Matteo 24

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bgaluppi
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Matteo 24

Messaggio da bgaluppi »

Io e Naza ci siamo riproposti di aprire una discussione su Mt 24, al fine di analizzare bene un versetto alla volta questo capitolo che, personalmente, mi è ancora a tratti poco chiaro. Invito chi parteciperà alla discussione a cercare di non andare fuori tema, per evitare di rendere difficile la comprensione del messaggio. Spero che Gianni ci segua e partecipi, correggendo eventuali imprecisioni e aiutandoci a seguire un filo logico e analiticamente corretto. :-)

Sul vangelo di Matteo è necessario dare innanzitutto alcune informazioni generali, senza soffermarsi sui dettagli. Esso prende come base il vangelo di Marco, databile intorno al 50, più "scarno" e stilisticamente inferiore; inoltre, Matteo utilizza anche i cosiddetti "discorsi" di Yeshùa (loghìa), molto probabilmente scritti dallo stesso Matteo in aramaico, e delle parti che gli altri due sinottici non contengono (forse esperienze personali inserite successivamente).

In Matteo è riscontrabile una progressione nella formazione del testo, che copre circa un ventennio, tra il 50 e il 70; ciò sembra essere sostenibile in base ad una frase (che non compare nel passo parallelo di Lc 14:16-24) dalla parabola delle nozze del Re (cap. 22), in cui, ai vv. 6 e 7 è detto: “Altri poi, presero i suoi servi, li maltrattarono e li uccisero. Allora il re si adirò, mandò le sue truppe a sterminare quegli omicidi e a bruciare la loro città”. Si allude alla distruzione di Gerusalemme del 70 E.V.. Mancando questo riferimento in Luca, è probabile che Matteo abbia aggiunto quelle parole successivamente alla distruzione della città.

In Matteo prevalgono le espressioni tipicamente semitiche; la conoscenza di certe tradizioni e costumi ebraici viene data per scontata e non spiegata, come invece avviene in Marco, che si rivolgeva principalmente ai gentili. Dal testo mattaico si evince che fosse destinato principalmente agli ebrei.

Matteo ama utilizzare i numeri, specialmente il 7, e spesso, nel discorso, sottolinea la potenza messianica di Yeshùa (si vedano gli episodi straordinari avvenuti nel momento della sua morte e narrati in 27:51-54). Utilizza spesso frasi che esaltano l'adempimento della Scrittura Ebraica in Yeshùa, che presenta come il profeta cui fa riferimento Mosè in Dt 18:18. In generale, ama esaltare la messianicità di Yeshùa.

Infine, Matteo predilige raggruppare i discorsi di Yeshùa in sezioni, più che riferirli con ordine cronologico; questo crea a volte delle apparenti discrepanze con gli altri due sinottici.
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bgaluppi
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Re: Matteo 24

Messaggio da bgaluppi »

Inizio con l'analisi dei versetti. Se non diversamente specificato, la traduzione sarà quella della Nuova Riveduta.

“1 Mentre Gesù usciva dal tempio e se ne andava, i suoi discepoli gli si avvicinarono per fargli osservare gli edifici del tempio. 2 Ma egli rispose loro: «Vedete tutte queste cose? Io vi dico in verità: Non sarà lasciata qui pietra su pietra che non sia diroccata». 3 Mentre egli era seduto sul monte degli Ulivi, i discepoli gli si avvicinarono in disparte, dicendo: «Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell'età presente?”

I versetti paralleli di Mr e Lc non riportano la domanda dei discepoli inerente il segno della venuta e della fine dell'età presente. Il segno, negli altri due sinottici, è relativo all'accadimento dei fatti concernenti la distruzione del Tempio:

“Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno del tempo in cui tutte queste cose staranno per compiersi?” (Mr 13:4)

“Maestro, quando avverranno dunque queste cose? E quale sarà il segno che tutte queste cose stanno per compiersi?” (Lc 21:7)

Quali cose? Quelle dette prima in Lc 21:6 (“Verranno giorni in cui di tutte queste cose che voi ammirate non sarà lasciata pietra su pietra che non sia diroccata”) e Mr 13:2 (“Vedi questi grandi edifici? Non sarà lasciata pietra su pietra che non sia diroccata”).Dunque, solo in Matteo compare la richiesta specifica riguardo alla venuta e alla fine dell'era presente e il segno è relativo ad essa, mentre negli altri due sinottici la domanda sul segno è relativa agli eventi intorno alla distruzione del Tempio. Matteo ci tiene ad esaltare la gloria e la potenza di Yeshùa. Tuttavia, mi sembra che Matteo sia più preciso nella presentazione, poiché anche gli altri due sinottici poi riportano Yeshùa descrivere la venuta del figlio dell'Uomo e della fine dell'età presente. Matteo, dunque, inserisce anche la domanda.

La mia idea, in base alla lettura di questi primi versetti, è che i discepoli chiesero segni relativi alla distruzione del Tempio e che Yeshùa, nel suo profetizzare, spaziò anche agli ultimi tempi. Dunque, Matteo sceglie di inserire anche la richiesta del segno relativo agli ultimi tempi.
chelaveritàtrionfi
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Re: Matteo 24

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Bene Antonio. Comincio nel ricordare che , nonostante la credenza attuale sia che l'ordine di redazione dei Vangeli sia Matteo ecc... il primo ad essere redatto è quello di MArco. Correggetemi se sbaglio ma si dovrebbe avere la seguente situazione:
Marco: materiale di Marco
Matteo : materiale di Marco, materiale di Matteo, materiale comune Luca e Marco
Luca: materiale di Luca, di Marco e materiale comune Luca e Marco
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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bgaluppi
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Re: Matteo 24

Messaggio da bgaluppi »

Si, infatti nel primo post ho specificato la datazione di Marco e il fatto che costituisca base per Matteo. Al materiale per Matteo ci sono da aggiungere anche i discorsi, scritti probabilmente dallo stesso Matteo in aramaico.
chelaveritàtrionfi
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Re: Matteo 24

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Per un'analisi ben accurata, servirebbe anche riportate la situazione storica in quel periodo e ciò che è accaduto negli anni compresi tra 66 e 70 (circa 3 anni e mezzo). 3 anni e mezzo sono 1260 giorni(in realtà l' arco di tempo è ancora più lungo). La guerra pare sia nata perchè si credeva fosse giunto il momento di riscattare Israele dalla sottomissione di altre forze tra i quali l'impero romano.
Giuseppe Flavio nella sua opera racconta la drammatica guerra in quegli anni.. I cittadini morivano di fame, alcuni fuggivano in cerca di cibo. Gli storici stimano circa un milione di vittime nel conflitto. L'imperatore romano Tito distrusse il tempio e violò il luogo santissimo dove solo il sommo sacerdote poteva entrare (abominio della desolazione). Nelle scritture ebraiche , in Daniele 11:32 ma anche nell'apocrifo 2Max 6:2,ci si riferisce alla profanazione del tempio avvenuta nel dicembre 176 a.C. ad opera di Antioco Epifane IV di Siria il quale fece innalzare un altare dedicato a Giove al posto dell'altare situato nell'area sacra.
Questo Abominio è preso come riferimento simbolico della profanazione più grave per gli ebrei. Tito non solo profanò il tempio saccheggiando arredi sacri, prendendo il tesoro , ma mise anche le sue statue nel tempio. Giuseppe Flavio riporta che l'imperatore Caligola (37-41 d.C) nella sua opera "Guerra Giudaica" riporta che "Caligola inviò Petronio con un esercito a Gerusalemme per collocare le sue statue nel tempio uccidendo chiunque avrebbe fatto resistenza"

il tema principale è l'analisi di Matteo , del capitolo 24. Questa è una premessa da prendere in considerazione. In base a quanto detto si può fare un riferimento da una scrittura dei 3 vangeli citati: "Cadranno a fil di spada e saranno condotti prigionieri tra tutti i popoli; Gerusalemme sarà calpestata dai pagani...".
Ecco i riferimento in Matteo 24:
(Mt 24:1-3) Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio. Gesù disse loro: «Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra che non venga diroccata».
(Mt 24: 15-22) Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda - allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello. Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno in quei giorni. Pregate perché la vostra fuga non accada d'inverno o di sabato. Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe.
Ultima modifica di chelaveritàtrionfi il sabato 12 novembre 2016, 10:47, modificato 1 volta in totale.
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Re: Matteo 24

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Andiamo però per ordine come ha proposto Antonio.
(Mt 24:1-3) Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio. Gesù disse loro: «Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra che non venga diroccata».

Nel secondo passo che ho riportato sopra ci sono elementi dubbi che poi analizzeremo
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Re: Matteo 24

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Riporto i paralleli in ordine di redazione:

MArco 13:

1 Mentre usciva dal tempio, un discepolo gli disse: «Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!». 2 Gesù gli rispose: «Vedi queste grandi costruzioni? Non rimarrà qui pietra su pietra, che non sia distrutta». 3 Mentre era seduto sul monte degli Ulivi, di fronte al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea lo interrogavano in disparte: 4 «Dicci, quando accadrà questo, e quale sarà il segno che tutte queste cose staranno per compiersi?».


Matteo 24

1 Mentre Gesù, uscito dal tempio, se ne andava, gli si avvicinarono i suoi discepoli per fargli osservare le costruzioni del tempio. 2 Gesù disse loro: «Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra che non venga diroccata».
3 Sedutosi poi sul monte degli Ulivi, i suoi discepoli gli si avvicinarono e, in disparte, gli dissero: «Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo».

Luca 21:
5 Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse: 6 «Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta». 7 Gli domandarono: «Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?».
8 Rispose: «Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli. 9 Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine».


Da notare:
Da Marco e Matteo leggiamo che i discepoli fanno notare a Gesù(Yeshùa) le costruzioni del tempio. E lì lui risponde «Vedete tutte queste cose? In verità vi dico, non resterà qui pietra su pietra che non venga diroccata».

Il discorso continua quando Egli si siede sul monte degli Ulivi che dovrebbe distare un bel pò dal tempio. Durante la strada sicuramente continuarono a discutere.

COme fa notare Antonio poi, solo Matteo riporta il dettaglio della "venuta":
«Dicci, quando avverranno queste cose e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell'età presente?”

Luca però non riporta i luoghi dei vari dialoghi a differenza di Marco.
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bgaluppi
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Re: Matteo 24

Messaggio da bgaluppi »

Naza, dici che durante la strada continuarono a discutere. Però di che cosa avrebbero discusso, se Yeshùa rivela tutti i dettagli sul Monte degli Ulivi? Se avessero discusso di qualcosa ulteriore ed importante, sarebbe stato riportato dagli evangelisti. Bisogna anche considerare che il Monte dista 5-10 min a piedi dal Tempio, o poco più; in questo breve lasso di tempo, io credo che i discepoli probailmente non discussero con Yeshùa, ma parlottavano tra di loro facendosi un sacco di domande e probabilmente molta confusione, magari chiedendosi se la distruzione del Tempio avesse qualcosa a che fare con la fine dei tempi. Questo spiegherebbe il motivo per cui Yeshùa poi li istruisce sia sulla distruzione di Gerusalemme, sia sulle persecuzioni e sia sulla venuta in potenza e la fine dell'era presente. Infatti, Luca riporta la frase “Guardate di non lasciarvi ingannare” (v.8, πλανάω, al passivo in questo caso significa “essere indotto in errore”). Molti sarebbero venuti proclamandosi Messia, per questo Yeshùa li informa sugli avvenimenti e sui segni, distinguendo i vari eventi.

Mi piace molto questa discussione. :-)
chelaveritàtrionfi
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Re: Matteo 24

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Certamente è un'ipotesi. In 10 minuti di strada i discepoli borbottavano tra di loro? Gli eventi sono stati riportati e sono quelli che leggiamo. Se una volta seduto sul monte degli ulivi , i discepoli domandano : «Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo», vuol dire che poco prima egli avesse spiegato sia del tempio sia della fine del mondo. Se consideriamo invece che Yeshùa accennò solamente alla distruzione del tempio (non rimarrà pietra su pietra), come poterono pensare i discepoli ad una eventuale fine del mondo?
Luca riporta solamente i fatti legati alla distruzione del tempio. Perchè non riporta anche gli eventi di un tempo ancora più futuro?
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Re: Matteo 24

Messaggio da bgaluppi »

Certo che li riporta: 21:25-31. Seguono la descrizione della distruzione di Gerusalemme: 21:20-24
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