Colossesi 2:14,15

marco
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da marco »

E' assurdo il tuo modo di ragionare. Vuoi seguire a tutti i costi gli studi di Gianni e così facendo costruisci castelli di sabbia.
In atti 15 è spiegato in maniera semplice, chiara, luminosa e fruibile da tutti coloro che hanno volontà di accettare la voce dello Spirito Santo.
Il cristiano non può e non deve sottomettersi alla legge di Mosè!
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bgaluppi
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da bgaluppi »

Che ti devo dire, Marco. Lo spiega Yeshùa che le cose più importanti della legge sono giudizio, fede e misericordia e che le altre non devono comunque essere ignorate, trascurate (ἀφίημι, afìemi). Quindi, io non le trascuro, ma non le metto neppure al primo posto (legalismo). E cerco di capire, in base ai fatti e a ciò che insegnano le SG, cosa è ancora valido e cosa non lo è. Per capirlo è facile, basta far riferimento al sacrificio di Yeshùa e ragionare su cosa ha rappresentato e cosa ha sostituito. Il sacrificio di Yeshùa ha sostituito quello animale, e tutti i riti sacerdotali, ma non ha annullato Pesach, che lui intendeva celebrare anche prima della sua morte. Pesach è una festività che agli ebrei fa rivivere la liberazione dall'Egitto, e ai credenti l'anticipazione della liberazione dal peccato che sarebbe venuta. Per me è bellissimo celebrarla, perché quell'uscita dall'Egitto riguarda anche me. Il sacrificio di Yeshùa non annulla le norme alimentari, che ci sono state date per il nostro bene, non solo per il bene degli ebrei, visto che siamo esseri umani come loro. Etc.

Lo spiega lui che “finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia adempiuto.” (Mt 5:18). Quindi, io ascolto il suo ammonimento e considero la legge valida. Sta a noi capire, utilizzando la Scrittura, il buon senso e la logica, cosa dobbiamo considerare valido. Certamente i Dieci Comandamenti. Ma il Concilio di Gerusalemme non stabilisce che i comandamenti siano validi, solo che “si scriva loro di astenersi dalle cose contaminate nei sacrifici agli idoli, dalla fornicazione, dagli animali soffocati, e dal sangue.” (At 15:20). Solo queste cose dobbiamo fare? Allora possiamo commettere nefandezze e profanare il sabato, mangiare insetti, lucertole, avere relazioni sessuali con chi vogliamo e quanto vogliamo... perché se la legge è annullata, anche i Comandamenti e molti precetti lo sono, visto che fanno parte della legge. O tutto o niente. Invece, Yeshùa dice non solo che bisogna rispettare i Dieci Comandamenti, ma anche quelli minimi (Mt 5:19).

:-??
marco
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da marco »

bgaluppi ha scritto: Ma il Concilio di Gerusalemme non stabilisce che i comandamenti siano validi, solo che “si scriva loro di astenersi dalle cose contaminate nei sacrifici agli idoli, dalla fornicazione, dagli animali soffocati, e dal sangue.” (At 15:20). Solo queste cose dobbiamo fare? Allora possiamo commettere nefandezze e profanare il sabato, mangiare insetti, lucertole, avere relazioni sessuali con chi vogliamo e quanto vogliamo... perché se la legge è annullata, anche i Comandamenti e molti precetti lo sono, visto che fanno parte della legge.

Caro Antonio non leggi più la Bibbia perché hai deciso di costruire il tuo credo sugli studi altrui.
Ciò che hai scritto evidenzia uno dei tanti tuo castelli di sabbia.
Il soggetto di Atti 15 non sono i Comandamenti o l'insegnamento morale della Torah ma la sottomissione alla legge di Mosè o come la chiama Pietro il giogo.
Ecco l'inganno del pensiero condotto. Senza più potere critico ripeti cose altrui.

Un altro castello di sabbia è ritenere Pesach valido per i cristiani.
Cristo nostra Pasqua Gli ebrei furono salvati dalla schiavitù di Egitto per un lembo di terra geografica. Cristo ci salva dalla schiavitù della morte per un lembo di eternità!
Quale condizione è superiore all'altra?
bgaluppi ha scritto:, ma non ha annullato Pesach, che lui intendeva celebrare anche prima della sua morte.

Antonio non puoi scrivermi ciò. Ma certo che intendeva celebrarla! Era lui l'Agnello pasquale!

Le norme alimentari non servono per la salute ma separano il puro dall'impuro.
E' questa l'importanza, l'essenza, la peculiarità della legge di purità.
Ricordati che tutte queste norme della Torah non sono novità o consigli Divini ma era già in uso millenni prima in molti popoli antichi.
La novità è Cristo. Il vero consiglio di Dio è seguire Suo Figlio.
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bgaluppi
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da bgaluppi »

Marco, tu vai in circolo. Quando esaurisci gli argomenti ricominci da capo: siamo liberi dal giogo della legge. Quindi è abolita? Not possible, perché Yeshùa ha detto chiaramente che non lo è. Questo è un bel dilemma per te; le Scritture Greche spiegano cosa è sostituito (mutato): il sacrificio; se gli apostoli sostenessero che anche solo alcune parti della legge sono abolite, non ti pare che si prenderebbero una bella responsabilità, visto che Yeshùa ha affermato con autorità assoluta che neppure una lettera della Torah sarebbe passata fino a che non fossero passati i cieli e la terra? (Quindi fino ai nuovi cieli e nuova terra). Quindi, ti ripeto che il discorso è complesso e non può essere liquidato con "Il vero consiglio di Dio è seguire Suo Figlio.". Che vuol dire questa frase? Se vuoi seguire suo figlio, è meglio iniziare a credere in quello che dice e metterlo in pratica: “Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti [non massimi] e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma chi li avrà messi in pratica e insegnati sarà chiamato grande nel regno dei cieli.” (Mt 5:19). O non ci credi?

Io ho già detto tutto nei miei numerosi e lunghi commenti precedenti, e certamente non vado in circolo ricominciando da capo. Credo di aver spiegato la mia idea sull'osservanza con ragionamenti e numerose citazioni. Ora tu risolvi questo dilemma: siamo liberi dal giogo della legge ma Yeshùa non l'ha abolita e ha detto che non passerà neppure una minima lettera finché siano passati il cielo e la terra e tutto sua adempiuto. Quindi, in che senso siamo liberi?

Su Pesach, ti ricordo che è stata stabilita da Dio e che ha un preciso significato spirituale, che ci invita a onorare Dio e ciò che ha fatto per Israel e per noi. Dio non ha mai detto che sarebbe durata un tempo limitato, per poi divenire inutile (anche perché Dio non fa nulla che diventi inutile!), ma che è legge perenne; e la legge di Dio è per tutti gli uomini, non solo per gli ebrei, perché anche gli stranieri sono Suoi figli. Infatti, l'essere umano che ha creato, e che siamo noi, non era ebreo. Leggi bene cosa dice Yeshua, e ragionaci: "Ho vivamente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi, prima di soffrire; poiché io vi dico che non la mangerò più, finché sia compiuta nel regno di Dio" (Lc 22:15,16). Quella pasqua non la mangiò, perché quando morì era ancora la preparazione (Mr 15:42).

Il vero "consiglio" che Dio ci dà è di obbedirGli, tramite Yeshùa. Come obbedire? Dando l'obolo o facendo attraversare la strada ai ciechi, o adottare un bimbo in africa per poi andare in chiesa ad inginocchiarsi davanti ad una statua e recitare il rosario?
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Gianni
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da Gianni »

Giusto, Antonio.
marco
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da marco »

Dopo lunga discussione, Pietro si alzò e disse:
«Fratelli, voi sapete che già da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi, perché i pagani ascoltassero per bocca mia la parola del vangelo e venissero alla fede. E Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; e non ha fatto nessuna discriminazione tra noi e loro, purificandone i cuori con la fede. Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare?


Antonio con il termine "giogo" Pietro cosa intendeva?
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da bgaluppi »

Intendeva esattamente quello che intende: l'insegnamento di Dio è stato un "giogo" fino a Cristo, che gli uomini non sono stati capaci di portare. Ma attenzione, la legge non è un giogo nel senso di qualcosa di negativo di cui, finalmente, gli uomini si sono liberati. Infatti, la legge è santa (Rm 7:12), poiché costituisce l'insegnamento di Dio di cui l'uomo ha beneficiato. Senza quell'insegnamento, l'uomo potrebbe fare quello che vuole, perché non conoscerebbe ciò che è giusto/sbagliato (bene/male assoluti) per Dio, ma solo ciò che è giusto/sbagliato per lui (bene/male relativi).

Dunque, la legge è stata una benedizione di Dio, non un male, ma l'uomo non ha saputo portarla perché la sua condizione soggetta al peccato non lo ha consentito. Dunque, l'obbedienza è stata un giogo fino a Cristo, che disse: “il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero” (Mt 11:30); forse perché il vecchio giogo è stato tolto di mezzo? Certamente no, perché la legge è ciò che definisce bene e male agli occhi di Dio, è ciò che dà la conoscenza del peccato (Rm 3:20). Paolo dice: “Se l'incirconciso osserva le prescrizioni della legge, la sua incirconcisione non sarà considerata come circoncisione?” (Rm 2:26). Chi osserva le prescrizioni della legge sarà considerato circonciso e giusto.

Dunque, appare chiaro che non sia possibile liberarsi delle prescrizioni della legge; in che modo, dunque, Yeshùa ha reso dolce questo giogo ed ha alleggerito il nostro carico? Attento, non ci ha liberati da esso, lo ha solo reso più leggero, ma il carico resta. E il giogo ora è dolce, ma sempre di giogo si tratta.
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da Gianni »

Veramente, Pietro si riferiva alla circoncisione. Si veda anche Gal 5:1,2.
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da Israel75 »

Devi considerare Marco anche che era l'imposizione in sè che veniva condannata da Pietro e Paolo. Insegnare o educare è ben diverso dall'imporre nel senso di obbligare o turbare- atteggiamenti esplicitamente condannati dagli apostoli-.

In altri topic si è voluto pure parlare della ricchezza come ricompensa dell'obbedienza a DIO , ma Giobbe o Abramo obbedirono per fede in maniera disinteressata, non perchè si aspettavano una ricompensa. ;) ;) ;)
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
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bgaluppi
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da bgaluppi »

Gianni, ma la circoncisione non comporta forse l'osservanza completa della legge? (Gal 5:4). Dunque, mi pare che, parlando di circoncisione, il giogo si riferisca alla legge che dà conoscenza del peccato, del quale siamo schiavi: “io non avrei conosciuto il peccato se non per mezzo della legge; poiché non avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: «Non concupire».” (Rm 7:7). Dunque, la legge è ciò che ci accusa: “Un tempo io vivevo senza legge; ma, venuto il comandamento, il peccato prese vita e io morii” (Rm 7:9). In questo senso, mi pare, la legge è un giogo. Infatti, non avrebbe senso parlare di giogo impossibile da portare in riferimento alla circoncisione. Invece, ciò che non è stato possibile portare è il giogo della circoncisione che obbliga all'osservanza completa della legge (impossibile per via del peccato). O mi sto perdendo qualche passaggio? :-?
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