" ho theos" di Gv. 20:28

Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da bgaluppi »

Mimymattio, oltre a ciò che ha detto Gianni, è il contesto stesso che dà valore di esclamazione di stupore alle parole di Tommaso. La stessa cosa accadrebbe in situazioni diverse. Ad esempio, ieri mia figlia è caduta dalla bici perché ha cercato di superare lo scalino del marciapiede; io ho esclamato: "oh Signore!". Naturalmente, non ho pensato che mia figlia fosse Dio! :-) I Vangeli vanno letti a volte con estrema attenzione, a volte con estrema semplicità e logica; non si può costruire su ogni parola una dottrina e fare acrobazie teologiche.

Ti faccio un esempio fuori tema per farmi capire meglio. Quando i discepoli vedono Yeshùa camminare sulle acque si spaventano, allora Yeshùa dice loro: “Coraggio, sono io (ἐγώ εἰμι, egò eimi); non abbiate paura!” (Mt 14:27); in Mr 13:6 Yeshùa avverte: “Molti verranno nel mio nome, dicendo: "Sono io" (egò eimi); e ne inganneranno molti”; in Gv 4:26 Yeshùa, alla samaritana che parla del messia, dice: “Sono io (egò eimi), io che ti parlo!”. In tutti questi casi, il greco presenta la costruzione classica soggetto-verbo, che in italiano va invertita per non essere scambiati per dei sardi: "io sono" (egò eimi) diventa ovviamente "sono io". In Gv 6:48, invece, Yeshùa dice: “Io sono il pane della vita [ἐγώ εἰμι ὁ ἄρτος τῆς ζωῆς, egò eimi ho artos tes zoès]”; in questo caso, anche in italiano va rispettata la costruzione greca, perché dire "sono io il pane della vita" esprimerebbe un senso leggermente diverso, come se ci fossero altri che potrebbero essere il pane della vita, e dunque Yeshùa deve precisare che il pane della vita è lui e nessun altro; invece, Yeshùa definisce se stesso.

Poi c'è un caso, clamoroso, in cui i traduttori traducono rispettando la costruzione letterale con un chiaro intento teologico assolutamente non giustificato, ed è Gv 18:4,5. Quando i soldati vengono a prenderlo, Yeshùa si presenta e dice: “«Chi cercate?» Gli risposero: «Gesù il Nazareno!» Gesù disse loro: «Io sono» [egò eimi, NR].”; su questa traduzione, in cui Yeshùa appare di origini sarde, la dottrina cattolica vede un'affermazione di divinità, in linea con Es 3:14: “Dio disse a Mosè: «Io sono colui che sono». Poi disse: «Dirai così ai figli d'Israele: "l'IO SONO mi ha mandato da voi"».”. Inutile evidenziare quanto inappropriata e forzata sia questa interpretazione, basata sulla traduzione e non sul testo greco, che dice semplicemente "sono io", in risposta ai soldati che chiedono chi sia Gesù il Nazareno: “«Chi cercate?» Gli risposero: «Gesù il Nazareno!» Gesù disse loro: «Sono io» [egò eimi].

Capisci perché la Scrittura deve essere letta con grande attenzione ma anche con grande semplicità ed obbiettività? ;)
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da bgaluppi »

Ottimo spirito! :-)
trizzi74
Messaggi: 775
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 17:36

Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da trizzi74 »

Gianni ha scritto:Al di là di ogni considerazione che si possa fare, non è assoluitamente possibile intendere le parole di Tommaso come rivolte a Yeshùa, perchè sarebbero contrarie a tutto il resto della Bibbia e a ciò che gli apostoli stessi credevano di lui. C'è un solo Dio e Yeshùa è il mediatore, come lo fu Mosè.

Aggiungo che è contrario al vangelo stesso di Giovanni.Basta leggere in Gv.17:3 le parole di Gesù che definì suo Padre " il solo vero Dio".
"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
Carl Gustav Jung
ארמאנדו אלבנו
Messaggi: 1184
Iscritto il: venerdì 9 maggio 2014, 14:17

Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Il testo greco presenta un pronome riferito a Cristo. Tommaso si sta rivolgendo a Cristo.

Inoltre l'ipotesi di stupore oh my god non è contemplata nella mentalità ebraica.

Infine il solo vero Dio di Giovanni 17,3 potrei anche interpretarlo in relazione ai falsi dei,non in senso assoluto.
ארמאנדו אלבנו
Messaggi: 1184
Iscritto il: venerdì 9 maggio 2014, 14:17

Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Trizzi74

Se il pronome possessivo richiede vicino a Dio richiede sempre l'articolo allora perché in Matteo 27,46 e Giovanni 8,54 non c'è?
ארמאנדו אלבנו
Messaggi: 1184
Iscritto il: venerdì 9 maggio 2014, 14:17

Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Gianni allora visto che l'articolo manca anche in Giovanni 1,1 per coerenza va tradotto un dio allora.
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10120
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da Gianni »

Se in Gv 1:1 ci fosse l'articolo dove dici, significherebbe che Dio era parola. Un assurdo. Per dire, come dice, che la parola era Dio, la costruzione greca richiede l'assenza dell'articolo. La parola è il soggetto e Dio è predicato nominale.
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da bgaluppi »

http://www.biblistica.it/wordpress/wp-c ... e-2017.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da bgaluppi »

Trizzi, se scarichi il numero di Ricerche Bibliche da me linkato sopra trovi molte info. L'articolo su "Signore e mio Dio!" l'ho scritto io e ci ho speso un bel po' di fatica... Tu che ami i commentari e gli studi, lo apprezzerai :-)
ארמאנדו אלבנו
Messaggi: 1184
Iscritto il: venerdì 9 maggio 2014, 14:17

Re: " ho theos" di Gv. 20:28

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Bggalupi c'è poco da fare perché il greco dei vangeli non è un semplicemente un koine tipico ma è un koine integrato con la mentalità ebraica. Nei vangeli scritti in koine devi tenere conto anche del substrato ebraico.

Quando parliamo di ho theos con l'articolo ragionando all'ebraica parliamo di Ha elohim. Ha elohim è solo Dio e in greco viene reso con l'articolo per distinguere Dio dalle altre divinità. Ha adohn in ebraico viene reso o kurios. Ora o theos e o kuruios vengono attribuiti anche a Gesù. Ora un lettore biblico tenendo conto della mentalità ebraica non può che arrivare alla conclusione che viene attribuita la divinità a Cristo. In greco come in ebraico l'articolo determinativo serve a distinguere Dio dagli dei e questo era ben radicato nella mente degli autografi. Gli agiografi quando scrivevano un greco koine dovevano tener conto anche del substrato semitico anche a costo di andare contro le regole. Per loro IL Dio e IL Signore era uno solo e se chiamavano Gesù come IL Dio e il Signore allora stavano dicendo che Gesù era quel Dio. Se Gesù nn era quel Dio gli agiografi nn si sarebbero mai sognato di scrivere di lui come IL Dio anche a costo di violare una regola che prevedeva l'articolo obbligatoriamente.

Altra cosa importante: le espressioni di stupore oh my god! sono espressioni occidentali che niente hanno a che fare con la mentalità ebraica di 2000 anni fa.

Poi il pronome possessivo nn richiede obbligatoriamente l'articolo se no perché nn compare in Giovanni 8,54 e Matteo 27,46?
Rispondi