Colossesi 2:14,15

marco
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da marco »

Cara Alessia, per cortesia, vorresti spiegarmi tu il significato delle parole di Antonio?
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bgaluppi
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da bgaluppi »

Marco, mi aspettavo la tua risposta, tipica di chi non vuole o non sa affrontare certi argomenti, e allora liquida con pseudo-affermazioni vaghe del tipo "in Cristo solo esiste la sapienza". Che non vuol dire assolutamente nulla, perché Cristo stesso basava il suo insegnamento sulla sapienza della Torah, e non si inventava assolutamente nulla che non fosse già contenuto nella parola di Dio. La parola è una, e non cambia; Cristo è parola, ma originante dallo stesso Dio che la comunicò ai profeti prima di lui. Infatti, utilizzava spesso la Scrittura per insegnare e per argomentare, e lo stesso facevano gli apostoli, che invitano i credenti a perseverare nello studio di essa:

“Tu, invece, persevera nelle cose che hai imparate e di cui hai acquistato la certezza, sapendo da chi le hai imparate, e che fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù. Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.” — 2Tim 3:14-17

Inoltre, in Cristo esiste la salvezza, non la sapienza in sé. Leggi bene cosa dice Paolo: la sapienza da dove origina? E la salvezza in Cristo da dove origina? Non aprire argomenti che mi sembrano più grandi di te, almeno al momento. Vai un passo alla volta, e con spirito positivo e aperto verso l'apprendimento.

Come al solito, ti presenti con l'aura del "voi siete ciechi, lasciate che apra i vostri occhi" e, andando totalmente fuori tema rispetto alla niddah ed evitando di rispondere, proponi una sconclusionata spiegazione fideistica che, tra l'altro, non si regge neppure scritturalmente, visto che Yeshùa non fu certo il primo a toccare un morto, e neppure a resuscitarlo. A te l'onere di scoprire chi lo fece prima di lui, "non badando alle regole levitiche/cabalistiche", come dici tu (e poi la kabbalah cosa c'entra con le leggi levitiche?!? :-O )

Ti avevo già chiesto di rispondere a questa domanda: perché Yeshùa fa opere potenti? Ma non rispondi. Non importa, basta che ci rifletti su con la Scrittura alla mano. Ora, torniamo alle leggi di impurità, senza perdere il filo. Chiedi ad Alessia di spiegare le mie parole; perché non lo fai tu, visto che la risposta era rivolta a te?

Cosa mai c'entra Cristo con ciò che ho discusso? E cosa significherebbe "elemosina a Dio la vera sapienza che risiede in Cristo"... "Cristo è la luce"... Mi sembri il classico prete che, non conoscendo la Scrittura, dà sempre la solita risposta scopiazzata che non vuol dire niente tanto per far bella figura e togliersi d'impiccio coi credenti che fanno troppe domande, invece di star zitti e obbedire. Tra l'altro, non ti sei neppure accorto che quei concetti del misticismo ebraico che ho esposto sono spiegati anche da Paolo, e perfettamente conformi alle Scritture Greche; non te ne sei accorto perché non ti sei neppure soffermato a leggere e meditare. Usa il cervello, che Dio ti ha dato.

Soprattutto, il tuo tono di superiorità e il modo in cui utilizzi volgarmente il linguaggio per denigrare e offendere sempre e comunque in modo volutamente velato, è tipico dei bigotti, che si riempiono la bocca di Cristo e lo usano come scudo per difendersi e mascherare la loro ignoranza sotto il velo di una "conoscenza divina". Mi dici di "elemosinare"... il fatto che tu utilizzi questo termine risulta offensivo tre volte: 1. presuppone che io non conosca Cristo, quindi mette in dubbio la mia fede, 2. offende Cristo, perché lui non si "elemosina", 3. lo usi con una connotazione negativa. Studia e cresci in sapienza, studiando seriamente la Scrittura, invece di mandare sempre fuori tema le discussioni con affermazioni basate sul nulla. Questo per rispondere al tuo sempre velato tono denigratorio e offensivo.

Ora, visto che sei tu a parlare di leggi di impurità, rispondi a ciò che ho esposto, senza citare versetti a caso o uscirtene con frasi che potremmo sentire uscire dalla bocca di un prete bigotto; e senza tirare in ballo gli altri al posto tuo. Vediamo la tua sapienza superiore, che non ha bisogno di studio perché è "nel Cristo"; spiegaci il motivo dell'esistenza delle leggi di purità/impurità nella Scrittura e nel popolo di Israele. Però attento: ricorda che sei su un forum di discussione biblica, non di Comunione e Liberazione. Qui, frasi del tipo "aprite le porte a Cristo" vogliono dire poco o nulla, perché non siamo in chiesa. Prova invece a ricercare quei concetti del pensiero ebraico nella Scrittura, e sarai sorpreso dei collegamenti che troverai.
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bgaluppi
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da bgaluppi »

Marco, dici: “dobbiamo convenire che Dio si allontanava da Cristo perché egli diveniva in quelle circostanze impuro”. Questo è giusto. Anche se deviamo dal tema leggermente, possiamo utilizzare la crocifissione di Yeshùa per dimostrare che il corpo di peccato presenta assenza di santità. Tanto più un corpo morto.

Infatti, 2Cor 5:21 dice: “Colui che non ha conosciuto peccato, egli lo ha fatto diventare peccato per noi, affinché noi diventassimo giustizia di Dio in lui”.

Rifletti. Se Yeshùa diventa corpo di peccato, come potrebbe mai lo spirito di Dio essere corpo di peccato?

Dt 21:22,23 insegna che “Quando uno avrà commesso un delitto passibile di morte, e viene messo a morte, lo appenderai a un albero. Il suo cadavere non rimarrà tutta la notte sull’albero, ma lo seppellirai senza indugio lo stesso giorno, perché il cadavere appeso è maledetto da Dio”. La disubbidienza dell'uomo causa la maledizione: “Maledetto chi non si attiene alle parole di questa legge, per metterle in pratica”. (Dt 27:26). Yeshùa, appeso al palo, diviene maledizione e corpo di peccato al posto degli uomini, liberandoli: “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: Maledetto chiunque è appeso al legno)” (Gal 3:13).

Siccome è naturale che Dio non possa essere maledetto, né compatibile col peccato, è anche ovvio che Dio abbia abbandonato Yeshùa nel momento della crocifissione; infatti, Dio non può simboleggiare corpo di peccato, dunque il Suo spirito non poteva certo più abitare in esso:

“All’ora nona, Gesù gridò a gran voce: ‘Eloì, Eloì lamà sabactàni?’ che, tradotto, vuol dire: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”, “Gesù, emesso un gran grido, rese lo spirito” (Mr 15:34,37).

Come vedi, nel citare il Sl 22, Yeshùa stesso era consapevole di essere già stato "abbandonato" in quel momento di espiazione; infatti, Dio non può essere presente nel korban, che rappresenta il peccato ed è offerto a Colui che deve estinguerlo. Nel momento della morte, egli "rende lo spirito", il suo spirito, non quello di Dio (infatti anche i traduttori lo scrivono con lettera minuscola), che già lo aveva lasciato, come si comprende dalla domanda "perché mi hai abbandonato?". Ma Dio non lo abbandonò realmente, solo simbolicamente, poiché dopo tre giorni lo riportò in vita. Certamente, Dio non è "presente" in un cadavere, poiché la vita non può essere compatibile con la morte. E neppure in un corpo che simboleggia il peccato, poiché Dio non può essere associato al peccato, né rappresentare l'offerta d'espiazione a Se Stesso.
marco
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da marco »

bgaluppi ha scritto:Ti avevo già chiesto di rispondere a questa domanda: perché Yeshùa fa opere potenti? Ma non rispondi. Non importa, basta che ci rifletti su con la Scrittura alla mano.
Messaggioda marco » martedì 28 febbraio 2017, 7:59




bgaluppi ha scritto:
Perché Yeshùa faceva opere potenti? Ribadisco la domanda.

Perché le profezie annunciavano che il Regno di Dio sarebbe giunto in questo modo.
Dite agli smarriti di cuore:
«Coraggio! Non temete; ecco il vostro Dio,
giunge la vendetta,
la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi».
Allora si apriranno gli occhi dei ciechi
e si schiuderanno gli orecchi dei sordi.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto,
perché scaturiranno acque nel deserto,
scorreranno torrenti nella steppa. Is 35,4-6
Giovanni manda due suoi discepoli da Gesù domandando: Sei tu colui che viene, o dobbiamo aspettare un altro?
Ed egli risponde comprovando le profezie: i ciechi vedono e gli zoppi camminano!

Ti avevo risposto ma forse preferisci rileggerti i tuo messaggi?
marco
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da marco »

Caro Antonio se avessi scritto io ciò che hai scritto su di me a quest'ora era già "sbattuto fuori".
Ma tu sei il moderatore degli altri.
Niente ci fa, sopporto, per amore di poter difendere la verità del Cristo.

"la discesa verso una condizione di impurità prelude ad una maggiore ascesa verso una condizione di purezza"
Bella frase, devo dire affascinante!
Troviamo per cortesia un riferimento biblico a questa massima. Perché sarebbe valida se anche la Bibbia la supportasse.
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bgaluppi
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da bgaluppi »

Bene. Dunque, le opere servivano a testimoniare la sua messianicità. Quindi è inutile che continui a citarle a sproposito nel tentativo di dimostrare che Yeshùa violava la legge mosaica.
marco
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da marco »

Carissima Alessia avendo in mente tutto ciò che ha scritto Antonio leggi i versetti LV 14,33-54.
Mi devi promettere di leggerlo tutto.
Ripeti, nella tua mente, tutto ciò che ricordi della mistica ebraica in merito all'assenza di santità e cose del genere, mentre leggi il testo biblico.
E poi, una volta terminato, ricorda il messaggio di Gesù nei Vangeli.
Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità (Sa un po di Comunione e Liberazione :)) )
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da bgaluppi »

Troviamo per cortesia un riferimento biblico a questa massima. Perché sarebbe valida se anche la Bibbia la supportasse.
Due parole: crocifissione, risurrezione.
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bgaluppi
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da bgaluppi »

Caro Antonio se avessi scritto io ciò che hai scritto su di me a quest'ora era già "sbattuto fuori".  Ma tu sei il moderatore degli altri.
Caro Marco, le mie parole possono essere dure a volte, ma mai offensive nei confronti della persona e della fede di ognuno. Esse sono la naturale risposta al tuo invito ad andare ad elemosinare Cristo. Pensavi che ti ringraziassi forse? Rileggimi e vedi se ho mai nesso in dubbio o sminuito la tua fede; tu puoi offendere me, ma non sminuire o denigrare la mia fede. Non tirare il sasso per poi nascondere la mano, assumendo il ruolo di vittima. E non pretendere di poter trattare gli altri come ti pare e aspettarti che gli altri ti accolgano con un mazzo di fiori.

Tu giustifichi certi comportamenti "per amore di poter difendere la verità del Cristo", ma il Cristo ha insegnato a rispettare il prossimo, non a denigrarlo. Quindi non mi pare tu abbia compreso bene la sua verità.

“Or noi, che siamo forti, dobbiamo sopportare le debolezze dei deboli e non compiacere a noi stessi. Ciascuno di noi compiaccia al prossimo, nel bene, a scopo di edificazione. Infatti anche Cristo non compiacque a se stesso; ma come è scritto: "Gli insulti di quelli che ti oltraggiano sono caduti sopra di me".” — Rm 15:1-3
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Re: Colossesi 2:14,15

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Carissima Alessia avendo in mente tutto ciò che ha scritto Antonio leggi i versetti LV 14,33-54.
Un'altra citazione a sproposito. Cosa c'entra la muffa con la niddah? Il v. 54 indica chiaramente a cosa si riferiscono quei precetti: “Questa è la legge relativa a ogni specie di macchia di muffa e di tigna”. O forse Dio avrebbe dovuto insegnare a non preoccuparsi di muffe e malattie, tanto Lui è spirito? Prova a far crescere muffe in casa tua, senza preoccuparti, e a mangiartele se crescono negli utensili. La purificazione del luogo, poi, richiama valori simbolici spirituali. Si credeva che la tigna e la lebbra fossero causate da lashon hara (linguaggio oltraggioso); dunque, il rituale che il cohen mette in atto non è che un simbolo di ripristino della purezza (l'uccello che vola via); il cedro simboleggia l'alterigia, l'issopo e il panno scarlatto l'umiltà. Come il sacrificio, tutte queste cose costituiscono simboli e contengono una messaggio profondo, che ha a che fare con la purificazione e l'elevazione. La Cena contiene il simbolo del sacrificio che espia per sempre il peccato; il battesimo contiene il simbolo della morte della carne e la rinascita in spirito. Dobbiamo forse snobbare questi simboli perché tanto Dio è spirito? Nella Scrittura niente è a caso, ogni cosa ha un significato profondo, dunque evitiamo il pressappochismo fideistico e utilizziamo la ragione per comprendere bene le cose, visto che è un dono di Dio. Oltretutto, l'approccio fideistico (che afferma la fede come fonte di conoscenza anteriore alla ragione) non è solo dannoso nella biblistica, ma anche vietato dal regolamento.

tutto ciò che fu scritto nel passato, fu scritto per nostra istruzione” — Rm 15:4
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