Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

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Tony
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Tony »

Se volete apriamo un altro post . Ormai prosegue l'OT . Sarebbe interessante capire dall'analisi del testo greco ,cosa che non riesco , capire se Cornelio conoscesse tutta la storia riguardo a Gesù e che proprio per questo Dio lo approva , infatti leggiamo :

Voi sapete quello che è avvenuto in tutta la *Giudea, incominciando dalla *Galilea, dopo il battesimo predicato da *Giovanni; vale a dire, la storia di Gesú di *Nazaret; come Dio lo ha unto di Spirito Santo e di potenza; e com'egli è andato dappertutto facendo del bene e guarendo tutti quelli che erano sotto il potere del *diavolo, perché Dio era con lui.
Atti degli Apostoli 10:37‭-‬38 NR94
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Questo "voi sapete" implica che Cornelio fosse a conoscenza di tutto il discorso della salvezza? E quindi delle scritture ebraiche?
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bgaluppi
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da bgaluppi »

Si, ragazzi, però se è opinione comune che Yeshùa abbia ordinato agli apostoli di predicare ai gentili, sulla base di alcuni versetti biblici, è alquanto incomprensibile che Pietro non lo facesse e fosse stato indotto a capirlo. Ciò contrasta anche con quanto afferma in modo perentorio Yeshùa, cioè di essere venuto solo per le pecore perdute di Israele, che sono giudei. Per armonizzare, dobbiamo concludere che parte della casa di Israele aveva perso la sua ebraicità essendosi mescolata con le nazioni; tuttavia, gran parte esisteva ancora, infatti le varie comunità in giro per le nazioni erano composte anche da giudei. I giudei della casa di Israele non tornarono, ma molti mantennero le loro radici giudaiche, esattamente come hanno fatto tantissimi ebrei dispersi nel mondo per duemila anni dopo la distruzione di Gerusalemme. Duemila anni non sono serviti a cancellare Israele, come possiamo pensare che fossero bastati pochi secoli per cancellare la casa di Israele? Quella "vera", non quella "adulterata"?

Allora, io inizio a pensare che Yeshùa avesse l'intenzione di recuperare le pecore perdute ancora in vita, e per questo scopo inviò i suoi discepoli. Resta il fatto che molti stranieri si convertirono in seguito all'opera apostolica, ma questo potrebbe non essere stato l'obbiettivo iniziale. Quello che mi sento di mettere in dubbio con queste considerazioni, non è la genuinità della conversione dei gentili (operata da Paolo), ma piuttosto l'idea cristiana secondo cui Yeshùa avrebbe comandato agli apostoli di convertire gentili, in stile di "colonizzatori delle Americhe".
Janira
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Janira »

Sono d'accordo, anche perché cercare di convertire qualcuno per forza è inutile. Gli apostoli avevano il compito di diffondere il vangelo, a chiamare i suoi ci pensa Dio.
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Tony
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Tony »

Vero
Janira
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Janira »

Salve a tutti,
mi è ricapitato di leggere questa parabola
Mt 22:1-14
1 Gesù ricominciò a parlare loro in parabole, dicendo:
2 «Il regno dei cieli è simile a un re, il quale fece le nozze di suo figlio. 3 Mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze; ma questi non vollero venire. 4 Mandò una seconda volta altri servi, dicendo: "Dite agli invitati: Io ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono ammazzati; tutto è pronto; venite alle nozze". 5 Ma quelli, non curandosene, se ne andarono, chi al suo campo, chi al suo commercio; 6 altri poi, presero i suoi servi, li maltrattarono e li uccisero. 7 Allora il re si adirò, mandò le sue truppe a sterminare quegli omicidi e a bruciare la loro città. 8 Quindi disse ai suoi servi: "Le nozze sono pronte, ma gli invitati non ne erano degni. 9 Andate dunque ai crocicchi delle strade e chiamate alle nozze quanti troverete". 10 E quei servi, usciti per le strade, radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni; e la sala delle nozze fu piena di commensali. 11 Ora il re entrò per vedere quelli che erano a tavola e notò là un uomo che non aveva l'abito di nozze. 12 E gli disse: "Amico, come sei entrato qui senza avere un abito di nozze?" E costui rimase con la bocca chiusa. 13 Allora il re disse ai servitori: "Legatelo mani e piedi e gettatelo nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti". 14 Poiché molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti».
Non è forse anche questa parabola un indizio che la predicazione verrà estesa ai gentili, dopo che coloro che avevano già ricevuto l'invito(casa di Giuda), rifiutarono di partecipare alle nozze, chi disinteressandosene, chi perseguitando i servi(i 12 apostoli)? Sarebbe interessante capire cosa simboleggia il vestito che gli altri invitati devono indossare, pena l'esclusione dalle nozze.
Proprio qualche giorno fa ho guardato un video di un predicatore evangelico(Marco Distort) che analizzava la similitudine della Chiesa con una sposa. Nella legge ebraica esisteva il mohar, somma versata dal fidanzato per acquistare la sposa dalla famiglia paterna.Spesso nelle scritture greche troviamo scritto che Yeshua ha riscattato la sua Chiesa con il suo sacrificio, proprio come doveva fare uno sposo umano, dal nostro padre terreno, il peccato. Le scritture ebraiche ancora una volta sono la chiave per interpretare le scritture greche :-)
Janira
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Janira »

Vorrei ricollegarmi alla discussione sulla Torah, per rispondere anche a Marco. Precedentemente avevo scritto che per me: Secondo le scritture greche Yeshua ha incarnato la perfetta parola di Dio(Torah) sulla terra. Ora aggiungerei che Yeshua ha riunito/ricollegato "le radici dei due alberi", infatti per me la Torah si è incarnata in Yeshua, affinché egli la manifestasse nella sua perfezione all'umanità attraverso la fede.
Janira
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Janira »

In Deut 30:11 è scritto:
Questo comandamento che oggi ti do, non è troppo difficile per te, né troppo lontano da te. 12 Non è nel cielo, perché tu dica: "Chi salirà per noi nel cielo e ce lo porterà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?". 13 Non è di là dal mare, perché tu dica: "Chi passerà per noi di là dal mare e ce lo porterà e ce lo farà udire perché lo mettiamo in pratica?". 14 Invece, questa parola è molto vicina a te; è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica.
Questo ci fa capire che la Torah non è qualcosa di irraggiungibile per l'uomo, che la premessa delle religioni: Gesù è Dio perché tutti gli uomini peccano necessariamente e inevitabilmente, non ha fondamento biblico.
L'uomo pecca inevitabilmente se non ha fede in Dio. Yeshua, nelle scritture greche, aveva una fede totale che lo ha guidato e aiutato a rispettare tutta la volontà di Dio, quindi ha risanato quella frattura tra la conoscenza e la vita. Adamo aveva un precetto, ha deciso di disobbedire per raggiungere una conoscenza separata da Dio. Yeshua aveva 613 precetti, li ha rispettati tutti per pura obbedienza, così facendo ha compiuto la conoscenza unita a Dio. E così, per chi ci crede, ha salvato l'umanità.
Janira
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Janira »

Non so se nelle scritture ebraiche si trovi l'idea di un uomo che porterà la redenzione al mondo; partendo dalle scritture greche, io lo ritengo possibile per i seguenti motivi: Dio è giusto, non può non esserlo. Come si può conciliare questo con un perdono, diciamo così, totalmente incondizionato? Ma Dio è anche misericordioso, perciò sa che chiedere la perfezione già a due uomini, anziché ad uno, è già il 100% più difficile. Però Dio spesso perdona un' intera città se in essa trova un rimanente giusto. Lo stesso Noè ha salvato l'umanità dall'estinzione perché era ritenuto giusto per i suoi tempi. Ecco perché credo che ciò che Yeshua ha fatto sia sufficiente a salvare tutta l'umanità
Janira
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Janira »

Bè, per rientrare nel topic, basterebbe chiedersi perché Yeshua disse di dover adempiere tutta la Torah :))
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Tony
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Re: Non per abrogare, ma per adempiere. Mt 5:17 ss.

Messaggio da Tony »

Ciao , secondo voi in che senso Yeshua adempie la scrittura ?
Magari lo sapete già però questa cosa mi ha un po sorpreso perchè Yeshua aveva una conoscenza della Scrittura incredibile , cioè ogni parola lui la doveva adempiere o compiere .
Faccio un esempio , durante la cena dice :
Giovanni 13:17-20

17 Se sapete queste cose, siete beati se le fate.
18 «Non parlo di voi tutti; io conosco quelli che ho scelti; ma, perché sia adempiuta la Scrittura:
"Colui che mangia il mio pane,
ha levato contro di me il suo calcagno".

19 Ve lo dico fin d'ora, prima che accada; affinché quando sarà accaduto, voi crediate che io sono.
20 In verità, in verità vi dico: chi riceve colui che io avrò mandato, riceve me; e chi riceve me, riceve colui che mi ha mandato».

Questa scrittura è tratta dal Salmo 41:9 .

Apparte una riapplicazione su di se , la mia ipotesi è che per farsi riconoscere lui citasse diverse scritture ebraiche affinchè credessero in lui .
Poi aggiunge anche un altra cosa che secondo me è importante , ed ha a che fare con l'identificazione del Messia , e cioè quando lui dice "affinchè crediate che sono io" ( non io sono ).
Questo aspetto che Gesù rimarca più volte secondo me fa parte di quella difficoltà che sia i discepoli che alcuni religiosi , avevano riguardo al "riconoscerlo" come Messia (ma questo magari può essere affrontato in un altro topic ).

Possibile che lui volesse "adempiere la scrittura" anche per farsi riconoscere come Messia ?

E poi trovo incredibile che lui adempisse la scrittura non solo osservando i vari precetti (vedi Luca 4:1-13) ma applicando su di se alcune scritture tratte dai Salmi o da varie parti (compiendo in tutto e per tutto la scrittura).

Questo dimostra che Gesù amava le scritture ebraiche al punto di ricordarsele tutte per filo e per segno e applicandole su di se come se indossasse un bel vestito :)

a risentirci
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