Fatte o rese pure? Atti 10:15

Avatar utente
Tony
Messaggi: 767
Iscritto il: domenica 26 agosto 2018, 17:35

Fatte o rese pure? Atti 10:15

Messaggio da Tony »

Ciao a tutti , non mi torna una cosa :
"Le cose che Dio ha purificate non farle tu impure "
Ho notato che non esiste da nessuna parte nelle scritture ebraiche che Dio dica che gli stranieri sono impuri infatti in un commento di NR scrive :
" Questa proibizione [credo sia riferita al fatto che i Giudei consideravano gli stranieri come impuri] non è prescritta in modo formale nella legge di Mosè , ma i Giudei la considerano una logica conseguenza di essa "Esdra 10:2-3
La mia domanda è rivolta alla traduzione del versetto di Atti che dice che Dio ha purificate le cose impure : possibile che sia una traduzione sbagliata ed anzichè dire che Dio le ha purificate direbbe che Dio le ha fatte pure ?
Oppure non capisco qualcos'altro io :)
grazie
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Fatte o rese pure? Atti 10:15

Messaggio da bgaluppi »

Ciao Tony, giusta osservazione. Io direi "ciò che Dio ha dichiarato puro". Qui la purezza deve essere intesa in senso levitico, anche il sacerdote e ogni uomo israelita poteva essere "impuro". Tale termine non implica una discriminazione razziale o un tipo di inferiorità. Comunque, solo il sacerdote poteva presentarsi al cospetto di Dio nel tabernacolo; con Yeshùa, il concetto è che ogni uomo - attraverso lui - può presentarsi davanti a Dio, e in questo senso gli stranieri sono "dichiarati puri", secondo me.
Avatar utente
Tony
Messaggi: 767
Iscritto il: domenica 26 agosto 2018, 17:35

Re: Fatte o rese pure? Atti 10:15

Messaggio da Tony »

Ok prendo in considerazione quello che hai scritto . E' possibile che Atti 15:9 si riferisca proprio a questo fatto ?:
8 E Dio, che conosce i cuori, rese testimonianza in loro favore, dando lo Spirito Santo a loro[riferito agli stranieri], come a noi; 9 e non fece alcuna discriminazione fra noi e loro, purificando i loro cuori mediante la fede.

Anche se mi sembra strano perchè in Atti 10:20 è scritto che "«Voi sapete come non sia lecito a un Giudeo aver relazioni con uno straniero o entrare in casa sua; ma Dio mi ha mostrato che nessun uomo deve essere ritenuto impuro o contaminato."
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Fatte o rese pure? Atti 10:15

Messaggio da bgaluppi »

Evidentemente Pietro non aveva compreso fino in fondo il disegno di Dio. Gli apostoli dovevano rivolgere la predicazione alle pecore perdute della casa di Israele, e dunque si rivolsero inizialmente ai giudei (cioè gli ebrei). Ma anche le "altre pecore" dovevano essere raccolte, e queste erano disperse tra gli stranieri. La visione che Pietro ha, mostra inequivocabilmente che le porte del regno di Dio sono aperte a chiunque riconosce e ascolta la voce del pastore, che è il Messia della casa di Israele, cioè Yeshùa. Altrimenti, quelle "altre pecore" sarebbero rimaste tagliate fuori dal patto.
Avatar utente
Tony
Messaggi: 767
Iscritto il: domenica 26 agosto 2018, 17:35

Re: Fatte o rese pure? Atti 10:15

Messaggio da Tony »

Afferrato il punto , credo che per usare maggior forza per far capire a Pietro che non doveva considerare gli stranieri impuri Dio si impone su Pietro facendogli capire che volendo poteva fare diventare puro anche quello che Dio stesso aveva fatto puro . La parola "Non rendere tu impuro quello che Dio ha purificato " è riferito soltanto agli animali ma usando questa visione con questa forza fa capire a Pietro quello che intendeva . Non che Dio considerasse impuri gli stranieri prima di quel momento .
Parentesi :
su questo episodio qualcuno ci vede l'abrogazione dei cibi puri ed impuri
grazie
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Fatte o rese pure? Atti 10:15

Messaggio da bgaluppi »

Tony, sono d’accordo. Mentre Pietro pregava, “fu rapito in estasi” (v.10), e ciò significa che ebbe una visione, durante la quale sente una voce. Questa espressione non significa che realmente una voce si manifestò dal cielo, ma che lui la sentì nella sua testa, poiché stava avendo una visione: “Le cose che Dio ha purificate, non farle tu impure” (v.15), come dire “non ostinarti a vedere nero ciò che è bianco”. Lui non comprende ancora. La dimostrazione che gli stranieri non sono da considerarsi indegni dello sguardo di Dio l’avrà appena dopo, al v.44, ma già aveva compreso il significato della visione al v.28. La voce che ode è un’anticipazione di ciò che sarebbe accaduto dopo; se Pietro non avesse avuto la visione, probabilmente non avrebbe compreso e non sarebbe entrato in casa di Cornelio a predicare. È a Pietro che Dio dichiara puro ciò che lui riteneva impuro; è Pietro che, ispirato e guidato, giunge a determinate conclusioni. Il testo, con uno stile linguistico che ritroviamo anche nel Tanach, riporta l’esperienza vissuta da Pietro. Quando sulla Bibbia leggiamo “Dio disse a tizio”, non dobbiamo pensare ad una scena in cui tizio sente la voce di Dio in persona che gli parla; Dio non parla che in visione, in sogno o tramite i profeti. Dunque, quando Dio “dice” qualcosa a tizio lo fa per ispirazione (cioè tizio arriva a comprendere determinate cose perché mosso dallo spirito) o tramite un profeta. Tutto ciò vale per le Scritture Ebraiche, ma anche per le Scritture Greche, che sono scritte da agiografi ebrei come ebrei erano gli agiografi del Tanach (pur essendo “filtrate” attraverso greco).

Sostenere con questi versetti l’abrogazione delle norme alimentari è alquanto arduo, oltre che poco serio. Infatti, lo scopo della visione è strettamente correlato alla purità degli stranieri. L’analisi del testo è importante, ma a volte si fa l’errore di cercare risposte nel modo sbagliato, incorrendo nel “peccato” di bibliolatria, mentre sarebbe più semplice cercare di afferrare il messaggio. :-)
Avatar utente
Tony
Messaggi: 767
Iscritto il: domenica 26 agosto 2018, 17:35

Re: Fatte o rese pure? Atti 10:15

Messaggio da Tony »

Afferrato :)
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10120
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Fatte o rese pure? Atti 10:15

Messaggio da Gianni »

Se può interessare ...
http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=898" onclick="window.open(this.href);return false;
Avatar utente
Tony
Messaggi: 767
Iscritto il: domenica 26 agosto 2018, 17:35

Re: Fatte o rese pure? Atti 10:15

Messaggio da Tony »

Si avevo già fatto ricerche tempo fa sul passo di Gesù che dice "cosi dicendo dichiarava puri tutti i cibi" . Personalmente mi sembrava un po strano ed assurdo che volesse concentrarsi sulla dieta dell'uomo dicendo in quel modo , infatti stava parlando delle pratiche dei farisei (che contestava per svariati motivi). Poi ho scoperto che si tratta di una traduzione "personalizzata" . Avendo una Bibbia Diotati del 1600 ho scoperto che li c'è scritto alla fine del versetto "purgando tutte le vivande" .Stesso discorso per la visione di Pietro , sembra un po strano che Dio volgia concentrarsi sulla dieta dell'uomo quando invence l'intento era di far capire a Pietro che non doveva considerare impuri gli stranieri.
Riporto la traduzione del 1600 per chi è interessato a breve . Marco 7:19
Allegati
2018-12-22_13-37.png
2018-12-22_13-37.png (92.33 KiB) Visto 4759 volte
Avatar utente
Israel75
Messaggi: 1934
Iscritto il: mercoledì 26 marzo 2014, 16:27

Re: Fatte o rese pure? Atti 10:15

Messaggio da Israel75 »

Ciao la risposta può essere in Matteo 15:20 Queste sono le cose che contaminano l'uomo; ma il mangiare con le mani non lavate non contamina l'uomo».
Il dibattito era sul mangiare cibo con le mani sporche , secondo gli ortodossi lo rendeva impuro anche se consentito(come per gli ortaggi), secondo Gesù no, mangiare sporchi non rendeva il cibo consentito impuro.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Rispondi