti versetti sarebbero in contrapposizione tra loro e soprattutto in netto contrasto con le Scritture.
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Lucry
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da Lucry »

Scusate se posto sempre qualcosa, è che ho provato a tradurre la parola αγράμματος in ebraico ed è uscita questa parola בורות. La cosa si è fatta interessante, perchè quando ho cercato il significato di quest'ultima mi ha dato IGNORANZA. Mancanza di istruzione e conoscenza su un particolare argomento. Sinonimi follia, analfabetismo, incompetenza, inesperienza, incapacità, inabilità, inettitudine, inconsapevolezza, innocenza, maleducazione, scortesia, rozzezza, cafonaggine, villania, barbarie, inciviltà, oscurantismo. Per cui diciamo che la stessa tradotta letteralmente può avere diversi significati che non c'entrano niente con l'analfabetismo.
A sopporto di questa cosa ho trovato molti articoli interessanti greci. Ma ho deciso di postarne uno di attualità, (non c'entra con l'argomento biblico). Lo posto perchè fa capire che anche oggi questa parola greca è usata per significare qualcosa di diverso, che non necessariamente significa non sapere leggere e scrivere. Allego qui il link http://www.makeleio.gr/%CE%B5%CF%80%CE% ... 82-%CE%B1/" onclick="window.open(this.href);return false;
se cliccate sopra a questo lunghissimo link :d noterete che la parola αγράμματος è attribuita a Alexis Tsipras un politico greco. Secondo voi questo politico è analfabeta, nel senso che non è capace di leggere o di scrivere? Similmente αγράμματος viene usato per Simon Pietro.
trizzi74
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da trizzi74 »

bgaluppi ha scritto:Tiziano, ho controllato il Timeo ma non mi risulta che al cap. 23 sia usato il termine agràmmatos. Per Epitteto, non so. Mi sembra che pur di fare a questo termine un significato improprio alcuni cerchino l'ago nel pagliaio. Ma ti assicuro su una cosa: per tradurre il greco antico classico ci vuole il Rocci. Se il Rocci non riporta il senso generale di "mancanza di istruzione", vuol dire che i classici non lo usano in quel senso. E poi, il termine è composto da alfa privativo e gràfo, che non significa essere istruito ma "scrivere".
Ciao Antonio, anche il dizionario di greco di Montanari cita Plutarco, aggiungendo pure una citazione di Senofonte (XEN):
ἀγράμματος -ον
[γράμμα]
a analfabeta, ignorante PLAT. Tim. 23a XEN. Mem. 4.2.20 ecc. ‖ illetterato, di canto PHILOD. Poem. 2.25 III 22
b non scritto PLAT. Pol. 295a ‖ che non può essere scritto PORPH. Abst. 3.3 ecc.
c inarticolato, di suono ARISTOT. Int. 16a 29 DIOG. 3.107 | che non può emettere suoni articolati, di animali ARISTOT. HA. 488a 33
♦ avv. ἀγραμμάτως
senza istruzione PHIL. 1.195; γράφειν ἀ. scrivere in modo scorretto ARR. EpictD. 2.9.10.

Spero che anche Gianni possa intervenire su questa questione.

Sono pure curioso di sapere quello che afferma il lessico di Bauer. Vediamo se riuscirò a verificarlo.
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
trizzi74
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da trizzi74 »

Lucry ha scritto:Buongiorno a tutti :YMHUG:
in base al dizionario possiamo trovare due definizioni di agràmmatos
1. a chi non è stato insegnato abbastanza da leggere e scrivere
2. chi non ha un'istruzione sufficiente , a livello globale o in qualche settore.
Ciao Lucry, di quale dizionario si tratta?
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
trizzi74
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da trizzi74 »

Ho verificato anche il dizionario base del N.T. di Carlo Buzzetti che riferendosi al termine agràmmatos dichiara:
"senza istruzione (forse = senza specifica istruzione rabbinica)

Dello stesso parere anche il Vocabolario del N.T. GRECO-ITALIANO di Vigini: " Agrammatos agg.incolto; senza istruzione".
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
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Alen.chorbah
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da Alen.chorbah »

marco ha scritto: Chi ha selezionato e voluto il canone biblico è Dio, da Genesi ad Apocalisse.
Quale canone? Cattolico, protestante, siriaco, copto, ortodosso, armeno????
Dalila
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da Dalila »

La domanda è: se agràmmatos significa sempre analfabeta in tutti gli scritti antichi e del periodo, come rileva lo specializzato Moulton-Milligan, perché mai in Atti dovrebbe significare “incolto” ad intendere non necessariamente analfabeta?
Antonio, vedo che sfugge un particolare, il sinedrio non li vide leggere e scrivere, ma ascoltò solo come parlavano e tu sai benissimo che da come una persona parla puoi solo comprendere che è incolta ma non analfabeta. Sei d´accordo?

p.s Vedo per la prima che io e Lucry, su questo argomento, abbiamo lo stesso pensiero. Non vorrei che venisse a fare una scossa di terremoto. :d
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Lucry
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da Lucry »

Ciao Tiziano, l'ho letto su https://el.wiktionary.org/wiki" onclick="window.open(this.href);return false;.
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