1 Pietro 4:6

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bgaluppi
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Re: 1 Pietro 4:6

Messaggio da bgaluppi »

Si, Gianni, adesso è chiaro. :-)

Comunque, mi piace molto il dativo di vantaggio "per i morti"! :P A parte tutto, ci evita di dover tradurre "coloro che sono già morti". Non pensi che potrebbe essere corretto? In un compito di greco, mi faresti un segno rosso? ;)
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Gianni
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Re: 1 Pietro 4:6

Messaggio da Gianni »

:-) Ma no, certo che va bene.
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bgaluppi
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Re: 1 Pietro 4:6

Messaggio da bgaluppi »

:-)
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Re: 1 Pietro 4:6

Messaggio da Gianni »

Bella e approfondita discussione, comunque. La prossima? ;)
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bgaluppi
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Re: 1 Pietro 4:6

Messaggio da bgaluppi »

Eravamo rimasti a sòma e sàrx, ma ci siamo fermati...
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Gianni
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Re: 1 Pietro 4:6

Messaggio da Gianni »

Coraggio, allora. Qual è la domanda?
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bgaluppi
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Re: 1 Pietro 4:6

Messaggio da bgaluppi »

La domanda di Trizzi era:

"Se qui si parla della condanna o morte del corpo come inteso dalla Tilc, perché Pietro preferisce usare il termine sarx invece di soma?"

Io ho proposto di consultare prima i dizionari, poi di verificare l'uso dei due termini attraverso la concordanza. Riporto di nuovo i significati di alcuni dizionari:
σῶμα

Thayer: corpo, carne, il corpo della chiesa. Il corpo di uomini e animali, il corpo vivente consistente di carne, corpo celeste (pianeti, angeli), corpo terrestre (animali, uomini, piante), schiavo.

HELPS Word-studies: il corpo fisico, fig. il corpo mistico di Cristo, ossia la chiesa.

Strong: il corpo fisico nella sua interezza, schiavo

Rocci: corpo, corpo morto (cadavere umano), vita (persona), punto capitale (fondamento)

Vocabolario del NT: 1) il corpo, sia di uomini che di animali 1a) un corpo morto o cadavere 1b) il corpo vivente 1b1) di animali 2) i corpi di pianeti e di stelle (corpi celesti) 3) è usato per un numero (grande o piccolo) di uomini uniti strettamente in una società o famiglia; un corpo sociale, etico, mistico 3a) così nel NT della chiesa 4) quello che getta un'ombra, come distinto dall'ombra stessa.

σάρξ

Thayer: carne, corpo, natura umana terrena, materialità. Parentela. Ciò che può essere strappato dalle ossa, la natura animale che concupisce e induce al peccato, creatura vivente.

Lo HELPS spiega: “sarks è generalmente negativo, facendo riferimento alle decisioni umane (azioni) dettate dal sé (compiute senza fede, prive dell'azione interiore di Dio). [...] In breve, la carne generalmente si riferisce allo sforzo umano senza intervento esterno, alle decisioni (azioni) originanti dal sé, senza l'intervento di trasformazione divino.”

Rocci: propr. "pezzo di carne", carne, parte molle carnosa (anche di piante e frutti), uomo, natura umana.

Vocabolario del NT: 1) carne (la sostanza molle del corpo vivente, che copre le ossa ed è permeata dal sangue) sia di uomini che di bestie 2) il corpo 2a) il corpo di un uomo 2b) usato dell'origine naturale o fisica, generazione o relazione 2b1) nato di generazione naturale 2c) la natura sensuosa dell'uomo, “la natura animale” 2c1) senza qualsiasi idea di depravazione 2c2) la natura animale con desideri che incitano a peccare 2c3) la natura fisica dell'uomo come soggetto alla sofferenza 3) una creatura vivente (perché possiede un corpo di carne) se uomo o bestia 4) la carne, denota la natura umana, la natura terrena dell'uomo separata dall'influenza divina, e perciò pronta a peccare e contraria a Dio.

Il Thayer spiega che la differenza sostanziale tra σῶμα e σάρξ consiste nel fatto che il primo è l'organismo del corpo comprendente tutte le sue parti, mentre il secondo è la materia o sostanza del corpo vivente. Poi, ambedue possono essere usati in senso traslato.
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Gianni
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Re: 1 Pietro 4:6

Messaggio da Gianni »

Una prima risposta che mi viene alla domanda di Trizzi è che la carne perisce; anche il corpo perisce ma esso è più della carne: esso alla risurrezione è trasmormato in corpo celeste, il che non si può certo dire della carne (che polvere è e polvere ritorna).
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Re: 1 Pietro 4:6

Messaggio da trizzi74 »

Bgaluppi, desidero porti un'altra domanda visto che tu pensi che in questo versetto c’è una chiara contrapposizione tra morte/vita.
In 1 Pt 3:18 si legge questo riguardo a Gesù: messo a morte nella carne/reso vivo però nello spirito.-

Ma perché lo stesso scrittore per evidenziare la stessa contrapposizione non ha usato le stesse parole inequivocabili del capitolo precedente della stessa lettera?

Non avrebbe potuto scrivere anche nel v.6 : “ giudicati a morte nella carne secondo gli uomini/ ma vivano in spirito secondo Dio.”?
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
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Re: 1 Pietro 4:6

Messaggio da Gianni »

In 3:18 è detto che Yeshùa fu "reso vivente nello spirito". In 1Tm 3:16 è spiegato che fu manifestato in carne, fu giustificato in spirito e poi apparve agli angeli. Si tratta di un processo storico reale ed avvenuto. In 1Pt 4:6 si tratta di futuro.
La contrapposizione carne-spirito è la stessa, ma in 4:6 c'è il katà, che Pietro ripete. In 3:18 c'è solo il dativo, che pure ripete, ed è un dativo che assomiglia allo strumentale di modo o maniera. La traduzione con "in" rende l'idea ma non corrisponde letteralmente al testo.Difficile tradurlo dovutamente.
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