Colossesi 2:14,15

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Gianni
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da Gianni »

Vero, Yomo. E poi non è esatto dire che la Chiesa Cattolica si sia appropriata della Bibbia. Per secoli e secoli ne aveva vietato la lettura, ponendola tra i libri proibiti. Fu solo per lo scisma protestante che, con la controriforma, fu costretta ad interessarsi di Bibbia.
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bgaluppi
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da bgaluppi »

Certo, Yomo. Ma i vangeli e le lettere apostoliche non sono state aggiunte dalla chiesa cattolica, che è nata secoli dopo che il canone biblico delle Scritture Greche era già chiuso e fissato. I testi ispirati degli evangelisti e degli apostoli circolavano all'interno delle comunità ed erano garantiti dagli stessi apostoli, esattamente come i profeti furono i garanti dei testi ebraici ispirati. Quando nacque la religione di stato e la chiesa istituzionale, con Costantino, il canone biblico era già fissato.
chelaveritàtrionfi
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Diciamo che in parte la chiesa cattolica si è appropriata della bibbia (meglio dire , forse, dell'interpretazione della bibbia nei confronti di una parte della popolazione) tant è che in passato ha avuto anche il potere di vietarne la lettura. Non è poi tanto diverso l'atteggiamento delle varie congregazioni religiose
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
chelaveritàtrionfi
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Caro Marco, ti rispetto, però per ciò che scrivi non concordo con te in nessun punto. Leggere con le lenti colorate purtroppo è un rischio di tutti. Ho notato , discutendo in giro con le persone religiose , che la negazione di certi criteri viene fuori solamente per giustificazioni ... per il non voler ammettere a se stessi che magari si sta sbagliando. Per me, dire che il comandamento del sabato non vale più ad esempio, però gli altri 9 si, è proprio fuori logica. O tutti e 10 o nemmeno uno.. Inutile andare a cercare giustificazioni dove più si scava e più pare non ce ne siano. Cercando di essere neutrali si può anche dire "non è chiaro". Eppure si afferma tutto il contrario di tutto con certezza.
Le cose certe però sono scritte, non si interpretano. Poi ognuno fa ciò che vuole. Come dice il passo, il giudizio spetta alla chiesa , che un tempo era quella degli apostoli e dei discepoli...

Ho però una domanda da fare in generale.

Considerando tutta la legge Mosaica e distinguendo i rotoli della legge dalle tavole della legge , secondo quale criterio un decreto non è più valido oggi e dove sono le eccezioni?
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
marco
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da marco »

Caro Nazareno se scrivi di non essere d'accordo con me in nessun punto di conseguenza credi nella separazione tra puro ed impuro in base al cibo o alla malattia?
Se ragionassimo alla maniera del Forum (Non esiste nessuna maniera del forum. Facciamola finita con la divisione NOI/VOI perché è falso! Mi pare di averlo ampiamente detto e dimostrato)ci troveremmo a considerare un fatto: la donna è svantaggiata nel rapporto con Dio.
Apprendiamo che nella legge di Mosè la donna è impura per tutto il periodo delle mestruazioni. Con il sacrificio di Cristo il tempio di Gerusalemme è finito, diroccato come profetizzato da Cristo -non resterà pietra su pietra- e ogni uomo che accetta la chiamata è il vero tempio/dimora della Divinità assieme a Gesù: Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Gv 14,23 Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me Ap 3,20
Quindi essendo in vigore l'impurità mestruale in quei giorni la donna si trova ad essere lontana e abbandonata dalla presenza fisica della Divinità. La condizione della donna allora è svantaggiosa perché nel calcolo statistico si trova ad essere inferiore per sua natura, dato che l'aspirazione massima dell'uomo di Dio è contenere la Divinità essendo tempio vivente!
Credete in questo?
chelaveritàtrionfi
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

E' assurdo il tuo modo di ragionare. Vuoi seguire a tutti i costi gli studi di Gianni e così facendo costruisci castelli di sabbia.
In atti 15 è spiegato in maniera semplice, chiara, luminosa e fruibile da tutti coloro che hanno volontà di accettare la voce dello Spirito Santo.
Il cristiano non può e non deve sottomettersi alla legge di Mosè!
Caro Marco, questa affermazione è abbastanza forte perchè ti metterebbe ad un livello di comprensione al di sopra di altri utententi che non comprenderebbero. Ci si può confrontare. Le prescrizioni di Mosè vanno analizzate ad una ad una e riferite anche ad un determinato periodo storico. Da Nessuna parte è scritto che Yeshùa ha abolito qualcosa. Tutte le scritture citate per dimostrare questo hanno anche tutt'altra spiegazione. Ora la mia domanda era appunto riferita ad un criterio ..
Personalmente ritengo che nessuno dei 10 comandamenti oggi valga meno di ieri.
Sull'impurità, se il termine vuol dire sporco, ci sarebbe molto da dire. Non credo che oggi gli ebrei non si siedono sulla stessa sedia della donna quando ha il ciclo o che non dormono nello stesso letto con la moglie.

Quindi , se vogliamo studiare e capire , individuare le eccezioni ed i cambiamenti, sono queste le domande.. :-)
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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bgaluppi
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da bgaluppi »

Ottime considerazioni Naza, e bentornato! :YMPARTY:
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Israel75
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da Israel75 »

Sì è un argomento interessante Naza. :-) :-) :-)
Shalom
(Giac 4:6) Anzi, egli ci accorda una grazia maggiore; perciò la Scrittura (Is 10:33,Lc 18:14) dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili».
marco
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da marco »

chelaveritàtrionfi ha scritto:Caro Marco, questa affermazione è abbastanza forte perchè ti metterebbe ad un livello di comprensione al di sopra di altri utententi che non comprenderebbero.
Questo è un difetto che abbiamo tutti. Leggi i post precedenti e vedrai le posizioni dominanti!
chelaveritàtrionfi ha scritto:Da Nessuna parte è scritto che Yeshùa ha abolito qualcosa.
Caro Naza Gesù disse: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Questo "sorpasso" chiesto dal Signore deve necessariamente venire da noi attraverso la fede.
Egli non disse mai di non farsi circoncidere, anzi lui stesso fu circonciso secondo la legge di Mosè, ma sappiamo bene che ci volle la fede di Paolo per sorpassare questa pratica.
chelaveritàtrionfi ha scritto:Personalmente ritengo che nessuno dei 10 comandamenti oggi valga meno di ieri.
Assolutamente sì!
chelaveritàtrionfi ha scritto:
Sull'impurità, se il termine vuol dire sporco, ci sarebbe molto da dire. Non credo che oggi gli ebrei non si siedono sulla stessa sedia della donna quando ha il ciclo o che non dormono nello stesso letto con la moglie.
Boh... una volta circolava una foto scattata a bordo di un aereo di linea dove un ebreo ortodosso si era incellofanato completamente per evitare il contatto con gli altri passeggeri.
Impurità non significa necessariamente sporco. Il termine determina una condizione di separazione per il sacro. In poche parole alcune pratiche o malattie o cibi rendono impuro l'uomo che si avvicina a Dio.
Vi faccio notare una particolare: Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal serpente.
Notato qualcosa?
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bgaluppi
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da bgaluppi »

Marco, il concetto di "impurità" ha una doppia valenza, pratica e spirituale, da quanto mi sembra di capire. Ho fatto una breve ricerca, che cercherò di sintetizzare. Ti sembrerà incredibile, ma le leggi sulla niddah — ciò che concerne le mestruazioni femminili — in realtà contengono un significato che gli occidentali non capiscono: la "discesa" verso una condizione di impurità prelude ad una maggiore "ascesa" verso una condizione di purezza. Mi spiego.

Innanzitutto occorre comprendere meglio i termini tum’ah e taharah, che vengono tradotti con "impuro" e "puro". Le leggi della niddah e della mikvah (bagno rituale di purificazione) fanno parte dei deceti divini chiamati chukkim (leggi) che trascendono la comprensione razionale, al contrario delle mitzvot che fanno parte dei mishpatim (prescrizioni) e edot (precetti). Per i chukkim non viene data una spiegazione, dunque le leggi concernenti tum'ah e taharah sono oltre la ragione, perché contengono verità che l'essere umano non può comprendere; dunque, la Torah le stabilisce come mitzvot ma senza darne una spiegazione, che non sarebbe interamente comprensibile. Sarebbe come voler spiegare ad un bambino di 4 anni i motivi profondi per cui la televisione non va guardata troppo: non è possibile, allora si dice semplicemente che la televisione non si deve guardare troppo perché fa male. Quando il bimbo sarà cresciuto abbastanza, comprenderà il perché in modo più profondo.

Certamente, certe leggi sulla impurità toccano anche l'ambito pratico, quello della salute, come abbiamo già discusso; ma il loro significato profondo, pur non essendo interamente comprensibile con il ragionamento, deve essere ricercato nel pensiero ebraico ed è di tipo spirituale. La tum'ah, l'impurità spirituale, riguarda l'assenza di santità; qui, il termine "santità" (qodesh) ha a che fare con la separazione tra vita e morte, bene e male (in senso assoluto); la morte, nella Torah, è la maggiore fonte di "impurità", ossia di assenza di santità, di separazione da Dio, che è santo in assoluto e fonte di vita (Vita stessa). Dio è Vita, dunque il Suo opposto è la morte, che quindi significa assenza di Dio. Infatti, la maggiore condizione di impurità per un uomo deriva dal contatto con un cadavere. Noi potremmo pensare: "ma cosa vuoi che faccia il contatto con un cadavere, basta lavarsi le mani e uno torna più pulito di prima"; certo, secondo la nostra conoscenza.

Secondo il pensiero ebraico cabalistico, ogni parte santa è contrapposta da una parte in cui la santità è assente: Dio crea gli opposti (Ec 7:14, cfr. Is 45:7). Le forze del "male" sono definite sitra achara, l'altro lato, ossia ciò che è "impuro", separato da Dio e dalla Sua santità. Nei Vangeli si parla spesso di "spiriti impuri". Questo lato impuro è un luogo, anche interiore, in cui la santità è assente e dunque si crea un "vuoto", uno spazio, che consente il proliferare di ciò che è impuro, lontano da Dio. Qui proliferano tutte le emozioni umane che non originano da Dio, come arroganza, concupiscenza, egoismo (tutte forme di idolatria), etc..

Tuttavia, siccome è Dio che crea gli opposti (ciò che noi definiamo il bene e il male), è necessario comprendere una cosa importante: ogni cosa che è separata da Dio, impura, ha lo scopo di spingere verso ciò che è santo e puro. In italiano diremmo: "non tutto il male vien per nuocere". L'impurità, dunque, serve a portare l'uomo a più alti livelli di santità attraverso la scelta: colui che scende in basso, può risalire e superare il livello precedente dove si trovava prima di scendere. Adesso, cosa ha a che fare tutto ciò con le leggi relative alla niddah?

La tum’ah della niddah è una funzione naturale del ciclo femminile. La “discesa” della donna da un alto livello di potenziale santità, o purezza (in cui è possibile la generazione di una vita), non rappresenta affatto una condizione di "degrado" o "inferiorità", secondo la connotazione negativa che noi occidentali diamo al termine "impurità"; al contrario, e proprio perché esiste tanta "purezza" nella capacità femminile di generare la vita all'interno del suo corpo, la donna è sottoposta periodicamente ad una forte "discesa" (tum'ah), che però la mette in grado di operare una ancor maggiore risalita. Il ciclo femminile serve a portare il corpo ad una condizione di estrema "purezza" in cui si creano le condizioni per la generazione di una nuova vita, che è un atto "puro", "santo", poiché la vita è santa.

Dunque, quanto espresso in Lv 15:19 concerne qualcosa che è difficilmente comprensibile ad una lettura superficiale e non riguarda affatto la dignità della donna, ma uno stato effettivo e temporaneo di "assenza di santità" dovuta alla presenza di qualcosa di "morto" (impuro, non compatibile con Dio) che viene espulso e sostituito da qualcosa di "vivo" (puro, compatibile con Dio), in cui sussistono le condizioni per la creazione di una nuova vita, cioè il passaggio da tum'ah a taharah:

“La prima fase rigenera lo strato superficiale di endometrio che si era sfaldato con la mestruazione precedente; la seconda è necessaria per creare un ambiente ottimale per l'impianto della blastocisti, qualora fosse avvenuta la fecondazione.” (Wikipedia)

Come vedi, le cose non devono mai essere giudicate in modo semplicistico, soprattutto quando si ha a che fare con la parola di Dio.
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