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Re: Matteo 24

Inviato: mercoledì 27 novembre 2019, 9:54
da speculator
Ho visto alcune traduzioni dei versetti 6 e 7 e propongo questa mia:

"....deve proprio accadere ma non è ancora la fine"

"sorgerà proprio nazione contro nazione.....",

"proprio" traduce i due "gar".

Re: Matteo 24

Inviato: venerdì 29 novembre 2019, 10:13
da speculator
"Ci sara' penuria di viveri" mi pare una previsione di grossa e prolungata mancanza di cibo.
Resta da chiarire se tale penuria e' universale o locale. La scrittura chiarisce "in un luogo dopo l'altro".

Tale penuria, secondo i testimoni di Geova, e' uno dei quattro cavalieri dell'apocalisse.

Ho notato corrispondenze non generiche e non casuali e non "letterarie" tra Matteo 24 e a Apocalisse, ma non testuali.

Re: Matteo 24

Inviato: venerdì 6 dicembre 2019, 23:43
da speculator
Sarei grato se qualche dotto mettesse a confronto la traduzione: "terremoti", come TNM, e "sommovimenti".

Re: Matteo 24

Inviato: sabato 7 dicembre 2019, 7:45
da speculator
In: "tutte queste cose sono l'inizio dei dolori di afflizione" vedo un collegamento con: "ma non è ancora la fine" e viene confermato il greco "gar" cioe' "proprio" "ma non è ancora la fine" "queste cose sono l'inizio".

Re: Matteo 24

Inviato: sabato 7 dicembre 2019, 7:50
da speculator
Gradirei un parere se da un punto di vista "letterario-evangelico-Mattaico" una struttura del discorso simile esiste altrove.

Re: Matteo 24

Inviato: sabato 7 dicembre 2019, 11:43
da bgaluppi
Mt 24:7:
Si solleveranno infatti (poiché) popolo contro popolo e regno contro regno e ci saranno carestie e terremoti (sommosse) in posti [diversi].

Questo è un esempio di linguaggio apocalittico, usato dagli scrittori biblici per annunciare imminenti sconvolgimenti che fanno da preludio ad una nuova era. Infatti, anche Yeshùa lo usa in questo senso, perché dopo aver annunciato una grande tribolazione (v.21), "subito dopo" sarebbe giunto il figlio dell'uomo (v.29). Il linguaggio apocalittico, annunciando sventure devastanti come risultato imminente di una tensione che esiste già nel presente, si propone in realtà di infondere speranza, poiché dopo la sventura segue sempre un periodo di rinnovamento. Sbagliano gli esegeti religiosi a cercare interpretazioni letterali, trasformando un genere letterario in un vaticinio alla Nostradamus.

Re: Matteo 24

Inviato: sabato 7 dicembre 2019, 16:15
da speculator
Quindi se si tratta di un "genere letterario" come distinguere le istruzioni di Gesù, il maestro, guida e predicatore, che mi paiono dettagliate e vere e lungimiranti, da quanto è richiesto dal genere letterario ed elaborato quindi da Matteo scrittore o altro?

Re: Matteo 24

Inviato: sabato 7 dicembre 2019, 16:23
da speculator
Per esempio, e prendo l'apocalisse di Giovanni come riferimento al genere, la successione delle bestie e visioni vi e' confusa.

Non e' facile pensare che Gesù si esprimesse con tanta oscurità coi suoi quattro apostoli.

Re: Matteo 24

Inviato: sabato 7 dicembre 2019, 20:14
da bgaluppi
Il genere apocalittico è di fatto un genere letterario. Il Libro di Apocalisse è un testo apocalittico, il Vangelo di Matteo invece no. Nel caso di Mt 24, tuttavia, le parole di Yeshùa rivelano senz'altro un pensiero apocalittico. Non a caso si parla dell'avvento del "Figlio dell'Uomo" in termini messianici, figura riscontrabile solo in Daniele (che appartiene al genere apocalittico) e negli apocalittici apocrifi, anche se una larga parte dell'esegesi ebraica assimila questa figura ad Israele e non al Messia (ma Rashi la identifica col Re Messia). Le parole di Yeshùa, in ogni caso, non sono oscure, non presentano immagini allegoriche che debbano essere decifrate. Yeshùa annuncia un periodo di sofferenze - utilizzando immagini tipiche dell'apocalittica - a cui seguirà l'avvento del Figlio dell'Uomo.

La parte relativa all'avvento del Figlio dell'Uomo è inserita in un contesto in cui la domanda è unicamente riferita alla distruzione del tempio e di Gerusalemme, e non alla parusìa; In Mr 13:4, infatti, dopo che Yeshùa ha dichiarato ai discepoli che il tempio sarebbe stato distrutto, è scritto solo “Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno del tempo in cui tutte queste cose staranno per compiersi?”. Mt aggiunge “e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell'età presente?” per armonizzare la risposta sulla parusìa con la domanda.

La venuta del Figlio dell'Uomo, su cui i discepoli in Mr non fanno domande, è aggiunta da Yeshùa alla sua risposta sulla distruzione del tempio e sulla tribolazione proprio perché la profezia apocalittica prevede una conclusione positiva alla tribolazione e una rinascita dopo l'oppressione. Sarebbe stato oltremodo sconveniente che Yeshùa, in qualità di profeta di Israele, avesse annunciato solo disgrazia e distruzione senza dare la speranza di una risoluzione positiva per Israele. Ma poi non ci fu alcuna venuta del Figlio dell'Uomo entro quella generazione, la stessa che Paolo venti anni dopo la morte di Yeshùa attende.

Re: Matteo 24

Inviato: domenica 8 dicembre 2019, 15:16
da speculator
Tutto il capitolo 24 e 25, che si rivolgono solo ai discepoli, si basano su: State attenti che nessuno vi svii, prendete cibo da Gesù, state svegli e pronti e sarete ricompensati al suo ritorno; diversamente sarete rigettati.

Non sono certo immagini confuse; al contrario, circa i tempi, le stagioni, i giorni, quel giorno, quella vigilia, quell'ora io, diversamente da te, trovo delle specificazioni che richiedono comprensione e attenzione e infino essere pronti.

Anche il capitolo 25 coi suoi premi ha qualcosa di ragioneristico che non so se tipico delle apocalissi.