Re: La Giovane Partoriente
Inviato: giovedì 31 gennaio 2019, 14:52
Rispondo a Girgenti che mi ha domandato in che modo Is 11 parla del messia futuro e nello specifico di Yeshùa.
Dopo aver descritto l’alterigia orgogliosa del re d’Assiria che pensa di stravincere con la sua potenza, Isaia profetizza la futura venuta di un rampollo di Davide, arricchito di doni ineffabili ad opera dello spirito divino:
“Un ramoscello uscirà dal tronco di Isai e un germoglio spunterà dalle sue radici”. – Is 11:1.
Questo bambino è futuro: “uscirà”. L’allegoria del ramoscello che spunta dal tronco non deve ingannare: si tratta di un bambino, discendente di “Isai” o Iesse. Questo bambino è arricchito da sei doni dello spirito santo di Dio: “Lo spirito di sapienza e di intendimento, lo spirito di consiglio e di potenza, lo spirito di conoscenza e del timore di Geova”. - V. 2, TNM:
1. Spirito di sapienza;
2. Spirito d'intendimento;
3. Spirito di consiglio;
4. Spirito di potenza o forza;
5. Spirito di conoscenza;
6. Spirito di timore del Signore.
Questo bambino non è più un contemporaneo di Isaia (come il primo di Is 7 e 8 e come il secondo di Is 9); egli verrà in un’epoca paradisiaca in cui nel mondo vi sarà pace e benessere. Al suo tempo non ci sarà più l’uccisione cruenta di animali, nemmeno fra bestie feroci: “Il lupo abiterà con l'agnello, e il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato staranno assieme, e un bambino li condurrà. La vacca pascolerà con l'orsa, i loro piccoli si sdraieranno assieme, e il leone mangerà il foraggio come il bue. Il lattante giocherà sul nido della vipera, e il bambino divezzato stenderà la mano nella buca del serpente” (11:6-8). Tutti i popoli cammineranno sotto il suo vessillo: “In quel giorno, verso la radice d'Isai, issata come vessillo dei popoli, si volgeranno premurose le nazioni, e la sua residenza sarà gloriosa”; “Egli alzerà un vessillo verso le nazioni, raccoglierà gli esuli d'Israele, e radunerà i dispersi di Giuda dai quattro canti della terra. La gelosia di Efraim scomparirà, e gli avversari di Giuda saranno annientati; Efraim non invidierà più Giuda, e Giuda non sarà più ostile a Efraim” (9:10,12,13). Al suo tempo “non si farà né male né danno”, “poiché la conoscenza del Signore riempirà la terra, come le acque coprono il fondo del mare”. - 11:9.
Egli sembra l’apice insuperabile della dinastia davidica; la sua figura unica si staglia nel futuro come un ideale insuperato e insuperabile. La sua figura sembra trascendere tempo e terra per donarci una visione celestiale. Si tratta della predizione del messia (il cristo, l’unto, il consacrato) futuro verso cui si appuntano le speranze di tutta Israele. Isaia trascende qui la storia contemporanea per contemplare la felicità messianica descritta con termini di benessere terreno, immagine della pace interiore degli abitanti della terra.
Dopo aver descritto l’alterigia orgogliosa del re d’Assiria che pensa di stravincere con la sua potenza, Isaia profetizza la futura venuta di un rampollo di Davide, arricchito di doni ineffabili ad opera dello spirito divino:
“Un ramoscello uscirà dal tronco di Isai e un germoglio spunterà dalle sue radici”. – Is 11:1.
Questo bambino è futuro: “uscirà”. L’allegoria del ramoscello che spunta dal tronco non deve ingannare: si tratta di un bambino, discendente di “Isai” o Iesse. Questo bambino è arricchito da sei doni dello spirito santo di Dio: “Lo spirito di sapienza e di intendimento, lo spirito di consiglio e di potenza, lo spirito di conoscenza e del timore di Geova”. - V. 2, TNM:
1. Spirito di sapienza;
2. Spirito d'intendimento;
3. Spirito di consiglio;
4. Spirito di potenza o forza;
5. Spirito di conoscenza;
6. Spirito di timore del Signore.
Questo bambino non è più un contemporaneo di Isaia (come il primo di Is 7 e 8 e come il secondo di Is 9); egli verrà in un’epoca paradisiaca in cui nel mondo vi sarà pace e benessere. Al suo tempo non ci sarà più l’uccisione cruenta di animali, nemmeno fra bestie feroci: “Il lupo abiterà con l'agnello, e il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato staranno assieme, e un bambino li condurrà. La vacca pascolerà con l'orsa, i loro piccoli si sdraieranno assieme, e il leone mangerà il foraggio come il bue. Il lattante giocherà sul nido della vipera, e il bambino divezzato stenderà la mano nella buca del serpente” (11:6-8). Tutti i popoli cammineranno sotto il suo vessillo: “In quel giorno, verso la radice d'Isai, issata come vessillo dei popoli, si volgeranno premurose le nazioni, e la sua residenza sarà gloriosa”; “Egli alzerà un vessillo verso le nazioni, raccoglierà gli esuli d'Israele, e radunerà i dispersi di Giuda dai quattro canti della terra. La gelosia di Efraim scomparirà, e gli avversari di Giuda saranno annientati; Efraim non invidierà più Giuda, e Giuda non sarà più ostile a Efraim” (9:10,12,13). Al suo tempo “non si farà né male né danno”, “poiché la conoscenza del Signore riempirà la terra, come le acque coprono il fondo del mare”. - 11:9.
Egli sembra l’apice insuperabile della dinastia davidica; la sua figura unica si staglia nel futuro come un ideale insuperato e insuperabile. La sua figura sembra trascendere tempo e terra per donarci una visione celestiale. Si tratta della predizione del messia (il cristo, l’unto, il consacrato) futuro verso cui si appuntano le speranze di tutta Israele. Isaia trascende qui la storia contemporanea per contemplare la felicità messianica descritta con termini di benessere terreno, immagine della pace interiore degli abitanti della terra.