Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

ilvigilante
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Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da ilvigilante »

Ho seri dubbi che si tratti del giudizio alla fine del millennio.
31 "Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, allora si siederà sul suo glorioso trono.

32 Tutte le nazioni saranno radunate davanti a lui, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. "

Ma quante volte verrà il Messia?
2000 anni fa, all'inizio del millennio, alla fine di esso...
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bgaluppi
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Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da bgaluppi »

Il messia dà inizio all'era messianica, che non è il mondo a venire. L'era messianica prevede la risurrezione dei morti e il realizzarsi di un periodo di pace durante il quale tutti i popoli impareranno la Torah (Is 2, etc.).

Le parole che Yeshùa usa nei versetti che citi sono tutte simboliche. Gloria, angeli, trono, pecore, capri... Dobbiamo chiederci: cosa intende l'agiografo quando parla di "venuta in gloria", "sedersi sul trono", "dividere pecore da capri", etc.? Noi ci immaginiamo il messia che scende da qualche luogo imprecisato nel cielo, in uno sfolgorio di fiamme, luce, circondato da creature volanti, e che poi si siede su un trono. Ma queste sono tutte immagini descrittive comuni al tempo di Yeshùa che servono a rendere l'idea di ciò che avverrà in pratica: il messia avrà potere su tutta la terra, perché sarà Dio a volerlo, e regnerà su tutte le nazioni (si siede sul trono), ossia stabilirà un dominio globale. Davvero ci immaginiamo un trono, come avveniva al tempo dei re e degli imperatori di duemila anni fa o più? E davvero tutte le nazioni saranno radunate davanti a lui? Si parla di miliardi e miliardi di individui, che il messia dovrebbe separare come fa il pastore con le pecore e i capri...

Anche Apocalisse usa immagini descrittive che non devono essere prese alla lettera: cavalli, squilli di tromba, stelle che cadono dal cielo, guerre tra angeli e demòni... È la nostra mente occidentale che ci rende difficile comprendere il vero significato di queste immagini. Se noi pensiamo ad un angelo, pensiamo subito ad una creatura luminosa, magari con le ali, perché la scrittura dice che gli angeli sono fatti di luce e volano. Se pensiamo a un demone, ci immaginiamo una creatura scura, magari di fumo nero o con sembianze mostruose, perché la Scrittura li descrive come esseri immondi, simili ad animali strani. È ovvio che il diavolo non ha i piedi caprini. Se noi pensiamo al mondo a venire e agli uomini risorti, ci immaginiamo di diventare una sorta di esseri spirituali che si spostano alla velocità della luce o del pensiero e vivono in un luogo bianco, fatto di luce; ciò accade perché la Scrittura ci trasmette certe immagini. E va bene pure. Ma di fatto, non sappiamo come sono fatti gli angeli, né sappiamo come sarà il mondo a venire esattamente, perché la Scrittura non lo dice. Lo dice in modi che a noi siano vagamente comprensibili, attraverso immagini concrete tipiche del tempo in cui fu scritta; oggi, un profeta parlerebbe in modi totalmente diversi.

Però sappiamo che Yeshùa non è diventato un essere di luce con la risurrezione, ma ha mantenuto il suo corpo fisico, il quale però aveva proprietà diverse (appariva e scompariva improvvisamente e assumeva aspetto diverso), ma allo stesso tempo aveva bisogno di mangiare finché era presente in questo mondo. Non sappiamo come sia il suo corpo nella dimensione in cui si trova adesso, ma certamente ha un corpo. Possiamo immaginarcelo, ma si tratterebbe comunque di pura speculazione finché anche noi non assumeremo quella forma e non vedremo direttamente.

In sintesi, sull'era messianica, il giudizio e il mondo a venire possiamo farci delle idee in base a ciò che la Scrittura ci dice, ma quelle idee saranno sempre lontane dalla realtà delle cose. Non possiamo ancora sapere. Ciò che conta è che sappiamo cosa dobbiamo fare: credere e obbedire. Come sarà il giorno del giudizio e cosa avverrà di preciso? Non lo sappiamo. Ma sappiamo che i giusti non saranno giudicati, gli ingiusti risorgeranno e saranno giudicati, che il messia regnerà durante l'era messianica e che Dio ristabilirà i cieli e la terra, facendoli nuovi. Vivremo in cielo o su una nuova terra? Chi lo sa. Ciò che conta è che vivremo in una condizione superiore e migliore di quella attuale, come "figli di Dio" a Sua immagine e somiglianza. :-)
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Elia
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Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da Elia »

Ringrazio per la bella spiegazione data da tutti voi inerente alla resurrezione degli ingiusti. Ma continuo a chiedermi come mai non vi sia una chiara scrittura che parli di una resurrezione carnale durante il millennio. Forse io non riesco a trovarla o forse ci sono scritture che alludono a questa resurrezione ma non mi sono chiare. Mi sono anche chiesto, nel mio primo intervento alla conversazione e continuo a chiedermi: e se gli ingiusti sono invece i sopravvissuti alla seconda venuta che poi muoiono durante il millennio e vengono resuscitati con corpi gloriosi alla fine del millennio?
Scusate la ripetizione e grazie per la vostra attenzione.
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bgaluppi
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Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da bgaluppi »

Ez 37:1 La mano del Signore fu sopra di me e il Signore mi trasportò mediante lo Spirito e mi depose in mezzo a una valle piena d'ossa. 2 Mi fece passare presso di esse, tutt'attorno; ecco erano numerosissime sulla superficie della valle, ed erano anche molto secche. 3 Mi disse: «Figlio d'uomo, queste ossa potrebbero rivivere?» E io risposi: «Signore, Dio, tu lo sai». 4 Egli mi disse: «Profetizza su queste ossa, e di' loro: "Ossa secche, ascoltate la parola del Signore!" 5 Così dice il Signore, Dio, a queste ossa: "Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e voi rivivrete; 6 metterò su di voi dei muscoli, farò nascere su di voi della carne, vi coprirò di pelle, metterò in voi lo spirito, e rivivrete; e conoscerete che io sono il Signore"». 7 Io profetizzai come mi era stato comandato; e come io profetizzavo, si fece un rumore; ed ecco un movimento: le ossa si accostarono le une alle altre. 8 Io guardai, ed ecco venire su di esse dei muscoli, crescervi la carne, e la pelle ricoprirle; ma non c'era in esse nessuno spirito. 9 Allora egli mi disse: «Profetizza allo Spirito, profetizza figlio d'uomo, e di' allo Spirito: Così parla il Signore, Dio: "Vieni dai quattro venti, o Spirito, soffia su questi uccisi, e fa' che rivivano!"». 10 Io profetizzai, come egli mi aveva comandato, e lo Spirito entrò in essi: tornarono alla vita e si alzarono in piedi; erano un esercito grande, grandissimo. 11 Egli mi disse: «Figlio d'uomo, queste ossa sono tutta la casa d'Israele. Ecco, essi dicono: "Le nostre ossa sono secche, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti!" 12 Perciò, profetizza e di' loro: Così parla il Signore, Dio: "Ecco, io aprirò le vostre tombe, vi tirerò fuori dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi ricondurrò nel paese d'Israele. 13 Voi conoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi tirerò fuori dalle vostre tombe, o popolo mio! 14 E metterò in voi il mio Spirito, e voi tornerete in vita; vi porrò sul vostro suolo, e conoscerete che io, il Signore, ho parlato e ho messo la cosa in atto", dice il Signore».
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Elia
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Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da Elia »

La scrittura (capitolo 37 di Ezechiele) menziona la resurrezione degli ingiusti con le parole: "Ecco, io aprirò le vostre tombe, vi tirerò fuori dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi ricondurrò nel paese d'Israele"oppure la resurrezione del popolo di Dio (i giusti)? E' essa prova di resurrezione degli ingiusti?
Forse le ossa secche rappresentano Israele e Giuda nella loro prigionia, spiritualmente morti e convinti che fossero troppo lontani perché Dio potesse rianimarli. Il piano di Dio era di rianimarli e restituirli alla Sua terra.
Janira
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Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da Janira »

Salve a tutti,
Vorrei approfondire questo versetto:
Mt 12:31 «Perciò io vi dico: ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini; ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata.
È stato detto che tale bestemmia è da parte di chi, avendo avuto la possibilità di conoscere Dio, ha invece volontariamente rifiutato di farlo.
È scritto che :
2Timoteo 2:19
Tuttavia il solido fondamento di Dio rimane fermo, portando questo sigillo: «Il Signore conosce quelli che sono suoi», e «Si ritragga dall'iniquità chiunque pronuncia il nome del Signore».
Quindi ne deduco che solo chi riceve la chiamata può peccare contro lo spirito santo. Se ciò è vero, in che momento può accadere questo?
Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16 e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, 17 lo Spirito della verità
Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui.

Chi crede, riceve lo spirito.
Il mio dubbio è: chi ha ricevuto lo spirito santo, può cambiare idea e decidere di bestemmiare e compiere il peccato imperdonabile?
In altri versetti si capisce che lo spirito può affievolirsi se non agiamo secondo i comandamenti, ma si può perdere definitivamente la salvezza ricevuta?( quindi non essere resuscitati ?)
speculator

Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da speculator »

Distinguo resurrezione dei morti e dai morti.
Resurrezione non e' tornare a vivere ma stare in piedi.
Il senso e' tornare a stare in piedi spiritualmente.
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bgaluppi
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Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da bgaluppi »

Speculator, si questo è interessante. Ma sei molto stringato, puoi essere un po' più "generoso"? :-)
speculator

Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da speculator »

Un morto-morto spirituale come Giuda e simili non puo' certo tornare in vita ma per persone comuni spiritualmente morte c'e' la resurrezione simbolica dei morti.

Profeti e fedeli come Gesu' e Lazzaro non erano morti ma solo dormivano. Lazzaro non ha avuto la resurrezione dei morti ma dai morti.
Le parole di Gesu' al sepolcro di Lazzaro non riguardano solo il tornare in vita letterale ma principalmente la vita spirituale.
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bgaluppi
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Re: Gv 5; Ap 12; Ap 20 - La resurrezione dei morti

Messaggio da bgaluppi »

Speculator, è interessante il concerto della risurrezione spirituale e non prettamente fisica. Certamente credo che Yeshùa insegnasse anche questo, quando parla con Nicodemo in Gv 3:3 e dice “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio”.

Tuttavia, Paolo parla di resurrezione "dei" morti (ἀνάστασις νεκρῶν), ossia del ritorno alla vita di un essere umano deceduto, in 1Cor 15:42:

“Così è pure della risurrezione dei morti. Il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile”.

Si capisce dal contesto, in cui parla del diverso splendore dei corpi, e dal fatto che un corpo incorruttibile (ἐν ἀφθαρσίᾳ) non è soggetto a decomposizione, in contrasto col corpo corruttibile (ἐν φθορᾷ). Potrebbe essere un senso traslato che esprime Paolo? Forse, ma i due termini contrapposti fanno pensare ad un senso letterale, perché riguardano il consumarsi o il non consumarsi, dunque la morte fisica e una condizione superiore di immortalità.

A ciò aggiungo 1Cor 15:13, in cui la resurrezione "dei" morti (ἀνάστασις νεκρῶν) è paragonata a quella di Yeshùa, che nelle Scritture Greche è una resurrezione "dai" morti (At 10:41, τὸ ἀναστῆναι αὐτὸν ἐκ νεκρῶν):

“Ma se non vi è risurrezione dei morti, neppure Cristo è stato risuscitato”.

Oltretutto, in 1Cor 15:12 le troviamo insieme in un singolo versetto, per cui si comprende che la resurrezione dei morti e dai morti sono la stessa cosa:

“Ora se si predica che Cristo è stato risuscitato dai morti (ἐκ νεκρῶν), come mai alcuni tra voi dicono che non c'è risurrezione dei morti (ἀνάστασις νεκρῶν)?”.

Credo che "risurrezione dai morti" sia da intendersi come "ritorno alla vita dalla tomba", mentre "risurrezione dei morti" sono "i deceduti che tornano in vita". Ma è la stessa cosa, espressa in modi diversi. A ciò, aggiungo che la vita in funzione della morte non ha alcun senso; Dio dà vita all'uomo perché viva, non perché muoia. E il fatto stesso che indubbiamente esiste vita, esclude che ci sia morte. Se c'è vita, non c'è morte. La legge della conservazione della materia di Antoine-Laurent de Lavoisier, infatti, afferma che “nulla si crea [da sé], nulla si distrugge, tutto si trasforma”. È interessante che Paolo parli proprio di "trasformazione" (1Cor 15:51-52) allo squillo dell'ultima tromba, ossia al termine dell'era presente. Se la risurrezione riguardasse solo l'aspetto interiore e spirituale dell'uomo, non ci sarebbe bisogno di attendere la fine dei tempi.

Io credo che la risurrezione riguardi sia l'aspetto interiore, nel presente, che il ritorno alla vita dopo la morte fisica, nel futuro. Infatti, l'ebraismo insegna che ogni essere umano vivo in questa età presente è in realtà morto, finché giunga il mondo a venire in cui sarà vivo. La vita riguarda la completezza, la perfezione, la vera somiglianza con Dio, da intendersi in senso innanzitutto spirituale e poi fisico. Se la vita origina da Dio, e con ciò concordano anche grandi premi Nobel per la fisica (solo che intendono Dio in senso non religioso o fideistico), la vita torna a Dio e non si disperde, perché Dio è vita.

Fammi sapere che ne pensi, spero di non essermi dilungato troppo.
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