Luca e Maria

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bgaluppi
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Re: Luca e Maria

Messaggio da bgaluppi »

Vincenzo, i ministri erano gli apostoli, non Miryam. Miryam non fu apostola. Devi interrogarti su cosa significhino i termini "ministro" e "apostolo". Devi guardare i termini greci, perché queste sono traduzioni. Nota anche che i ministri "divennero" tali, quindi chiediti, oltre a chi erano, in qual modo e per volontà di chi "divennero". Non cercare di far dire alla Scrittura quello che vuoi tu, cerca di capire cosa dice la Scrittura.
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bgaluppi
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Re: Luca e Maria

Messaggio da bgaluppi »

I termini da analizzare sono ὑπηρέτης (hyperètes, Strong 5257) e ἀπόστολος (apòstolos, Strong 652).
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Gianni
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Re: Luca e Maria

Messaggio da Gianni »

Ed eccoci dunque all’esame del testo greco di Luca. Egli specifica nel prologo del suo Vangelo che la narrazione degli eventi è conforme a quanto trasmesso dagli autòptai e (kai) yperètai (αὐτόπται καὶ ὑπηρέται). – Lc 1:2.

Il vocabolo αὐτόπτης (autòptes), da cui deriva il nostro “autopsia”, indica il vedere con i propri occhi, quindi un testimone oculare.
Il vocabolo ὑπηρέτης (yperètes) indica un servitore, ma non si tratta di un servo qualsiasi; nelle Scritture Greche il termine è applicato agli ufficiali, agli aiutanti dei magistrati, agli aiutanti di un re, agli aiutanti in una sinagoga. In pratica, ad una persona che amministra un servizio importante.
Luca usa quest’ultimo termine, oltre che in Lc 1:2, altre quattro volte. In Lc 4:20 lo applica all’yperètes che custodiva i rotoli del Tanàch nella sinagoga di Nazaret. In At 5:22 e 26 lo applica agli ufficiali della guardia al comando del Sinedrio; in At 13:5 a Giovanni soprannominato Marco, l’autore del Vangelo marciano.

Il significato e le applicazioni del termine yperètes escludono categoricamente che possa essere applicato (anche solo in teoria) a Miryàm, la madre di Yeshùa; di fatto, mai Miryàm viene definita così nelle Scritture Greche.

Vincenzo, saltando a piè pari il termine yperètes, si sofferma solo sul termine autòptes, “testimone oculare”. Questa manovra è del tutto scorretta, perché il testo lucano parla di autòptai e yperètai.

E qui siamo ad un dato molto importante. Il testo greco lucano ha:
οἱ … αὐτόπται καὶ ὑπηρέται
oi … autòptai kai yperètai
i … testimoni oculari e ministri

Si presti bene attenzione all’articolo determinativo oi (“i”): esso è unico e regge ambedue i termini autòptai e yperètai.
Luca, essendo colto, usa un greco molto corretto, oltre che elegante. L’articolo unico per i due termini indica un’unica categoria: i testimoni-ministri.
Infatti, “gli apostoli e gli anziani” menzionati da Luca in At 15:6 sono persone distinte tra loro: οἱ ἀπόστολοι καὶ οἱ πρεσβύτεροι; ci sono infatti due articoli, uno per parola. In Ef 3:5 - “È stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti” (TNM) -, invece, non sono indicate due categorie diverse ma una sola categoria: gli apostoli profeti, perché il greco ha un solo articolo che regge ambedue i vocaboli: τοῖς ἁγίοις ἀποστόλοις αὐτοῦ καὶ προφήταις, “ai santi apostoli di lui e profeti”.

Miryàm non può essere in alcun modo annoverata tra i testimoni-ministri
.

Vincenzo pensi quello vuole e continui pure a prendere il testo sacro a spizzichi e bocconi assemblandoli in modo fantasioso in dispregio dei dati storici, delle evidenze bibliche e finanche della sintassi greca.
Da parte mia ho esaminato fin troppo seriamente una strana ipotesi che seria non è.
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