FORUM BIBLICO

IO proprio faccio fatica a seguirvi. Se pecco ne sono consapevole e mi pento è un discorso , deciderà DIO

Israel75 allora ti pongo io una domanda sperando di poter esser più chiaro...faccio un esempio con
Deuteronomio 22:22

Quando si troverà un uomo a giacere con una donna maritata, ambedue morranno: l’uomo che s’è giaciuto con la donna, e la donna. Così torrai via il male di mezzo ad Israele.

Qui come si legge non c'è via di scampo,non esiste pentimento,non ci sono ne se ne ma...io questo lo chiamo un peccato imperdonabile!

Ora se valutiamo ciò che dice Gesù in Matteo 12:31 è normale chiedersi due cose...la prima è:
come mai ai tempi della legge mosaica non c'è possibilita di pentimento e perdono non solo per un peccato ma per molti altri?
Come mai dei tanti peccati imperdonabili commesi dagli uomini che ci sono nel V.T. ne è rimasto alla fine uno solo?

E se usiamo la stessa logica secondo me non è corretto dire che un peccato imperdonabile si possa perdonare col pentimento..altrimenti non si chiamerebbe imperdonabile!

Saluti

Io non provoco nessuno. Semplicemente quando mi si risponde con dogmi, prese di posizione assolute e semplificazioni da catechismo, tendo a rigettare siffatte affermazioni.

Il catechismo è per i cattolici . Io non sò nulla di catechismo.

Daminagor, il peccato peggiore in assoluto qual'è?

Come mai dei tanti peccati imperdonabili commesi dagli uomini che ci sono nel V.T. ne è rimasto alla fine uno solo?

E chi commette questo peccato che fine gli aspetta?

Antonio, se un figlio rinnegasse suo padre e lo abbandonasse, cosa farebbe il padre?

Se parliamo di uomini un padre non può far altro che dispiacersi e sperare che il figlio torni da lui!
Ma qui parliamo di divinità!
Cosa accade a chi bestemmia lo spirito santo?

Dami, non preoccuparti del mio atteggiamento. Non sai cosa è già successo in passato, e quindi per cortesia, non parlare a vanvera. Io rispondo ad una persona che è qui non per lo scopo del forum, ma solo per mentire sulla Scrittura, e portare quante più persone lontane dal messaggio biblico.
Ora, io non voglio avere la pretesa di avvicinare nessuno. Ma se qualcuno dice bugie, zitta non ci sto, e se questa cosa ti turba, non è cosa che mi riguarda.

Antonio LT ma cosa ti interessa della fine che spetta a chi commette peccati? Non eri tu che pochi messaggi fa affermavi che da quando hai rigettato il messaggio biblico tutto ti gira per il verso giusto?

Daminagor, il peccato peggiore in assoluto qual'è?

Dipende dall'intenzione. Rubare è sbagliato, ad esempio. Ma se è fatto per fame, perde gravità.
Uccidere è peccato. Ma se devo uccidere una persona per salvarne mille o per salvare qualcuno che amo, lo faccio. Mentire è peccato. Ma se facendolo non faccio male a nessuno e rendo felice qualcuno (prendi i bambini ad esempio) lo faccio.
E' proprio quello che continuo a chiedere. Esistono le sfumature nella giustizia divina? Oppure il peccato assume il proprio peso in maniera intrinseca e separata dall'intenzione o dal contesto?
Ogni azione, a seconda del contesto e delle modalità assume un significato differente.
Riguardo la bestemmia, è di certo grave ma credo non abbia senso ricevere una punizione eterna (nel senso di essere privati della salvezza per sempre) per un singolo peccato grave. Che proporzione c'è?

Io credo che la bestemmia grave sia quando chi crede in Dio lo rinnega, o ne sminuisce la presenza e la gloria. Avevo scritto:

Per gli ebrei, la bestemmia è lo "chillul HaShem" cioè la profanazione del Nome di Dio. Il termine Ruach haQudesh, spirito santo, è usato al posto del nome di Dio, per cui profanare il Ruach haQudesh significa profanare il nome di Dio. Rashi spiega che il chillul Hashem avviene quando la piena gloria di Dio non è percepita, ossia quando la presenza di Dio è sminuita. Lo spirito santo, ossia il Ruach haQodesh, è assimilabile alla Shechinah, ossia la presenza di Dio.

Nel momento in cui la Shechinah è presente e l'uomo, pur vedendone l'azione e percependone la presenza, la rinnega o la sminuisce, magari attribuendola a qualcos'altro che non è Dio, commette un peccato gravissimo, che costituisce bestemmia. E la pena per la bestemmia, nella Torah, è la morte. Nelle Scritture Greche, la morte intesa come condanna rappresenta piuttosto lo stagno di fuoco, la Gheenna, ossia la distruzione, la non-esistenza; chi bestemmia Dio, in questo mondo o in quello futuro (l'era messianica o il millennio), non sarà perdonato, perché sceglie consapevolmente di rinnegare Dio pur constatandone la presenza (la Schechinah, l'opera dello spirito). Dio non costringe nessuno a credere in Lui; se poi uno Lo rifiuta pur vedendo la Sua opera, tanto piú Dio lo farà finire nello stagno di fuoco.

Una cosa da precisare sul versetto mattaico. Non mi pare che Yeshùa dica che chi bestemmia in questa vita non sarà perdonato neppure nel mondo futuro, cioè l'era messianica; mi pare che dica che chi bestemmia non sarà perdonato, né ora né in futuro, ossia chi bestemmia ora non sarà perdonato, e chi bestemmia nel mondo futuro non sarà perdonato.