Luca e Maria

vincenzo
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Luca e Maria

Messaggio da vincenzo »

Luca 2:51
Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore.

L'evangelista mette per iscritto un'osservazione molto profonda. Secondo voi è possibile considerarla una prova di un possibile incontro tra Luca e Maria?
FATTI NON FOSTE A VIVER COME BRUTI, MA PER SEGUIR VIRTUTE E CANOSCENZA (Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno canto XXVI, 116-120)
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Re: Luca e Maria

Messaggio da Gianni »

E da dove mai deduci questa strana idea?
Sarebbe invece interessante scoprire che cosa serbava Miryiàm nella sua mente (il cuore biblico) e perchè.
vincenzo
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Re: Luca e Maria

Messaggio da vincenzo »

Sarebbe invece interessante scoprire che cosa serbava Miryiàm nella sua mente (il cuore biblico) e perché??

Bizzarra osservazione anche la tua, non credi?
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Re: Luca e Maria

Messaggio da Gianni »

Tu hai una spiegazione?
vincenzo
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Re: Luca e Maria

Messaggio da vincenzo »

Se non ci fosse una spiegazione saremmo ancora a "Carissimi amici..."
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Re: Luca e Maria

Messaggio da Gianni »

?
vincenzo
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Re: Luca e Maria

Messaggio da vincenzo »

Se ti interessa saperlo apri un argomento a parte. Qui la mia domanda è un'altra.
La riflessione di Luca è profonda. Come se si parlasse con un amico che riferisce sensazioni, sentimenti intimi e personali e si intuisce che il suo animo e la sua mente sono completamente presi dallo sviluppo delle promesse.
In alcuni momenti sembra proprio che Luca oltre ad essersi informato accuratamente abbia incontrato i protagonisti delle vicende, come per esempio le flebili parole di Gesù sulla croce che solo il centurione poteva ascoltare.
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Re: Luca e Maria

Messaggio da Gianni »

Tu ti confondi. Luca è l'evangelista delle donne. Egli ha per loro un riguardo particolare e sa coglierne la loro fine psicologia.
vincenzo
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Re: Luca e Maria

Messaggio da vincenzo »

Ti porto a conoscenza che è l'evangelista della predicazione.
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Re: Luca e Maria

Messaggio da Gianni »

E io cerco di portarti a conoscenza di ciò che non sai.

Gli agiografi (o scrittori sacri) lasciano nella Bibbia l’impronta della loro individualità. Luca è l’autore più umano di tutte le Scritture Greche. Delicato fino all’eccesso, evita che qualcuno possa apparire sotto un aspetto sfavorevole nel suo scritto. La sua umanità si rivela nel suo amore per i peccatori, per i poveri, per le donne, per la preghiera e per il lavoro missionario. Dante Alighieri lo chiamava “scriba mansuetudinis Christi” (scrittore della mansuetudine di Cristo) proprio per questa caratteristica del suo Vangelo. – D. Alighieri, De Monàrchia, I.

Luca, come medico, seppe notare come il cosiddetto “sesso debole” fosse calpestato dal maschio, perciò ne esalta con tratti commossi la gentilezza d’animo. Le donne non appaiono più in Lc come le disprezzate, poste in balìa dell’uomo, ma come le collaboratrici di Yeshùa nel suo lavoro missionario: esse meritano rispetto, comprensione e simpatia. È Luca che ci fa intuire la gioia della madre di Nain nel riottenere il figlio risorto: “Il Signore, vedutala, ebbe pietà di lei e le disse: «Non piangere»” (7:13). È Luca che parla delle donne che seguivano Yeshùa, facendone i nomi: “Egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunziando la buona notizia del regno di Dio. Con lui vi erano i dodici e alcune donne […] Maria, detta Maddalena, […] Giovanna” (8:1-3). È sempre Luca che parla della peccatrice perdonata (7:36,sgg.); di Marta e Maria sempre ospitali con Yeshùa, delle donne di Gerusalemme che consolavano Yeshùa sofferente sulla cosiddetta “via dolorosa” (23:27 e sgg.), delle prime messaggere della resurrezione (24:1-12). È ancora Luca che con finezza tratteggia la fede di Miryàm, madre di Yeshùa, la quale non oppose obiezioni alla richiesta dell’angelo, ma con prontezza rispose: “Ecco, io sono la serva del Signore”. - 1:38.
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