Re: 1 Corinzi 5:4-5 e 1 Timoteo 1:19-20
Inviato: domenica 17 settembre 2017, 9:27
A me pare che nella prima lettera ai Corinti Paolo affermi di aver utilizzato l'autorità dello spirito - che accomuna gli apostoli e la comunità e che è concessa da Cristo stesso - per effettuare una "scomunica" del tizio, affinché lo spirito (della comunità tutta) resti integro e sia preservato. Altrove, Paolo afferma che “un po' di lievito fa lievitare tutta la pasta” (1Cor 5:6; Gal 5:9), nel senso che il peccato si diffonde e può contaminare tutta la comunità. Ciò segue il principio biblico “toglierai via il male di mezzo a te” (Dt 17:7 etc.).
In 1Tim, invece, mi pare si tratti di una esclusione temporanea, che serva ai due per imparare dai loro errori. Altrove (vado a memoria, adesso non ricordo il riferimento), Paolo afferma di essere pronti a riaccogliere un fratello pentito che era stato escluso. Dunque, la scomunica non è mai definitiva se c'è ravvedimento. Tale scomunica, ovviamente, era possibile finché erano in vita gli apostoli, in quanto con il dilagare dell'apostasia è venuta a mancare quell'autorità che garantiva alla comunità di restare salda sui giusti princìpi dell'insegnamento.
In 1Tim, invece, mi pare si tratti di una esclusione temporanea, che serva ai due per imparare dai loro errori. Altrove (vado a memoria, adesso non ricordo il riferimento), Paolo afferma di essere pronti a riaccogliere un fratello pentito che era stato escluso. Dunque, la scomunica non è mai definitiva se c'è ravvedimento. Tale scomunica, ovviamente, era possibile finché erano in vita gli apostoli, in quanto con il dilagare dell'apostasia è venuta a mancare quell'autorità che garantiva alla comunità di restare salda sui giusti princìpi dell'insegnamento.