Il pane e la data dell'ultima cena

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Alen.chorbah
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Re: Il pane e la data dell'ultima cena

Messaggio da Alen.chorbah »

Ho provato a fare un passo indietro e leggere un capitolo precedente in tutti i libri sinottici riguardante il giorno della cena. Tutto parte dopo la trattazione sulla fine del sistema di cose. Sono partito da luca 22, dove viene detto che si avvicinava la festa degli azzimi detta pasqua. Quanto mancava alla pasqua? Luca non lo specifica, ma Matteo e Marco si. Marco 14:1 e Matteo 25:2 dicono rispettivamente che "Mancavano intanto due giorni alla Pasqua"  e " Gesù disse ai suoi discepoli: 2 «Voi sapete che fra due giorni è Pasqua". Quindi mancavano due giorni. Tenendo conto che tutta la festività iniziava il 14 tra le due sere e siccome mancavano due giorni ci troviamo al 12 nisan. In quel giorno i capi sacerdoti tramavano per uccidere Gesù prima della festa per non creare tumulto: "e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo. 2 Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non succeda un tumulto di popolo»." (Marco 14:1,2). È chiaro che se mancavano due giorni a pasqua avevano a disposizione o quel giorno, o il giorno dopo 13 nisan o solo una parte del 14. Ora quel giorno non successe niente perchè Gesù si trovava a Betania nella casa di Simone. Il Giorno dopo, che viene detto essere il giorno prima degli azzimi, Gesù manda ad allestire il posto per la pasqua (e siamo al 13 ma non può essere già pasqua perché nei versetti precedenti si erano messi d'accordo per non ucciderlo durante la festa) e fa la sua ultima cena non pasquale. Poi quella sera che era l'inizio del 14 ci fu l arresto e poi la morte nel pomeriggio. Secondo me, il fatto che marco e matteo che di solito sembrano far differire l'evento dalla narrazione di Giovanni, dicendo che mancavano due giorni è di aiuto nel comprendere come si svolsero gli eventi.
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bgaluppi
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Re: Il pane e la data dell'ultima cena

Messaggio da bgaluppi »

Dami, ok, allora già lo sapevi...

Alen, giusta analisi. Infatti lo svolgersi degli eventi non può essere compreso solo attraverso un vangelo, ma confrontandoli tutti. Perché ognuno dice una cosa e ne omette un'altra. Nel caso di Luca, i dubbi di Daminagor su quei versetti del cap.22 sono comprensibilissimi, perché in quel frangente il testo non è chiarissimo come suo solito. Però è importante non fargli dire ciò che non dice, come fa palesemente la NR. Inoltre, essendo il vangelo di Luca generalmente molto ordinato, preciso e ben scritto, è impossibile che ai vv. 8 ss. faccia riferimento alla cena pasquale per poi dire in 23:54 che Yeshùa morì nel giorno di preparazione, in armonia con gli altri vangeli. E poi, Paolo lo dice: quell'anno Yeshùa non mangiò la pasqua, perché fu lui la pasqua (1Cor 5:7).
chelaveritàtrionfi
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Re: Il pane e la data dell'ultima cena

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Se il Vangelo di Giovanni é stato scritto dall apostolo Giovanni egli é stato un testimone oculare. Gli altri hanno scritto per sentito dire e per aver letto altri scritti (Luca 1). Benché le scritture riportate sono considerate ispirate vanno tutte prese in considerazione e comparate tra di loro. Devono essere congruenti. Giovanni parla di giorno della preparazione e che i corpi furono tirati giù dalla croce prima della Pasqua. Pasqua se nn ero é un termine che viene usato sia in riferimento ad un giorno (15 Nissan ) , sia al periodo di 7 od 8 giorni ( festa degli azzimi detta Pasqua) , sia per l agnello scannato tra le due sere ( periodo dal tramonto del sole al soggiungere dell oscuritá) del 14 Nissan. La Pasqua veniva cucinata e mangiata nella notte ( inizio del 15 Nissan) con erbe amare ed azzimi in ricordo della liberazione dall Egitto che avvenne in mezzo alla notte ( prima parte del giorno 15 Nissan e non alla fine come insisteva il caro tdg gioab ). Se i corpi vennero tirati giù prima del 15 Nissan ( giorno di festa) ovvio che la cena di Yeshùa non poteva essere stata alla sera del 14 ma quella precedente. Ed il pane non aveva senso essere azzimo perché quella sera non mangiarono L agnello pasquale e perché non era ancora la festa degli azzimi.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
Janira
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Re: Il pane e la data dell'ultima cena

Messaggio da Janira »

In effetti un versetto della 70 che usa arton per indicare un pane azzimo c'è: Es 29:23
καὶ ἄρτον ἕνα ἐξ ἐλαίου καὶ λάγανον ἓν ἀπὸ τοῦ κανοῦ τῶν ἀζύμων τῶν προτεθειμένων ἔναντι κυρίου

prenderai anche un pane, una focaccia all'olio e una galletta dal paniere degli azzimi che è davanti al signore
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bgaluppi
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Re: Il pane e la data dell'ultima cena

Messaggio da bgaluppi »

Il termine àrtos significa pane lievitato inteso come cibo oppure pane inteso come “un pane”, quello che in italiano chiameremmo “panetto”, o “pagnotta”. Dal contesto si capisce come tradurlo correttamente. Nel contesto di Es 29:23 si usa per distinguere la pagnotta dalla focaccia e dalla galletta, dunque per distinguere tre tipi di azzimi. In tutta la Bibbia, artos fa sempre riferimento al pane comune e corrisponde all’ebraico lechem, il pane lievitato, mentre il termine azymos corrisponde all’ebraico matzah, il pane azzimo.

In Mt 7:9, ad esempio, si può intendere come “un pane” inteso come pagnotta.
Janira
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Re: Il pane e la data dell'ultima cena

Messaggio da Janira »

Grazie, stavolta il mio amico evangelico si è impegnato per dimostrare che Yeshua ha mangiato la Pasqua. :d
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bgaluppi
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Re: Il pane e la data dell'ultima cena

Messaggio da bgaluppi »

:-) Infatti nel testo che hai citato, che immagino sia la LXX, arton è senza articolo, e va tradotto con "un pane", come in MT 7:9. Bastano un buon dizionario di greco, un po' di dimestichezza con la concordanza, obbiettività e buon senso nel capire il contesto. ;)
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bgaluppi
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Re: Il pane e la data dell'ultima cena

Messaggio da bgaluppi »

Janira, ma scusa, non gli basta che sia il Vagelo stesso a dire che non fu la cena di pasqua? Io davvero non capisco come mai certe persone ci tengono più a dimostrare una dottrina religiosa che a capire cosa dice effettivamente la Bibbia. Lo dice il Vangelo, in modo inequivocabile, che quando Yeshùa fu tirato giù dalla croce era il giorno di preparazione, ossia la vigilia della Pasqua:

Mt 27:62 L'indomani, che era il giorno successivo alla Preparazione, i capi dei sacerdoti e i farisei si riunirono da Pilato, dicendo:

Mc 15:42 Essendo già sera (poiché era la Preparazione, cioè la vigilia del sabato),

Lc 23:54 Era il giorno della Preparazione, e stava per cominciare il sabato.

Gv 19:14 Era la preparazione della Pasqua, ed era l'ora sesta. Egli disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!»

Gv 19:31 Allora i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato (poiché era la Preparazione e quel sabato era un gran giorno), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe, e fossero portati via.

Gv 19:42 Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, perché il sepolcro era vicino.

Nonostante queste parole, ancora c’è gente che dice che l’ultima cena di Yeshùa fu quella di Pasqua... Mah, contenti loro. :-??
Janira
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Re: Il pane e la data dell'ultima cena

Messaggio da Janira »

Alla fine infatti mi sono chiesta come mai sia così importante per loro che Yeshua abbia mangiato la Pasqua quella sera, forse Luigi me lo può spiegare. Tutte le tue giuste osservazioni hanno da parte loro una interpretazione diversa, difficili da contestare perché spesso vaghe. La mia ipotesi è che ci sia una sbagliata interpretazione dei simboli dell'ultima cena, che viene vista come un modo nuovo di celebrare la Pasqua.
Per questo vorrei approfondire questo aspetto, perché in realtà credo che anche a me sfugga ancora qualcosa.
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bgaluppi
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Re: Il pane e la data dell'ultima cena

Messaggio da bgaluppi »

Gianni ti potrebbe rispondere meglio di me, lui ha fatto approfonditi studi sulle dottrine cristiane, e anche sul piano psicologico. Le persone che sin da piccole si sono identificate in una religione e hanno assorbito certe dottrine, fanno poi fatica a discostarsene, essenzialmente per paura. Nonostante la loro parte razionale gli consenta di leggere che Yeshùa fu crocefisso nel giorno di preparazione della Pasqua, la parte subcosciente gli impedisce di accettare qualcosa che farebbe crollare tutte le loro certezze, spingendoli verso l’ignoto. L’uomo ha paura dell’ignoto. Oltre a questo c’è un problema di appartenenza ad un gruppo; far parte di un gruppo dà sicurezza, o un falso senso di sicurezza.
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