Il ruolo di Paolo al concilio gerosolimitano

Avatar utente
Israel75
Messaggi: 1934
Iscritto il: mercoledì 26 marzo 2014, 16:27

Re: Il ruolo di Paolo al concilio gerosolimitano

Messaggio da Israel75 »

Hai ragione. Cmq Paolo era l apostolo dei gentili, aveva sicuramente il suo peso, ma l'ultimo ad avere la parola fu Giacomo. Detta in breve. :-)
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Sandro.48
Messaggi: 443
Iscritto il: giovedì 8 ottobre 2015, 12:54

Re: Il ruolo di Paolo al concilio gerosolimitano

Messaggio da Sandro.48 »

vi siete persi il filo del discorso? ecco qui il filo delle domande suggerite da Gianni: "Re: L'Enigma su Paolo.
da Gianni » mercoledì 18 ottobre 2017, 17:17
Caro Sandro, io – casomai – affronterei uno studio sulle asserzioni fatte dalle religioni su Paolo. Magari in più discussioni che affrontino delle domande, tipo: Paolo si converti davvero? Paolo era un misogino? Paolo obbligava le credenti ad indossare il velo? E così via. Con i Testimoni di Geova metterei in campo un’ulteriore questione: Paolo era soggetto ad un corpo direttivo centralizzato? Con gli studiosi, altre questioni ancora, tipo: Paolo prese parte alle decisioni del concilio gerosolimitano?" (ho riportato copia del filo del discorso nell'ultimo mio post sull'Enigma di Paolo.
Ultima modifica di Sandro.48 il venerdì 20 ottobre 2017, 19:45, modificato 1 volta in totale.
Sandro.48
Messaggi: 443
Iscritto il: giovedì 8 ottobre 2015, 12:54

Re: Il ruolo di Paolo al concilio gerosolimitano

Messaggio da Sandro.48 »

chiedo a Isralel 75
perché e in che senso l'ultima parola l'ebbe Giacomo?
A Cosa ti riferisci Israel75, agli ATTI o alle EPISTOLE ?
Sandro_48
Avatar utente
Israel75
Messaggi: 1934
Iscritto il: mercoledì 26 marzo 2014, 16:27

Re: Il ruolo di Paolo al concilio gerosolimitano

Messaggio da Israel75 »

ATTI 15:1 - Alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli, dicendo: «Se voi non siete circoncisi secondo il rito di Mosè, non potete essere salvati». 2 E siccome Paolo e Barnaba dissentivano e discutevano vivacemente con loro, fu deciso che Paolo, Barnaba e alcuni altri fratelli salissero a Gerusalemme dagli apostoli e anziani per trattare la questione. 3 Essi dunque, accompagnati per un tratto dalla chiesa, attraversarono la Fenicia e la Samaria, raccontando la conversione degli stranieri e suscitando grande gioia in tutti i fratelli. 4 Poi, giunti a Gerusalemme, furono accolti dalla chiesa, dagli apostoli e dagli anziani e riferirono le grandi cose che Dio aveva fatte per mezzo di loro. 5 Ma alcuni della setta dei farisei, che erano diventati credenti, si alzarono dicendo: «Bisogna circonciderli e comandare loro di osservare la legge di Mosè».
6 Allora gli apostoli e gli anziani si riunirono per esaminare la questione. 7 Ed essendone nata una vivace discussione, Pietro si alzò in piedi e disse:
«Fratelli, voi sapete che dall'inizio Dio scelse tra voi me, affinché dalla mia bocca gli stranieri udissero la Parola del vangelo e credessero. 8 E Dio, che conosce i cuori, rese testimonianza in loro favore, dando lo Spirito Santo a loro, come a noi; 9 e non fece alcuna discriminazione fra noi e loro, purificando i loro cuori mediante la fede. 10 Or dunque perché tentate Dio mettendo sul collo dei discepoli un giogo che né i padri nostri né noi siamo stati in grado di portare? 11 Ma noi crediamo che siamo salvati mediante la grazia del Signore Gesù allo stesso modo di loro».
12 Tutta l'assemblea tacque e stava ad ascoltare Barnaba e Paolo, che raccontavano quali segni e prodigi Dio aveva fatti per mezzo di loro tra i pagani.
Ro 15:8-12 (Cl 2:11-17; Ga 5:1-6) Is 8:20; At 21:25
13 Quando ebbero finito di parlare, Giacomo prese la parola e disse:
14 «Fratelli, ascoltatemi: Simone ha riferito come Dio all'inizio ha voluto scegliersi tra gli stranieri un popolo consacrato al suo nome. 15 E con ciò si accordano le parole dei profeti, come sta scritto:
16 "Dopo queste cose ritornerò e ricostruirò la tenda di Davide, che è caduta;
e restaurerò le sue rovine, e la rimetterò in piedi,
17 affinché il rimanente degli uomini e tutte le nazioni, su cui è invocato il mio nome,
cerchino il Signore,
dice il Signore che fa queste cose,
18 a lui note fin dall'eternità".
19 Perciò io ritengo che non si debba turbare gli stranieri che si convertono a Dio; 20 ma che si scriva loro di astenersi dalle cose contaminate nei sacrifici agli idoli, dalla fornicazione, dagli animali soffocati, e dal sangue. 21 Perché Mosè fin dalle antiche generazioni ha in ogni città chi lo predica nelle sinagoghe dove viene letto ogni sabato».
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Sandro.48
Messaggi: 443
Iscritto il: giovedì 8 ottobre 2015, 12:54

Re: Il ruolo di Paolo al concilio gerosolimitano

Messaggio da Sandro.48 »

Grazie Israel75: non avevo fatto caso che in Atti 15 Giacomo fosse l'ultimo a prendere la parola. L'aveva detto anche Gianni, ma io Atti lo devo ripassare ancora.
Sandro.48
Avatar utente
Alen.chorbah
Messaggi: 446
Iscritto il: venerdì 31 marzo 2017, 20:42

Re: Il ruolo di Paolo al concilio gerosolimitano

Messaggio da Alen.chorbah »

Io prenderei spunto alla domanda di Gianni che più mi tocca da vicino per analizzarla: Paolo era soggetto ad un corpo direttivo centralizzato? Ho letto diverse volte questo capitolo. Innanzitutto bisogna dire che siamo negli anni appena successivi alla morte di Yeshua. La prima comunità di seguaci si trova a Gerusalemme e per lo più le persone che hanno trascorso i tre anni di insegnamento con Yeshua , ovvero gli apostoli, sono ancora in vita e risiedono proprio nella comunità di Gerusalemme, di conseguenza bisogna mettere in conto che quella comunità aveva una certa rilevanza. Atti 1:1 dice: Ora alcuni, venuti dalla Giudea, insegnavano ai fratelli questa dottrina: «Se non vi fate circoncidere secondo l'uso di Mosè, non potete esser salvi». Come Gianni giustamente aveva detto il problema arrivava dalla Giudea ovvero dove esisteva la prima comunità insieme agli apostoli e probabilmente le gente pensava che costoro parlassero con l' autorità conferitagli da loro. Per questo motivo Paolo per capire come stava la questione dovette recarsi li. Questo è confermato dalla lettera che poi la comunità e gli apostoli dopo il concilio affidarono a Giuda e Sila per spiegare ai fratelli convertiti come stava la questione, infatti si legge al v.24: "Abbiamo saputo che alcuni da parte nostra, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con i loro discorsi sconvolgendo i vostri animi." Perciò gli stessi misero la faccia dicendo che quelli nessuno gli aveva mandati di stare tranquilli e che non avevano intenzione di mettere altri pesi addosso se non di osservare ciò che la legge già chiedeva. Quindi Paolo non dovette andare li perchè risiedeva un corpo direttivo ma solamente perchè dal momento che quei Giudei dicevano di parlare sotto l'autorità di Gerusalemme solo da Gerusalemme poteva arrivare la smentita. Tra l'altro il fatto che Giacomo parlò per ultimo non significa che poi fu lui a prendere la decisione finale, v19: "Per questo io ritengo che non si debba importunare quelli che si convertono a Dio tra i pagani". Giacomo dice io ritengo che penso sia appunto ad esprimere un suo pensiero piuttosto che ad emettere una decisione, infatti al v28 si capisce chi ha preso la decisione: "Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi( la chiesa, gli anziani e gli apostoli), di non imporvi nessun altro obbligo". Quindi anche qui la decisione fu una decisione collettiva e non di un privilegiato corpo direttivo e nemmeno di un unica persona che presiedeva sulla chiesa.
Avatar utente
Alen.chorbah
Messaggi: 446
Iscritto il: venerdì 31 marzo 2017, 20:42

Re: Il ruolo di Paolo al concilio gerosolimitano

Messaggio da Alen.chorbah »

Ah e tra l'altro non esiste nemmeno una volta la parola corpo direttivo nelle sacre scritture.
Avatar utente
Israel75
Messaggi: 1934
Iscritto il: mercoledì 26 marzo 2014, 16:27

Re: Il ruolo di Paolo al concilio gerosolimitano

Messaggio da Israel75 »

Non è che era soggetto ad un corpo direttivo come lo intendiamo noi, ma prima di decidere sulla circoncisione non fece di testa sua , andò a Gerusalemme (come scritto negli Atti)dove si si riunirono gli anziani ed apostoli e vennero emanate delle direttive.
Del resto il sinedrio non era forse un corpo direttivo ? (pianificò e decise la morte di un innocente).
Se si vuole o meno applicare una regola qualcuno o un assemblea da che mondo e mondo deve pur decidere, certo c'è modo e modo di farlo. :-) :-) :-)
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10097
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Il ruolo di Paolo al concilio gerosolimitano

Messaggio da Gianni »

Giuste osservazioni, Alen.chorbah.
Possiamo aggiungere che non solo non c’è nemmeno una volta la parola “corpo direttivo” nelle Sacre Scritture, ma che non vi compare neppure lontanamente il concetto.
Ora, ammesso e non concesso che ci fosse stato un corpo direttivo, si deve dire che Dio e Yeshùa lo scavalcarono del tutto e non lo tennero nella minima considerazione quando chiamarono alla fede Saulo di Tarso. E costui fece anche peggio, perché lui stesso – dopo aver detto di essere stato chiamato da Dio mediante Yeshùa, dichiara: “Allora io non mi consigliai con nessun uomo, né salii a Gerusalemme da quelli che erano stati apostoli prima di me”. Come se non bastasse, aggiunge: “Poi, dopo tre anni, salii a Gerusalemme per visitare Cefa e stetti da lui quindici giorni; e non vidi nessun altro degli apostoli; ma solo Giacomo, il fratello del Signore”. E si noti bene che non solo andò a Gerusalemme dopo tre anni, ma che ci andò per conoscere Pietro, e non per ricevere istruzioni (che, nel caso, sarebbero tardive dopo tre anni!). E quella di Paolo è una dichiarazione giurata: “Ora, riguardo a ciò che vi scrivo, ecco, vi dichiaro, davanti a Dio, che non mento”. – Gal 1:16-20.
Sandro.48
Messaggi: 443
Iscritto il: giovedì 8 ottobre 2015, 12:54

Re: Il ruolo di Paolo al concilio gerosolimitano

Messaggio da Sandro.48 »

Chi lo ha stabilito? Lutero o Paolo?
Romani 1,16-17  (Romani 1,16 l'ho già trascritto sopra; manca versetto 17)
17) In der Guten Nachricht macht Gott seine Gerechtigkeit offenbar:  (= nella Buona Novella Dio rende manifesta la sua Giustizia:) seine rettende TReue (la sua Fedeltà che salva), die selbst fuer das aufkommt, (la quale medesima per questo salva,) was er vom Menschen fordert.(ciò che egli salva dell'umanità cioè dell'insieme di uomini e donne). Nur auf den vertrauenden Glauben kommt es an, (Solo  sul credere che ha Fiducia ne viene che,) und alle sind zu solchem Glauben auf gerufen.( che tutti sono chiamati a credere a tale Fede con Fiducia). So stehet es ja in den Heiligen Schriften: (Sta scritto così nelle sacre scritture): "Wer durch Glauben vor Gott als gerecht gilt, wirt leben". (Chi per mezzo della Fede davanti a Dio vale( cioè ha valore), vivrà").
Ultima modifica di Sandro.48 il giovedì 19 ottobre 2017, 21:41, modificato 1 volta in totale.
Sandro.48
 
Re: Il ruolo di Paolo al concilio gerosolimitano
da Sandro.48 » giovedì 19 ottobre 2017, 21:40
Questa è la fede di Lutero come strumento di salvezza.
Rispondi