I sacrifici nella comunità apostolica

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bgaluppi
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Re: I sacrifici nella comunità apostolica

Messaggio da bgaluppi »

“tutti quelli che osserveranno il sabato astenendosi dal profanarlo e si atterranno al mio patto, 7 io li condurrò sul mio monte santo e li rallegrerò nella mia casa di preghiera; i loro olocausti e i loro sacrifici saranno graditi sul mio altare, perché la mia casa sarà chiamata una casa di preghiera per tutti i popoli». 8 Il Signore, DIO, che raccoglie gli esuli d'Israele, dice: «Io ne raccoglierò intorno a lui anche degli altri, oltre a quelli dei suoi che sono già raccolti»” — Is 56:6-8

Qui si parla degli stranieri. Vediamo cosa dice Yeshùa:

“Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d'Israele” - Mt 15:24

“Ho anche altre pecore, che non sono di quest'ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore.” - Gv 10:16

Noi stranieri siamo le pecore perdute e le altre pecore. Le pecore che non sono perdute, i giusti di Israele, non hanno bisogno di essere raccolte, perché sono già nell'ovile. Dopo il sacrificio di Yeshùa, gli stranieri sono già nella casa di preghiera di Dio, e stanno già offrendo sacrifici graditi. Prima di Yeshùa, il tempio terreno era la dimora di Dio; dopo Yeshùa, l'uomo è la dimora di Dio. Non occorre più offrire animali e spargere sangue che non può salvare; ora dobbiamo essere noi stessi sacrificio:

“1 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. 2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.” - Rm 12:1,2

“Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. 20 Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo.” - 1Cor 6:19,20
AKRAGAS
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Re: I sacrifici nella comunità apostolica

Messaggio da AKRAGAS »

Grazie del commento, Antonio.

Evidenziando la citazione di Yeshùa, che è in linea con la tradizione di altri saggi ebrei, vorrei sottoporre ad un ragionamento.
È più facile che passino cielo e terra, anziché cada un solo apice della legge. (Lc 16:17)
A seguire una ulteriore citazione:
«Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento. Mt5:17

Questi due detti implicano che la Toràh è eterna e che non può essere annullata.
Questa verità costituisce un basamento irremovibile e non puo essere contraddetta.

Mattia chiede: - Ritieni che i Korban sarebbero offerti ai nostri giorni se esistesse il tempio?-
La domanda non semplice da risolvere per alcuni motivi : per qualcuno per l'assuefazione dalla teologia cristiana, per altri per una preparazione biblica in via di sviluppo, per altri ancora per entrambi i motivi.

Abbiamo ricordato, citando Paolo, che il Tempio è il corpo del credente ove D-o risiede e da questo si adduce che l'esistenza del Tempio con le Leggi cerimoniali non hanno più ragione d'esistenza.
Certamente, ci sono altre motivazioni da esporre per addure tale tesi.
Ma è veramente così?
Personalmente vedo in questa tesi un forte conflitto con i due detti del maestro Yeshùa e nei confronti della Toràh stessa nella sua globalità.
bgaluppi ha scritto:“Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. 20 Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo.” - 1Cor 6:19,20
La spiegazione di questa citazione viene usata per confermare la tesi che il Tempio non ha ragione di esistere perchè è il corpo del singolo credente ad essere il vero tempio. In realtà, chi legge la citazione ignora che la Toràh non ha mai inteso che nel Tempio ( luogo di incontro con D-o) risieda il D-o ma che risiede nel cuore dell'uomo.
ועשו לי מקדש ושכנתי בתוכם
E faranno per Mè un santuario ed Io risiederò in essi” Es 25:8
Risiedere in essi “significa fare un distinguo tra materialità dell’opera destinata a ricevere la presenza divina e la possibilità attraverso “un luogo” di ricevere una presenza destinata al singolo e poi alla collettività. ( con l'aiuto di noiman)

Pertanto, la citazione di Paolo scritta in 1Cor 6:19,20 non fa altro che confermate la Toràh senza alcun cambiamento. In altre parole, Paolo non sta dicendo che il Tempio come edificio non serve ma usa il passo di esodo per esortare a mantenere puro il corpo in quanto residenza divina.
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Gianni
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Re: I sacrifici nella comunità apostolica

Messaggio da Gianni »

Ciao, Mattia. Es‬ ‭29:9‬ può essere commentato con le parole di Eb 7:28 in cui è detto che la Toràh costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza, ma la parola del giuramento fatto dopo la Toràh (cfr. Sl 2:7;110:4) costituisce il Figlio, che è stato reso perfetto in eterno.
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Gianni
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Re: I sacrifici nella comunità apostolica

Messaggio da Gianni »

Continuarono finchè la chiesa non si separò dai giudei.
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Re: I sacrifici nella comunità apostolica

Messaggio da Gianni »

Perchè non lo compresero di botto, ma progressivamente.
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Re: I sacrifici nella comunità apostolica

Messaggio da Gianni »

Direi che ne ebbero la conferma.
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