Galati

ilvigilante
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Galati

Messaggio da ilvigilante »

Dopo un'intera giornata dedicata allo studio di Galati, vi propongo il mio studio.

Galati – (Uso la TNM per comodità)

Paolo invia questa lettera “alle congregazioni della Galàzia.”
Va subito al dunque:
1:6 “Mi meraviglio che così in fretta vi allontaniate da colui che vi ha chiamato mediante l’immeritata bontà di Cristo per seguire un’altra sorta di buona notizia”

Quale altra buona notizia?

7 “alcuni che vi turbano e vogliono distorcere la buona notizia riguardo al Cristo”

Dopo l’apparizione di Gesù sulla via per Damasco, Paolo non si reca a Gerusalemme dagli apostoli se non tre anni dopo incontrandosi solo con Pietro e Giacomo.
2:1 Torna a Gerusalemme dopo ben 14 anni con Barnaba e Tito.
Perché torna a Gerusalemme?

2:2 “Vi andai in seguito a una rivelazione”

Perché?
“per assicurarmi che non stessi correndo o avessi corso inutilmente”
in pratica che non si stesse sbagliando in merito a quella che era la rivelazione, o meglio, un’intuizione ricevuta da Dio.

Qui sembra che manchi un pezzo, perché Paolo non spiega qual è quella rivelazione, ma lo sottintende, parlando di quello che è solo un aspetto di quella rivelazione: la circoncisione.

Poi si comprenderà perché la circoncisione è solo un aspetto di un’intuizione molto più vasta di Paolo.
Nel presentarsi a Gerusalemme da Pietro, Giacomo e Giovanni, quali massimi esponenti fra gli apostoli, Paolo dice che:
2:3 nemmeno Tito, che era con me, sebbene fosse greco, fu obbligato a farsi circoncidere”
Centrando il punto di ciò che avrebbe discusso con gli apostoli.
Evidentemente, quel ‘nemmeno Tito sebbene fosse greco’ presupponeva che chi si dovesse presentare agli apostoli fosse quantomeno circonciso.

Probabilmente fu durante quel confronto con gli apostoli che si infiltrarono dei falsi fratelli, come si evince dal versetto 4, perché? “ intrusi che si erano infiltrati per spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesù e ridurci in completa schiavitù”
Libertà in Cristo e schiavitù in che cosa? Si comprenderà in seguito.
Alla fine di quell’incontro, le ‘colonne’ Pietro, Giacomo e Giovanni si trovarono d’accordo con Paolo e 10 “…ci chiesero solo di ricordarci dei poveri, cosa che mi sono sinceramente sforzato di fare.”

Ora facciamo un salto per individuare l’obiettivo di tutto il discorso di Paolo:

4:8-11 “Tuttavia, quando non conoscevate Dio eravate schiavi di quelli che non sono veramente dèi. 9 Ma ora che avete conosciuto Dio, anzi, ora che siete stati conosciuti da Dio, come mai vi volgete di nuovo a quei deboli e miseri princìpi basilari e volete tornare a esserne schiavi? 10 Voi osservate scrupolosamente giorni, mesi, stagioni e anni.11 Sono preoccupato per voi. Temo che in qualche modo i miei sforzi per voi siano stati inutili.”

A cosa si starebbero rivolgendo di nuovo i galati? Ai loro riti, usanze e feste pagane, o a qualcos’altro?

Nell’immediato, essendo persone delle nazioni, si può pensare che stessero tornando
alle vecchie usanze pagane, ma…

Teniamo conto che Paolo introduce la lettera per il timore che ‘alcuni vi turbano e vogliono distorcere la buona notizia riguardo al Cristo, per farvi seguire un’altra sorte di buona notizia’.

Innanzitutto c’è da individuare chi sono questi ‘alcuni’ e a cosa si riferiva Paolo con ‘un’altra forma di buona notizia’.
Tornando al cap. 4 il versetto 17 dice, riferendosi a quegli ‘alcuni’:
“Quelli fanno di tutto per conquistarvi, ma non hanno intenzioni oneste: vogliono allontanarvi da me, così che siate ansiosi di seguire loro.”

Quindi al 21 chiede espressamente: “Ditemi, voi che volete essere sotto la legge: non sentite cosa dice la Legge?22 Per esempio è scritto che Abraamo …”
A quale legge si sta riferendo? Quella pagana? Ma no, infatti porta l’esempio di Abramo; qui sta parlando della Legge mosaica. ‘voi che volete essere sotto la legge’ non può riferirsi agli ebrei, perché gli ebrei erano sotto la Legge, non che volevano essere.

Quegli ‘alcuni’ potevano essere degli ebrei che volevano obbligare i pagani convertiti a sottomettersi completamente alla Legge mosaica?

Un indizio: quegli ‘alcuni’ potevano essere gli stessi ‘intrusi’ che volevano ‘ridurli in completa schiavitù? E chi erano, se non quelli che volevano obbligare i nuovi alla circoncisione?

Fondamentale per la comprensione è l’inciso che fa Paolo riguardo a Cefa.
Perché ritenne opportuno narrare quel diverbio avuto con Cefa (Pietro), facendo un appunto al comportamento, nientemeno che al più in vista degli apostoli?

2:11-13 “Comunque, quando Cefa venne ad Antiòchia lo affrontai di persona, perché era chiaramente nel torto. 12 Prima che arrivassero alcuni da parte di Giacomo, infatti, mangiava con persone delle nazioni; ma quando questi arrivarono smise di farlo e si separò per timore dei circoncisi. 13 Anche gli altri giudei si unirono a lui in quella finzione; perfino Bàrnaba si fece trascinare nella loro finzione.”

Qual era il problema? Pietro mangiava con persone delle nazioni (sicuramente fratelli incirconcisi)…e allora? Ma era questo il problema? No!
Il vero problema Pietro lo creò quando, arrivando i circoncisi inviati da Giacomo, si ritirò dal mangiare con loro.
Ma era contrario alla libertà ricevuta da Cristo il mangiare con gli incirconcisi? No!
Non lo era né per Paolo né per Pietro, infatti alla visita di Paolo a Gerusalemme, non solo Pietro, ma anche Giacomo e Giovanni furono d’accordo con la ‘rivelazione’ avuta da Paolo.

Allora qual era il vero problema?
2:14 “…dissi a Cefa davanti a tutti: “Se tu che sei un giudeo vivi come le nazioni e non come i giudei, come puoi costringere quelli delle nazioni a vivere secondo le consuetudini giudaiche?
Ma allora vi era anche Cefa fra gli ‘alcuni’ che costringevano i nuovi delle nazioni a vivere secondo le consuetudini giudaiche?

Emblematico è il fatto che comunque Cefa stava effettivamente mangiando con gli incirconcisi quindi non era realmente un suo problema, né poteva essere considerato fra quegli ‘alcuni’ che vigorosamente costringevano i nuovi a sottomettersi alle consuetudini giudaiche. Considerando il carattere impulsivo di Pietro, possiamo dire che fu semplicemente una mossa avventata per la circostanza.

Con questo inciso su Pietro, Paolo coglie l’occasione, non già per accusare Pietro, ma prende l’episodio di Pietro a pretesto per rimproverare energicamente quegli ‘alcuni’ circoncisi, per trarne un’importante lezione, palesando quella che era la ‘rivelazione’ ricevuta:

2:16 “l’uomo è dichiarato giusto non grazie alle opere della legge, ma solo per mezzo della fede in Gesù Cristo … dichiarati giusti grazie alla fede in Cristo e non grazie alle opere della legge; nessuno, infatti, sarà dichiarato giusto grazie alle opere della legge.”

Qui non si sta riferendo a una legge pagana, ma senza ombra di dubbio alla legge mosaica.

Quell’altra sorte di buona notizia’ cui si stavano sottoponendo di nuovo le persone guadagnate dalle nazioni, doveva essere la costrizione a sottoporsi alle consuetudini giudaiche, (che .apparentemente potevano sembrare una sorte di buona notizia) di cui si erano liberati anche i giudei stessi che avevano abbracciato la fede in Cristo.
Quel ‘di nuovo’ era riferito non ai riti e ricorrenze pagane, ma alle usanze giudaiche che anche i giudei convertiti avevano lasciato, tant’è che a quelle usanze giudaiche della legge, quei galati si stavano già sottomettendo, infatti Paolo dice loro:

3:1 “Galati insensati! Da chi vi siete fatti incantare? 2 “…Voglio sapere solo questo da voi: avete ricevuto lo spirito a motivo delle opere della legge (legge mosaica?) o a motivo della fede in ciò che avete sentito?”
3:3 “Siete così insensati? Dopo aver iniziato all’insegna dello spirito, state concludendo all’insegna della carne?” Come a ridondare quel ‘di nuovo’, in pratica vuole dire: “State ritornando ad essere schiavi della Legge di cui anche i giudei credenti si sono liberati grazie alla fede in Cristo?”

Di questa fede Paolo parla ampiamente in questa lettera, a riprova del fatto che la fede supera di fatto le opere della Legge. Vediamo come:

Per dimostrarlo, Paolo tira in ballo Abramo:
3:6 “È proprio come accadde ad Abraamo: “ripose fede in Geova, e per questo fu considerato giusto”

7 “Sicuramente sapete che i figli di Abraamo sono quelli che hanno fede”

8 “E il passo della Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe dichiarato giuste persone delle nazioni a motivo della fede, preannunciò ad Abraamo questa buona notizia: “Grazie a te tutte le nazioni saranno benedette”

10 “Su tutti quelli che si affidano alle opere della legge pesa una maledizione; infatti è scritto: “Maledetto chiunque non si attiene a tutte le cose scritte nel rotolo della Legge mettendole in pratica”

3: 11-14 “Inoltre è evidente che mediante la legge nessuno viene dichiarato giusto davanti a Dio, perché “il giusto vivrà per fede”. 12 Ma la Legge non si basa sulla fede; al contrario, “chi fa queste cose vivrà grazie a esse”. 13 Cristo ci ha riscattato dalla maledizione della Legge diventando una maledizione al posto nostro, perché è scritto: “Maledetto ogni uomo appeso al palo”. 14 Ciò è avvenuto affinché tramite Cristo Gesù la benedizione di Abraamo fosse estesa alle nazioni, così che mediante la fede noi potessimo ricevere lo spirito promesso.”

Per far comprendere il punto , ora Paolo fa un esempio:

15 “una volta che un patto è stato convalidato, anche se soltanto da un uomo, nessuno lo annulla o vi fa delle aggiunte.”
A quale patto si sta riferendo? Al patto della Legge? No!
Si sta riferendo al patto con Abraamo, che non era sotto la Legge, e il patto era la promessa, in base alla quale, coloro che avrebbero avuto fede, alla stessa stregua di Abraamo, avrebbero ottenuto l’eredità, la salvezza. La Legge sarebbe venuta 430 anni dopo, come puntualizza Paolo, e siccome la promessa precedeva la Legge, non poteva essere annullata dalla Legge.

Ecco la ‘rivelazione’ che ebbe Paolo! Che aveva condiviso con gli apostoli, trovandoli d’accordo.

19 “Perché allora la Legge?”

Di seguito Paolo spiega il perché poi della necessità della Legge, se si era resi giusti solo per fede e spiega che la Legge costituiva un tutore e un tutore rimane fino a quando non arriva colui che ha il pieno titolo, Cristo; con la fede in Cristo non necessita più la Legge, in quanto si torna a beneficiare della promessa fatta ad Abraamo che non è mai stata abolita.

25 “Ma ora che la fede è arrivata, non siamo più affidati a un tutore.
26 Difatti siete tutti figli di Dio per mezzo della vostra fede in Cristo Gesù”.

Più chiaro di così!...
Se non basta, a dimostrazione che la giustificazione si ottiene mediante la fede e non mediante la Legge, Paolo propone un’altra corrispondenza scritturale: i due figli di Abraamo.
4:22-31 “Per esempio è scritto che Abraamo ebbe due figli, uno dalla serva e uno dalla donna libera; 23 il figlio della serva nacque nella maniera consueta, mentre quello della donna libera grazie a una promessa. 24 Queste cose hanno un significato simbolico: le due donne rappresentano due patti. Uno è quello del monte Sinai, che genera figli per la schiavitù e che è Àgar. 25 Àgar rappresenta il Sinai, un monte dell’Arabia, e corrisponde alla Gerusalemme d’oggi, che infatti è schiava insieme ai suoi figli”
Quali sono i due patti? La promessa e la Legge:
Isacco figlio della promessa, figlio della donna libera, Sara
Ismaele figlio della schiava Agar che rappresenta il Sinai, quindi la Legge data a Mosè, che rende schiavi, la ‘Gerusalemme di oggi’ (quella di allora) che rende i figli schiavi della Legge.

31 “Dunque, fratelli, noi non siamo figli della serva, ma della donna libera.”
La libertà dalla Legge che ci proviene da Cristo, grazie alla fede in lui.
5:1 “È per questa libertà che Cristo ci ha liberato; perciò rimanete saldi e non fatevi imporre di nuovo un giogo di schiavitù.”

Quale schiavitù? …ma quella della Legge! Non quella dei riti pagani!
5:3 “E a ogni uomo che si fa circoncidere ripeto che ha l’obbligo di osservare tutta la Legge.
4 Voi che cercate di essere dichiarati giusti per mezzo della legge siete separati da Cristo”

Ogni altro commento mi sembra superfluo.

Solo un’ulteriore riflessione:
Non c’è forse un parallelismo con ciò che scrive in Colossesi? Dopo aver ripreso il tema della circoncisione si legge:
Col 2:14-17 “…e ha cancellato il documento scritto contro di noi che consisteva in decreti e ci era ostile; lo ha tolto di mezzo inchiodandolo al palo di tortura.15 Per mezzo d’esso ha spogliato i governi e le autorità e ha mostrato pubblicamente la loro sconfitta conducendoli in un corteo trionfale.
16 Perciò nessuno vi giudichi per quello che mangiate o bevete o riguardo all’osservanza di feste, lune nuove o Sabati. 17 Queste cose sono un’ombra di quelle future, ma la realtà appartiene al Cristo.
[/i]Ci può essere una relazione con l’episodio di Cefa che stava mangiando e bevendo con gli incirconcisi credenti e quindi si stava riferendo alle consuetudini giudaiche della Legge, anche riguardo al sabato? E’ molto verosimile, in quanto l’ombra del versetto 17 può coincidere con il tutore rappresentato dalla Legge espresso in galati, ombra che si concretizza in Cristo, come conclude il versetto 17.

Il seguito della lettera ai Galati si esaurisce con una dovizia di consigli per come vivere la pace, l’onestà, l’amore e, tutto ciò che è consono per mantenersi in una condizione approvata, degna di chi dichiara di avere fede in Cristo, senza distinzioni fra ‘giudeo e greco’.
ilvigilante
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Re: Galati

Messaggio da ilvigilante »

Paolo stesso ribadisce lo stesso concetto citando Mosè in Rm 10:4-6

4 Infatti il fine della Legge è Cristo, affinché chiunque esercita fede abbia giustizia. 5 Riguardo alla giustizia che proviene dalla Legge, Mosè scrive: “Chi fa queste cose vivrà grazie a esse”. 6 Ma la giustizia che deriva dalla fede dice: “Non dire nel tuo cuore: ‘Chi salirà in cielo?’ (cioè per farne scendere Cristo...
ilvigilante
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Re: Galati

Messaggio da ilvigilante »

Ma chiediamoci, quante Leggi ci sono?
La Legge è sempre una, Decalogo compreso.
L'elenco delle opere specificate in Deuteronomio sono dettagli che derivano comunque tutti dal Decalogo.

Gc 2:10 dice:
10 "Chiunque osserva tutta la Legge ma la trasgredisce in un solo punto, l’ha violata tutta".
Per questo motivo nessun uomo è stato mai in grado di adempierla tutta, non è scomponibile, è un tutt'uno e per questo nessuno può essere dichiarato giusto per le opere della Legge.

Ora, se chi trasgredisce un solo punto della Legge, la trasgredisce tutta, anche tutta la Legge non può essere scomposta per salvarne una parte e abolirne un'altra ai fini della giustificazione.
La fede in Cristo, invece, che è ritenuta libera dalla schiavitù della Legge, è ciò che rende possibile la giustificazione
AKRAGAS
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Re: Galati

Messaggio da AKRAGAS »

...che minestrone! :-(
Un saluto a tutti. :-)
ilvigilante
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Re: Galati

Messaggio da ilvigilante »

Sì AKRA, in verità può essere un minestrone, perché non ho la pretesa di conoscere tutte le sfaccettature della Legge.

Per questo occorre uno chef che separi e analizzi tutti gli ingredienti di questo minestrone, ne faccia le proporzioni giuste, rendendolo qualcosa di gradevolmente commestibile. ;)
AKRAGAS
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Re: Galati

Messaggio da AKRAGAS »

:-)
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Gianni
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Re: Galati

Messaggio da Gianni »

Nel commentare quanto detto da Ilvigilante volevo fare copia-incolla di un mio scritto in cui commento Gal 4:9,10, ma sono troppe pagine. Rimando quindi direttamente al mio studio, intitolato Paolo condannò forse l’osservanza dei giorni santi di Dio? Si trova qui:
http://www.biblistica.it/wordpress/wp-c ... sabato.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;

Le pagine interessate sono da pag. 3 a pag. 13.
ilvigilante
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Re: Galati

Messaggio da ilvigilante »

Interessanti i tuoi riferimenti Jon.
Occorre sempre scavare, perché la bibbia è un pozzo inesauribile.
ilvigilante
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Re: Galati

Messaggio da ilvigilante »

Ciao Gianni,
avevo letto il tuo studio, ma nell'accingermi a rileggere Galati, mi sono riproposto di avere la mente libera da qualsiasi influenza esterna e cercare di comprendere quale fosse realmente il messaggio di Paolo, per trarne un risultato d'insieme, coerente con tutto il suo scritto, dal primo all'ultimo capitolo e non derivante da un unico passo estrapolato e giudicato soggettivamente.

Il risultato può essere errato, sì, ma ogni errore deve essere rivisto e trovato di consistenza parimenti con tutto lo scritto considerato
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Gianni
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Re: Galati

Messaggio da Gianni »

Caro Ilvigilante, io ho fatto le miei considerazioni. Ora, giustamente, fai tu le tue. :-) Tieni però presente che il risultato deve essere in armonia con l'intero pensiero paolino e con la Bibbia intera.
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