Luca 1:35

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bgaluppi
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Re: Luca 1:35

Messaggio da bgaluppi »

Mmmm. :-? Sto meditando. Forse hai ragione tu, Gianni... Appena ho finito di meditare ti dico perché. :-)
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Gianni
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Re: Luca 1:35

Messaggio da Gianni »

;)
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bgaluppi
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Re: Luca 1:35

Messaggio da bgaluppi »

Si, decisamente la traduzione migliore è la seguente:

“Perciò, quello che è generato santo sarà chiamato figlio di Dio”.

La chiave è semplicemente in quel διὸ καὶ (diò kài), che significa perciò ed implica una conseguenza rispetto a ciò che è detto precedentemente. Ai vv. 31 e 32 è scritto:

“Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre.”

In questi due versetti è già annunciata la messianicità di Yeshùa, dunque sarebbe inutile che venisse annunciata di nuovo in seguito. Il testo continua:

“Maria disse all'angelo: «Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?»” (v.34).

Qui, Miryàm si meraviglia dell'annuncio dell'angelo, vista la sua verginità, e chiede come possa avvenire quanto predettole.

“L'angelo le rispose: «Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, anche colui che nascerà sarà chiamato Santo, Figlio di Dio.»” (v.35, NR).

In seguito alla domanda di Miryàm, l'angelo spiega che il concepimento sarà frutto della potenza dello spirito di Dio; in virtù di questo, ciò che sarà generato in lei sarà santo, separato, e sarà in futuro chiamato figlio di Dio.

La NR sbaglia nel tradurre perciò, anche, perché la congiunzione diò può essere usata da sola o anche abbinata a kài o de (δή), e significa semplicemente per la qual cosa, perciò, quindi. Kai e de non vengono tradotte. Questa congiunzione ci aiuta a capire la corretta traduzione di ciò che segue. È proprio in virtù dell' opera dello spirito che ciò che nascerà sarà separato, ossia santo, poiché lo spirito santo non può generare qualcosa che non sia santo. Se il testo non presentasse questa congiunzione, sarebbe più difficile stabilire la corretta traduzione. E al v.42 Elisabetta dichiara che il frutto del seno di Miryàm è già benedetto, ossia favorito. Pur essendo il termine in questione diverso da santo, indica comunque il favore di Dio già in atto.

Allora, mettendo tutto insieme abbiamo:

“Lo Spirito Santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, quello che è generato santo [per il fatto che è lo spirito santo a generarlo] sarà chiamato figlio di Dio”

Mi ero già dato le risposte da solo... :-)
trizzi74
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Re: Luca 1:35

Messaggio da trizzi74 »

Gianni e Bgaluppi, desidero sottoporvi il commento di Luca 1:35 fatto da Raymond Brown nel suo famoso libro: " La nascita del Messia secondo Matteo e Luca". ( ed. Citadella editrice)


Innanzitutto la traduzione fatta da Brown è questa: Per questo il bambino che nascerà sarà chiamato santo, Figlio di Dio.

Ecco il suo commento su questa parte finale del versetto 35:
" La traduzione di questa riga presenta delle difficoltà perché non è certo se la forma neutra hagion sia un attributo del soggetto ('' Il bambino santo che nascerà sarà chiamato Figlio di Dio") oppure un predicato. Se si tratta di un predicato,la traduzione che ho dato è più probabile della seguente:"Il bambino che nascerà (sarà) santo; egli sarà chiamato Figlio di Dio," dato che essa sottintende un verbo e implica un ordine di parole insolito per la seconda preposizione. L' uso attributivo di hagion è leggermente favorito dal ritmo della riga e dal fatto che fa di "Figlio di Dio "l' unico predicato di" chiamato ", venendo così a formare una coppia con 32a:" verrà chiamato Figlio dell’Altissimo". A ogni modo, se si esamina 32a attentamente, ci si accorge di un forte argomento a favore della traduzione che adotta il predicato come ho fatto io: in 32a ci sono due predicati,"grandi" e "Figlio dell' Altissimo", proprio come ci sono due predicati,"santo" e "Figlio di Dio".
Inoltre la logica di v.35 è a favore della traduzione che il
bambino sarà chiamato santo, dal momento che lo Spirito Santo discende su Maria. Se si guarda avanti a 2:23, si trova "santo" come predicato per il bambino:"Ogni primogenito maschio sarà consacrato [ chiamato santo] al Signore".
Anzi,"essere chiamato santo" è un' espressione dei LXX che si trova in Is 4,3, un passo che, come abbiamo visto al § 7, B3, può darsi costituisca lo sfondo culturale per la frase di Matteo: "Egli sarà chiamato Nazoreo" (2:23). Gesù è chiamato "Il Santo di Dio" in Marco 1:24; Luca 4:34; e Giovanni 6:69; vedere anche Atti 3:14.


Allego pure il commento di Francois Bovon che è stato l'autore di un commentario sul vangelo di Luca (ed. Paideia).Il suo commento mi sembra in linea con quello di Brown.

Pensate che possa essere una traduzione alternativa abbastanza valida?
Allegati
Commento di Bovon su Luca 1,35.pdf
(637.55 KiB) Scaricato 176 volte
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
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bgaluppi
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Re: Luca 1:35

Messaggio da bgaluppi »

Beh, mi pare che Brown e Bovon interpretino più o meno come avevo interpretato io. Il riferimento a Is 4:3 comunque è molto interessante; io avevo parlato dei credenti, che saranno chiamati santi e figli di Dio.

Tuttavia, il ragionamento a cui sono giunto è questo che segue. Gianni, giustamente, dice che se traduciamo “sarà chiamato santo” ciò implica che alla nascita non lo fosse. Ma quel diò kai, per la qual cosa, che introduce la spiegazione alla domanda di Miryàm: "come avverrà tutto ciò?", mi ha fatto riflettere. Il fatto che sia lo spirito santo, il pnèuma hàghios (che è il ruach haQodesh), a generare il bambino, fa sí che sia davvero difficile pensare che quel bambino non fosse santo, ossia separato, distinto da ogni altro essere umano che viene generato nella carne. Il diò kai mette in evidenza questo ragionamento: il bambino è diverso in quanto generato direttamente dallo spirito. Come il sabato è santo, ossia separato, perché diverso dagli altri giorni, e il tempio è santo perché diverso da ogni altro luogo.

Ecco cosa dice lo Helps sul termine hàghios:

“hágios – propriamente, differente (diverso), altro ("diversità"), santo; per il credente, hághios significa "somigliante in natura con il Signore" perché "diverso dal mondo". Il fondamentale (centrale) significato di of hághios è "diverso"”.

Hàghios corrisponde esattamente a qodesh, che deriva da qadash ("essere separato", Strong 6942). Essendo Yeshùa paragonato ad Adamo (1Cor 15:45), in quanto generato non da carne ma direttamente dallo spirito - come Adamo fu creato direttamente da Dio -, egli è separato, diverso da ogni uomo, dunque santo sin dalla nascita. È difficile controbattere a questa evidenza.
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Gianni
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Re: Luca 1:35

Messaggio da Gianni »

Caro Antonio, sono rimasto ammirato. Devo farti i miei complimenti. Tu hai la stoffa del biblista. E sai cosa ti dà una marcia in più? La tua formazione classica. Non c’è niente da fare: chi esce dal Liceo Classico è superiore, perché ha acquisito la capacità del ragionamento logico.

Riporto dal mio studio già citato da Trizzi:
Miryàm prova una naturale meraviglia di fronte all’annuncio dell’angelo: “Tu concepirai e partorirai un figlio” (1:31). Lei, vergine ma tutt’altro che ingenua, pone la domanda: “Come avverrà questo, dal momento che non conosco uomo?” (1:34). La domanda, che è posta in linguaggio ebraico, suonerebbe così nel nostro linguaggio occidentale: Come può essere, dato che non ho rapporti sessuali con un uomo? “Non conosco uomo” (che nel linguaggio biblico significa non ho rapporti sessuali con un uomo) è al presente, perciò: Fino a questo momento non ho avuto e non ho. A questo stato di cose (l’assenza di rapporti sessuali tra lei e Giuseppe) va aggiunta la considerazione che lei era una donna e quindi non poteva decidere nei riguardi del suo promesso sposo. L’annuncio dell’angelo le appariva quindi quanto mai problematico. Casomai doveva essere rivolto a Giuseppe (come nel caso di Zaccaria) e non a lei. È qui pertinente un commento dell’antico esegeta ebreo Rashi su Gn 3:16: “L’atto coniugale potrà essere desiderato dal cuore della donna, l’uomo al contrario può volerlo e con la bocca ordinarlo”. Questa era la realtà maschilista del tempo. Quindi, secondo la mentalità ebraica, l’angelo rivolgendosi direttamente a Miryàm anziché a Giuseppe stava annunciando qualcosa di veramente straordinario. Da qui la domanda di perplessità di Miryàm: come poteva accadere, dato che lei, donna che non poteva decidere, non aveva mai avuto e non aveva tuttora alcun rapporto con un uomo?
L’angelo elimina la difficoltà di Miryàm: “Lo spirito santo verrà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà dell'ombra sua; perciò, quello che è generato santo [per il fatto che è lo spirito santo a generarlo] sarà chiamato figlio di Dio”. – Tua traduzione.
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bgaluppi
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Re: Luca 1:35

Messaggio da bgaluppi »

:ymblushing:
trizzi74
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Re: Luca 1:35

Messaggio da trizzi74 »

Bgaluppi, personalmente mi trovo d’accordo con la tesi di Brown e Bovon. Aggiungo che anche altri studiosi concordano con loro. Uno di questi è Heinz Schurmann. Puoi leggere il suo commento in questo pdf.
Allegati
Commento di Schurmann su Lc.1,35.pdf
(291.48 KiB) Scaricato 170 volte
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bgaluppi
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Re: Luca 1:35

Messaggio da bgaluppi »

Tutti trinitari? ;)
trizzi74
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Re: Luca 1:35

Messaggio da trizzi74 »

bgaluppi ha scritto:Tutti trinitari? ;)
Ti posso dire che nessuno di questi studiosi ha scelto questa traduzione di Lc.1:35 con lo scopo di avvalorare la dottrina trinitaria. Del resto come potrebbe la loro traduzione favorire tale dottrina?
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