La Giovane Partoriente

Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10117
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: La Giovane Partoriente

Messaggio da Gianni »

Ciao, Girgenti 72. In attesa che Antonio ti risponda, faccio qualche osservazione sul testo biblico per escludere il concepimento naturale di Yeshùa.

Miryàm prova una naturale meraviglia di fronte all’annuncio dell’angelo: “Tu concepirai e partorirai un figlio” (Lc 1:31). Lei, vergine di forse 12-14 anni ma tutt’altro che ingenua, pone la domanda: “Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?” (1:34). La domanda, che è posta in linguaggio ebraico, suonerebbe così nel nostro linguaggio occidentale: Come può essere, dato che non ho rapporti sessuali con un uomo? “Non conosco uomo” (che nel linguaggio biblico significa non ho rapporti sessuali con un uomo) è al presente, perciò: Fino a questo momento non ho avuto e non ho. A questo stato di cose (l’assenza di rapporti sessuali tra lei e Giuseppe) va aggiunta la considerazione che lei era una donna e quindi non poteva decidere nei riguardi del suo promesso sposo. L’annuncio dell’angelo le appariva quindi quanto mai problematico. Casomai doveva essere rivolto a Giuseppe (come nel caso di Zaccaria) e non a lei. È qui pertinente un commento dell’antico esegeta ebreo Rashi su Gn 3:16: “L’atto coniugale potrà essere desiderato dal cuore della donna, l’uomo al contrario può volerlo e con la bocca ordinarlo”. Questa era la realtà maschilista del tempo. Quindi, secondo la mentalità ebraica, l’angelo rivolgendosi direttamente a Miryàm anziché a Giuseppe stava annunciando qualcosa di veramente straordinario. Da qui la domanda di perplessità di Miryàm: come poteva accadere, dato che lei, donna che non poteva decidere, non aveva mai avuto e non aveva tuttora alcun rapporto con un uomo?
L’angelo elimina la difficoltà di Miryàm: “Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio” (1:35). L’“ombra” sta qui ad indicare il potere e la potenza dello spirito santo di Dio; è usato il parallelismo tanto amato dagli ebrei, per cui in una stessa frase si ripete la stessa cosa con due espressioni diverse: lo spirito santo verrà su di te = la potenza dell’Altissimo con la sua ombra ti coprirà. Quando il Tempio di Gerusalemme fu inaugurato, Dio mostrò la sua presenza con l’“ombra”: “La nuvola riempì la casa del Signore” (1Re 8:10), e quella nuvola è definita “oscurità” al v. 12. Anche al tempo dell’Esodo “la nuvola coprì la tenda di convegno” (Es 40:34), e quel “coprì” dovrebbe essere tradotto “copri con la sua ombra” dato che il verbo greco utilizzato nella LXX è ἐπεσκίαζεν (epeskìazen, v. 35) che contiene il vocabolo σκιά (skià), “ombra”, appunto.

Il fenomeno della partenogenesi, per quanto molto raro, è un fatto scientifico e mostra che una donna può avere un figlio anche senza intervento maschile.
Avatar utente
GIRGENTI 72
Messaggi: 34
Iscritto il: giovedì 10 agosto 2017, 7:08

Re: La Giovane Partoriente

Messaggio da GIRGENTI 72 »

Grazie Gianni del tuo intervento,il problema non è l'analisi del testo ,il problema è tutto il racconto nel suo insieme che presenta alcune difficoltà ,sembrerebbe o meglio il racconto è la profezia di Isaia che si avvera,un ostacolo (per me) anche grazie alla comprensione dei tuoi studi su i tre bambini di isaia che 1) escluderebbe che si parli di Verginità ma di (almah) giovane donna
2) il segno è diretto ad Acaz (V 11..Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio) 3) il compimento di una di una profezia assente nelle Scritture Ebraiche "sarà chiamato Nazareno) indicherebbe che chi abbia fatto un aggiunta dei primi capitoli di Matteo non era Ebreo..

sembra persino evidente ,per la chiesa cattolica ,che nel testo Mattaico ci sia qualcosa che non và ... Ecco infatti come si esprime Papa Giovanni Paolo II nel 1996 parlando “tecnicamente” di questo passo di Matteo: Giovanni Paolo II, Annuncio della maternità messianica – [1] Trattando della figura di Maria nell’Antico Testamento, il Concilio (Lumen Gentium, 55) fa riferimento al noto testo di Isaia, che ha attirato in maniera particolare l’attenzione dei primi cristiani: “Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele” (Isaia 7,14). Nel contesto dell’annuncio dell’angelo che invita Giuseppe a prendere con sé Maria, sua sposa, “perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo”, Matteo attribuisce un significato cristologico e mariano all’oracolo. Infatti aggiunge: “Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi” (Matteo 1,22-23). [2] Tale profezia nel testo ebraico non annuncia esplicitamente la nascita verginale dell’Emmanuele: il vocabolo usato (‘almah), infatti, significa semplicemente “una giovane donna”, non necessariamente una vergine. Inoltre, è noto che la tradizione giudaica non proponeva l’ideale della verginità perpetua, né aveva mai espresso l’idea di una maternità verginale. Nella traduzione greca, invece, il vocabolo ebraico fu reso col termine “parthenos”, “vergine”. [...] [7] [...] L’Antico Testamento non contiene, dunque, un annuncio formale della maternità verginale, rivelata pienamente solo dal Nuovo Testamento [...]

Sia chiaro ..che cambiare idea esaurento le mie domande non è per me un ostacolo ..ho dovuto rivedere nel tempo ,ben più radicate convinzioni!!
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10117
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: La Giovane Partoriente

Messaggio da Gianni »

Caro Girgenti 72, comprendo benissimo le tue più che giustificate osservazioni/obiezioni. Nei miei studi sulla questione, che tu cortesemente hai letto e citi, scrivo:

Questo avviene ad opera di un ragazzino già nato: “Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato” (9:5). Sembra naturale individuare questo ragazzino nel re Ezechia, figlio di Acaz. Di questo re si danno nomi straordinari e non comuni: “Sarà chiamato consigliere ammirabile, Dio potente, padre eterno, principe della pace” (9:5). Questi titoli più che essere un’esagerazione aulica, vogliono indicare che, mediante questo re, Dio si sarebbe mostrato davvero il Consigliere, il Padre, il Potente Donatore di pace al suo popolo. Lo sbaglio di certi esegeti è quello di non vedere come tali nomi passino in trasparenza dal re Ezechia al vero Re del regno di Giuda, Dio, operante in lui e per lui. Il torto di questi esegeti è quello di considerare tali nomi non sotto l’aspetto relativo (per cui il re è visto come rappresentante di Dio sulla terra), ma come indicazione dell’essenza di questo personaggio che fu quindi considerato un essere divino (il futuro Messia; considerato Dio stesso da trinitari e binitari, considerato potente essere spirituale preesistente da diversi unitari). È il solito errore: leggere pagine mediorientali, semitiche, con mentalità occidentale. Questi nomi, invece, non fanno altro che esaltare profeticamente l’attività di Ezechia nel suo lungo governo su Giuda. Questo senso relativo è messo in rilievo da 9:6 dove si legge: “Questo farà lo zelo dell'Eterno [יהוה (Yhvh) nel testo ebraico] degli eserciti”, da cui risalta che non è il ragazzo a compiere meraviglie con la propria potenza, ma è solo Dio che agisce tramite suo.

Il fatto è che i bambini sono tre. La mancata distinzione di questi tre bambini, erroneamente identificati tra loro, ha creato una confusione che ha reso e rende tuttora impossibile un’esegesi di questa sezione isaiana.
I tre bambini sono:
1° - Il figlio di Isaia (Is 7 e 8);
2° - Il re Ezechia, figlio del re Acaz (Is 9);
3° - Il Messia futuro, Yeshùa. - Is 11.

Che Matteo scriva: “Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi” (Matteo 1,22-23), può stupire solo un moderno occidentale. In Mt 2:6 Matteo fa di “peggio”: citando il passo di Michea 5.1, lo adatta così: “Non sei affatto la minima fra le città principali di Giuda”, laddove testo ebraico presenta Betlemme come “piccola per essere tra le migliaia [città] di Giuda”.
Matteo, una volta morto Yeshùa, sa che Betlemme non è più la minima città nel territorio di Giuda, e corregge quel “sei la minima” in “non sei la minima". Se ciò oggi scandalizza un occidentale, non faceva certo qualche impressione a un semita. Paolo stesso farà così con diverse profezie tratte dalle Scritture Ebraiche, adattandole.
Avatar utente
GIRGENTI 72
Messaggi: 34
Iscritto il: giovedì 10 agosto 2017, 7:08

Re: La Giovane Partoriente

Messaggio da GIRGENTI 72 »

grazie caro fratello Gianni..modifico il post perchè non avevo letto il tuo commento .
d'accordo con tè ,capisco anche la mentalità ebraica ,ma come tu ben sai il testo originale e sempre quello Greco e mai le traduzioni,le aggiunte nei secoli ci sono state,special modo per chi voleva portare avanti dottrine contrarie alle scritture ebraiche come la trinità o la deità di yeshua o la sua preesistenza (tutto assente per il mediorientale che non ama l'astratto) qui mi in Matteo mi sembra ci sia un influenza per accreditare il peccato originale (anche esso assente come concetto)che guarda caso la CC lo interpreta nel atto sessuale Yeshua divino non poteva certo portare in se il peccato originale...questo e il mio dubbio..



https://digilander.libero.it/Hard_Rain/Isaia%207.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;

ho trovato questo in rete...sinceramente devo finirlo di leggere..
non sò se mi è consentito girare link per l'approfondimento del tema..
in caso contrario perdonatemi!!
Ultima modifica di GIRGENTI 72 il giovedì 31 gennaio 2019, 10:37, modificato 2 volte in totale.
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10117
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: La Giovane Partoriente

Messaggio da Gianni »

Consentito? Doveroso, amico mio. :-) Tutto ciò che contribuisce agli studi biblici è ben accetto, da qualunque parte venga. Grazie per avercelo segnalato.
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: La Giovane Partoriente

Messaggio da bgaluppi »

Mentre continuo a riflettere sulla questione, vi riporto anche un commento interessante dal sito di Consulenza, dove viene citato Meier:

“La storia della purificazione di Maria nel tempio confonde diversi rituali giudaici distinti. Per esempio, i migliori testi greci cominciano il racconto con un riferimento alla "loro" purificazione (Lc. 2,22), dove il solo naturale significato nel contesto è "la purificazione di Maria e Giuseppe", poichè il testo immediatamente seguente afferma che "essi [Giuseppe e Maria] portarono" il bambino a Gerusalemme. Nel I sec. d.C. però il marito giudeo non si sottoponeva ad alcuna purificazione accanto a sua moglie; era la nascita fisica che rendeva la madre, e solo la madre, ritualmente impura. Inoltre, Luca fonde insieme due rituali distinti, come mostrano le due parti di 2,22: la purificazione della madre (che, secondo Lev. 12,1-8 e le successive precisazioni rabbiniche, esigeva una visita alla tenda/tempio) e il riscatto del maschio primogenito (che richiedeva il pagamento di cinque sicli al tempio, ma non una visita al tempio). Luca è perciò impreciso quando descrive la presentazione del bambino al tempio come"secondo la" legge mosaica (2,23+27). E' ugualmente impreciso quando collega il riscatto o "presentazione" di Gesù con il sacrificio di colombe o piccioni (in realtà parte della purificazione rituale), mentre non dice nulla del pagamento dei sicli, parte essenziale del rituale del riscatto.” (John P. Meier, Un ebreo marginale, Queriniana, pag. 202).

Meier non è molto preciso nel riportare i riferimenti biblici. Per quanto concerne il riscatto del primogenito e il versamento dei cinque sicli, le basi legali sono:

Es. 13:2 - "Consacrami ogni primogenito, il primo parto di ogni madre tra gli Israeliti - di uomini od animali - esso appartiene a me".

Es. 13:12 - "Riscatterai ogni primogenito dell'uomo tra i tuoi figli".

Tutto questo sembra sfociare in una norma pratica pecuniaria:

Num. 18:15-16 - Ogni essere che nasce per primo da ogni essere vivente, offerto al Signore, così degli uomini come degli animali, sarà tuo; però farai riscattare il primogenito dell'uomo e farai riscattare anche il primo nato di un animale immondo. Quanto al riscatto, li farai riscattare dall'età di un mese, secondo la stima di cinque sicli d'argento, in base al siclo del santuario, che è di venti ghera.
Avatar utente
GIRGENTI 72
Messaggi: 34
Iscritto il: giovedì 10 agosto 2017, 7:08

Re: La Giovane Partoriente

Messaggio da GIRGENTI 72 »

Romani 1:1 Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio - 2 che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture 3 e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme(σπέρματος) di Davide secondo (κατά) la carne (σάρξ )

(κατά) questa preposizione che funzione ha ? non è un genitivo ? penso indica il genere a cui appartiene,
Paolo poteva benissimo in questa occhasione dichiarare il concepimento κατά Πνεύματος, spirituale di Yeshua

sicuramente starò dicendo qualche idiozia :-\ attendo vostri commenti

Shalom
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: La Giovane Partoriente

Messaggio da bgaluppi »

Girgenti, indubbiamente sarebbe stata una bella occasione per aggiungere "concepito secondo lo spirito". Vi chiedo però di procedere con calma e ordine, altrimenti mettiamo troppa carne al fuoco e poi non si capisce più nulla.

Intanto, propongo di restare sul testo mattaico e lucano, cercando di mettere in evidenza eventuali elementi che possano creare dubbi sulla genuinità, che non è possibile confutare con la critica testuale, poiché il testo è presente su tutti i manoscritti più antichi e autorevoli. Se iniziamo a leggere Luca a partire dal terzo capitolo, è possibile individuare differenze stilistiche con i primi due capitoli? E le imprecisioni di cui parla il Meier nel testo citato sopra sono effettivamente riscontrabili o possono essere superate?
Avatar utente
Alen.chorbah
Messaggi: 446
Iscritto il: venerdì 31 marzo 2017, 20:42

Re: La Giovane Partoriente

Messaggio da Alen.chorbah »

Intanto metto carne al fuoco anche io per ampliarr lle le questioni. Come mai l'apostolo paolo e tutte le altre lettere non pongono mai enfasi, anzi nemmeno un cenno ad un aspetto cosi importante che avrebbe dato piu autorevolezza alla figura di Yeshua?
Avatar utente
GIRGENTI 72
Messaggi: 34
Iscritto il: giovedì 10 agosto 2017, 7:08

Re: La Giovane Partoriente

Messaggio da GIRGENTI 72 »

Ciao Caro.. Se per autorevolezza si intende la natura Umana di Yeshùa, Paolo lo dichiara in continuazione.. Certo anche vero che un concepimento miracoloso non esclude la sua umanità, però a mio avviso renderebbe Yeshùa un gradino superiore (in quanto umanità, perché spiritualmente lo è) ad ogni uomo, la sua percezione di sé sarebbe stata un po' elevata
Rispondi