Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

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bgaluppi
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Re: ‭2Ts 2:7-10

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Sia le SG che l'ebraismo insegnano che i giusti (tzaddikim) risorgeranno in concomitanza col tempo in cui Moschiach sarà manifestato, ma è difficile stabilire le tempistiche precise. Secondo i maestri, il resto della resurrezione avverrà nel tempo e seguendo un ordine, non tutta insieme. Gv 5:28 ci dice che “l'ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori”, dunque non dà indicazioni temporali; At 24:15 dice che “ci sarà una risurrezione dei giusti e degli ingiusti”, senza indicazioni temporali. Secondo la profezia di Zaccaria, prima Gerusalemme sarà attaccata e devastata, poi seguirà l'intervento di Dio (avvento di Moshiach). A ciò è conforme Apocalisse, che riporta prima le due bestie, poi l'avvento del Messia, poi la distruzione della bestia (falso profeta), poi la resurrezione dei giusti, poi quella del resto dei "morti", ossia gli ingiusti, in seguito al giudizio che apre le porte ad Olam ha-ba, il mondo a venire. Io ho capito così. Dunque, direi che:

- Gerusalemme viene attaccata e devastata (Zac 14)
- Moshiach è manifestato e combatte contro i nemici di Israele (Zac 14)
- Moshiach vince e stabilisce il suo dominio sulla terra (Zac 14)
- I giusti defunti tornano in vita (prima resurrezione alla vita eterna, Ap 20)
- Era Messianica (un millennio?, Ap 20), durante la quale Moshiach regna assieme ai santi e insegna la Torah a tutti; risorgono progressivamente gli ingiusti alla vita terrena
- Fine dell'Era Messianica, giudizio degli ingiusti, seconda resurrezione degli ingiusti giudicati giusti alla vita eterna, seconda morte di coloro che non superano il giudizio e apertura delle porte di Olam ha-ba, il regno di Dio, la Gerusalemme celeste (Ap 20,21)
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bgaluppi
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Re: ‭2Ts 2:7-10

Messaggio da bgaluppi »

Giusto, Jon. Infatti ho scritto prima risurrezione alla vita eterna. La seconda resurrezione, sempre celeste, è alla fine del millennio dopo il giudizio: “Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro. E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere. Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l'Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere.” (Ap 20:11-13).

Approfitto per fare alcune considerazioni che mi sono venute in mente leggendo. Il testo va letto bene, perché non è scritto in modo ordinato. Ai vv. 4-6 è scritto:

Gli eletti (i giusti) “4 tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni. 5 Gli altri morti non tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi. Questa è la prima risurrezione. 6 Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni.”

I giusti tornano in vita e regnano con Cristo durante il millennio, dunque si tratta di resurrezione eterna, come dici tu, poiché Gv 5:24,25 dice: “chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità vi dico: l'ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e quelli che l'avranno udita, vivranno.”. Yeshùa descrive gli uomini viventi nel mondo come “morti”, in quanto sono soggetti alla condanna adamica; tra questi, quelli che odono la sua parola (i suoi insegnamenti) e la mettono in pratica (“quelli aventi udito”, οἱ ἀκούσαντες, ossia “che hanno compreso”), diverranno “vivi”, ossia acquisiranno la vita eterna. Sono i giusti, che non vanno in giudizio, poiché sono già giusti e non necessitano dunque di esser giudicati.

Torniamo al v. 5 di Apocalisse 20: “Gli altri morti non tornarono in vita prima che i mille anni fossero trascorsi. Questa è la prima risurrezione.”. Chi sono gli “altri morti”? Gli uomini che durante la vita terrena non hanno ascoltato gli insegnamenti o li hanno ascoltati ma non li hanno messi in pratica (cattive opere). Essi sono gli ingiusti che hanno operato (dunque conoscevano la legge), ma hanno operato male. Questi tornano in vita dopo il millennio (sempre di vita eterna si parla). Il che significa che durante il millennio sono viventi sulla terra ma ancora spiritualmente “morti” (come vedremo più avanti). Questi uomini sono gli stessi morti del v. 12, ma non quelli del v. 13, come vedremo in un attimo.

Il v. 5 dice poi “questa è la prima resurrezione”, e sembra che si riferisca ai morti che tornano in vita dopo il millennio, appena citati; invece, si riferisce alla resurrezione dei giusti del v. 4, poiché il testo poi aggiunge: “Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su di loro non ha potere la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui quei mille anni.” (v. 6). Come si vede, i partecipanti alla prima resurrezione regnano con Cristo durante il millennio, dunque la prima resurrezione riguarda i giusti del v. 4. Il testo qui non è scritto in modo ordinato; è possibile che Giovanni lo abbia redatto in tempi diversi.

Veniamo ai morti dei vv. 12 e 13, per capire se sono gli stessi del v. 5.

“Poi vidi un grande trono bianco e colui che vi sedeva sopra. La terra e il cielo fuggirono dalla sua presenza e non ci fu più posto per loro. 12 E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere.”

I “morti” sono in piedi davanti al trono di Dio, dunque sono viventi, non sottoterra. Questi sono gli ingiusti menzionati al v. 5, tra cui sono compresi quelli che erano ancora viventi all'arrivo del messia e quelli che erano già sottoterra e tornano in vita sulla terra. Il libro della vita è aperto e quei morti vengono giudicati. Gv 5:28,29 dice: “l'ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio.”. Quelli che hanno operato bene sono i giusti della prima resurrezione, gli altri sono “gli altri morti”, gli ingiusti, che tornano in vita al ritorno del messia in vista del giudizio, che avviene dopo il millennio. Essi hanno operato, dunque conoscevano le opere della legge, ma hanno operato male. Operare bene significa mettere in pratica, dare frutti buoni; operare male significa non mettere in pratica, dare frutti cattivi.

Al v. 13, poi, è scritto: “Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l'Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere.”. Questi morti non sono gli stessi del v. 12 e del v.4, sono i malvagi e tutti quelli che - per vari motivi - non hanno conosciuto la legge di Dio e il messia, non gli ingiusti; altrimenti il testo sarebbe ridondante. Il mare (simbolo del male, del peccato), la morte e l'Ades che restituiscono i morti (trattenuti) significa che coloro che erano “morti” in virtù della loro condizione umana peccaminosa e non erano stati resuscitati all'arrivo del messia (perché erano trattenuti) sono ora “restituiti”, ossia resuscitati affinché vengano giudicati secondo le loro opere; non sono condannati necessariamente. Non possono essere gli stessi del v. 12, perché quelli sono già stati giudicati e sarebbe inutile che venissero giudicati di nuovo.

Per riassumere ciò che ho compreso:

- Al ritorno del messia resusciteranno: a) I giusti, che hanno operato bene. Questi non andranno in giudizio ma acquisiranno subito la vita eterna. b) Gli ingiusti, che hanno operato male, ma che non sono i malvagi e coloro che non hanno conosciuto la legge. Questi vivranno sulla terra durante il millennio, riceveranno insegnamento e saranno giudicati dopo il millennio (Ap 20:4,12)

- Dopo il millennio, resusciteranno anche i trattenuti dal mare, dalla morte e dall'Ades, ossia i malvagi e tutti coloro che non hanno conosciuto la legge di Dio e il messia, per vari motivi. Anche loro saranno giudicati secondo le loro opere ed è verosimile che tra di loro ci siano molti che si salvano. Paolo, infatti, dice: “Quando degli stranieri, che non hanno legge, adempiono per natura le cose richieste dalla legge, essi, che non hanno legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda. Tutto ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo.” (Rm 2:14-16).

Dunque, alla fine, “Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere” (Rm 2:6; Pr 24:12), e anche per chi non ha conosciuto la legge di Dio ma ha agito con buona coscienza e amore, facendo buone opere, ci sarà una speranza.
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bgaluppi
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Re: ‭2Ts 2:7-10

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Jon, infatti una all'arrivo del messia (i giusti) e una dopo il millennio (gli ingiusti e quelli che non hanno conosciuto la legge di Dio e il messia). Perché dici che parlo di tre?

Mattia, riguardo a Gv 5 devo riflettere perché ho l'impressione che mi sfugga qualcosa. Nel contesto, Yeshùa sta parlando “ai giudei” che gli stavano alle costole e dice: “il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre.” (vv. 22,23). Qui parla di onore al figlio, il che presuppone che il figlio lo si sia conosciuto. Ho l'impressione che quelli che operano bene e quelli che operano male siano tutti coloro che hanno conosciuto l'insegnamento di Yeshùa: i primi hanno fatto buone opere e i secondi no, come in Mt 7:24-27:

“Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato a un uomo avveduto che ha costruito la sua casa sopra la roccia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno investito quella casa; ma essa non è caduta, perché era fondata sulla roccia. E chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato a un uomo stolto che ha costruito la sua casa sulla sabbia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno soffiato e hanno fatto impeto contro quella casa, ed essa è caduta e la sua rovina è stata grande».”
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Re: ‭2Ts 2:7-10

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Infatti sono due, una prima del millennio e una dopo. Da quello che scrivo si capisce che sono tre?
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Re: ‭2Ts 2:7-10

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Se la prima risurrezione è spirituale, ossia riguarda la vita eterna, anche la seconda è dello stesso tipo. Però Gv 5:28 dice che al ritorno del messia i morti torneranno in vita tutti insieme, ma divisi in due categorie: quelli che hanno operato bene partecipano alla prima resurrezione spirituale (subito all'avvento del messia, resurrezione di vita), quelli che hanno operato male tornano in vita (resurrezione in vista del giudizio) e parteciperanno alla seconda resurrezione spirituale (dopo il millennio, se supereranno il giudizio).

Dunque, Gv 5 parla della prima resurrezione spirituale e della resurrezione carnale in vista del giudizio (che non è la seconda resurrezione). Ap 20, invece, parla della prima resurrezione spirituale e della seconda resurrezione spirituale (quelli che erano morti “tornano in vita” dopo il millennio); tra i “morti” che partecipano alla seconda resurrezione ci sono gli ingiusti tornati in vita al ritorno del messia (questa non è una delle due resurrezioni spirituali) e tutti gli altri che non hanno conosciuto la legge di Dio.

Infatti, Ap 12 dice: “E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro opere.”. Giudizio di quelli che erano stati rsuscitati carnalmente all'arrivo del messia, gli ingiusti, ossia quelli che conoscevano la legge di Dio ma hanno operato male durante la vita mortale.

Al v. 13 dice: “Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l'Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere.”. Giudizio di quelli che erano ancora sottoterra e che vengono resuscitati dopo il millennio, gli ingiusti che non avevano conosciuto la legge di Dio. Se fossero gli stessi del v. 12, il testo sarebe ripetitivo: perché dire due volte che i morti furono giudicati? O è ridondante e ripete inutilmente ciò che è già stato detto, oppure i morti sono diversi, che vengono giudicati a turno.

Comunque, secondo questa lettura abbiamo due resurrezioni spirituali (una prima del millennio e una dopo) e due resurrezioni carnali (una prima del millennio e una dopo). I giusti che partecipano alla prima resurrezione spirituale non vanno in giudizio; gli ingiusti che vengono riportati in vita sulla terra all'arrivo del messia prima del millennio vengono giudicati prima degli ingiusti che vengono riportati in vita dopo il millennio. Ciò ha senso secondo quello chedice Paolo, che ognuno resuscita a suo turno: prima il messia, poi i giusti, poi gli ingiusti che conoscevano la legge ma hanno operato male, infine gli ingiusti che non conoscevano la legge.
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Elia
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Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da Elia »

Salve a tutti è da tempo che sto facendo ricerca sulla resurrezione dei giusti e ingiusti, per quanto riguarda i giusti mi è chiaro che saranno risorti alla seconda venuta di Yeshùa. Ma il problema nasce con gli ingiusti. Alcuni pensano che torneranno in vita per una seconda opportunità durante il millennio, ma non ho trovato nessun passo della bibbia che parli di resurrezione durante il millennio, ne che si concede loro una seconda opportunità. Altri pensano che la resurrezione degli ingiusti sarà alla fine del millennio, per quei sopravvissuti al ritorno di Cristo, che muoiono durante il millennio. Infine si pensa che la resurrezione degli ingiusti è solo per ricevere il giudizio avverso, come dice Daniele: "Molti di quelli che dormono nella polvere della terra si risveglieranno; gli uni per la vita eterna, gli altri per la vergogna e per una eterna infamia". Capisco che è davvero complicato il soggetto potete darmi una mano scritturalmente ?? Grazie
Ultima modifica di Elia il giovedì 5 aprile 2018, 16:24, modificato 1 volta in totale.
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Elia
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Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da Elia »

Grazie lo avevo già letto dove si trova la spiegazione del significato tornarono in vita. Ma non trovo prove di una resurrezione durante il millennio.Isaia 35 e altre scritture che citano il regno di Cristo non menzionano nessuna resurrezione solo guarigioni e pace per coloro che saranno ammaestrati.
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Elia
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Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da Elia »

Grazie queste scritture le conoscevo, ma non so cosa esattamente voglia dire in quel momento Yeshua.
Invito a leggere questo link e conoscere il vostro parere.

http://www.biblebasicsonline.com/italian/04/0408.html" onclick="window.open(this.href);return false;

Grazie ancora per la vostra disponibilità
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bgaluppi
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Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da bgaluppi »

Ciao Elia, non mi trovo molto in sintonia con l'autore dello scritto. Egli insiste sul fatto che tutti coloro che - per vari motivi - non hanno conosciuto la legge di Dio (in particolar modo il vangelo), non risorgeranno, e basa questa sua teoria sul Sl 49, che però parla precisamente degli uomini che basano la loro vita sulla ricchezza: “Essi hanno fiducia nei loro beni e si vantano della loro grande ricchezza” (v. 6). Cita il v. 20, dove però, a mio avviso, c'è un problema di traduzione (qui potrebbe aiutarci Gianni): “l'uomo è in gloria e non capisce, è come gli animali ridotti al silenzio”. In ogni caso, i destinatari delle parole del salmista non sono coloro che non conoscono la legge di Dio o il vangelo, ma coloro che basano la loro vita sulla ricchezza. Anche Yeshùa afferma: “Io vi dico in verità che difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli” (Mt 19:23). Basare la sua tesi sulla mancata resurrezione di chi non conosce la legge di Dio su questo salmo è fuori luogo.

Addirittura, l'autore afferma che le persone incapaci di intendere e volere e i bambini troppo giovani per conoscere la parola di Dio non risorgeranno, e che è necessario accettare questa dura realtà con umiltà. Ma dico, ma a 'sta gente come vengono in mente queste cose?!? Piuttosto, è esattamente il contrario: chi - come un cerebroleso o un bambino piccolo - muore non essendo in grado di comprendere la parola di Dio, non sarà affatto giudicato, proprio perché Paolo afferma che “il peccato non è imputato quando non c'è legge” (Rm 5:13) e risulta ovvio che solo chi commette coscientemente violazioni di una legge può essere giudicato in base a quella legge. Anche nel diritto moderno esiste l'attenuante della buona fede o l'aggravante della premeditazione. Come potrebbe mai, un cerebroleso privo di coscienza, violare coscientemente una legge?!?

Inoltre, l'autore dimentica queste parole di Paolo, da cui si comprende che soltanto Dio sa come e chi giudicare, e giudica sia chi conosce la legge sia chi non la conosce in base alle azioni (Rm 2:12,13): “quando degli stranieri, che non hanno legge, adempiono per natura le cose richieste dalla legge, essi, che non hanno legge, sono legge a se stessi; essi dimostrano che quanto la legge comanda è scritto nei loro cuori, perché la loro coscienza ne rende testimonianza e i loro pensieri si accusano o anche si scusano a vicenda. Tutto ciò si vedrà nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo.” (Rm 2:14-16)

Dunque, non è affatto vero che chi non conosce la legge è condannato a non risorgere neppure, e dunque a non essere giudicato. Ultima cosa che faccio notare: la NR riporta Yeshùa che afferma che “tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori” (Gv 5:28), ossia tutte le persone decedute. Non alcuni, ma tutti. Daniele 12:2 parla di “molti”, per cui sembra che non tutti risorgeranno. Dunque si tratta di capire bene cosa intende Yeshùa con quel “tutti”, poiché lui stesso afferma che chi bestemmia lo spirito (sia in questa era che in quella futura) non è perdonato. Dunque non risorge, poiché sarebbe assurdo essere riportati in vita non per essere giudicati, ma per essere condannati.
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bgaluppi
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Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

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Jon, non è che la morte ci assolve dai peccati commessi in vita, altrimenti non ci sarebbe bisogno del giudizio e saremmo tutti assolti. Infatti, Dio giudicherà gli uomini proprio per i peccati commessi in vita. Al v. 1 Paolo dice: “Noi che siamo morti al peccato, come vivremmo ancora in esso?”. Chi è battezzato in Cristo è battezzato nella sua morte, ossia il suo vecchio io peccaminoso muore simbolicamente con lui per rinascere in un nuovo io virtuoso e dedito alla giustizia (vv. 3-4). Allora, se siamo morti simbolicamente al peccato, non serviremo più il peccato, esattamente come un morto vero non pecca più (perché è morto). “Il salario del peccato è la morte” (v. 23), nel senso che il prezzo da pagare per il peccato è la morte.

“Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere” (Is 59:18; Rm 2:6)
“Io sono colui che scruta le reni e i cuori, e darò a ciascuno di voi secondo le sue opere” (Ap 2:23)
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