‭2Ts 2:7-10

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bgaluppi
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Ciao mimy. Ai vv. 4-4 si parla di “uomo del peccato, il figlio della perdizione, l'avversario”, che dovrà essere manifestato assieme all'apostasia prima della venuta del messia (v. 3). Tale personaggio “s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio” (v. 4).

Iniziamo a fare alcune osservazioni su questi versetti. Tale personaggio è un uomo, poiché è ὁ ἀντικείμενος (ho antikèimenos), “colui che si oppone”. A chi si oppone? A Dio, alla sua legge, naturalmente. Egli si innalzerà sopra a tutto ciò che è oggetto di culto e sopra a Dio stesso e si siederà nel tempio di Dio, proclamandosi Dio. Ciò significa che il tempio dovrà prima essere ricostruito, quindi non può trattarsi simbolicamente dell'apostasia. Anche perché al v. 3 Paolo dice che prima della venuta del messia verrà l'apostasia e sarà manifestato l'empio, indicando chiaramente due eventi diversi (apostasia - empio); l'empio sarà manifestato “a suo tempo” (v. 6), ma dopo il dilagare dell'apostasia, già in atto ai tempi di Paolo ma trattenuta dagli apostoli (v. 7); nel momento in cui gli apostoli saranno morti e l'apostasia sarà dilagata, allora sarà manifestato l'empio (v. 8). Questo “allora” (τότε, tòte) indica un momento temporale successivo al dilagare dell'apostasia in seguito alla dipartita degli apostoli; non ci dà un'indicazione precisa in termini di tempo, ma stabilisce che l'empio sarà rivelato in seguito alla dipartita degli apostoli e al dilagare dell'apostasia.

Dunque abbiamo:

- apostasia già in atto ai tempi di Paolo, ma trattenuta dagli apostoli (falsi maestri che già predicavano false dottrine, spacciandosi per apostoli, 2Cor 11:13; 2Pt 2:1)
- dipartita degli apostoli e dilagare dell'apostasia (nascita della religione di stato, il “cristianesimo”)
- manifestazione dell'empio “a suo tempo”

Io credo — e questa è una mia opinione — che l'empio sarà un falso messia, che si proclamerà tale (e sarà riconosciuto come tale, perché contribuirà a ricostruire il tempio e dare vita ad un rientro in massa degli ebrei in erètz Israel). Forse un uomo politico.
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Re: ‭2Ts 2:7-10

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Per adesso non mi vengono in mente, ma se li trovo li indico. La cosa interessante è che Paolo afferma che tale personaggio si siederà nel tempio di Dio, proclamandosi Dio. Il tempio di Dio è solo uno, quello di Gerusalemme, di cui Ezechiele predice la ricostruzione, e anche Paolo la predice, evidentemente. Sul proclamarsi Dio, può trattarsi solo di un re messia, in quanto solo il re (e per di più messia) è il rappresentante di Dio in mezzo agli uomini. Il senso deve essere questo. Nessun ebreo accetterebbe mai che un uomo si proclami Dio, se non in senso simbolico nel caso di un messia che ricostruisce il tempio.
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Questo empio opposto a Dio di cui parla Paolo (una sorta di anti-Messia) non è che Armilus, menzionato nei tardi midrashim apocalittici e apparentemente anche nei targum Yonathan e Yerushalmi (devo cercarlo per verificare). Rabbi Yitzchak disse: “Il Figlio di Davide, non verrà fino a quando l'intero mondo non sarà convertito alla fede degli eretici.” (Sanhedrin 97a). Ciò è conforme a quanto afferma Yeshùa: “sorgeranno falsi cristi e falsi profeti, e faranno grandi segni e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti.“ (Mt 24:24). Su Armilus esiste una vasta tradizione, di cui Paolo sembra essere consapevole. Comunque, qui alcune info:

http://yeshua-mashiach.blogspot.it/2011 ... tempi.html" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.jewishencyclopedia.com/articles/1789-armilus" onclick="window.open(this.href);return false;
http://messiev.forumfree.it/m/?t=65365923" onclick="window.open(this.href);return false;

Naturalmente, sono cose da prendere con le pinze. Però, Paolo fa certamente riferimento ad un individuo, “colui che si oppone” (alla Torah), e si siede nel tempio al posto di Dio, dunque si proclama Dio, o comunque sostituisce la Sua legge. Se non fosse un individuo, non si capisce perché lo chiami “uomo del peccato”; non può essere simboleggiato dall'apostasia, perché è ben distinto da essa (sarà manifestato — cioè reso visibile, noto — dopo l'avvento dell'apostasia, dunque non può essere l'apostasia stessa).
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Re: ‭2Ts 2:7-10

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Ho controllato il Targum Yonathan su Is 11:4, e effettivamente sembra che Paolo citi Is 11:4 in riferimento all'empio, l'uomo del peccato della fine dei tempi:

“and he shall smite the sinners of the earth with the word of his mouth, and with the speech of His lips he shall slay Armillus the wicked”, tradotto: “e colpirà i peccatori della terra con la parola della sua bocca, e con il soffio delle sue labbra [la sua parola] ucciderà Armillus il malvagio” — Targum Yonathan, Is 11:4

“E allora sarà manifestato l'empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l'apparizione della sua venuta” — 2Tes 2:8

“Colpirà il paese con la verga della sua bocca, e con il soffio delle sue labbra farà morire l'empio.” — Is 11:4

Leggendo Is 11:4 si potrebbe pensare che “l'empio” sia genericamente ogni essere umano malvagio. Ma il Targum lo identifica in Armilus, e Paolo ne “l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, colui che si oppone”. Armilus, secondo la tradizione, sarebbe Belial, il “senza giogo”, ossia senza Torah, come Paolo definisce “colui che si oppone”: “E quale accordo fra Cristo e Beliar? O quale relazione c'è tra il fedele e l'infedele?” (2Cor 6:15). Sarebbe il Gog dei profeti e di Apocalisse.
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:-) Ok. Ti lascio la palla... ;)
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Riflettevo su 2Tes 2:3, in cui Paolo, relativamente all'empio, usa ἀποκαλυφθῇ (apokalyfthè), che è la terza pers. sing. del congiuntivo aoristo passivo di ἀποκαλύπτω (apokalüpto), che significa rivelare, rendere manifesto, ossia togliere il velo e rendere conoscibile ciò che è nascosto e ancora inconoscibile. Dunque, non possiamo sapere l'identità di questo empio finché essa non sia rivelata. Ed è ovvio che non possa rappresentare simbolicamente ciò che già conosciamo bene e che ci circonda: l'apostasia, la deriva della moralità, il malcostume, il comportamento opposto alla legge di Dio; semmai, sarà qualcuno che si farà promotore dell'apostasia, al punto da renderla legge. Viene da pensare ad un fortissimo personaggio politico, a capo di un impero (Hitler e altri ci hanno già provato). Questo empio è ὁ ἄνθρωπος τῆς ἀνομίας (ho ànthropos tès anomìas), “l'essere umano dell'assenza di legge”, dunque un essere umano (ho ànthropos) che rappresenta un pensiero completamente opposto alla legge di Dio. Ciò è conforme alla descrizione che ne fanno le opere rabbiniche aggadiche tarde e il midrash apocalittico haMashiach Otot:

“racconterà alle nazioni del mondo: "Credete in me. Io sono il vostro Dio, io sono il vostro Cristo e il vostro Dio". Ed immediatamente essi crederanno in lui”. Poi il midrash continua, con descrizioni che ricalcano Apocalisse 19:19 e 20:8,9 sulla guerra di satana, la bestia, Gog e Magog contro il Messia, i santi (Israel) e Gerusalemme. Molto interessante. Dunque, prima sedurrà tutte le nazioni, convincendo ogni uomo ad abbandonare Dio e seguire lui come Dio, poi cercherà di sconfiggere il vero Messia (che sarà manifestato dopo la rivelazione dell'empio) e i suoi santi, ma sarà annientato.

Difficile dunque che l'empio possa essere simbolicamente una condizione, o un modo di essere, poiché Paolo lo chiama “l'essere umano senza legge”, e deve essere ancora rivelato. Sarà qualcuno che — per mezzo di “ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi” (probabilmente falsi miracoli e plateali "segni dal cielo") — si sostituirà a Dio e alla Sua legge, cioè rinnegherà la Toràh e la soppianterà con la sua legge, opposta. Gli uomini non crederanno più in Dio, crederanno in lui, in virtù di quelle opere potenti. Per questo Sanhedrin 97a dice che “Il Figlio di Davide, non verrà fino a quando l'intero mondo non sarà convertito alla fede degli eretici”. Gli uomini credono a ciò che vedono.
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Re: ‭2Ts 2:7-10

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Il giudizio da parte di Dio è successivo e conseguente alla "potenza d'errore". E come potrebbe essere? Dio manda "potenza d'errore" e poi giudica chi commette quel errore?
No. Osserva bene i tempi verbali e considera ogni parola. Cos'è “l'amore della verità per essere salvati” a cui coloro che periscono non hanno creduto (aperto il cuore)? E quando e perché Dio manda una potenza d'errore? Ci sono un perciò e un affinché. Considera anche cosa vuol dire, secondo il linguaggio di un ebreo, la frase “Dio manda una potenza d'errore”. Vedi Gdc 9:23, ad esempio: “Poi Dio mandò un cattivo spirito fra Abimelec e i Sichemiti; e i Sichemiti non furono più fedeli ad Abimelec”.

Certamente la guerra di Gog e Magog avviene dopo il millennio. Ma l'azione dell'empio riguarda coloro che non hanno aperto il cuore alla verità, senza riferimenti temporali. Mi pare che il discorso di Paolo sia in generale; se vogliamo cercare di stabilire tempi eluoghi, bisogna aprofondire la Scrittura.
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Comunque, a parte le speculazioni sul futuro, credo che Paolo faccia riferimento all'imperatore di Roma. In seguito alla morte degli apostoli l'apostasia dilaga (il “mistero di empietà”). Nei secoli successivi alla distruzione del tempio, l'imperatore sempre più assume il titolo di Dominus et Deus, “Signore e Dio”. Con Diocleziano viene introdotto anche il rito di proskünesis nei confronti dell'imperatore vivo (precedentemente, egli veniva divinizzato solo dopo la morte per apoteosi). Tutto ciò corrisponde perfettamente con le parole di Paolo e con le profezie di Yeshùa sulla distruzione del tempio e la tribolazione. Anche Apocalisse riporta le stesse parole, relative alla seconda bestia (o il falso profeta) che altro non è che l'imperatore della prima bestia, ossia Roma:

“Poi vidi un'altra bestia, che saliva dalla terra, e aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone. Essa esercitava tutto il potere della prima bestia in sua presenza, e faceva sì che tutti gli abitanti della terra adorassero la prima bestia la cui piaga mortale era stata guarita. E operava grandi prodigi sino a far scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli uomini. E seduceva gli abitanti della terra con i prodigi che le fu concesso di fare in presenza della bestia, dicendo agli abitanti della terra di erigere un'immagine della bestia che aveva ricevuto la ferita della spada ed era tornata in vita. Le fu concesso di dare uno spirito all'immagine della bestia affinché l'immagine potesse parlare e far uccidere tutti quelli che non adorassero l'immagine della bestia.” – Ap 13:11-15

Le profezie apocalittiche ripresentano al futuro ciò che è già avvenuto in passato e riguardano di solito i tempi vissuti dallo scrittore profeta, o comunque imminenti:

“Tutti stavano in piedi davanti alla statua eretta da Nabucodonosor. Allora l’araldo gridò forte: «A voi, gente di ogni popolo, nazione e lingua, si ordina quanto segue: … vi inchinerete e adorerete la statua d’oro che il re Nabucodonosor ha fatto erigere. Chi non si inchina per adorare, sarà immediatamente gettato in una fornace ardente»”. – Dn 3:3-6.

Il titolo di Dominus et Deus è poi divenuto Pontifex Maximus, carica che ricopre ancora il papa nei nostri giorni.
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Re: ‭2Ts 2:7-10

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Il falso profeta, che opera in virtù di satana, viene distrutto prima del millennio, assieme a tutti i suoi seguaci (Ap 19:11-21). Poi satana viene reso inerme, sempre prima del millennio (Ap 20:1-3), per essere liberato alla fine e distrutto (Ap 20:7,10). Tutto ciò, ha un forte significato simbolico. Il falso profeta rappresenta ciò che è contrario alla legge di Dio (Paolo lo chiama “colui che si oppone”); tale spirito di ribellione e opposizione fu attualizzato da uomini nel passato che si fecero adorare al posto di Dio, e ciò si ripeterà, come dice Ec 1:9: “Ciò che è stato è quel che sarà; ciò che si è fatto è quel che si farà; non c'è nulla di nuovo sotto il sole”; pensa al fatto che anche oggi i cattolici pregano papi morti. Il fatto che il falso profeta, chiunque o qualunque cosa sia, venga distrutto prima del millennio (era messianica), significa che il millennio riguarderà un periodo in cui esisterà solo la legge di Dio, come è scritto:

“Avverrà, negli ultimi giorni, che il monte della casa del Signore si ergerà sulla vetta dei monti, e sarà elevato al di sopra dei colli; e tutte le nazioni affluiranno a esso. Molti popoli vi accorreranno, e diranno: «Venite, saliamo al monte del Signore, alla casa del Dio di Giacobbe; egli ci insegnerà le sue vie, e noi cammineremo per i suoi sentieri». Da Sion, infatti, uscirà la legge, e da Gerusalemme la parola del Signore.” — Is 2:2,3

Satana viene liberato perché gli uomini che hanno vissuto durante il millennio siano messi alla prova per essere giudicati. Ancora una volta, l'accusatore agisce per volontà di Dio. Dopodiché, venuto il giudizio e il regno di Dio (il mondo a venire), non ci sarà più bisogno dell'accusatore, perché chi vi entrerà sarà un figlio di Dio completo (perfetto). Non ci sarà più bisogno di mettere alla prova chi ha già vinto, superando ogni prova, e la morte non esisterà più. Dunque, simbolicamente, satana, la morte e l'Ades finiscono nello stagno di fuoco, che simboleggia la distruzione, l'annullamento (Ap 20:10,14).
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Re: ‭2Ts 2:7-10

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Secondo me Paolo fa riferimento all'imperatore, come Yeshùa nella sua profezia faceva riferimento alla profanazione e distruzione del tempio e di Gerusalemme. Non dimenticare che la venuta del messia era considerata imminente e ci si aspettava che liberasse Israele dal giogo romano. Inoltre, Paolo distingue l'apostasia dall'empio; non sono la stessa cosa nel suo discorso. L'apostasia è una condizione, l'empio un essere umano, questo è chiarissimo. Inoltre, Apocalisse e Paolo vanno di pari passo; anche Apocalisse fa riferimento a tempi vicini.
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