ora chi è con Lui ,è appunto un Suo testimone, e Suo servitore come i suoi discepoli e apostoli
Luigi, fai un po' di confusione. Cristo "è con i credenti" in senso spirituale, in spirito; essere suoi testimoni, invece, significa
aver assistito agli eventi direttamente.
In comune con gli apostoli, i credenti di oggi hanno alcune cose, ma non tutte. I dodici sono innanzitutto dodici, e non undici (infatti Giuda necessitò di essere rimpiazzato) o tredici o chissà quanti. Il numero era chiuso. Questo perché furono scelti e inviati personalmente da Yeshùa per essere le dodici fondamenta della ecclesìa, come dodici sono le tribù di Israele, dai dodici figli di Giacobbe. Yeshùa aveva davanti a sé solo i dodici quando li inviò a portare il messaggio di salvezza; era a loro che parlava, non a credenti futuri che neppure erano nati. Infatti, furono loro che fondarono le varie comunità, e non altri al posto loro. Paolo fu inviato ai gentili tramite una visione che ebbe e che lo trasformò da persecutore ad apostolo, ma mai si sognò di considerarsi come i dodici (dice "sono il minimo degli apostoli", 1Cor 15:9). Tuttavia fu scelto e
ottenne riconoscimento direttamente dagli apostoli testimoni, che conobbe personalmente. Dunque è necessario distinguere bene ogni cosa.
I credenti oggi sono certamente discepoli come lo erano gli apostoli, ma non sono apostoli, perché il titolo di inviato lo poteva dare solo chi inviava, e lo poteva ricevere solo chi era inviato. Nicodemo, o Giuseppe di Arimatea, o Giacomo fratello di Yeshùa, non erano tra i dodici inviati, pur essendo divenuti discepoli ed essendo stati testimoni. Infatti, tra i molti discepoli, "ne scelse dodici, ai quali diede
anche il nome di apostoli" (Lc 6:13). I dodici erano discepoli e
anche apostoli, mentre gli altri erano solo discepoli. Il titolo lo dette
solo a quei dodici che scelse tra molti. Mi pare che questo sia chiaro anche in italiano.
I credenti oggi sono certamente servitori di Cristo, come gli apostoli; e sono eletti, come gli apostoli. Ma non sono scelti per essere testimoni, perché
il testimone deve aver visto e sentito, per poter testimoniare. Tu chiameresti a testimoniare per te in tribunale qualcuno che non ha assistito ai fatti? E come potremmo passare il ruolo di testimone, per aver assistito ad un fatto, a chi non ha assistito a quel fatto? Infatti, quando gli undici apostoli devono sostituire Giuda, è specificato che il nuovo apostolo
doveva essere stato testimone degli eventi, a partire dal battesimo fino alla risurrezione; e doveva essere scelto da Dio, non potevano sceglierlo loro (quindi non potevano scegliere un inviato di Dio, perché è Dio che invia, e non potevano rendere testimone chi non lo fu):
"Bisogna dunque che tra gli uomini che sono stati in nostra compagnia tutto il tempo che il Signore Gesù visse con noi, a cominciare dal battesimo di Giovanni fino al giorno che egli, tolto da noi, è stato elevato in cielo, uno diventi testimone con noi della sua risurrezione" (At 1:21-22)
Siccome fu Yeshùa a scegliere i dodici, o meglio fu Dio a dare i dodici a Yeshùa (vedi Gv 17:6,9,11), era necessario che fosse Dio a scegliere il sostituto di Giuda, tra i due che erano stati testimoni diretti degli eventi.
"Tu, Signore, che conosci i cuori di tutti, indicaci quale di questi due
hai scelto per prendere in questo ministero apostolico il posto che Giuda ha abbandonato per andarsene al suo luogo" (At 1:24-25).
E tirarono a sorte, rimettendo la scelta a Dio, secondo l'uso ebraico (gli ebrei usavano gli urim e i tummim, che erano delle sorti).
Tu che testimone saresti? Hai conosciuto personalmente Yeshùa? Lo hai visto battezzarsi, hai vissuto accanto a lui, lo hai visto crocifiggere dai romani e lo hai visto risorto da poter presentarti al mondo come suo testimone attendibile? E soprattutto, hai lo spitito che dimostri che sei un vero inviato di Dio, dandoti la capacità di "legare e sciogliere", far resuscitare i morti, ridare la vista a ciechi nati, far camminare gli storpi e insegnare sotto ispirazione, per cui ciò che dici è parola di Dio? Sei in grado di parlare per conto di Dio, come gli apostoli? Non so quanti siano capaci oggi di ridare la vita ad un morto o far vedere chi è cieco dalla nascita in nome di autorità concessa da Dio. Se esistessero tali uomini, che fanno tali opere in nome di Cristo e di Dio, tutta la popolazione mondiale dovrebbe riconoscerne l’autorità divina e convertirsi; non esisterebbero più diverse confessioni che disputano su chi abbia l’autorità e la verità. Questo è esattamente ciò che accadde nel primo secolo: non c’erano pentecostali coi loro invasati, cattolici coi loro papi, TdG coi loro unti, solo apostoli testimoni che manifestavano in modo indiscutibile la loro autorità attraverso opere potenti ed effusione di spirito. Erano loro le autorità indiscutibili, perché avevano visto e avevano ricevuto quell’autorità direttamente da Yeshùa già prima della Pentecoste (cfr. Gv 20:22). Se vogliamo provare oggi, lo possiamo fare. Io ho un caro amico che è cieco dalla nascita (si chiama Duccio): lo posso portare da te o da qualche sedicente apostolo della tua congregazione e vediamo se veramente oggi esistono uomini che abbiano l'autorità e i doni per fargli riacquistare la vista, come avevano gli apostoli e, in misura minore, i credenti della primissima comunità (i credenti non erano in grado di realizzare “opere potenti” come gli apostoli, cfr. 2Cor 12:12). Se sono apostoli, possono farlo, perché dovrebbero avere autorità di “legare e sciogliere”. Ma purtroppo non si è mai sentito di qualcuno che abbia fatto riacquistare la vista ad un cieco dalla nascita, perché se ci fosse, sarebbe certamente famoso.
Sei davvero sicuro di avere l'autorità di presentarti come testimone di Yeshùa e suo inviato scelto? Ti senti un apostolo al pari dei dodici o di Paolo di Tarso? Guarda che non c'è niente di male ad essere ciò che siamo e dobbiamo essere: credenti e discepoli. E non cade il cielo se scopri di non essere apostolo. Ognuno è chiamato ad un compito: gli apostoli dovevano annunciare il vangelo e far nascere la fede, attraverso la loro testimonianza; i discepoli, dopo di loro, devono servire Yeshùa. Non ti basta poter servire Yeshùa? Pretendi di essere ciò che non sei?