" ho theos" di Gv. 20:28

trizzi74
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da trizzi74 »

Grazie Gianni. Molto interessante anche il significato di isos.
Riguardo alla definizione della trinità, vorrei chiederti se queste tre persone distinte e separate sono pure definite di essere ciascuna Dio.
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
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Gianni
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da Gianni »

Nella dottrina cattolica, sì.
trizzi74
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da trizzi74 »

Allora se fosse vero che questa dottrina cattolica si ritrova nel quarto vangelo, il v.31 del cap.20 dovrebbe concludersi affermando che Gesù è " Dio il figlio" e non " il figlio di Dio".
Non sarà che anche l'autore era totalmente ignaro di quello che sarebbe avvenuto nel 325 e.v. al concilio Nicea?
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Armageddon
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da Armageddon »

Caro Armageddon, io direi che Dio abita in Yeshùa in modo del tutto speciale.
Bene Gianni ora mi piacerebbe capire,se non sono troppo esigente,cosa significa che Dio abita in Gesù....

Saluti
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bgaluppi
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da bgaluppi »

Come in Yeshùa abita la pienezza della deità, così ciò avviene anche nel credente, ma è ovvio che il credente non è Dio né divino:

“al Padre piacque di far abitare in lui tutta la pienezza” - Col 1:19

“in lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità” - Col 2:9

“affinché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio” - Ef 3:19

La pienezza di Dio, a mio parere, è riconducibile alla Shechinah, spesso interscambiabile con il Ruach haQudesh, che, come può dimorare in un luogo, può dimorare in un uomo. È Dio che sceglie di rendersi presente, non l'uomo che Lo contiene.

La sua etimologia è connessa al verbo שכן (sciakhàn), dimorare, e può essere resa letteralmente come "dimora", "abitazione" fisica. Per questo Paolo dice che in Cristo dimora corporalmente la pienezza di Dio, come Dio dimora fisicamente nel tempio. È ovvio che la dimora fisica di Dio in un luogo è da intendersi in senso figurato:

“Ma è proprio vero che Dio abiterà sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non ti possono contenere; quanto meno questa casa che io ho costruita!” - 1Re 8:27 (cfr. At 7:48-50)

Come Dio dimorò nel tempio, ha dimorato nel messia, che è il nuovo tempio. Per questo Yeshùa disse: “Distruggete questo tempio, e in tre giorni lo farò risorgere!” (Gv 2:19).
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Gianni
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da Gianni »

Giusta osservazione, Trizzi.

Armageddon, mi aspettavo la tua domanda, anche se speravo che tu avessi capito che “abitare” è in senso allegorico.
Ti ha già risposto, e ottimamente, Antonio.
trizzi74
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da trizzi74 »

Riuscire a far ragionare un trinitario mi sembra quasi impossibile.
In questi giorni devo incontrarmi con alcuni componenti della " chiesa di Cristo" per parlare proprio di trinità, ma già sono quasi certo che difenderanno a tutti i costi questa assurda dottrina pagana che disonora Dio.
Gianni, hai mai parlato con qualcuno di loro?
Se non sbaglio è la chiesa che frequentava il prof. Salvoni.
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marco
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da marco »

Caro Gianni cercherò di ribattere alle tue risposte, ma credimi non con spirito polemico, assolutamente no. Ciò che mi spinge a credere che Gesù sia Dio fatto carne non è dovuto alla dottrina cattolica o a costrizioni mentali.
Molti anni fa, quando incomincia a leggere e studiare la Bibbia, tutti i dogmi della Chiesa Cattolica divennero dei castelli di sabbia, non solo difficili a tenersi su, ma soprattutto nel nuovo rapporto con Dio, li trovavo insopportabili.
Pian piano, dopo la lettura quotidiana della Bibbia, la voglia di piacere a Dio, la gelosia verso gli Apostoli che sono stati a contatto con Gesù e la certezza di essere amato, quello che consideravo un dogma di sabbia non sono sicuro più che lo sia.

Gianni ha scritto: Il ragionamento filosofico vi è implicato perché il pensiero deve essere logico; finanche quando si affermano delle fantasie, queste devono avere una loro logica interna. Allorché viene superata la mancanza di logica interna ricorrendo al mistero incomprensibile, ciò fa crollare miseramente tutto il castello fantasioso che si era tentato di costruire.

Il mistero incomprensibile è una certezza di logicità. Onestamente credi di comprendere tutto? C'è una vastità di cose che non possiamo comprendere: la conoscenza dei demoni, degli angeli, cosa c'era prima della creazione, l'eternità, Dio stesso.
Gesù stesso trovò nell'uomo dei limiti: Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? E queste "cose del cielo" potrebbero spiegare il rapporto eterno che lega il Figlio al Padre. Non possiamo comprenderlo non significa che non esista.

Gianni ha scritto: Oggi i trinitari (o, comunque, coloro che sostengono la divinità di Yeshùa) ricorrono a spiegazioni più sottili. Ne è un esempio Marco che dice che “nel linguaggio biblico non si può trovare scritto l'assioma Gesù Dio”. E già qui c’è una grande illogicità. Infatti, l’assioma è un principio evidente per sé e che perciò non ha bisogno di esser dimostrato. Ad esempio, che il tutto sia maggiore di una sua parte è un assioma.

Caro Gianni ci sono stati e ci sono biblisti del tuo livello che credono nell'assioma Gesù Dio. Che facciamo li consideriamo degli illogici? Caro amico per noi cristiani l'idioma Gesù il Messia è vero. Prova con la stessa Bibbia a farlo credere ai nostri amici ebrei. Digli che è un assioma! Nel Tanack non c'è scritto Gesù il Messia come non c'è scritto Gesù Dio.
Deve essere l'uomo a riconoscere in cuore suo l'assioma (e quando vi parlerò di cose del cielo?) con l'aiuto di Dio e con il processo di crescita spirituale che ho indicato come una scalata. Termine infelice vero, ma volevo dire quello che hai scritto dopo tu: Nella Bibbia ci sono certamente dei gradi di rivelazione. Ma questi non devono essere affatto scalati. Vanno semplicemente compresi e accolti. La rivelazione di Dio è progressiva.


Gianni ha scritto: Nessuno ha mai visto Dio né può vederlo. Solo Yeshùa, sul cui volto rifulge la gloria di Dio, ce lo mostra davvero. Yeshùa non è Dio, ma egli è come Dio relativamente a noi, è Dio per noi, è Dio con noi.

Allo stesso modo di Mosè? Come Mosè era un dio per il Faraone allo stesso modo Gesù è un dio per noi?
Spero che non pensi questo, Gianni.
marco
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da marco »

Caro Trizzi ciò che disonora Dio è ben altro. Ad esempio un bambino violentato, una donna maltrattata, un rapporto omosessuale, l'infedeltà coniugale.
Queste cose disonorano il creato ed è l'unico modo attraverso cui è possibile disonorare Dio.
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Gianni
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da Gianni »

Infatti, Trizzi. Salvoni è stato il mio maestro.

Caro Marco, mi domandi se onestamente credo di comprendere tutto. La mia risposta è chiaramente no. Ma una cosa la comprendo: quando dici che il mistero incomprensibile è una certezza di logicità, capisco che sei del tutto fuori da ogni logica. In più tu, dopo aver detto che non possiamo comprendere tutto, pretendi di comprendere nientemeno che Dio e la presunta uguaglianza di Yeshùa con Dio, cosa che lui stesso e la Bibbia negano. E questa è la più illogica delle illogicità.
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