Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da bgaluppi »

Si infatti me ne sono accorto :D , comunque Pietro ebbe la rivelazione che nessun uomo deve essere ritenuto impuro , mentre lui pensava il contrario
Se Pietro pensava questo, ed è vero altrimenti non avrebbe necessitato di essere convinto del contrario, e se predica a Cornelio e i presenti (tutti pagani) in seguito a quella rivelazione, non significa forse che Yeshùa non disse mai che gli stranieri fossero i destinatari del Vangelo? Altrimenti dovremmo pensare che Pietro fosse duro di comprendonio...
Avatar utente
Tony
Messaggi: 767
Iscritto il: domenica 26 agosto 2018, 17:35

Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Tony »

non ho capito cosa hai scritto perdonami anche io sono duro :) .
Comunque credo che Pietro sarebbe andato dai pagani (penso di si), questo non lo possiamo sapere , ma la bibbia ci dice quale era il suo blocco e cioè il fatto che i gentili fossero ritenuti impuri , un altro ulteriore chiarimento . Tutto qui .

bgaluppi :
La cosa che non mi torna, comunque, è il fatto che Pietro non avesse la minima intenzione di predicare ai gentili;

Da cosa lo deduci? È vero che Pietro era duro ma penso che ci sarebbe andato ugualmente
Forse ho capito cosa hai scritto .
Non so se Pietro non aveva capito di andare dai gentili sai , l'unica cosa che non aveva capito era che i gentili non fossero da ritenere impuri .

Dire che non avesse la minima intenzione implica un suo indurimento volontario forzato , cosa che non traspare da Atti .
Janira
Messaggi: 1665
Iscritto il: giovedì 8 febbraio 2018, 15:13

Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Janira »

Mattia, la differenza tra le scritture greche e quelle ebraiche è sostanzialmente questa: il popolo eletto è Israele ( le due case riunite) insieme ai gentili pagani che Dio avrà voluto chiamare (ad esempio i Galati). Arriviamo allora al dubbio che ho su questo argomento. Paolo afferma che Dio sa chi sono i suoi, che li preconosce, li preordina, li chiama, li giustifica, li glorifica. La mia domanda è: cosa preconosce Dio nell'uomo che fa la differenza tra l'essere chiamati o no? E chi non è chiamato, automaticamente è condannato o ha ugualmente la possibilità di accedere all'era messianica? In altre parole, giustificazione e salvezza coincidono giá in questa vita terrena? La risposta a queste domande ci permette in parte di capire se il messaggio di Yeshua è destinato a tutta l'umanità o no.
Ultima modifica di Janira il giovedì 28 febbraio 2019, 22:58, modificato 2 volte in totale.
Janira
Messaggi: 1665
Iscritto il: giovedì 8 febbraio 2018, 15:13

Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Janira »

Antonio, in effetti è molto facile essere OT, perché questi argomenti sono strettamente collegati: siamo partiti cercando di capire cosa della Torah dobbiamo rispettare,subito è sorto il problema del legalismo e quindi della giustificazione, ed ecco un nuovo dubbio! Cosa vuol dire essere giustificati? È tutto complicato come un rebus! :d
Janira
Messaggi: 1665
Iscritto il: giovedì 8 febbraio 2018, 15:13

Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Janira »

Forse non ci capiamo perché non sono chiare le premesse del discorso. Quello che ho detto negli ultimi messaggi parte dalla premessa: cosa dicono le scritture greche? Al di là che le riteniamo o no ispirate. Io, in una visuale d'insieme, ho capito quello che ho scritto. Paolo dice che i chiamati saranno giustificati per fede e tutti i loro peccati saranno perdonati, che verranno innestati nell'Ulivo, quindi nel popolo eletto d'Israele. È Paolo che parla di muro di separazione finalmente distrutto, perciò deduco che la giustificazione attraverso Yeshua permetterà al credente di far parte del popolo eletto. Quello che vorrei capire, sempre secondo le scritture greche, è che fine fanno i non chiamati. ;)
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da bgaluppi »

Tony, se Pietro riteneva che gli stranieri fossero impuri (in senso morale, non confacenti alla giusta condotta di vita della Torah), tanto che un giudeo non poteva avere relazioni con loro (At 10:28), risulta difficile credere che potesse pensare di renderli partecipi del regno di Dio attraverso la predicazione del Vangelo. Leggi cosa dice At 10:34-36:

"35 Allora Pietro, cominciando a parlare, disse: «In verità comprendo che Dio non ha riguardi personali; 35 ma che in qualunque nazione chi lo teme e opera giustamente gli è gradito. 36 Questa è la parola ch'egli ha diretta ai figli d'Israele, portando il lieto messaggio di pace per mezzo di Gesù Cristo. Egli è il Signore di tutti."

Fu solo in quel momento che Pietro capì che anche gli stranieri sono ben accetti da Dio se seguono una condotta giusta. Nota cosa dice: "Questa è la parola ch'egli ha diretta ai figli d'Israele". Yeshùa si rivolse a Israele, non ai pagani. Ma Dio è Signore di tutti, e Pietro in quel frangente lo comprende; se lo comprende solo in quel momento, significa che prima non lo aveva capito e dunque Yeshùa non può aver comandato di andare a predicare agli stranieri, come riportano MT 28:19 e Lc 24:47. Se Yeshùa lo comandò, perché Pietro non lo faceva fino a quel momento e dice di averlo capito solo in quel momento?
Janira
Messaggi: 1665
Iscritto il: giovedì 8 febbraio 2018, 15:13

Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Janira »

Buongiorno!
Considerando che i vangeli e gli atti sono stati scritti dopo la predicazione agli stranieri, forse il verso di Luca è una interpretazione estesa di quello che disse in vita Yeshua. Sicuramente è vero quello che hai detto, Pietro nella casa di Cornelio non ci sarebbe proprio entrato senza la visione.
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da bgaluppi »

Buongiorno!
Considerando che i vangeli e gli atti sono stati scritti dopo la predicazione agli stranieri, forse il verso di Luca è una interpretazione estesa di quello che disse in vita Yeshua
Buongiorno, Janira. È possibile. Che gli apostoli non si aspettassero conversioni dei gentili, spiegherebbe anche la necessità del concilio di Gerusalemme, in cui si affronta il problema. Di nuovo, se Yeshùa ordinò agli apostoli di predicare anche agli stranieri e battezzarli facendoli discepoli, possibile si fossero poi trovati impreparati sulla questione? Possibile che Yeshùa non abbia spiegato loro niente riguardo alla questione degli stranieri?
Avatar utente
Tony
Messaggi: 767
Iscritto il: domenica 26 agosto 2018, 17:35

Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Tony »

Vero Antonio Pietro sapeva che i gentili erano impuri , e Dio gli da una dritta , Paolo non sapeva come affrontare la questione al concilio , Dio gli da una dritta .
Da come dicevi prima sembrava che il blocco di Pietro fosse come se lui non ci volesse andare a tutti i costi. Dico , forse è per questo che Dio uso lui ? Non lo sappiamo ma di fatto tutto ciò avvenne . Volente o nolente . Se consideriamo che tutta la cosa era guidata da Dio non vedo il problema .
I problemi non nacquero solo lì .
Basta vedere che l'inizio dell'apostasia sorse durante la permanenza degli apostoli .
Oppure le vere e proprie difficoltà delle conversioni . Anania e saffira Atti 5 .
Il fornicatore di Corinto ( 1 Corinti 5 ) .

:)
Janira
Messaggi: 1665
Iscritto il: giovedì 8 febbraio 2018, 15:13

Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Janira »

Come dice Tony, in effetti il piano della salvezza è di Dio e Lui lo porta avanti indipendentemente (e direi nonostante) l'uomo. Forse nemmeno Yeshua durante la sua vita terrena conosceva questa parte del piano di Dio, che è stato gradualmente rivelato agli apostoli e poi direttamente a Paolo da Yeshua.
Rispondi