Matteo 24

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bgaluppi
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Re: Matteo 24

Messaggio da bgaluppi »

Il versetto 4 a Pietro Andrea Giovanni e Giacomo non allerta solo su falsi Messia-Cristi ma su falsi unti-messia-Cristi cristiani che dovevano venire in base al nome o autorità di Gesu' Cristo
Può essere, ma la profezia riguardava i tempi relativi alla distruzione di Gerusalemme. Infatti, lui sta avvertendo i discepoli presenti di non farsi ingannare, non uomini futuri non ancora nati. Per cui, li avverte su messia che sarebbero tornati entro quella generazione (dice "voi" guardate di non farvi ingannare, non altri innominati).

Sulla guerra, poteva essere solo la prima guerra giudaica a cui fa riferimento, sempre perché sta parlando ai suoi discepoli. Sono loro, quelli a cui stava parlando, che avrebbero udito di guerre e rumori di guerre, non altri che non sono neppure presenti (lui parla alla seconda persona plurale, "voi udrete", non "si udrà" o "loro udranno").

Infatti, alla fine dice che tutte quelle cose sarebbero accadute entro quella generazione.
speculator

Re: Matteo 24

Messaggio da speculator »

Certo era per primi per i 4 apostoli.
Guerre e rumori sono per loro.

Ma non è ancora la fine.
Non essere ingannati e' per tutti e per sempre,

I falsi Cristi erano nel nome di Gesu' Cristo cioe' cristiani falsi.
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bgaluppi
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Re: Matteo 24

Messaggio da bgaluppi »

Però al v.29 dice che "subito dopo la tribolazione di quei giorni" (la distruzione di Gerusalemme), τότε (in quel tempo) sarebbe apparso il segno del figlio dell'uomo (parusìa). Nel momento in cui i discepoli avessero visto accadere quelle cose, lui sarebbe stato alle porte (v.33). La fine dell'era presente sarebbe giunta con la venuta del messia.
speculator

Re: Matteo 24

Messaggio da speculator »

Mi pare che qualcuno abbia nella discussione espresso dubbi sulla traduzione: "subito dopo" a favore di "dopo in conseguenza della tribolazione.....".

Al v 30 "tote" si traduce (come al solito) allora ma poi.

Il segno del figlio dell'uomo apparirà in cielo ed ha a che fare con la presenza o parousia ma in cielo vedono solo esseri spirituali e aquile spirituali. Uomini morti in spirito o ciechi non possono e non potranno vedere cioe' capire quel segno.

Il giorno non sarà quando capiranno quelle cose, ma quando capiranno TUTTE quelle cose.
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bgaluppi
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Re: Matteo 24

Messaggio da bgaluppi »

Tòte è sempre temporale, perché è appunto un avverbio temporale. Significa solo "allora" nel senso di "in quel tempo" (che si sta discutendo nel contesto).

εὐθέως (altro avverbio temporale) è solo "immediatamente", "a breve". Quella traduzione che citi cerca di giustificare il fatto che subito dopo la tribolazione il figlio dell'uomo non è venuto. Ma è errata. μετά più accusativo, unito all'avverbio temporale εὐθέως, denota sequenza : dopo, successivamente a. Quindi la traduzione giusta è "immediatamente dopo la tribolazione".

Yeshùa sta dicendo che nel tempo immediatamente successivo alla tribolazione ci sarebbe stata la venuta in potenza del messia. Se la tribolazione è da riferirsi alla distruzione di Gerusalemme, le sue parole non si sono adempiute; è per questo che gli esegeti cristiani leggono la tribolazione come un evento non ancora verificatosi. Invece, la profezia di Yeshùa deve essere letta come ogni profezia biblica, riferentesi a tempi vicini immediatamente successivi un periodo di sofferenza per Israele. Lo scopo della profezia che annuncia un periodo di pace e prosperità dopo una tribolazione è quello di esortare a perseverare e avere fiducia. Infatti, in molte parabole relative all'avvento dell'era messianica Yeshùa insegna a perseverare e vegliare: ciò che conta è restare saldi sul giusto cammino, per essere pronti per il regno di Dio, a prescindere da quando venga il regno di Dio. Vivere come se oggi fosse l'ultimo giorno.
salcontis
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Re: Matteo 24

Messaggio da salcontis »

Gesù ha dato indicazioni precise per coloro che dovevano fuggire dall’ imminente assedio e distruzione di Gerusalemme del 70. Per il futuro lontano le profezie sono più vaghe.
Le date e i tempi del suo ritorno, resurrezione dei morti e compimento del regno sono sconosciute, per il semplice motivo che ne è a conoscenza solo Dio.
Tanti predicatori pensano che alla fine dei tempi sarà invasa Gerusalemme, altri sono arrivati alla conclusione che tante nazioni armate fino ai denti invaderanno l’Israele spirituale (la loro chiesa) con tutte le stamperie di giornali profetici. Non so se oggi hanno ricevuto notizie più aggiornate dal cielo.
Atti:
1:6 Quelli dunque che erano riuniti gli domandarono: «Signore, è in questo tempo che ristabilirai il regno a Israele?»
1:7 Egli rispose loro: «Non spetta a voi di sapere i tempi o i momenti che il Padre ha
riservato alla propria autorità…………………………………………

Se Gesù rispose con le suddette parole, evidentemente per i fedeli del suo tempo non aveva altro da dire. Non sapeva il giorno e l’ora del suo ritorno in gloria e dell’istaurazione del regno, ma non sapeva o non ha voluto dire altro neppure sul tempo della fine perché non spettava a loro sapere tempo, momenti, stagione, ecc.., mentre fu molto chiaro sull’assedio di Gerusalemme e sulla loro fuga per salvarsi. Se i due avvenimenti o tempi, distruzione di Gerusalemme e istaurazione del regno, fossero stati vicini perché non avrebbero dovuto dirlo in questa occasione?
Dire che subito dopo la tribolazione del 70 avviene il ritorno in gloria e la manifestazione del regno di Dio denoterebbe la conoscenza di giorno, ora, mese, anno e tempo di tali accadimenti.
Gerusalemme sarebbe stata calpestata dalle nazioni e i suoi abitanti dispersi per secoli fino alla fine dei tempi dei gentili. Pertanto subito dopo la tribolazione del 70 mi sembra strano che Gesù dovesse ritornare in gloria sulla terra, e infatti non è avvenuto.
La suddetta risposta di Gesù a molti non piace e pertanto fanno i dataisti, obbligando, inoltre, i fedeli a non dubitare dei loro tempi della fine stabiliti con la loro competenza.
Altri in buonafede credono che i tempi siano sempre maturi per capire.
Prendendo alla lettera “non si sa il giorno e l’ora” della fine del mondo, molti tentano di azzeccare almeno il mese e l’anno, fanno schiere di proseliti e vendono tanti libri sul tempo della fine.
Le differenze tra ora, giorno, mese e anno non sono notevoli. Basta che l’errore non sia di secoli o millenni. Ma dopo un secolo l’adepto ha già dimenticato quello che è stato detto, scritto e non si è avverato e può continuare a credere che i loro maestri siano informati direttamente dal cielo.
Poichè sulla terra non si avverano le loro profezie, che gli adepti devono prendere per oro colato ed eventualmente criticarle solo nell'anonimato più assoluto, spostano l'adempimento delle loro profezie in cielo. Nessuno può effettuare le verifiche di ciò che è avvenuto nel presunto cielo invisibile, nel '14, '18, '25, '29, '35, ecc...ecc.
Facciamo pure ipotesi, ma sappiamo tutti che bisogna essere sempre pronti e svegli facendo la volontà di Dio.
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bgaluppi
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Re: Matteo 24

Messaggio da bgaluppi »

A questo link potete trovare una lezione audio di Sguardoasion dove vengono spiegate le profezie messianiche di Isaia e Michea, riguardandi il re messia Ezechia. Viene anche spiegato lo scopo della profezia, che non è mai un oracolo oscuro e riguardante un futuro lontanissimo, irrilevante agli israeliti del tempo del profeta; la profezia serviva agli uomini del tempo in cui veniva pronunciata. Questo fanno Isaia e Michea e lo stesso fa Yeshùa, parlando a quella generazione (e non ad una generazione imprecisata di migliaia di anni dopo). Il problema è che il pensiero cristiano deve necessariamente far collimare le profezie del Tanach con Yeshùa e le parole di Yeshùa con un tempo imprecisato nel futuro, trasformando la profezia in un vaticinio nostradamico che deve realizzarsi precisamente in ogni punto. Non essendo Yeshùa ancora venuto, le sue parole “devono” necessariamente far riferimento ad un futuro lontano, non ancora realizzatosi. Ma in realtà, le profezie di Yeshùa avevano lo stesso scopo di quelle di Isaia e Michea: esortare e confortare gli uomini del suo tempo, che avrebbero vissuto la grande tribolazione.

https://sguardoasion.com/2018/12/16/il- ... -betlemme/" onclick="window.open(this.href);return false;
speculator

Re: Matteo 24

Messaggio da speculator »

"tote" può anche voler dire "dopo" come in Matteo 24:14:
"e questa buona notizia del regno sara' proclamata in tutta la terra abitata,in testimonianza a tutte le nazioni e poi verrà la fine".
Mi risulta da un approfondimento mio e di altri al riguardo.
speculator

Re: Matteo 24

Messaggio da speculator »

Per bGaluppi

Hai cambiato parere sulla traduzione del vs 29?

In un tuo vecchio post del 4/11/16 in questa discussione scrivesti: "a mio (di Galuppi) avviso la traduzione corretta dovrebbe essere: "presto dopo la tribolazione di quei giorni".
speculator

Re: Matteo 24

Messaggio da speculator »

Per Salcontis

Mi piace il neologismo: "dataisti"
E mi piace anche: "facciamo pure ipotesi".

Per Galuppi
Non concordo che la profezia e' sempre per esortare incoraggiare ecc. nelle vicinanze temporali.

Propongo di tornare al versetto 7 e 6.
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