I sacrifici nella comunità apostolica

AKRAGAS
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Re: I sacrifici nella comunità apostolica

Messaggio da AKRAGAS »

:-) Ciao, Mattia.
Perdonami, per lo scarso contributo , ma ho tanti impegni quotidiani.

L'ora nona corrisponde alle ore 15:00.
La preghiera di quell'ora mi pare che corrisponda al korban minchà, l'offerta farinacea.
mimymattio ha scritto:Come conciliare le due cose? Da una parte l'abolizione totale dei sacrifici, dall'altra il mantenimento dei sacrifici (escluso quello espiatorio per i peccati) fino alla distruzione del tempio.
Infatti non si concilia, ma pone un problema da risolvere! :-?

Da tempo ho riflettuto sul detto:
È più facile che passino cielo e terra, anziché cada un solo apice della legge.
Come conciliare questa frase con l'abolizione delle leggi cerimoniali?

Sono giunto a pensare che la lettera agli ebrei vada riletta e ripulita dal lievito della teologia cristiana.
Se riesco, la prossima settimana faccio un piccolo studio su capitoli della lettera agli ebrei.

Ciao :-)
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bgaluppi
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Re: I sacrifici nella comunità apostolica

Messaggio da bgaluppi »

Ciao Mattia. In At 18:18 Paolo si fa radere il capo a Cencrea, dopo aver fatto un voto. Ciò dimostra che Paolo continuava a seguire le usanze giudaiche prescritte nella Torah. Tuttavia, Num 6 prescrive che il voto venisse sciolto da un sacerdote nel tempio, e il tempio era a Gerusalemme. Non conosco bene le leggi relative a questa pratica, ma certamente At 18:18 dimostra che Paolo la metteva in pratica, se pur in modo temporaneo.

Non bisogna dimenticare che gli apostoli erano tutti ebrei e che praticavano certe usanze da sempre, di generazione in generazione. Inoltre, al tempo di Paolo il tempio era ancora in piedi; non vedo nulla di strano nel fatto che degli ebrei che avevano riconosciuto il messia andassero al tempio a pregare o a svolgere dei riti che avessero un significato particolare. Yeshùa stesso era ebreo e seguiva le norme della legge; infatti invita il lebbroso guarito a portare l'offerta secondo la legge di Mosè.

Piuttosto, occorre chiedersi se i pagani convertiti osservassero certe norme. Questo, ancora, non l'ho capito, ma ne dubito. Anche perché per mettere in pratica molte prescrizioni della Torah occorreva spostarsi e andare al tempio di Gerusalemme... Con la distruzione del tempio, poi, il problema non si pone più. Se Dio avesse voluto che certi riti fossero mantenuti, non avrebbe certo consentito che Gerusalemme e il tempio fossero distrutti.

Per capire meglio cosa accade, dobbiamo esaminare bene At 21:17-29 e ragionare.
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bgaluppi
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Re: I sacrifici nella comunità apostolica

Messaggio da bgaluppi »

Io credo che nel rito materiale dell'unzione sacerdotale descritto nella Torah sia contenuto un significato spirituale. Un toro e due montoni senza difetto, pani azzimi, purificazione con acqua, paramenti, unzione... Sono rappresentazioni terrene di valori spirituali: “Essi celebrano un culto che è rappresentazione e ombra delle cose celesti, come Dio disse a Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: «Guarda», disse, «di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte».” (Eb 8:5). Che modello vide sul monte? Non certamente un modellino di legno in scala...

Se il patto è rinnovato, non è abolito. Per essere abolito, un patto deve essere cancellato, non rinnovato. Così, se il sacerdozio è una legge perenne, non può essere cancellato; infatti non fu cancellato, ma fu rinnovato, con il patto rinnovato. Se tu rinnovi casa tua, non la distruggi e la costruisci da zero, ma operi dei "miglioramenti" sulla base della struttura già esistente. L'elezione del sacerdote perenne alla maniera di Melchisedek non annulla il sacerdozio, semmai lo rende davvero perenne. Dunque, il messia non annulla il sacrificio, lo rende perenne; essendo perenne, è perfettamente inutile presentare sacrifici temporanei. Per questo il tempio fu distrutto ed è rimasto tale per 2000 anni.
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bgaluppi
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Re: I sacrifici nella comunità apostolica

Messaggio da bgaluppi »

Però leggi bene quelle righe di At 21:17-29. Ciò che è scritto indica che loro praticavano i riti quotidianamente come tutti gli altri? Sembra strano, visto che erano discepoli dell'eretico morto sul palo e potenziali eretici a loro volta. Secondo te, qual'è il punto che emerge da quei versetti? Ah, e nota cosa accade a Paolo quando lo riconoscono...
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Israel75
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Re: I sacrifici nella comunità apostolica

Messaggio da Israel75 »

bhè è una tematica interessante, sarebbe utile capire o ricostruire sicuramente quali parti della Legge non venivano richieste di osservare ai gentili, come per la circoncisione. :-)
Infatti aveva senso far circoncidere un 40enne greco così tanto per zelo? (Quando la Torah lo prescriveva al neonato all'ottavo giorno?)

Aveva senso far fare dei sacrifici appellandosi ad un sacerdote del tempio per chi credeva in Yeshua come mediatore tra l'uomo comune e DIO? (1Tm 2:5) - (Eb 12:24)
Eb 4:14 Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo.
Cioè io penso che "l'ideale andasse calato nel reale" essendo in mezzo a comunità lontane e neonate che potevano avere al loro interno veri credenti , simpatizzanti , peccatori comuni o "borderline" per dire.........

Comunque sono tematiche interessanti , li chiameremo "whormole biblici" (nel senso buono intendiamoci) :P :P :P
Ultima modifica di Israel75 il venerdì 10 novembre 2017, 20:09, modificato 1 volta in totale.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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Israel75
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Re: I sacrifici nella comunità apostolica

Messaggio da Israel75 »

No ma figurati , in effetti è un ragionamento che anche io mi pongo spesso.
Grazie a te. :-) :-)

Io penso che un giudeo credente messianico continuasse ad osservare la Legge scrupolosamente.Almeno è ciò che deduco.
I gentili venivano adottati per fede "come degli orfani" per così dire. Almeno deduco fosse quello l'atteggiamento o approccio verso le comunità straniere.
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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Israel75
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Re: I sacrifici nella comunità apostolica

Messaggio da Israel75 »

Indubbiamente! :-) :-) :-)
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
AKRAGAS
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Re: I sacrifici nella comunità apostolica

Messaggio da AKRAGAS »

Rispondo ad Antonio.

Si andava diffondendo tra i giudei la voce che Paolo andasse diffondendo nei confronti dei giudei residenti in territori pagani un messaggio contrario all’osservanza della Torah.

Quand'ebbero ascoltato, essi davano gloria a Dio; quindi dissero a Paolo: «Tu vedi, o fratello, quante migliaia di Giudei sono venuti alla fede e tutti sono gelosamente attaccati alla legge. Ora hanno sentito dire di te che vai insegnando a tutti i Giudei sparsi tra i pagani che abbandonino Mosè, dicendo di non circoncidere più i loro figli e di non seguire più le nostre consuetudini.
At 21:20,21

Viene proposto a Paolo di andare al Tempio per dimostrare che quelle informazioni giunte ai giudei erano invece false. Paolo infatti è un osservatore della Toràh e decide di recarsi al Tempio per presentarsi al sacerdote e fare l’offerta

Fa' dunque quanto ti diciamo: vi sono fra noi quattro uomini che hanno un voto da sciogliere. Prendili con te, compi la purificazione insieme con loro e paga tu la spesa per loro perché possano radersi il capo. Così tutti verranno a sapere che non c'è nulla di vero in ciò di cui sono stati informati, ma che invece anche tu ti comporti bene osservando la legge. At 21:23,24

Il piano fallisce. Paolo non fa in tempo a terminare i riti che dei Giudei dell’Asia, riconosciutolo, aizzano contro la folla e viene preso.

Allora il tribuno si avvicinò, lo arrestò e ordinò che fosse legato con due catene; intanto s'informava chi fosse e che cosa avesse fatto. At 21:33

La dimostrazione che Paolo insegnasse a rispettare la Toràh lo dimostra semplicemente il fatto che lui la osserva.
La logica dice che sarebbe da ipocriti insegnare una Toràh diversa da quella conosciuta e praticata.
AKRAGAS
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Re: I sacrifici nella comunità apostolica

Messaggio da AKRAGAS »

La comunità apostolica ha continuato ad andare al Tempio per riunirsi con i fratelli e pregare.
E' presumibile pensare che con la preghiera presentassero al sacerdote levita i korban, altrimenti che ragione ci sarebbe di andare al Tempio? Ma questa è una supposizione perchè
abbiamo pochi elementi nelle scritture greche che ce lo facciano capire bene.
Ci sono tuttavia altri elementi che possono orientarci ulteriormente ma devo verificare il testo greco su alcuni termini tradotti che inducono volutamente a pensare che la Legge sia stata abolita..
Dammi un po' di tempo.
AKRAGAS
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Re: I sacrifici nella comunità apostolica

Messaggio da AKRAGAS »

Cito un versetto per fare un esempio di come si possono prendere fischi per fiaschi.

Dicendo però alleanza nuova, Dio ha dichiarato antiquata la prima; ora, ciò che diventa antico e invecchia, è prossimo a sparire. (Ebrei 8:13 NR)

Leggendo questo versetto cosa vi viene da pensare?
Di solito nel mondo religioso molti sprovveduti usano prendere un versetto decontestualizzato come ho fatto adesso per dire quello che fa comodo.
(non è un esame e io non sono il Prof.) :-)
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