Matteo 24

chelaveritàtrionfi
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Re: Matteo 24

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Il messaggio per tutti è sicuramente questo. Ma Pietro non sapendo quando sarebbe stato questo adempimento (che tutti si aspettavano comunque a breve) spiega perchè il ritardo. In quel tempo affinchè più persone possibili (sta scritto anzi , tutti) si ravvedano. Oggi non essendo ancora tutto concluso ogni persona durante la vita deve ravvedersi. Dio è paziente.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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bgaluppi
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Re: Matteo 24

Messaggio da bgaluppi »

Si, mi pare che il messaggio sia proprio questo. Praticamente, ciò che Pietro disse ai discepoli di allora, vale per i discepoli oggi.
ilvigilante
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Re: Matteo 24

Messaggio da ilvigilante »

Bravi!
Un applauso a voi due per come avete trattato l'argomento.
Anch'io sono sempre stato convinto che non è della fine che ci dobbiamo preoccupare, ma della fine della vita di ognuno di noi, quella Sì che è certa e sempre dietro l'angolo.
Per questo dobbiamo essere sempre "vigilanti".
Complimenti, così è bello parlare di Sacre Scritture
chelaveritàtrionfi
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Re: Matteo 24

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

:YMHUG:
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
chelaveritàtrionfi
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Re: Matteo 24

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Uno sarà preso e l'altro lasciato.

Proporrei di analizzare ancora questo alla luce di quanto scritto fino ad ora:
Luca 17:
31 In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza, se le sue cose sono in casa, non scenda a prenderle; così chi si troverà nel campo, non torni indietro. 32 Ricordatevi della moglie di Lot. 33 Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà. 34 Vi dico: in quella notte due si troveranno in un letto: l'uno verrà preso e l'altro lasciato; 35 due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l'una verrà presa e l'altra lasciata». 36 37 Allora i discepoli gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, là si raduneranno anche gli avvoltoi».
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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bgaluppi
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Re: Matteo 24

Messaggio da bgaluppi »

Grazie ilvigilante, ma partecipa pure tu! :-)

Naza, prima di vedere i versetti che hai proposto mi è venuta in mente un'altra cosa. Luca, ai vv.23-24, scrive:

“23 Guai alle donne che saranno incinte, e a quelle che allatteranno in quei giorni! Perché vi sarà grande calamità nel paese e ira su questo popolo. 24 Cadranno sotto il taglio della spada, e saranno condotti prigionieri fra tutti i popoli; e Gerusalemme sarà calpestata dai popoli, finché i tempi delle nazioni siano compiuti.”

Mi è venuta in mente la rivolta capitaneggiata da Simon Bar Kokheba, che si autoproclamò Messia ingannando Israele e trascinò il popolo in una assurda rivolta, che fu sedata nel sangue da Giulio Severo, su ordine di Adriano. Gerusalemme fu ellenizzata e divenne Aelia Capitolina; i romani non consentirono più agli ebrei di entrarvi, e la nazione ebraica non risorse più fino al 1948, anno in cui nacque lo stato di Israele.

Mi sembra che le parole di Yeshùa sull'avvento di falsi Messia e sull'occupazione di Israele da parte degli stranieri si siano avverate in modo perfetto con l'episodio di Bar Kokheba. La cosa notevole è ciò che Luca dice alla fine del v.24: “finché i tempi delle nazioni siano compiuti”. Questa è un'indicazione molto importante. Siccome gli ebrei sono tornati a Gerusalemme (e la nazione di Israele è nata), i tempi delle nazioni potrebbero essere compiuti e quindi l'arrivo del Messia potrebbe essere davvero imminente.
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bgaluppi
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Re: Matteo 24

Messaggio da bgaluppi »

Tra le altre cose, Giustino riferisce che Bar Kokhba tentò di farsi riconoscere come Messia dai discepoli di Yeshùa, pena tremende punizioni. Yeshùa fu maledetto da Bar Kockba.

“Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo? Egli è l'anticristo, che nega il Padre e il Figlio.” — 1Gv 2:22

“Chi cercherà di salvare la sua vita, la perderà; ma chi la perderà, la preserverà.” — Lc 17:33

Dopo che la rivolta fu sedata, i corpi degli ebrei furono lasciati senza sepoltura per anni (cfr. Lc 17:37?) e al posto del tempio fu eretto l'abominio della desolazione, il tempio di Giove Capitolino. La statua equestre di Adriano fu messa nel Santissimo. Ecco perché Yeshùa usa le parole di Daniele.
chelaveritàtrionfi
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Re: Matteo 24

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Dopo Yeshùa ci furono altri che vennero chiamati o si autoploclamarono "messia". Simon Mago (ne parla Atti), Apollonio di Tiana **, Bar Kokhba di cui parli tu ecc..

**Apollonio era un filosofo, un guaritore esorcista che camminava a piedi nudi ed aveva centinaia di seguaci, dagli intellettuali greci alla nobiltà persiana. Nasce approssimativamente nello stesso periodo di Gesù, nella attuale Turchia. Come nel racconto biblico della natività di Gesù, la sua nascita miracolosa viene annunciata alla madre da Dio, predica la pace e l'amore, guarisce le malattie e le ferite, resuscita i morti, predica il rispetto per le diverse divinità dell'Impero Romano. Si racconta che un Senatore romano piangeva la morte della figlia ed Apollonio la riportò in vita otto giorni dopo che è morta. Secondo i suoi biografi, Apollonio, visse fino a tarda età, non morì in quanto fu chiamato in cielo da un coro celeste..

Riguardo alla distruzione del tempio di Gerusalemme l'opera fu pienamente svolta dall'intera dinastia dei Flavi. L'ultimo di loro fu Domiziano* che si fece chiamare "Signore e dio" .

* Come tutti gli imperatori, rivestendo la carica di pontefice massimo, Domiziano dovette occuparsi del culto, della costruzione e del restauro dei templi. Nella tradizione di Augusto e del padre Vespasiano, egli si mostrò seguace dell'antica religione romana, da lui privilegiata rispetto ai culti orientali che, incentrati sulla dea Iside, conoscevano una crescente diffusione a Roma. Fece restaurare il Tempio di Giove Capitolino che, già danneggiato nel 70 al tempo della guerre contro Vitellio, bruciò ancora nell'80: senza mutare la pianta di questo tempio esastilo, Domiziano lo fece decorare con particolare magnificenza, con porte e tetto di bronzo dorato:[55] «neppure il patrimonio del maggiore contribuente romano sarebbe bastato a pagare il costo della sola doratura, che ascese a più di 12.000 talenti». Le colonne furono intagliate in marmo pentelico ma, nel giudizio di Plutarco, risultarono troppo sottili.
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chelaveritàtrionfi
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Re: Matteo 24

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

A differenza con Antioco Epifane IV, quest'ultimo non distrusse il tempio di Gerusalemme ma lo profanò mettendo dentro l'idolo orribile e dando luogo all'abominio della desolazione. Gli imperatori romani non tirarono su un nuovo tempio ma ne costruirono altri. Quello di Giove è altrove credo

Tratto da wikpedia.Il Tempio di Giove Ottimo Massimo (in latino, aedes Iovis Optimi Maximi Capitolini) o di Giove Capitolino, dedicato alla triade capitolina (Giove, Giunone e Minerva) era il più grande monumento esistente sul Campidoglio. Fu il centro del culto di stato romano e secondo la tradizione fu eretto in concorrenza del santuario dedicato a Iuppiter Latiaris sul Mons Albanus, nei pressi di Alba Longa. Davanti al tempio terminavano le cerimonie trionfali e vi si svolgevano le assemblee solenni del Senato, oltre ai sacrifici augurali dei nuovi consoli. Vi erano depositati gli archivi riguardanti le relazioni estere ed i Libri sibillini.La sua fondazione sembra risalire all'ultimo quarto del VI secolo a.C. ed essere opera del re Tarquinio Prisco.[1] I lavori per la costruzione del tempio furono continuati dal re Tarquinio il Superbo[2][3], anche grazie al bottino ricavato dalla conquista di Suessa Pometia[4], ma il tempio fu inaugurato il 13 settembre del 509 a.C. da Marco Orazio Pulvillo, uno dei primi consoli repubblicani romani.
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ilvigilante
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Re: Matteo 24

Messaggio da ilvigilante »

Quando nelle scritture si parla di Gerusalemme, in genere si parla del popolo ebraico (Gerusalemme sarà calpestata dalle nazioni...)
Per questo, riguardo alla profezia, dobbiamo tener presente sempre questo aspetto.
A prescindere dalle politiche giuste o sbagliate che siano di Israele, è opportuno osservare gli accadimenti riguardanti questo popolo, quale fulcro intorno al quale le profezie si sviluppano.
A tal proposito farei entrare l'olocausto degli ebrei del ventesimo secolo quale maggior adempimento di quella "grande tribolazione come non c'è mai stata dall'origine del mondo, né ce ne sarà piu"
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