[prescrizioni farisaiche] Efesini 2:15,Marco 7:5

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Tony
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Re: [prescrizioni farisaiche e Pietro] Efesini 2:15,Marco 7:

Messaggio da Tony »

C'è una chiave per comprendere i due miracoli della moltiplicazione (e forse l'episodio di Pietro e Yeshua?) ma non vorrei dire nient'altro forse anche perchè potrei condizionare la lettura del testo .
Sono quasi sicuro di non aver avuto un allucinazione perchè a me la cosa è risultata palese .
*Correzione del post sopra: "leggendo dal capitolo 6 al capitolo 8 di Marco"
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Tony
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Re: [prescrizioni farisaiche e Pietro] Efesini 2:15,Marco 7:

Messaggio da Tony »

Aspetto anche gli altri magari loro lo sanno . Prova a rileggerlo magari lo sai già ma preferirei non dirlo :)
Più che codice direi schema .
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bgaluppi
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Re: [prescrizioni farisaiche e Pietro] Efesini 2:15,Marco 7:

Messaggio da bgaluppi »

Ti riferisci a Mr 8:14-21?
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Tony
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Re: [prescrizioni farisaiche e Pietro] Efesini 2:15,Marco 7:

Messaggio da Tony »

No :) . Yeshua guarisce il cieco in due volte . Non sembra un po' strano?
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bgaluppi
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Re: [prescrizioni farisaiche e Pietro] Efesini 2:15,Marco 7:

Messaggio da bgaluppi »

Non ti seguo, Tony. Parli di un significato simbolico nella progressiva guarigione del cieco e delle due moltiplicazioni? È possibile, perché Marco è ricco di significati simbolici. In tutto il capitolo Yeshùa ha un problema coi discepoli, che fanno fatica a capire. Forse per questo li invita a guardarsi dal lievito dei farisei e degli erodiani e a rinnovarsi nel loro modo di pensare. Questo cieco (condottogli da altri) fa fatica a guarire (guarisce in due fasi), mentre il cieco in 10:46-52, che chiede spontaneamente il suo aiuto e balza in piedi per andare da Yeshùa, riacquista subito la vista. I significati simbolici nei due eventi sono evidenti. Anche le due moltiplicazioni presentano molti significati, con i farisei che chiedevano segni... Ma che c'entra Pietro?
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Tony
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[prescrizioni farisaiche e Pietro] Efesini 2:15,Marco 7:5

Messaggio da Tony »

Si parlavo di quello per me non è così ovvio perché è la prima volta a cui ci faccio caso. Ho fatto una figuraccia .Al di là di questo siccome l'episodio di Pietro viene subito dopo la guarigione del cieco pensavo che avesse qualche collegamento . Allora ritiro la mia ipotesi su Pietro . Per quanto riguarda Efesini 2:15 ho capito se ho qualche dubbio lo scrivo. Grazie
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bgaluppi
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Re: [prescrizioni farisaiche] Efesini 2:15,Marco 7:5

Messaggio da bgaluppi »

Nessuna figuraccia, Tony. Siamo tutti qui per fare domande e discutere insieme per imparare. È quando si ha paura di sbagliare che precludiamo noi stessi dall'apprendimento. A me pare che tutto il cap. 8 metta in evidenza come i discepoli avessero ancora difficoltà a capire e credere che Yeshùa era il messia. In seguito agli episodi delle moltiplicazioni e delle guarigioni, Yeshùa chiede apertamente ai discepoli la loro opinione nei suoi riguardi; Pietro si lascia andare e dichiara: “Tu sei il Cristo”. Mt 16:17 ci offre un dettaglio che Marco non riporta: “Gesù, replicando, disse: «Tu sei beato, Simone, figlio di Giona, perché non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli.»”; cioè, non l'hai capito da solo, ma te lo ha rivelato Dio. Dio inizia finalmente ad aprire gli occhi ai discepoli, Pietro in primis. “Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo, Giovanni e li condusse soli, in disparte, sopra un alto monte. E fu trasfigurato in loro presenza” (Mr 9:2); è Dio che lo trasfigura (il verbo è al passivo), e i tre discepoli sono “illuminati” attraverso una visione, come specifica Mt 17:3,5,8 (Mr 9:4,7,8): “E apparvero loro Mosè ed Elia ... una nuvola luminosa li coprì con la sua ombra ... Ed essi, alzati gli occhi, non videro nessuno, se non Gesù tutto solo.”. Il verbo ὁράω significa “vedere”, ma anche “vedere con la mente”, o attraverso l'esperienza, dunque “percepire”, “fare esperienza di”. Che si tratti di una visione è chiarito dall'immagine della nuvola che li copre con l'ombra, a significare l'espletarsi di rivelazione divina; alla fine, si “svegliano” e si accorgono che non c'è nessuno intorno a loro, se non Yeshùa.

Dunque, prima i discepoli non capivano, avevano la mente ottenebrata (“Non riflettete e non capite ancora? Avete il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite?”, Mr 8:17,18); qui Yeshùa cita la Scrittura, che afferma che un indurimento si sarebbe prodotto in Israele (Is 6:10; 44:18; Ger 5:21; Ez 12:2); è Dio che sceglie di aprire i loro occhi e rivela loro chi fosse Yeshùa in modo chiaro.

Io credo che nessuno riusciva a comprendere pienamente Yeshùa, anche perché le aspettative sul messia erano diverse. Con i farisei che seguivano Yeshùa ovunque e ne criticavano il modo in cui non si conformava a certe tradizioni e alle loro riforme, i discepoli erano senz'altro combattuti: ascoltare i farisei, depositari della legge di Mosè e guide spirituali del popolo, oppure quest'uomo che parlava così bene e operava prodigi e guarigioni? Oltretutto, la tradizione insegna che il messia non avrebbe avuto bisogno di operare prodigi; avrebbe potuto operarli, se necessario, ma non sarebbero stati necessariamente prova di messianicità. Come prova, il messia avrebbe liberato Israele, ed era questo che si aspettavano tutti, discepoli compresi. Dunque, i farisei non erano sicuri che quell'uomo fosse il messia atteso, e certamente ciò influenzò i discepoli. Allora, fu Dio a rivelare loro chi fosse veramente Yeshùa. Nonostante tutto, non compresero mai a fondo il pieno senso della sua missione e dopo la sua morte non credettero che sarebbe resuscitato, finché lo videro redivivo.
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Tony
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Re: [prescrizioni farisaiche] Efesini 2:15,Marco 7:5

Messaggio da Tony »

Compreso ,per questo motivo pensavo che Pietro nonostante dice tu sei il Messia ,dopo rimprovera Yeshua ma Yeshua lo ammonisce . Pensavo che questo ammonimento fosse riferito al fatto che Pietro avesse in mente un modello di Messia alla fariseo ,cioè Messia umano regnante .
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bgaluppi
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Re: [prescrizioni farisaiche] Efesini 2:15,Marco 7:5

Messaggio da bgaluppi »

Sicuramente lui non avrebbe concepito che il Messia figlio di Davide soffrisse e morisse. Il figlio di Davide viene per regnare, non per soffrire e morire. Qui la cosa si fa molto complessa, e forse la discussione va spostata qui http://www.biblistica.eu/phpbb/viewtopic.php?f=6&t=1567, perché Yeshùa non disse mai spontaneamente di essere venuto per regnare, ma per radunare le pecore perdute della Casa di Israele. Afferma di essere re solo in seguito alla domanda di Pilato (ma non dive di essere “re dei giudei”, Lc 23:3; Gv 18:37), ed è certamente re, ma è altrettanto ovvio che non regnò affatto come i giudei si aspettavano che facesse e si aspettano che il messia faccia. Dunque, come si risolve questo dilemma? ;)
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Tony
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Re: [prescrizioni farisaiche] Efesini 2:15,Marco 7:5

Messaggio da Tony »

Avevo letto quel post, in effetti ho cercato di dare anche io la spiegazione alla domanda di Giovanni il battezzatore sempre avendo in mente il fatto che lui lo chiedesse perchè aveva in mente un tipo di messia umano regnante (anche Satan voleva farlo re del mondo alla maniera umana , se non ho inteso male). Interessante il post che hai messo , lo leggerò con attenzione .
grazie mille
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