[prescrizioni farisaiche] Efesini 2:15,Marco 7:5

speculator

Re: [prescrizioni farisaiche] Efesini 2:15,Marco 7:5

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Contrariamente a quanto sostenuto da molti Gesu' non ha rimproverato Pietro perché non pensava i pensieri di Dio ma degli uomini (altrimenti chissà quante volte avrebbe dovuto rimproverarlo prima), ma perché gli era "una pietra di inciampo".
speculator

Re: [prescrizioni farisaiche] Efesini 2:15,Marco 7:5

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Circa la domanda in Galati Paolo chiese a Cefa , che mangiava e beveva coi fratelli incirconcisi, come poteva pretendere che questi incirconcisi osservassero la legge quando Pietro circonciso non la osservava mangiando.
speculator

Re: [prescrizioni farisaiche] Efesini 2:15,Marco 7:5

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Gesu' non chiese ai dodici che cosa pensavano gli altri di lui ma cosa "dicevano" di lui. Cose si pensano e non si dicono o si dicono e non si pensano veramente.

In risposta nessuno diceva che era il Messia (li avrebbero espulsi dalla sinagoga).

Non aveva bisogno di chiedere a tizio cosa pensava caio; lo chiedeva a caio, chiederli a tizio era scorretto.

Voleva che i dodici riferissero e prendessero coscienza.

La seconda domanda ai dodici e': che cosa loro andavano a dire in giro e la risposta: "noi diciamo che tu sei il Cristo, il figlio di Dio".

Gesu' disse loro di non dirlo in giro, mentre era giusto pensarlo e affermarlo.
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bgaluppi
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Re: [prescrizioni farisaiche] Efesini 2:15,Marco 7:5

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Speculator, concordo sulla prima domanda. Ma sulla seconda, Yeshùa chiese chi loro credessero che lui fosse. E Pietro, per primo e per la prima volta, si fa avanti e dice: "tu sei il Messia". Al che, Yeshùa dice loro di non andare a dire in giro cosa loro credessero, altrimenti anche loro avrebbero passato dei guai.
speculator

Re: [prescrizioni farisaiche] Efesini 2:15,Marco 7:5

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La domanda seconda e' in greco con li stesso verbo della prima e quindi la traduzione non cambia.
speculator

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Le domande sono al plurale e quindi le risposte devono essere al plurale.

Pietro parlava dopo aver sentito gli altri.
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bgaluppi
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Re: [prescrizioni farisaiche] Efesini 2:15,Marco 7:5

Messaggio da bgaluppi »

È vero, hai ragione. Ma da cosa capisci che Pietro parlò dopo aver sentito gli altri?
speculator

Re: [prescrizioni farisaiche] Efesini 2:15,Marco 7:5

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Lo spirito del padre lo aveva rivelato a Pietro che doveva essere felice ma anche gli altri lo sapevano e lo dicevano e predicavano e dovevano essere felici come Pietro.

Non sarebbe stato appropriato che uno solo, senza sentire gli altri, rispondesse ad una domanda che era per il gruppo "voi", dicendo quello che lui "diceva" in giro
speculator

Re: [prescrizioni farisaiche] Efesini 2:15,Marco 7:5

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Pietro avrebbe specificato: "io dico che tu sei il Cristo....."
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Gianni
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Re: [prescrizioni farisaiche] Efesini 2:15,Marco 7:5

Messaggio da Gianni »

Personalmente leggo il testo in questione diversamente da Speculator.

Lui dice che “Gesù non chiese ai dodici che cosa pensavano gli altri di lui ma cosa dicevano di lui” e conclude che “voleva che i dodici riferissero e prendessero coscienza”.
Sono del tutto d’accordo sul fatto che Yeshùa “voleva che i dodici prendessero coscienza”. Quando al volere che riferissero, no. Yeshùa non aveva bisogno che glielo dicessero i dodici; inoltre Yeshùa non era un insicuro.
A me pare che la prima domanda sia strumentale alla seconda. Da abilissimo psicologo qual era, lui vuole che – come giustamente ha detto Speculator – i dodici prendessero coscienza del fatto che era il Messia. Yeshùa impiegò un efficacissimo metodo di insegnamento utilizzabile tuttora: cosa dice al riguardo Tizio? E Caio? E sempronio? Passati in rassegna tutti i diversi punti di vista, si arriva al profondo della coscienza: E tu?

Pietro parlava dopo aver sentito gli altri? Il testo non ci dà alcun motivo per supporlo. Era invece tipico del carattere irruente di Pietro farsi sempre avanti per primo. In più, il testo dice: “Rispondendo disse a lui: beato sei” (Mt 16:17), non ‘a loro’ ‘beati siete’. Inoltre Yeshùa gli dice: "a te"; il Padre lo aveva rivelato a lui, a Pietro.
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