Colossesi 2:14,15

marco
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da marco »

Caro Antonio ti sbagli il proselitismo ebraico era molto forte nei primi secoli dell'era moderna.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo proselito e, ottenutolo, lo rendete figlio della Geenna il doppio di voi. Mt 23,15
Il proselitismo ebraico terminò verso il 350 d.c quando si accorsero che era controproducente perché le ritorsioni che subivano era tremende.
Ricordiamoci che la predicazione di Paolo avviene in territori in cui risiedono gli ebrei della diaspora e quindi ebrei in parte ellenizzati o scivolati in altre situazioni religiose.
marco
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da marco »

Caro Gianni prima di legge lo studio n°20 voglio risponderti sulla questione di Col 1,21.

ai santi e fedeli fratelli in Cristo dimoranti in Colossi grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro! Col 1,2
Questi santi fratelli in Cristo che risiedevano a Colossi non erano provenienti da una sola religione ma molto probabilmente era un mix di credenti in varie cose tra cui anche ebrei che risiedevano lì da molto tempo.
Ora Col 1,21 cosa dice?
E anche voi, che un tempo eravate stranieri e nemici con la mente intenta alle opere cattive che facevate, ora egli vi ha riconciliati per mezzo della morte del suo corpo di carne, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto: purché restiate fondati e fermi nella fede e non vi lasciate allontanare dalla speranza promessa nel vangelo che avete ascoltato, il quale è stato annunziato ad ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato ministro Col 1,21-23
Caro Gianni, stranieri e nemici, è riferito allo stato di peccato e non per forza al loro essere pagani. Il discorso di Paolo evidenziato nei versetti di sopra, non allude assolutamente alla condizione di credenza religiosa, ebrei o pagani, ma alla condizione di reiterato peccato. Infatti Cristo, scrive Paolo, vi ha riconciliati per mezzo della morte del suo corpo di carne, per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto
. Santi, immacolati e irreprensibili sono attributi che più si addicono ad una condotta morale che ad una dottrina religiosa.
Credo che Paolo nella lettera ai Colossesi non pone l'accento sulla questione pagani o meno, ma sulla nuova vita in Cristo. E il discorso che fa vale sia per i pagani che per gli ebrei residenti a Colosse. Per Paolo, davanti alla magnificenza del Cristo, tutte le pratiche terrene comprese quelle giudaiche ( Non prendere, non toccare, non mangiare, Legge di purità) sono nulle.
sono infatti prescrizioni e insegnamenti di uomini! Queste cose hanno una parvenza di sapienza, con la loro affettata religiosità e umiltà e austerità riguardo al corpo, ma in realtà non servono che per soddisfare la carne. Col 2,22
marco
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da marco »

Vedi caro Gianni, parole come "ancora" o "tornavano", oppure "erano pagani" non ci sono nel testo e tu le utilizzi per indirizzare la comprensione del testo verso una tua idea, che comprendo e reputo nobile.
Tutti abbiamo un idea per la mente e serve a direzionarci. Appena ne abbandoniamo una subito dobbiamo prenderne un'altra. Non possiamo farci nulla, siamo fatti così.
Non posso dire ad un professore ciò che sto per dire, ma spero che tu sia una persona umile, e accetterai il mio consiglio di leggere il testo senza l'idea preconcetta: difesa della Torah, difesa della Torah. Ti accorgerai che ad ogni riga l'idea iniziale presserà nella tua testa- difesa della Torah- come un martello, come una voce parlante.
Tengo a precisare che questo vale anche per me. Anzi possibilmente sono io quello che ha in mente l'idea preconcetta errata. Siamo qui per comprendere meglio la volontà di Dio. Altrimenti, almeno io, non perderei del tempo in questo modo.
Penso che qui abbiamo tutti voglia di ricerca e conoscenza.
Grazie per la pazienza. :-)
marco
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da marco »

Scusami voglio ricordarti che non sono assolutamente contrario alla Torah infatti:
I 10 Comandamenti sono validi e personalmente li rispetto così come scritti in Esodo.
Gli insegnamenti morali/sessuali contenuti nella Torah sono validi e li rispetto.
Riconosco come Parola di Dio ogni sillaba della Bibbia.
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Gianni
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da Gianni »

Caro Marco, alcune tue osservazioni sono corrette.
Al tempo dell’apostolo Paolo, gli abitanti di Colosse erano costituiti da frigi e da coloni greci, con un buon numero di giudei che vi erano giunti al tempo di Antioco III (inizio del 2° secolo a. E. V.).
La comunità di Colosse doveva però essere composta in gran maggioranza da pagani convertiti: “Voi, che un tempo eravate estranei e nemici”, “Dio ha voluto far loro conoscere quale sia la ricchezza della gloria di questo mistero fra gli stranieri, cioè Cristo in voi”, “Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne” (1:21,27;2:13). Lo stesso Epafra (fondatore della comunità colossese) era di origine pagana. Si noti, infatti, il contrasto tra i giudei che Paolo menziona ed Epafra: “Vi salutano Aristarco, mio compagno di prigionia, Marco, il cugino di Barnaba […] e Gesù, detto Giusto. Questi provengono dai circoncisi, e sono gli unici che collaborano con me per il regno di Dio, e che mi sono stati di conforto. Epafra, che è dei vostri […] vi saluta”. - 4:10-12.
All’originale popolazione frigia della congregazione di Colosse si erano poi aggiunti greci e anche ebrei (Col 3:11). Gli antichi frigi, comunque, avevano una forte tendenza al fanatismo di stampo spiritistico e i greci si dedicavano alla speculazione filosofica; si aggiunga che lì si faceva anche sentire l’influenza degli esseni di Qumràn, con le loro norme dietetiche e basate su un calendario tutto loro. Tutti questi aspetti furono trattati da Paolo nei suoi consigli e ammonimenti alla congregazione di Colosse. - Col 2:4,8,16,18,20-23.
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da marco »

Caro Gianni ho letto anche lo studio n°20 e trovo che sono in sintonia con ciò che hai scritto.
Riporto l'ultima tua frase che condivido in toto:
"Per stessa dichiarazione divina, la Toràh (con al centro il Decalogo) non può essere soppressa né modificata in alcuna misura da chicchessia. I Dieci Comandamenti, nelle intenzioni di Dio, sono validi per tutte le razze umane, senza limiti di tempo né di spazio. Tuttavia, non è l'osservanza in sé dei Comandamenti che determina la salvezza eterna dell'uomo, la quale è un dono gratuito di Dio dovuto alla morte sostitutiva di Yeshùa. Ciò non comporta affatto però che non si debba osservare la Toràh di Dio. La sua osservanza da parte del credente è richiesta: dimostra la sua fiducia in Dio, espressa nell'ubbidienza incondizionata."
Forse ho capito cosa ci divide: l'osservanza delle leggi di purità e la ricorrenza della feste ebraiche.
Premetto che fino a qualche tempo fa le osservavo. Quindi conosco sulla mia pelle, perché ho sperimentato il non toccare, non mangiare, non prendere, e cosa significa la fede che scaturisce dalla privazione.
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da Gianni »

Tuttavia, caro Marco, il "non toccare, non mangiare, non prendere" non ha nulla a che fare con la Toràh.
Se hai pazienza, trovi la spiegazione nello studio n. 52 di questa pagina: http://www.biblistica.it/wordpress/?page_id=4885" onclick="window.open(this.href);return false;
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da trizzi74 »

Ciao Gianni, potresti dirmi in quale sezione del tuo sito si trovano questi studi sull'epistolario paolino? Grazie.
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da Gianni »

Sotto la voce Facoltà Biblica del menù in alto nella pagina iniziale. Poi occorre cliccare su Corsi, quindi su Magistrale, poi su Specializzazione in Scritture Greche. Nel quinto anno accademico trovi l’epistolario paolino.
marco
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Re: Colossesi 2:14,15

Messaggio da marco »

Caro Gianni ho letto a metà il tuo studio n°52 e mi sono fermato perché noto delle discrepanze nel ragionamento. Abbi pazienza! :-)
Nessuno dunque vi condanni più in fatto di cibo o di bevanda, o riguardo a feste, a noviluni e a sabati: tutte cose queste che sono ombra delle future Col 2,16-17 Cei

Tu all'interno dello studio poni questa domanda: "Ma quei colossesi osservavano o no le festività bibliche? La risposta può essere solo un “sì” oppure un “no”.
A chi risponde “no”, domandiamo: perché allora Paolo li rimprovera? Se le festività bibliche
fossero state abolite (come sostiene la stragrande maggioranza delle religioni “cristiane”) e
se quei colossesi conseguentemente non le osservavano, sarebbero stati in regola. Non ci
sarebbe stato bisogno di alcun rimprovero da parte di Paolo."

E se Paolo invece voleva proteggerli proprio da questo? Ricorda, gli "infiltrati", che volevano sottomettere le giovani comunità alla legge mosaica. La Bibbia ha risolto ufficialmente il caso nel 50 d.c con il Concilio di Gerusalemme (Atti 15) ma sappiamo che la cosa non si chiuse per nulla lì. Paolo lottò tutta la sua esistenza apostolica contro le dottrine dei circoncisi. La legge mosaica è contraria all'insegnamento di Cristo. Perché una si basa sull'osservanza di pratiche umane l'altra per l'osservanza che scaturisce dalla fede in Cristo. Inconciliabili. La circoncisione ne è un esempio. Se Paolo non avesse lottato contro tale pratica chi di noi adesso avrebbe capito l'inutilità? Almeno io ci leggo questo nelle lettere paoline.
Inoltre Paolo, noto solo adesso, menziona cibi e bevande (non bibliche) con feste e sabati (biblici) e non fa nessuna differenza. Intendi? Li accomuna come se nulla fosse. Una pratica pagana con una ebraica.
Avevo ragione quando scrissi questo: Caro Gianni, stranieri e nemici, è riferito allo stato di peccato e non per forza al loro essere pagani. Il discorso di Paolo evidenziato nei versetti di sopra, non allude assolutamente alla condizione di credenza religiosa, ebrei o pagani, ma alla condizione di reiterato peccato.
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