Io e il Padre siamo una cosa sola»" (Gv 10,30)

Liberocredente
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Re: Io e il Padre siamo una cosa sola»" (Gv 10,30)

Messaggio da Liberocredente »

Ma un padre e un figlio hanno lo stesso cognome. Ma un padre e un figlio condividono tutto. Un padre per amore dona al figlio tutto ciò che e suo e tutto ciò che ha il figlio è del padre.
Non sono più due,ma uno. Sono inscindibili quindi condividono tutto.
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Re: Io e il Padre siamo una cosa sola»" (Gv 10,30)

Messaggio da Liberocredente »

Inoltre Davide non era il re di Israele ma era re o un re di Israele. Non era il re di Israele. Il re di Israele è Dio.
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Gianni
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Re: Io e il Padre siamo una cosa sola»" (Gv 10,30)

Messaggio da Gianni »

Vero, non sono più due, ma uno. Non sono però la stessa persona, sono sempre due. Uno nel senso di unione, non nel senso di identità. Dio rimane Dio, l'unico Dio, il Dio Uno e Unico. Yeshùa riceve tutto da Dio e alla fine riconsegna tutto restaurato a Dio, sottomettendosi a lui.

Il regno di Yeshùa è a termine: "Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che colui che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è eccettuato. Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa" . 1Cor 15:27,28.
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Re: Io e il Padre siamo una cosa sola»" (Gv 10,30)

Messaggio da Liberocredente »

Uno nel senso di gloria,onore.
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Re: Io e il Padre siamo una cosa sola»" (Gv 10,30)

Messaggio da Liberocredente »

Secondo il tuo ragionamento Gesu allora quando dara il regno a Dio e la gloria ricevuta Gesu ritornerà di nuovo inferiore agli angeli allora. Un padre che prima da e poi toglie è come un padre che prima fa un regalo al figlio e poi se lo riprende.

E poi saremo al paradosso che per un certo tempo,tra la resurrezione e la fine,avremo due esseri coeguali in gloria.
trizzi74
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Re: Io e il Padre siamo una cosa sola»" (Gv 10,30)

Messaggio da trizzi74 »

Liberocredente ha scritto:Quando Cristo disse che non sapeva il giorno e l'ora lo disse ai suoi discepoli in un contesto precedente la morte e la resurrezione. Quindi non era ancora glorificato. Ecco perche in quella sede gli mancava qualcosa in termini di conoscenza. E alla resurrezione ricevette pure la rivelazione di Dio. Con la resurrezione (in apocalisse 5) l'agnello immolato fu degno di prendere il libro dell'apocalisse e rivelarlo. E alla resurrezione che diviene superiore agli angsli (lettera agli ebrei) acquistando la piena conoscenza.

L'altra domanda è molto complessa. Diciamo che Gesu è il logos fatto carne. Il logos ha dimorato in modo unico perché ogni parola che usciva dalla sua bocca era Dio che parlava come attraverso un profeta. Per i profeti avveniva solo in certe circostanze;per Gesu avveniva sempre. Quindi è Dio che parla per mezzo di Cristo chiamando Dio come il suo Dio.
Ciao Liberocredente, io non leggo da nessuna parte che il Gesù risuscitato acquisisce una conoscenza pari a quella di Dio.

Se Gesù chiama il Padre "Dio" è chiaro che lui non può essere nello stesso tempo quel Dio che definisce il "mio". - Gv. 20:17 e Ap.3:2,12; vedi Eb.1:9.
Basta usare un po' di logica per capirlo.
Ultima modifica di trizzi74 il lunedì 15 aprile 2019, 14:36, modificato 1 volta in totale.
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
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Luigi
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Re: Io e il Padre siamo una cosa sola»" (Gv 10,30)

Messaggio da Luigi »

Gianni ha scritto:Vero, non sono più due, ma uno. Non sono però la stessa persona, sono sempre due. Uno nel senso di unione, non nel senso di identità. Dio rimane Dio, l'unico Dio, il Dio Uno e Unico. Yeshùa riceve tutto da Dio e alla fine riconsegna tutto restaurato a Dio, sottomettendosi a lui.

Il regno di Yeshùa è a termine: "Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che colui che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è eccettuato. Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa" . 1Cor 15:27,28.
Gianni il Figlio di Dio non è un uomo semplicemente, ma è Colui che era con Dio sin dal principio, e nell'umano Gesù di nazaret figlio di Maria, si incarna per un tempo "un periodo di tempo a noi razionale", per compiere la grandiosa opera della redenzione, ed anche in quel periodo non smette di essere col Padre, poichè "senza LUI Nulla viene fatto , anche durante il Suo Ministerio in carne" prima di venire "nella carne", era in tutt'altra forma "in forma di Dio e non umana".
Ora anche parlando di questa forma, si cerca di fare speculazioni; quindi ecco che non è semplicemente umano, ma è Colui che si incarne nell'umano Gesù figlio di Maria.
Ma questo per l'uomo "solo razionale " è follia, mentre per l'uomo spirituale che crede con tutto il cuore che LUI è il Cristo Il Figlio di Dio, e che è guidato dallo Spirito nella conoscenza di tutta la Verità, appunto è la potenza di Dio
Poi se LUi è solo umano, devi spiegare , chi è Colui che il Padre manda in quell'umano "che è Gesù nazareno" , nella pienezza dei tempi , che la scrittura recita essere ,il Suo Figlio ,l'Amato.
Ecco te l'ho richiedo, poichè non ricordo la tua replica a riguardo, che mi sarà gradita.. :-)
Yeshùa riceve tutto da Dio e alla fine riconsegna tutto restaurato a Dio, sottomettendosi a lui.

Quando sostieni con forza questo passaggio biblico, dovresti spiegarlo e non semplicemente citarlo, poichè anche dopo il restauro da te accennato, troviamo che nella Gerusalemme Celeste, vi sarà Il trono di Dio e dell'Agnello, ove CHI vi siede, implica
che regna .
Il regno di Yeshùa è a termine
Anche questo che riporti, attraverso la tua chiave di lettura ,è errato, poichè pensa che, anche i Suoi servi regneranno nei secoli dei secoli "Riv. 22, 5"; quindi essi regnano , e LUI il Figlio termina di regnare ?
Poi leggo solo da un verso ,da Luca 1, 31 Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Ecco quì si legge del Figlio che si incarna, e il passo recita che il Suo Regno non avrà fine, e certo non possiamo annullare le scritture , o dare chissà che particolare interpretazione..
Se Gesù chiama il Padre "Dio" è chiaro che lui non può essere nello stesso tempo quel Dio che lui definisce il "mio/suo" . Basta usare un po' di logica per capirlo.
Trizzi, molti dimenticano che Lui sta compiendo la grandiosa opera della redenzione, e che si è svuotato della Sua Deita "era in forma di Dio" per quel tempo , e parimenti parla e come uomo , e come tale chiama il Padre anche mio Dio.
Questo come detto precedentemente, il Diavolo non lo accetterà mai e mai confesserà in questo tempo, ossia di essere stato sconfitto da un uomo; ecco Colui che viene dal Cielo e che il Padre manda , ossia Il Figlio, l'Amato, si incarna in Yoshua figlio di Maria....
ciao
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Gianni
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Re: Io e il Padre siamo una cosa sola»" (Gv 10,30)

Messaggio da Gianni »

Come già detto altrove, ciascuno è libero di pensarla come vuole. Io non devo né intendo convincere nessuno, tantomeno convertire.
Sono un credente e uno studioso. Come studioso ho piacere quando si scandaglia il testo sacro per capirlo a fondo. Ma so per esperienza, confermata anche qui nel forum, che quando l'interlocutore mette la religione davanti alla Sacra Scrittura, vede tutto deformato. Brutta bestia, la religione. Soggioga le menti. Se almeno i religiosi facessero come i bereani, che controllavano le Scritture per verificare come stavano le cose!
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Re: Io e il Padre siamo una cosa sola»" (Gv 10,30)

Messaggio da Liberocredente »

Certo però è strano veramente. I suoi servi regneranno nei secoli dei secoli tranne Gesu?


Trizzi74

Giovanni 21:17
Gli chiese per la terza volta: «Simone di Giona, mi ami tu?». Pietro si rattristò che per la terza volta gli avesse chiesto: «Mi ami tu?», e gli rispose: «Signore, tu sai ogni cosa, tu sai che io ti amo». Gesù gli disse: «Pasci le mie pecore.

Come vedi qui il contesto è dopo la resurrezione.

E nemmeno poteva dire di essere l'unico che conosce il padre. E nemmeno in Apocalisse 19 si poteva dire che solo lui ha un nome che solo lui conosce.
Luigi
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Re: Io e il Padre siamo una cosa sola»" (Gv 10,30)

Messaggio da Luigi »

Come già detto altrove, ciascuno è libero di pensarla come vuole. Io non devo né intendo convincere nessuno, tantomeno convertire.
Sono un credente e uno studioso. Come studioso ho piacere quando si scandaglia il testo sacro per capirlo a fondo. Ma so per esperienza, confermata anche qui nel forum, che quando l'interlocutore mette la religione davanti alla Sacra Scrittura, vede tutto deformato. Brutta bestia, la religione. Soggioga le menti. Se almeno i religiosi facessero come i bereani, che controllavano le Scritture per verificare come stavano le cose!
Ancora rispettosamente parlando :-)
Caro Gianni, non si tratta di convertire..., ma semplicemente di accettare per parola di Dio, che nessuno "nè studioso, e nè illetterato", può comprendere "nel senso pieno del termine" le scritture , poichè occorre LO Spirito, poichè esse , non sono un romanzo.
Poi che serve ,che tu faccia copia e incolla; il testo lo vede deformato, chi vuole leggerlo e recepirne il messaggio ,senza la guida dello Spirito.
Poi scusami, frase infelice la tua; chi soggioga la mente ,spesso è più l'orgoglio di conoscenza; orgoglio poichè si è convinti che essere studiosi ,dia la giusta chiave di lettura, ma le scritture contraddicono tale convinzione errata.
Prima di essere studiosi ,bisogna essere credenti in Cristo, come gli apostoli, per recepirne il messaggio e la rivelazione.

Per capirle occorre LO Spirito, e per riceverlo, occorre essere riconciliati, perdonati, salvati, e risorti con Cristo, per aver " appunto" creduto in LUI con tutto il cuore, ed essere Nati di Nuovo...
Anche ai Bereani "che accenni" Paolo e Sila, predicarono il Cristo anche a loro , ed essi controllarono i fatti, e credettero in LUI, mentre oggi sono tanti "come te, consentimelo , lo deduco da quello che scrivi :-) "quelli che non credono in LUI; non credono con tutto il cuore ,che LUI è il Cristo il Figlio di Dio, e continuano "per tale" a restare morti nei falli e nei peccati, poichè è in Cristo che, ogni discepolo E' risorto già ora , e seduto alla destra di Dio "questo Fatto è follia per chi non crede in LUI"
Questo non te l'ho insegna semplicemente la religione.
Io non ho fatto mai, uno studio biblico in 25 anni, ho una licenza media ,e sicuramente mi esprimo non da uno acculturato;
non conosco tanti aggettivi e...,ma glorifico il Padre ed il Figlio Suo L'Amato, per il miracolo in me della salvezza e redenzione, perchè sento la Vita Sua in me, che ho credono con tutto il cuore ,che LUI è il Cristo il Figlio di Dio, e in LUI HO Vita, pace, Gioia, allegrezza, che manco quando sono nati i miei figlio era Tale; ecco questo miracolo compie LO Spirito in chi in LUI Cristo crede, e mi dispiace per te , che usi frasi fatte implicando colpe alla religione....
Certo ,si può essere studiosi , e nel contempo morti nei falli e nei peccati , come quelli descritti dal Signore Gesù: lascia che i morti seppelliscano i loro morti;" ma a che giova " ecco morti che camminano ,che seppelliscono altri morti anche nella carne..

Guarda Paolo, ebreo , fariseo, cresciuto ai piedi di Gamaliele, dottore..., eppure lui dice che per lui quella conoscenza e co, è come spazzatura..., per voler conoscere Cristo.. ;non LO conosceva forse ?
Ma lui aggiunge, che la vera conoscenza l'ha ottenuta per rivelazione, sebbene fosse studioso delle scritture.
Ecco Cristo Gesù il Figlio di Dio, per lui è era IL Cardine della sua esistenza ..
ciao
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