Approfondimenti sulla pasqua e la santa cena

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chelaveritàtrionfi
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Approfondimenti sulla pasqua e la santa cena

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Anche se molto è stato scritto su questi argomenti, quando ci si mette di mezzo la tradizione, è anche necessario indagare su ciò che è avvenuto nel primo secolo; forse rendersi conto che quando ancora gli ultimi apostoli erano ancora in vita, le filosofie greche e quelle che Saulo chiama "vani ragionamenti" si infiltrarono tra i vari seguaci di YEshùa. Ricordiamoci che Yeshùa incaricò i 12 apostoli , a cui poi se ne aggiunsero altri pochi come Saulo di Tarso (Paolo). Oltre a questi vennero incaricati altri 70 per portare la buona novella in tutto il mondo (si parla ovviamente il mondo sotto la dominazione romana). Già al tempo di Paolo il vangelo fu divulgato in tutto il mondo.

Nel corso del primo secolo , nacquero molte chiese e molte tradizioni. Per esempio la chiesa di Roma e quella di Alessandria cambiarono il significato della pasqua considerando la resurrezione di Yeshùa di domenica. Poi c'erano quei gruppi chiamati quartodecimani che consideravano invece la "passione" .. rimanendo fermi al 14 di Nisàn, giorno in cui gli ebrei sacrificavano l'agnello pasquale.
Tuttavia quella pasqua cristiana , che si è evoluta fino ad oggi incorporando anche le festività pagane della divinità Ostara con tanto di uova, nulla avrebbe a che vedere con la pasqua ebraica.

Chi sono questi quartodecimani?
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
chelaveritàtrionfi
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Re: Approfondimenti sulla pasqua e la santa cena

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Io la scrivo e io me la canto? :d :d


Come sappiamo , nel primo secolo, iniziano a circolare per le varie comunità degli scritti. Alcuni di questi originano dagli apostoli, altri da impostori.

2tessalonicesi 2 :1 Ora, fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo 2 di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se il giorno del Signore fosse già presente.

7 Infatti il mistero dell'empietà è già in atto, soltanto c'è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo. 8 E allora sarà manifestato l'empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l'apparizione della sua venuta. 9 La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, 10 con ogni tipo d'inganno e d'iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati. 11 Perciò Dio manda loro una potenza d'errore perché credano alla menzogna; 12 affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nell'iniquità, siano giudicati.


3 Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione,

Oggi sappiamo dell'esistenza di vari testi che circolavano nelle prime comunità definite cristiane. Molti tra questi sono considerati apocrifi. Possiamo leggere anche di come la cultura e l'ideologia greca (pagana) si infiltrò tra queste comunità primitive e degli "scontri" ideologici che avvenivano su certe questioni dottrinali. Per esempio si discuteva già allora sulla divinità del Cristo.

La sana dottrina era stata diffusa solo dagli apostoli, da tutti coloro designati da Yeshùa per diffondere la buona novella. Tolti di mezzo gli apostoli, l'apostasia cominciò a circolare.

7 Infatti il mistero dell'empietà è già in atto, soltanto c'è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo

Per quanto riguarda la pasqua , essendo che Yeshùa si è sacrificato una volta per tutte (agnello) non aveva più senso il rito dei sacrifici. Le prime comunità quindi fecero diventare la Pèsach ebraica, una festività con un significato differente.
Vi erano due filoni di pensiero principali.
Quello dei quartodecimani che festeggiavano la pasqua il 14 di nisan (da cui il come quartodecimani) ricollegandosi alla tradizione ebraica anche se in realtà questa festa non aveva più nulla a che vedere con quest'ultima, e quello degli altri che festeggiavano la pasqua la prima domenica dopo il 14 Nisàn considerando che Yeshùa fosse risuscitato di domenica. In particolare in Siria, in Mesopotamia ed in qualche zona della Cilicia era di voga tale usanza a differenza delle altre comunità come quella di ROma e di Alessandria.
Pesach (parola ebraica tradotta lett. in lingua italiana con "passaggio") per i quartodecimani diventava "passione"sulla convinzione che il termine Pascha (πάσχα) derivasse dal verbo greco πάσχειν, che significa appunto "patire".

wiki:
Il più autorevole fautore di questa usanza fu san Policarpo di Smirne, con molta probabilità l'ultimo discepolo diretto di san Giovanni. Questi, durante un suo viaggio a Roma, cercò persino di convincere papa Aniceto della correttezza della tradizione quartodecimana; non riuscì nel suo intento, ma, comunque, non si crearono scismi all'interno della Chiesa./i]

Mi sembra strano che l'apostolo Giovanni avesse insegnato a questo Policarpo che pasqua volesse dire "passione" piuttosto che "passaggio" vista la tradizione ebraica e l'uso chiaro del termine nelle scritture.

E' inoltre documentato che :

Le altre Chiese cristiane, facenti capo alle sedi di Roma ed Alessandria d'Egitto, festeggiavano la Pasqua la domenica successiva al 14 nisan, qualunque fosse il giorno del mese in cui cadeva la festa. In seguito, si legò strettamente la festa all'equinozio di primavera, che per gli ebrei era solo uno dei fattori che contribuivano alla definizione della data della Pasqua/i]

Nella scuola di Alessandria, si apprendevano le Sacre Scritture, le tecniche per l'esegesi biblica e i fondamenti della teologia. I maestri più celebri, che forse furono anche i fondatori della Scuola stessa, furono Clemente e Origene.
Clemente (150-215 ca), attraverso scritti d'argomento teologico e d'impianto dottrinale, promosse una fusione tra classicità pagana e religione cristiana .

infatti oggi ci ritroviamo la pasqua pagana sorta nel primo secolo che nulla ha a che vedere con la festività ebraica originale.
La cultura pagana che venne promossa fu appunto quella della giovane dea Ostara.
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bgaluppi
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Re: Approfondimenti sulla pasqua e la santa cena

Messaggio da bgaluppi »

Naza, mi hai anticipato. Pare che questa questione avesse sollevato non poche critiche da parte di molti:
Ripristinato il significato originario del nome della festa, molti cristiani cominciarono ad accusare i quartodecimani di essere dei giudaizzanti, di non rispettare le prescrizioni del Nuovo Testamento, perché continuavano a celebrare la Pasqua con gli ebrei, mentre Gesù aveva abolito quella Pasqua, instaurando quella vera. Ciò portò inevitabilmente a uno scontro tra le due “fazioni”. Oltretutto, la disparità creava un forte imbarazzo di fronte all'opinione pubblica pagana, che considerava con stupore il fatto che una comunità religiosa fosse divisa sulla sua festa più importante. Secondo Eusebio di Cesarea sin dalla fine del II secolo e per tutto il III secolo ci furono molti sinodi che cercarono di risolvere la questione, ma, nonostante ciò, molti vescovi “asiatici”, tra cui il vescovo Policrate di Efeso, continuarono ad osservare la prassi quartodecimana. A questo punto, secondo Eusebio, nel 193 papa Vittore minacciò di reciderli dalla comunità dei fedeli scomunicando tutti i cristiani che seguivano questa prassi, escludendo i dissidenti dalla comunità. Molti, però, tra cui Sant'Ireneo di Lione, lo esortarono alla pace, e così si evitò il primo scisma. — Wikipedia
Alla base di tutto c'erano le nuove e apostate dottrine antiebraiche. Risulta ovvio che Yeshùa non ha istituito alcuna “vera pasqua”, poiché la vera e unica pasqua è Pesach, quella ebraica. Yeshùa istituì la cena in memoria, che nulla c'entra con Pesach. Ciò che mi piacerebbe capire, su cui le Scritture Greche non sembrano essere chiare, è se la comunità apostolica (l'unica che ci interessa) celebrasse Pesach o meno. Inutile dire che con la distruzione del tempio la festa non fu più celebrata secondo le prescrizioni bibliche.

Un versetto che certamente testimonia che la prima comunità celebrava Pesach è 1Cor 5:8, in cui Paolo esorta a celebrarla: “Celebriamo dunque la festa, non con vecchio lievito, né con lievito di malizia e di malvagità, ma con gli azzimi della sincerità e della verità.”. Un altro è At 20:6, in cui Paolo aspetta che fosse finita la festa prima di partire, il che ci fa credere che la celebrasse: “Trascorsi i giorni degli Azzimi, partimmo da Filippi e, dopo cinque giorni, li raggiungemmo a Troas, dove ci trattenemmo sette giorni.”

Ciò che non ho ben compreso, è se questi quartodecimani confondessero la cena con Pesach o se effettivamente celebrassero Pesach. A detta di Wikipedia, celebravano Pesach, ma faccio fatica a credere che la celebrassero coi giudei, che certamente non avrebbero accettato Paolo e i discepoli dell'eretico Yeshùa. Bisognerebbe reperire delle fonti dirette, tipo gli scritti dei padri della chiesa che trattano la questione.
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bgaluppi
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Re: Approfondimenti sulla pasqua e la santa cena

Messaggio da bgaluppi »

Su un blog ho trovato questo:
Dal Dizionario Patristico e di Antichità Cristiane, vol.
II, sub voce: QUARTODECIMANI.

Gli antichi eresiologici chiamarono Q. i cristiani che, ispirandosi alla
cronologia giovannea della Passione, celebravano la Pasqua il XIV giorno della prima luna di primavera, cioè nella data della Pasqua ebraica, il 14 di Nisan secondo il calendario ebraico, e a quella data interrompevano i digiuni penitenziali. Nel II sec. seguivano la prassi quartodecimana le chiese dell'Asia Minore ispirantisi alla tradizione giovannea (cfr. Euseb., HE V, 24, 2-8). Tra i più noti esponenti della prassi quartodecimana sono da ricordare Melitone di Sardi, Apollinare di Gerapoli, Policarpo e Policrate di Efeso. La Pasqua quartodecimana era incentrata sulla celebrazione del Cristo immolato quale vero agnello pasquale, a questa concezione liturgica si ispira la interpretazione etimologica PASCHA da PASCHEIN «soffrire» cara alla tradizione quartodecimana; nella liturgia della veglia pasquale ebbe particolare importanza la lettura e il commento tipologico di Esodo 12 e la sua interpretazione tipologica dovette essere aperta a prospettive escatologiche. Alla fine del II sec. tentò di affermare la prassi quartodecimana a Roma un presbitero di nome Blasto (cfr. Euseb., HE V,15 e V,20, l; Ps. Tertull., Adv. omn. haer. 8,1), destando la reazione di papa Vittore, che entrò in aperto conflitto con le chiese orientali osservanti della prassi quartodecimana Vittore avrebbe minacciato ili scomunicare i Q. (cfr. Euseb, HE V,23,3), ma non sappiamo se portò ad effetto le minacce. (certo è che i Qi. sono catalogati tra gli eretici da Ippolito di Roma (Refut. VIII, 18) e dallo Ps. Tertulliano(Adv omn. haer. 8,1) e ricorrono nei gruppi ereticali citati da Epifanio (Pan. 50,1), Teodoreto (Haer. fab. comp. 111, 4), Pilastrio (Haer. 30). Ma dopo la decisione del concilio di Nicea circa la celebrazione domenicale della Pasqua cristiana, l'osservanza quartodecimana dovette restringersi a gruppi marginali della cristianità medio-orientale (cfr. Epif., Pan. 50, 1, 5-8).
Come pensavo, sembra che i quartodecimani non celebrassero Pesach, ossia la Festa degli Azzimi, ma piuttosto il Cristo immolato come agnello pasquale. Paolo stesso non avrebbe potuto celebrare Pesach al modo tradizionale fuori da Gerusalemme, in base a Dt 16:2: “Celebrerai la Pasqua al Signore tuo Dio, sacrificando vittime delle tue greggi e dei tuoi armenti, nel luogo che il Signore avrà scelto come dimora del suo nome.”. Siccome il tempio era ancora in piedi, Pesach doveva essere celebrata a Gerusalemme. Oggi, gli ebrei della diaspora la celebrano anche fuori da Gerusalemme; ma certamente, né loro né quelli che vivono in Gerusalemme possono celebrarla secondo le prescrizioni bibliche. Inoltre, Paolo e gli altri apostoli non viaggiavano certamente portandosi con sé agnelli senza difetto... Dunque, non ho capito bene ancora come gli apostoli e i discepoli celebrassero Pesach, se la celebravano. Facevano come i quartodecimani? Pesach è un'istituzione "perenne"; ma il termine עוֹלָם (olàm) non indica una durata senza fine, ma piuttosto un lungo tempo indefinito (finché non finisce).
chelaveritàtrionfi
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Re: Approfondimenti sulla pasqua e la santa cena

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Perchè nel seder oggi alcuni ebrei festeggiano la pasqua ma insieme fanno anche la santa cena? (ricordo della morte e resurrezione di Yeshùa)..
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Re: Approfondimenti sulla pasqua e la santa cena

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Ci sono alcuni ebrei che accettano le scritture greche. Essendo che Policarpo di Smirne sia un presunto discepolo di Filippo e Giovanni e che fosse fautore delle usanze quartodecimane, si presuppone che all inizio si facesse così. Poi l uso quartodecimano fu stroncato dalla chiesa di Roma. È evidente comunque che ci sono degli errori, se così si possono definire, se si vuole considerare la data esatta della santa cena. Ci puó stare che questa avvenne il 14 nisan ma all inizio, giorno prima, e non alla fine. Quella tradizione vuole fondere insieme la festività ebraica e la passione di yeshùa. Le chiese di Roma ed Alessandria invece la cambiarono proprio. Ma la mia domanda è: non era Yeshùa ad avere discepoli? Ci furono discepoli dei discepoli o degli apostoli? E che valeza avevano?
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