Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

speculator

Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da speculator »

Come loro perché hanno ricevuto dallo spirito santo una chiamata al cielo.
speculator

Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da speculator »

Non sono tutti colonne ma le colonne sono ad esempio, come dice atti, Giacomo e Giovanni.
speculator

Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da speculator »

Che siano uniti in Cristo non esclude che siano diversi; ad esempio marito e moglie sono uniti ma diversi.
speculator

Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da speculator »

Sono parte di uno stesso corpo le braccia e i piedi ma non sono uguali.
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da bgaluppi »

Ma appunto perché marito e moglie sono due facce della stessa medaglia, non esiste una faccia più importante dell'altra. E braccia e gambe svolgono funzioni diverse, ma le une non sono meno importanti delle altre:

"Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito." – 1Cor 12:12-13

"A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo" - Ap 1:5-6

"Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra" - Ap 5:9-10

Tutti i salvati attraverso Cristo sono sacerdoti e costituiscono un regno (e regnano, su chi non fa parte di quel regno ovviamente). Gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione. Non solo gli apostoli. Sono tutti sacerdoti e re. L'espressione "regnare sulla terra" indica autorità e importanza. Sono gli eletti, di cui si parla in Ap 20:4, a cui è dato potere di giudizio, che regnano sulla terra. Non esistono eletti di serie a ed eletti di serie b, regnanti maggiori e regnanti minori.

Questa dei credenti eletti e dei credenti "meno eletti" è una tipica dottrina dei TdG, fatta per giustificare un corpo direttivo che governa sugli inferiori. Ma Dio non fa differenze, è "colui che giudica senza favoritismi" (1Pt 1:17):

"Ora, il timor del Signore sia in voi; agite con prudenza, poiché presso il Signore, nostro Dio, non c'è perversità, né favoritismi, né si prendono regali" - 2Cr 19:7
speculator

Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da speculator »

Non sono tutti te e sacerdoti ma solo gli unti;
Regneranno dal cielo sulla terra.
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da bgaluppi »

Speculator, coloro che regnano non sono "solo" gli unti, ma tutti coloro che Dio si è acquistato attraverso il sangue di Cristo, ossia attraverso il sacrificio espiatorio.

"Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra" - Ap 5:9-10

Ogni uomo che crede in Yeshùa è acquistato a prezzo del suo sangue. Oppure trovi scritto da qualche parte che tra coloro che credono nel sacrificio di Yeshùa ci sono "unti" e "non unti"?
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da bgaluppi »

Il testo dice: "Tu [Agnello] sei stato immolato e [tramite questo sacrificio, "con il tuo sangue"] hai acquistato a Dio gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione". Queste persone, sono coloro che credono in Yeshùa e nel suo sacrificio. Essi sono "un regno e dei sacerdoti", dunque tutti coloro che Dio si è acquistato tramite il sacrificio di Cristo sono sacerdoti allo stesso livello. Questo regno di sacerdoti regnerà sulla terra. Ogni uomo che crede nel sacrificio di Yeshùa come dispensatore di salvezza è "acquistato a Dio" e sarà sacerdote e re.

In Ap 20:6 è scritto: "Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni". Gli stessi sacerdoti regnanti. Ora, è ovvio che si tratti di quelli descritti sopra, in quanto non ci sono sacerdoti e re di serie a e di serie b. Se uno è sacerdote, è sacerdote; e se è re, è re. Dunque, questi sacerdoti regnanti sono tutti coloro che Dio si è acquistato attraverso il sacrificio di Yeshùa, ossia tutti coloro che credono in Yeshùa e saranno resuscitati. I resuscitati, che diventano sacerdoti e re, sono tutti coloro che credono in Yeshùa (e non vanno in giudizio):

"In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita" - Gv 5:24

Ora, il credente, per essere resuscitato, deve "mangiare e bere", ossia partecipare simbolicamente al suo sacrificio:

"Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno." - Gv 6:54

Infatti, Paolo, parlando in prima persona plurale includendo tutti i credenti, dice:

"Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita." (Rm 6:4). Ciò è più chiaro in Col 2:12: "[Voi credenti] siete stati con lui sepolti nel battesimo, nel quale siete anche stati risuscitati con lui mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti". Il credente, immerso e consacrato ("unto") a Dio tramite Yeshùa, ottiene già la vita eterna, partecipa con Yeshùa alla resurrezione. I risorti sono tutti sacerdoti e regnano con Yeshùa durante il millennio (Ap 20:6).

Così, si armonizza la Scrittura e si comprende bene il messaggio. Tu dici che solo gli unti saranno sacerdoti e re (eppure Ap 20:6 dice che sono i risorti, e questi sono tutti coloro che credono in Yeshùa, come dimostrato sopra); in base a quale versetto giungeresti a questa conclusione?
Luigi
Messaggi: 1445
Iscritto il: martedì 31 marzo 2015, 21:02

Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da Luigi »

Riv. 29, 4 Poi vidi alcuni troni e a quelli che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare. Vidi anche le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni; 5 gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni. Questa è la prima risurrezione. 6 Beati e santi coloro che prendon parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la seconda morte, ma saranno sacerdoti di Dio e del Cristo e regneranno con lui per mille anni.

Caro speculator, sono d'accordo con Antonio, e aggiungo che, non vi è un solo passo della scrittura che reciti , che gli unti o 144 mila, regneranno dal cielo sulla terra..., e non sono annoverati nemmeno, in quelli sopra descritti , che ripresero vita e regnarono.
ciao
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da bgaluppi »

Giusto, Luigi. Oltretutto, leggendo Ap 21:2, si capisce che non sono gli uomini a salire al cielo, ma la nuova Gerusalemme a scendere:

“E vidi la santa città, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo da presso Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.”

Da nessuna parte la Scrittura insegna che un gruppo di uomini salirà in cielo per regnare su coloro che restano sulla terra. La Scrittura parla tuttavia di due “fasi” di rinascita a nuova vita (risurrezione), una riservata ai giusti e una agli ingiusti (At 24:15), e di un gruppo di eletti che regnerà con Cristo. Cerchiamo di capire bene queste due cose (citerò solo la Scrittura, tralasciando di entrare nei significati profondi).

I giusti sono quelli che fanno la volontà di Dio per mezzo di Cristo, i credenti, gli eletti, ossia tutti quelli che partecipano alla cosiddetta “prima risurrezione”, che avviene alla venuta di Cristo, come specifica Paolo parlando ai credenti di Corinto: “Ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta” (1Cor 15:23). Mt 24:31 conferma che alla sua venuta, Cristo “manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti”. Questi non saliranno in cielo, ma saranno trasformati (1Cor 15:51). Dunque, armonizzando i versetti, gli eletti sono tutti coloro “che sono di Cristo”, ossia quelli che credono al suo sacrificio, acquistati a Dio per mezzo del sangue di Cristo. Infatti, Paolo, parlando dei credenti, dice: “In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui” (Ef 1:4), e “Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità” (2Tes 2:13), e “Se Dio è per noi chi sarà contro di noi? Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui? Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che li giustifica” (Rm 8:31-33).

Per armonizzare ulteriormente, Rm 3:25 afferma che “Dio lo ha prestabilito [Cristo] come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue”; Rm 5:9 dice che i credenti, una volta peccatori, sono ora “giustificati per il suo sangue”; Ef 1:7 insegna che “In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia”. E infine Giovanni, scrivendo alle comunità dei credenti e parlando in prima persona plurale includendoli, dice che Cristo “ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue” (Ap 1:5). In base a ciò, nella visione apocalittica che segue, coloro che “hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell'Agnello” (Ap 7:14) sono appunto i credenti, giustificati dal sacrificio, che quindi corrispondono a coloro che vengono dalla grande tribolazione, ossia la “grande folla” (v. 9), ossia gli eletti. Essi sono anche i simbolici 144000 delle 12 tribù di Israele, di cui Giovanni "sente" prima il numero e poi li "vede", ossia comprende chi siano. Tutti questi sono coloro che Dio si è acquistati tramite il sacrificio propiziatorio di Cristo, che costituiscono un regno di sacerdoti e regneranno sulla terra:

“Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra” - Ap 5:9-10

Gli ingiusti sono tutti coloro che, in opposizione ai giusti, non fanno la volontà di Dio, ossia i non credenti. Nel linguaggio biblico, essi sono “i morti”, nel senso che chi non vive secondo la legge di Dio è come morto (cfr. Mt 8:22). Questi sono quelli su cui regneranno i giusti. Gli ingiusti otterranno vita eterna alla fine del millennio (Ap 20:5), con il giudizio (tra questi sono compresi tutti gli uomini vissuti prima di Cristo), quando la morte e l’ades saranno gettate nello stagno di fuoco (Ap 20:14), ossia dopo che Cristo avrà stabilito il regno di Dio (il cosiddetto millennio di Ap 20:4,6) e avrà sconfitto la morte anche per coloro che non l’hanno già vinta attraverso la fede (gli eletti, i credenti, i giusti, che “non vanno in giudizio” e sono già vivi attraverso la fede, e risorgono alla venuta, Gv 5:24; 1Cor 15:23):

“Poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza. Poiché bisogna ch'egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico che sarà distrutto sarà la morte. Difatti, Dio ha posto ogni cosa sotto i suoi piedi; ma quando dice che ogni cosa gli è sottoposta, è chiaro che colui che gli ha sottoposto ogni cosa, ne è eccettuato. Quando ogni cosa gli sarà stata sottoposta, allora anche il Figlio stesso sarà sottoposto a colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinché Dio sia tutto in tutti.” - 1Cor 15:24-28

Dunque: giusti = eletti, credenti, giustificati dal sangue di Cristo, e tutti coloro che fanno la volontà di Dio (Mt 7:21); ingiusti = non credenti, tutti coloro che non fanno la volontà di Dio. Gv 5:28-29 afferma che in seguito alla venuta di Cristo giusti e ingiusti torneranno in vita: i primi, per la vita (trasformazione), i secondi per il giudizio (risurrezione terrena in vista di giudizio). Dunque, durante il regno di Dio (era messianica) assisteremo alla resurrezione di tutti gli ingiusti morti, anche quelli che hanno vissuto prima di Cristo, su cui i giusti regneranno durante il millennio e che saranno istruiti e poi giudicati nell'ultimo giorno (il giorno del Signore) secondo le loro opere (Ap 20:13).
Rispondi