Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

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Tony
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Tony »

Infatti , non ha senso dire sono venuto non per abolire ma per adempiere le profezie , il senso è semplicemente di fare di compiere di mettere in pratica
speculator2
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da speculator2 »

Al verso 18 parla di lettera o minima particella di lettera (della legge?).

Al verso 17 dice : "...non sono venuto a distruggere (la legge?) ma ad adempiere".

Adempiere qui vuol dire rendere pienamente.
Penso che per fare questo ha ancora molto da fare, visto il mondo di oggi.

La realizzazione delle profezie divine, in particolare quella del Messia, copre dei millenni di storia ed avverrà mediante

il regno dei cieli, cui Gesù fa riferimento subito dopo

e da cui sono esclusi certuni, specificati subito dopo.

Al vs 20 dice infatti: "se la vostra giustizia non abbonda più di quella degli scribi e dei farisei non entrerete affatto nel regno dei cieli";
Alcuni di questi volevano ucciderlo.
speculator2
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da speculator2 »

Per me significa: "ho fatto tutto quel che dovevo fare".

Ne consegue, data la situazione di enorme patire, che " è meglio che muoia il più presto possibile.". Infatti Pilato si meraviglio' che fosse morto così presto.
speculator2
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da speculator2 »

Per me significa: "ho fatto tutto quel che dovevo fare".

Ne consegue, data la situazione di enorme patire, che " è meglio che muoia il più presto possibile.". Infatti Pilato si meraviglio' che fosse morto così presto.

Lo diceva principalmente per suo padre, non per i presenti che capivano poco della situazione, per ragioni emotive o culturali.
Luigi
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Luigi »

Infatti , non ha senso dire sono venuto non per abolire ma per adempiere le profezie , il senso è semplicemente di fare di compiere di mettere in pratica
Tony, non precisamente da ciò che leggo, poichè fa riferimento alle scritture ebraiche, che profetizzavano di LUI, e che LUI doveva far si che si adempissero, come quella di dare la Sua Vita per la redenzione di molti...
Manca solo che qualcuno ponga come ipotesi , anche che LUI ha peccato come tutti gli uomini...
Ciao
Luigi
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Luigi »

Perché Gesù sulla croce disse "tutto è compiuto" cosa è compiuto?
Conclusione: il compimento che doveva adempiere Gesù, erano le Profezie "nella legge di Mose nei Profeti e nei Salmi che lo riguardavano.
Tiger, scritto in poche righe, oltre quanto giustamente , evidenzi, circa l'adempimento delle profezie a Suo riguardo,
E' compiuto, quello per cui LUI E' venuto; ossia venuto per cercare e salvare ,ciò che era perito," l'umanità Tutta caduta nel peccato, e morta in essa", affinche per la Sua redenzione, si potesse avere, nuovamente comunione "o relazione"con Dio.
Nonchè è compiuto ciò che si legge in :
Colossesi 1, 19 Poiché al Padre piacque di far abitare in lui tutta la pienezza 20 e di riconciliare con sé tutte le cose per mezzo di lui, avendo fatto la pace mediante il sangue della sua croce; per mezzo di lui, dico, tanto le cose che sono sulla terra, quanto quelle che sono nei cieli.
Come pure è scritto in Efesini 4, 10..

Infatti per ciò, LUI ha annunciato il vangelo della Grazia, ammonendo Tutti "Israeliti, Giudei e pagani, a Ravvedersi e convertirsi, credendo in LUI...,affinchè nessuno vada in perdizione.
Ciao
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bgaluppi
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da bgaluppi »

In realtà questi vv. 17-20 restano davvero molto difficili ed enigmatici, non di facile soluzione. Qualche riflessione.

Il verbo πληρόω deriva da πλήρης, che significa “pieno” (nel senso di riempito fino all’orlo), “abbondante di qualcosa”, “completo”, e dunque in un certo senso “perfetto”. Il verbo significa propriamente “rendere pieno e abbondante” (nel senso di riempire fino all’orlo), ma anche “rendere completo”, “rendere perfetto”, “realizzare” (portare a termine qualcosa, eseguire qualcosa), e anche “adempiere” (nel senso latino, vedi immagine allegata). Nelle SG, il termine è usato in tutti questi significati, dunque per coglierne l’esatta sfumatura occorre fare riferimento al contesto.

“Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti”. Perché mai Gesù deve fare tale precisazione? Certamente perché qualcuno pensava che volesse farlo. Le probabili motivazioni di questa idea — che evidentemente si era diffusa al punto da far dubitare gli stessi discepoli, a cui parla — le ho già esposte, citando anche un versetto di Gv che riporta chiaramente il pensiero dei discepoli su certe affermazioni di Gesù.

“io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento”. Questa è la traduzione NR. La Diodati traduce “io non son venuto per annullarli; anzi per adempierli”, come anche la TNM che riporta “Non sono venuto a distruggere, ma ad adempiere”. Riportiamo la frase con tutti i significati di πληρόω:

1. io sono venuto non per abolire ma per rendere pieno completamente
2. io sono venuto non per abolire ma per rendere completo
3. io sono venuto non per abolire ma per rendere perfetto
4. io sono venuto non per abolire ma per portare a termine
5. io sono venuto non per abolire ma per eseguire pienamente
6. io sono venuto non per abolire ma per adempiere

I significati 2 e 3 presuppongono che Gesù ritenesse che la Torah e i Profeti non fossero completi o perfetti, dunque incompleti e imperfetti; per i Profeti può essere possibile, nel senso che annunciano un’era messianica che doveva ancora espletarsi. Ma è difficile pensare che un giudeo in quel tempo ritenesse la legge di Mosè incompleta o imperfetta (non di certo Gesù, come si capisce dal v.19); i Salmi, da cui Gesù amava citare, dicono che “La legge del Signore è perfetta” (Sl 19:7) e Paolo afferma che “la legge è santa, e il comandamento è santo, giusto e buono” (Rm 7:12). Dunque pare logico scartare questi due significati.

Dal v.18 si capisce forse qualcosa in più. Il versetto inizia con ἀμὴν γὰρ, “veramente infatti (poiché)” e dunque intende spiegare ciò che precede.: “Poiché in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto”. Questa traduzione utilizza di nuovo il verbo “adempiere”, ma il verbo greco qui non è πληρόω, ma γίνομαι, che significa “emergere” (nascere), “venire ad essere”, “diventare”, “accadere”, “manifestarsi”. Se Gesù avesse voluto dire la stessa cosa che al v.17, avrebbe usato lo stesso verbo. Tuttavia, in questo caso γίνομαι potrebbe rafforzare πληρόω e dunque lo spiega, e potrebbe essere tradotto: “senza che tutto sia venuto ad essere, accaduto”; in questo senso, il verbo πληρόω del v. precedente potrebbe essere inteso nel senso di adempiere, portare a termine qualcosa.

Il v. seguente inizia con ἐὰν οὖν, “se dunque”, e di nuovo collega a ciò che precede: “Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli”. Questo versetto, però, non è affatto ricollegabile al senso di “portare a compimento qualcosa di incompiuto”, né a quello di “adempiere” ciò che ancora non è stato fatto. Piuttosto, si collega bene al senso di “realizzare pienamente”, non in senso quantitativo ma qualitativo. Ciò che è necessario è obbedire in modo pieno, perfetto, il che implica non solo l’osservanza piena di tutti i comandamenti della Torah, ma anche un osservanza qualitativamente idonea. Il problema è che Gesù al v.17 parla anche dei Profeti e non solo della Torah (i profeti non costituiscono la legge), ma è anche vero che poi sposta il discorso solo sulla Torah nel v.18.

Il v. 20 porta ulteriore conferma al senso di “realizzare pienamente”, perché dice: “Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli”. Scribi e farisei sono già giusti nel senso dell’applicazione pratica della legge; ma Gesù, riferendosi alla loro giustizia legalistica, afferma che per entrare nel regno dei cieli sia necessario essere “più giusti di loro”. Chi è giusto non può tecnicamente essere “più” giusto o “meno” giusto: se obbedisci completamente, sei giusto, se non lo fai, non sei giusto (questo era ciò che pensavano i farisei). Gesù dice che bisogna andare oltre la giustizia dell’obbedienza legalistica e obbiedire “pienamente”, il che implica un aspetto qualitativo.
Allegati
Etimologia di adempiere
Etimologia di adempiere
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bgaluppi
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da bgaluppi »

Ho corretto il mio msg sopra. Gesù parla di "Torah e Profeti" al v.17 ma poi, al 18, sposta il discorso solo sulla Torah.
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Tony
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Tony »

riporto il commento di Giulio Michelini nella sua opera di esegesi di Matteo :

Dopo l'enunciazione di alcuni principi generali , che reggono tutta questa parte , sono presentati sei casi concreti di interpretazione della Torah introdotti ogni volta da una citazione dall'Antico Testamento ("avete inteso che fu detto") , ripresa e commentata da Gesù(" e io vi dico") . Noi ci asteniamo , dal parlare di "antitesi" , e preferiamo l'idea di "intensificazione" di un precetto , paragonabile a quelle previste nella Mishnà quando si deve "fare una siepe attorno alla Torah" (Mishnà, Avot 1,1).

il testo è : Matteo , Introduzione , traduzione e commento a cura di Giulio Michelini , casa editrice San Paolo

משֶׁה קִבֵּל תּוֹרָה מִסִּינַי, וּמְסָרָהּ לִיהוֹשֻׁעַ, וִיהוֹשֻׁעַ לִזְקֵנִים, וּזְקֵנִים לִנְבִיאִים, וּנְבִיאִים מְסָרוּהָ לְאַנְשֵׁי כְנֶסֶת הַגְּדוֹלָה. הֵם אָמְרוּ שְׁלשָׁה דְבָרִים, הֱווּ מְתוּנִים בַּדִּין, וְהַעֲמִידוּ תַלְמִידִים הַרְבֵּה, וַעֲשׂוּ סְיָג לַתּוֹרָה:

Moses received the Torah at Sinai and transmitted it to Joshua, Joshua to the elders, and the elders to the prophets, and the prophets to the Men of the Great Assembly. They said three things: Be patient in [the administration of] justice, raise many disciples and make a fence round the Torah.

https://www.sefaria.org/Pirkei_Avot.1.1 ... l&lang2=en" onclick="window.open(this.href);return false;
Ultima modifica di Tony il giovedì 4 giugno 2020, 19:51, modificato 1 volta in totale.
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bgaluppi
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da bgaluppi »

Comunque questa parte è stata sottoposta a manipolazioni, perché presenta varianti importanti.

Il v.17 compare su tutti i mss.
Il v.18 presenta varianti in Θ Σ f13 565 1071 al Ireneo (lat), in cui dopo νόμου viene riportato anche καὶ τῶν προφητῶν, e dunque su questi mss il v. risulta "neppure un iota o un apice della legge e dei profeti passerà senza che tutto sia adempiuto". Questa potrebbe essere la lezione originale, visto che prima ha parlato di legge e Profeti e che Ireneo la riporta.
I vv. 19 e 20 non compaiono in ‭א* D* W pc itd copbo(ms). Per cui né la lettura originale del Sinaitico (metà IV sec.) né il copto bohairico (III/IV sec) riportano questi due versetti.

Oltre a ciò, bisogna tener presente sempre che le edizioni critiche si basano su mss che risalgono al III/IV sec., e che noi non possediamo non solo l'originale, ma neppure le copie delle copie delle copie delle copie delle copie dell'originale.
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