" ho theos" di Gv. 20:28

marco
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da marco »

Gianni credo nell'assioma Gesù Dio ma non so spiegarlo. Va bene così?
E come non lo so spiegare io nessuno può spiegarlo.
Perché nella Parola di Dio questo rapporto è solamente descritto come: l'Unigenito Figlio del Padre.
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Gianni
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da Gianni »

Certo che va bene, Marco. Sei libero di credere ciò che vuoi, ci mancherebbe. La tua stessa libertà ce l'hanno coloro che sono trinitari e che credono che la madre di Yeshùa, che loro chiamano Madonna, sia la "madre di Dio". Tu non sei triniario, tuttavia sei costretto anche tu ad ammettere una "madre di Dio", cosa che solo a dirla è una bestemmia.

Poi, comunque, rimane per voi un problema: l'intera Sacra Scrittura, gli apostoli e Yeshùa stesso vi smentiscono.
marco
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da marco »

Ti sbagli, Gianni, la così detta Madonna è una figura che non mi appartiene.
Maria era la madre della carne. Ella è stata colei che ha permesso al logos di farsi carne.
marco
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da marco »

Gianni ha scritto:Poi, comunque, rimane per voi un problema: l'intera Sacra Scrittura, gli apostoli e Yeshùa stesso vi smentiscono.
Accetto il "voi" ma preciso che non appartengo a nessuna chiesa.
Gianni... l'intera Sacra Scrittura, gli Apostoli e Yeshùa affermano l'assioma: Gesù Dio.

Rifletti, l'assioma Gesù Messia, nel Tanack non c'è scritto. Infatti gli ebrei inorridisco all'idea che Gesù è il loro Messia.
Anche se non scritto con lettere d'inchiostro eppure c'è.
Non potrebbe essere lo stesso con l'assioma Gesù Dio?
Non è bestemmia è amore! Sommo amore.
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Gianni
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da Gianni »

Marco, come già detto, sei liberissimo di credere ciò che vuoi.
trizzi74
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da trizzi74 »

marco ha scritto:
trizzi74 ha scritto: Da questo versetto mi sembra abbastanza chiaro che Gesù non sapesse nulla della trinità che venne realmente fuori tra il 325 d.c. ( concilio di Nicea) e il 381 d.c.( concilio di Costantinopoli).
Da non sottovatutare che in questo periodo l'apostasia già dilagava.
Caro Trizzi lasciamo perdere la trinità e concentriamoci sulla Divinità di Gesù.
Ireneo discepolo di Policarpo che a sua volta fu discepolo di Giovanni l'Apostolo scrive nel suo libro "Contro le eresie" vol. 1 questa frase:
Come abbiamo dimostrato con le Scritture, nessuno tra i figli di Adamo è chiamato Dio o detto Signore come lui. Che egli solo, a differenza di tutti quelli che allora furono uomini, sia chiamato Dio e Signore, re eterno, Unigenito Verbo incarnato, da tutti i profeti, dagli apostoli e dallo stesso Spirito, è una cosa che può essere constatata da chiunque si accosti per poco alla verità.
Ireneo nacque a Smirne nel 130 d.c. Già all'epoca si sosteneva la Divinità di Gesù.
Mettiamo da parte quello che è successo dal 1 secolo in poi.
Ma hai letto e riflettuto attentamente sul mio ragionamento basato su Apocalisse 3:12?
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
ארמאנדו אלבנו
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

L'americanata è far passare il punto esclamativo in Giovanni 20,28 come se Tommaso, alla maniera occidentale, stesse vedendo un vulcano che scoppia e davanti a quello scenario dire oh my goddddd! Ecco, questa è una americanata.

Il punto esclamativo in Giovanni 20,28 denota invece una esclamazione di fede e di lode [da dimostrare], e vogliamo anche di pentimento per aver dubitato in precedenza, dovuta a quel momento di intensa emozione nel vedere Cristo. Niente a che fare con le espressioni all'occidentale come oh mio Dio! davanti ad un vulcano che sta scoppiando. Quest'ultima infatti non è esclamazione di lode e nemmeno di fede, ma è bestemmia del nome di Dio. [l'invocazione "Signore mio Dio" non è una bestemmia; avviene numerose volte nella Bibbia per bocca del salmista, che non è certo un bestemmiatore]

Al limite l'esclamazione di lode e di fede sarebbe proprio come quella del salmo 43,4 ma anche come Matteo 14,33. Una esclamazione di lode e di fede da parte di Tommaso chiaramente rivolta a Cristo risorto perchè c'è un bel pronome che fa capire a chi è rivolta quella frase. Inoltre tieni presente che la costruzione grammaticale è uguale uguale a Salmo 34,23 nella lxx: ἐξεγέρθητι, κύριε, καὶ πρόσχες τῇ κρίσει μου,
ὁ θεός μου καὶ ὁ κύριός μου, εἰς τὴν δίκην μου.
Nella bibbia ebraica corrisponde al salmo 35,23 dove c'è elohay wadonay

Tommaso ha detto elohay wadonay. Però c'è un però. Tommaso le ha dette a Cristo: ἀπεκρίθη Θωμᾶς καὶ εἶπεν αὐτῷ Ὁ κύριός μου καὶ ὁ θεός μου.

Del resto Tommaso era li quando Filippo chiese a Yeshua: mostraci il Padre. La risposta di Gesù quale fu? «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Quale creature poteva rispondere in questa maniera?
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bgaluppi
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da bgaluppi »

Finché non si legge il testo con obbiettività e senza preconcetti religiosi, questa discussione non porterà da nessuna parte. Una totale perdita di tempo. O cominciate a ragionare in modo serio e citando sempre la Scrittura a supporto delle vostre esternazioni, oppure spedirò in cartella di moderazione ogni commento non attinente alla discussione biblica. In realtà, su Gv 20:28 è già stato detto tutto.
ארמאנדו אלבנו
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Infatti da noi è stato detto tutto. Analizzato tutto con obbiettività e citando la scrittura stessa,dai salmi ai vangeli.
Tu puoi dire secondo te è un esclamazione di stupore. Bene puoi anche dire questo ma ovviamente devi provare che nella mentalità ebraica esiste questo tipo di esclamazione di stupore all'Americana. Se riesci a provare questo allora possiamo iniziare a prendere sul serio la tua considerazione;ma se nn lo provi allora la tua resta una opionione poco probabile dettata da un pregiudizio teologico che hai (cioè che il Messia per la mentalità ebraica nn può essere Dio dimenticandoti poi che per la mentalità ebraica il Messia non muore)

E poi nn hai saputo dare una spiegazione sul pronome personale in Giovanni 20,28. Di tutto hai parlato tranne questo.

Sulla scrittura di Timoteo nn lo so quale sia la versione più antica. A mio parere ritengo che la migliore versione sia quella che ha EGLI,che è la versione più imparziale possibile. Egli può essere riferito a Dio,ma anche a Gesù o anche al Logos.
Personalmente ritengo EGLI la migliore versione perché è quella più neutrale possibile. Ritengo che egli sia il Logos perché dal Vangelo di Giovanni si ricava che il Logos è stato fatto carne e che si è vista la sua gloria. Sull'identità del Logos c'è poi una cartella a parte nella sezione Yeshua
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Gianni
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Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da Gianni »

È incredibile come venga costruito tutto un castello sulla frase di Tommaso in Gv 20:28.

Ora vi si abbina perfino, senza collegamento logico, Mt 14:33 in cui, dopo averlo visto camminare sulle acque, i discepoli gli dicono stupefatti: “Tu sei veramente il Figlio di Dio”. E, alla maniera cattolica, si fa finta di non leggere “figlio di”, come se fosse ‘Tu veramente sei Dio’. Incredibile!

Viene perfino chiamato in causa il pronome greco “di me”, che in italiano diventa aggettivo possessivo, per sostenere che la frase fosse rivolta a Yeshùa. Proprio quel pronome senza verbo, invece, dimostra il contrario. Yeshùa sulla croce dice pure “Dio mio” (Mt 27:46), ma parla proprio a Dio, domandandogli perché lo ha abbandonato. Questo passo, lo si noti, dimostra tra l’altro che Yeshùa non era Dio.
Nella frase stupita di Tommaso non c’è alcun verbo, ad esempio ‘tu sei’. Se il pronome avesse qualche valenza dimostrativa che la frase fosse rivolta a “Gesù-Dio”, dovremmo casomai trovare il plurale ‘nostro’ e, in ogni caso, con un verbo. Tommaso è invece completamente ammutolito e se ne esce solo con la sua esclamazione, senza fare neppure un gesto.

In Sl 35:23 il salmista si rivolge proprio a Dio e usa un verbo: “dèstati”. Tommaso non si rivolge a Yeshùa dicendogli qualcosa del tipo ‘tu sei il mio Dio’ oppure ‘mio Dio, perdonami’. Non usa verbi ma prorompe solo in una pura esclamazione. Non parla a Yeshùa ma davanti a Yeshùa.

Il pronome αὐτῷ, “a lui”, dimostra che Tommaso rivolgeva la sua esclamazione a Yeshùa? No. Sarebbe una deduzione illogica non solo per il lettore ma per Tommaso stesso che con la sua incredulità dimostra di volersi attenere alla logica dei fatti che può vedere e toccare con mano. Lo si noti nel contesto. Yeshùa gli appare in carne e ossa e gli dice: “Metti il tuo dito qui, e vedi le mie mani, e prendi la tua mano e mettila nel mio fianco, e smetti di essere incredulo ma divieni credente” (Gv 20:27). Che cosa intende dimostrargli Yeshùa? Che lui, l’uomo che aveva conosciuto e con cui era vissuto, era davvero risuscitato. Al che Giovanni annota: “Rispose Tommaso e disse a lui”. Ora si segua la logica: c’è una precisa richiesta di Yeshùa a Tommaso: controlla con mano e smetti di non credere. “Rispose Tommaso e disse a lui”. Al che, il razionale e logico Tommaso è del tutto spiazzato. Gli rimane solo un’esclamazione altamente stupita che, psicologicamente, rivolge a se stesso ad alta voce: “Mio Signore e mio Dio!”.

Ora, se si vuole davvero essere seri e non volare di fantasia, si tenga in debito conto il contesto.
Yeshùa aveva dato questo incarico alla Maddalena: “Va' dai miei fratelli, e di' loro: «Io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio e Dio vostro»” (Gv 20:17). Si noti bene:
• Yeshùa dice che Dio è il suo Dio esattamente come lo è dei suoi discepoli;
• La Maddalena deve riferire queste parole ai suoi discepoli.
“Maria Maddalena andò ad annunciare ai discepoli che aveva visto il Signore, e che egli le aveva detto queste cose” (v. 18). Tommaso era tra i discepoli e quindi venne a conoscenza delle parole di Yeshùa, pur non credendo che fosse stato davvero risuscitato.
Con questa precisa premessa ovvero che Dio è il Dio di Yeshùa come lo è dei suoi discepoli, Giovanni conclude così il suo Vangelo: “Questi [segni miracolosi fatti di Yeshùa in presenza dei discepoli, tra cui Tommaso (v. 30)] sono stati scritti, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio”. – Gv 20:31.
E non si faccia finta di leggere ‘affinché crediate che Gesù è Dio’. Sta invece scritto: Affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio”.
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