1Tim 4:14

Illyra
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Re: 1Tim 4:14

Messaggio da Illyra »

Grazie ...
apostolo in sostituzione del traditore Giuda era l’apostolo Paolo. Tale insegnamento è del tutto smentito dalla Bibbia stessa. Di questo ed anche dell'approvazione scritturale di Mattia come sostituto apostolo di Giuda. Di nuovo grazie mille Gianni
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Gianni
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Re: 1Tim 4:14

Messaggio da Gianni »

Buongiorno, Illyra. Ecco il passo:

“In quei giorni, le persone radunate erano circa centoventi. Pietro si alzò in mezzo a tutti e disse: «Fratelli, era necessario che si realizzasse quello che lo Spirito Santo aveva detto nella Bibbia. Per mezzo di Davide egli aveva parlato di Giuda, che divenne la guida di coloro che arrestarono Gesù. Giuda era uno di noi, e come noi era stato scelto per questa missione. Sta scritto pure: Il suo incarico lo prenda un altro. È necessario dunque che un altro si unisca a noi per farsi testimone della risurrezione del Signore Gesù. Deve essere uno di quelli che ci hanno accompagnato mentre il Signore Gesù è vissuto con noi, da quando Giovanni predicava e battezzava fino a quando Gesù è stato portato in cielo, mentre era con noi». Vennero allora presentati due uomini: un certo Giuseppe, detto Barsabba o anche Giusto, e un certo Mattia. Poi pregarono così: «O Signore, tu che conosci il cuore di tutti, facci sapere quale di questi due tu hai scelto. Giuda ci ha lasciati ed è andato al suo destino. Chi di questi due dovrà prendere il suo posto e continuare la missione di apostolo?». Tirarono a sorte, e la scelta cadde su Mattia, che fu aggiunto al gruppo degli undici apostoli”. – At 1:15-26, passim, TILC.

La parola “apostolo” è greca e significa "inviato". Paolo lo era. Occorre però distinguere tra i Dodici apostoli e gli altri apostoli in senso generico.
Illyra
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Re: 1Tim 4:14

Messaggio da Illyra »

Grazie mille, quindi le stesse scritture del post che ho messo io ma con una interpretazione diversa.
Praticamente Gesù ha scelto direttamente tutti gli apostoli, compreso Paolo mentre era in viaggio, ma Mattia no. Ha lasciato diciamo fossero i suoi apostoli a dargli due opzioni.
Grazie di nuovo Sara bello fare una ricerca approfondita per capire bene.
Mi rendo conto che la Parola di Dio è ricca di sfaccettature diverse da riordinare con e scritture stesse per poter comprendere pienamente ciò che vuole dirci. Se la domanda è stata banale scusami …ma credo che ogni piccola frase porti in sé un messaggio per noi .
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Gianni
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Re: 1Tim 4:14

Messaggio da Gianni »

Illyra, io non so se ogni piccola frase porti in sé un messaggio per noi, ma di certo quando si tratta di un tema o di una questione ogni piccola frase porta il suo contributo per ricomporre il quadro d’insieme.

Tu hai detto: «Praticamente Gesù ha scelto direttamente tutti gli apostoli, compreso Paolo mentre era in viaggio, ma Mattia no. Ha lasciato diciamo fossero i suoi apostoli».
Praticamente sì, se guardiamo al risultato finale. Ma cosa c’è dietro? Dietro alla scelta c’è la chiamata. Ed è solo Dio che chiama i suoi eletti.

Ecco allora altri tasselli:
“In quei giorni egli [Yeshùa] andò sul monte a pregare, e passò la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli”. - Lc 6:12,13.
“Gesù salì sul monte e chiamò a sé quelli che egli volle, ed essi andarono da lui. Ne costituì dodici per tenerli con sé”. - Mr 3:13,14.
“Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi”. - Gv 15:16.
Vediamo qui che fu Yeshùa a scegliere, ma dopo aver pregato Dio una notte intera. Fu quindi una scelta guidata da Dio.

Ciò è ancora più chiaro nella scelta di Mattia in sostituzione del traditore Giuda: “Essi ne presentarono due: Giuseppe, detto Barsabba, che era soprannominato Giusto, e Mattia. Poi in preghiera dissero: «Tu, Signore, che conosci i cuori di tutti, indicaci quale di questi due hai scelto per prendere in questo ministero apostolico il posto che Giuda ha abbandonato per andarsene al suo luogo». Tirarono quindi a sorte, e la sorte cadde su Mattia, che fu incluso tra gli undici apostoli” (At 1:23-26). Si noti che pregarono per avere la guida divina, che diventa decisiva nel tirare a sorte secondo la pratica ebraica degli urìm e tummìm.

Nel caso della chiamata (chiamata, non conversione! Paolo era giudeo e adorava il Dio di Israele e tale rimase sempre) di Paolo abbiamo un ultimo incredibile e decisivo tassello: “Dio che m'aveva prescelto fin dal seno di mia madre e mi ha chiamato mediante la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo”. - Gal 1:15,16.

In quest’ultimo passo abbiamo condensata tutta la teologia della chiamata.
È Dio che chiama e la sua chiamata è talmente decisiva che Egli presceglie.
Poi c’è ciò che tu definisci in modo molto appropriato il “praticamente”. Qualcuno sceglie: Yeshùa scelse i Dodici, ma dopo aver pregato; gli undici scelsero Mattia, ma dopo aver pregato e aver lasciato la scelta in balia della sorte; Yeshùa risorto chiamò Paolo, ma per volere di Dio.
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