Re: I sacrifici nella comunità apostolica
Inviato: domenica 12 novembre 2017, 17:59
“tutti quelli che osserveranno il sabato astenendosi dal profanarlo e si atterranno al mio patto, 7 io li condurrò sul mio monte santo e li rallegrerò nella mia casa di preghiera; i loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa sarà chiamata una casa di preghiera per tutti i popoli». 8 Il Signore, DIO, che raccoglie gli esuli d'Israele, dice: «Io ne raccoglierò intorno a lui anche degli altri, oltre a quelli dei suoi che sono già raccolti»” — Is 56:6-8
Qui si parla degli stranieri. Vediamo cosa dice Yeshùa:
“Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d'Israele” - Mt 15:24
“Ho anche altre pecore, che non sono di quest'ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore.” - Gv 10:16
Noi stranieri siamo le pecore perdute e le altre pecore. Le pecore che non sono perdute, i giusti di Israele, non hanno bisogno di essere raccolte, perché sono già nell'ovile. Dopo il sacrificio di Yeshùa, gli stranieri sono già nella casa di preghiera di Dio, e stanno già offrendo sacrifici graditi. Prima di Yeshùa, il tempio terreno era la dimora di Dio; dopo Yeshùa, l'uomo è la dimora di Dio. Non occorre più offrire animali e spargere sangue che non può salvare; ora dobbiamo essere noi stessi sacrificio:
“1 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. 2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.” - Rm 12:1,2
“Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. 20 Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo.” - 1Cor 6:19,20
Qui si parla degli stranieri. Vediamo cosa dice Yeshùa:
“Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d'Israele” - Mt 15:24
“Ho anche altre pecore, che non sono di quest'ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore.” - Gv 10:16
Noi stranieri siamo le pecore perdute e le altre pecore. Le pecore che non sono perdute, i giusti di Israele, non hanno bisogno di essere raccolte, perché sono già nell'ovile. Dopo il sacrificio di Yeshùa, gli stranieri sono già nella casa di preghiera di Dio, e stanno già offrendo sacrifici graditi. Prima di Yeshùa, il tempio terreno era la dimora di Dio; dopo Yeshùa, l'uomo è la dimora di Dio. Non occorre più offrire animali e spargere sangue che non può salvare; ora dobbiamo essere noi stessi sacrificio:
“1 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. 2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.” - Rm 12:1,2
“Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. 20 Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo.” - 1Cor 6:19,20