Gesù parla di una cosa, gli apostoli di un'altra

Antonio LT
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Re: Gesù parla di una cosa, gli apostoli di un'altra

Messaggio da Antonio LT »

Sicuramente è un libro che può insegnare molto...!
Ma se contiamo chi attraverso lo studio di essa ha capito cosa dice realmente...nel mondo si salverebbero davvero poche persone ...o forse nessuno!
Se nessuno può conoscere fino in fondo cosa dice...sbatterci la capoccia più di tanto a che serve?
Ci sono centinaia di interpretazioni diverse...e tutte apparentemente valide!
Sul discorso canonico...storico.. e morale non vedo nulla di eccezionalmente sacro!
Ma è un mio parere ovviamente!
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Giorgia
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Re: Gesù parla di una cosa, gli apostoli di un'altra

Messaggio da Giorgia »

Posso dire solo una cosa? Sta storia che tanto nessuno ci capisce niente ci è un po' scappata di mano.

Quindi cerchiamo di fare una precisazione. ALCUNE cose sono di difficile comprensione. Tutto il resto è a portata di qualsiasi persona normodotata. Voglio dire, quando è scritto che "la fede è un dono", c'è ben poco da capire. Cosa c'è di difficile da capire nell'affermazione "non uccidere"?

Ora facciamo una precisazione anche su sta storia delle interpretazioni, perché anche qui c'è molta confusione. Le persone usano le parole a sproposito più spesso che no.
E questo forum, riguardo alle interpretazioni, ha una marcia in più rispetto ad altri presenti sul web. Perché qui non interessa a nessuno interpretare. Qui interessa sapere ciò che è.

L'interpretazione (che a me personalmente non interessa condividere) che si può dare è un qualcosa di aggiunto.

La differenza sta in questo: Poniamo che io scriva su un foglio quanto è successo questa mattina:
Appena parcheggiato la macchina, sono andata al bar, il barista mi ha salutato, io ho risposto con il sorriso. Poi ho mangiato la mia colazione, ho salutato un collega che ho incrociato uscendo, e sono andata in ufficio.

Questo è quanto ho scritto.

A questo punto facciamo la differenza tra chi crede e chi no.

Chi "crede" è chi conosce Dio.
Nel mio esempio, diciamo che il credente è una persona che mi conosce e conosce la mia storia.
Come vedrà la scena? Semplice: quando mi vede salutare il barista con il sorriso, mi conosce, e sa che saluto sempre sorridendo.
Quando mi vede incontrare il collega, è probabile che sappia già che è solo un collega, visto che i miei amici li conosce. Se vede che sono seria, non pensa che sono arrabbiata, perché mi conosce, e sa che la mattina per un paio d'ore da quando mi sono alzata ho sonno. E quando ho sonno sono seria, perché i miei muscoli fanno il minimo sindacale per sopravvivere.

Chi non mi conosce (ossia il non credente), potrebbe pensare che il mio sorriso al barista aveva qualcosa di sospetto, che una persona che fa colazione in quel modo di sicuro non è a dieta, potrebbe scambiare il mio collega per un amico, e pensare anche che chissà, magari tra noi c'è stata una storia. E vedendomi seria potrebbe pensare che sono scocciata o nervosa per qualche motivo.

Quello che è certo, è solo quello che è scritto. Se leggiamo quello che è scritto, difficilmente possiamo sbagliare.

Questo vale, secondo la mia opinione, per un buon 80% delle scritture.
Il resto, sì, può essere complicato. Ma comunque non è il 20% complicato che contiene il messaggio della salvezza.
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Gianni
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Re: Gesù parla di una cosa, gli apostoli di un'altra

Messaggio da Gianni »

Brava Giorgia. Ottimo esempio.
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bgaluppi
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Re: Gesù parla di una cosa, gli apostoli di un'altra

Messaggio da bgaluppi »

:-)

Tempo fa, quando leggevo la Bibbia, trovavo certe parti addirittura noiose, per cui le saltavo. Man mano che ho acquisito alcuni srtumenti di comprensione, e solo alcuni, improvvisamente quelle stesse parti sono divenute avvincenti e ricche di insegnamento. Le parole, prima vuote e prive di espressione, improvvisamente rivelavano una varietà di significati.
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Gianni
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Re: Gesù parla di una cosa, gli apostoli di un'altra

Messaggio da Gianni »

Già. :-)
chelaveritàtrionfi
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Re: Gesù parla di una cosa, gli apostoli di un'altra

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Certo Bruno. L'ateo però non crede io Dio. Se non ci crede è perchè è convinto o voglia dimostrare a se stesso che Dio non esiste. Ci sono atei che si stanno per fatti loro ed altri che vogliono proprio dimostrare che Dio non esiste. Io stesso ho sentito frasi del tipo "credere in Dio nasce dalla esigenza umana di aggrapparsi a qualcosa....." oppure " dare un nome alla propria ignoranza ecc..." Posso anche citarti nomi illustri.
Comunque hai centrato il punto. Il problema nasce quando il bastian contrario abbia la necessità di smontare tutto.

Ora per studiare la scrittura in modo obbiettivo è vero si può anche non credere e non avere fede. ho scritto "non so quanto un ateo abbia interesse a studiare obbiettivamente la bibbia con approfondimenti" . Evidentemente c'è chi lo fa... e di certo questi sarebbero sicuramente liberi da dogmi religiosi. Ma a trovarli :-) .

Ecco tu eri un caso raro...però se ci pensi adesso credi. Quindi una scintilla già era presente in te che ha suscitato quell'interesse. Quella scintilla ti ha portato a credere.

Legandomi al discorso di Giorgia che approvo, a me turba la storia delle interpretazioni. La mente ha bisogno di certezze non di interpretazioni vane che domani potrebbero cambiare (cambio di intendimento). Diverso invece è comprendere prima cosa ci sia scritto in ciò che appare poco chiaro e certamente nuove scoperte possono aprirci nuove strade ..ma questo è un concetto diverso!
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Kalebh
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Re: Gesù parla di una cosa, gli apostoli di un'altra

Messaggio da Kalebh »

:YMAPPLAUSE: Brava Giorgia, ottimo esempio!
Peccato che chi non vuole capire non capisce lo stesso!
Antonio LT
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Re: Gesù parla di una cosa, gli apostoli di un'altra

Messaggio da Antonio LT »

Secondo me il punto fondamentale è il fatto non tanto di credere o meno in Dio o in qualcosa che ha generato la vita...quanto di credere nella veridicità dell ispirazione della Bibbia!

Ebrei,Cristiani,Mussulmani...ecc hanno tutti lo stesso ceppo...il V.T. ma interpretazioni molto diverse...
Un non credente che vede ciò non si può biasimare se ha dei dubbi visto che da un libro unico sono uscite molte interpretazioni e correnti diverse...
Io noto che molte persone non credono alla Bibbia perché hanno un rifiuto verso le religioni in generale e non verso Dio!
Dove non c'è coerenza è difficile intravedere una verità!
Genesi è l esempio lampante!
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bgaluppi
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Re: Gesù parla di una cosa, gli apostoli di un'altra

Messaggio da bgaluppi »

Antonio, non devi cercare la coerenza nelle religioni, la devi cercare nella Bibbia, altrimenti fai esattamente come coloro che critichi. Il testo è lì, scritto nero su bianco, disponibile per chiunque voglia sapere cosa c'è scritto. È scritto in ebraico e in greco. Per poterne esaminare il contenuto in modo serio (non dico approfondito, ma almeno serio) è necessario acquisire una minima conoscenza delle lingue e alcuni strumenti interpretativi.

Se vuoi capire perché la Bibbia è considerata un testo sacro ispirato da Dio, non puoi limitarti a leggerla. Ad esempio, come si spiega l'apparente differenza tra il Dio d'amore di Yeshùa e quello "vendicativo" e "bellicoso" di Mosè e di Giosuè? Ti assicuro che il Dio è lo stesso, e la spiegazione c'è; ma se la vuoi conoscere, è necessario lo studio e l'approfondimento.

Spesso sento dire: "è mai possibile che Dio abbia voluto nascondere il Suo insegnamento dietro lingue che la maggior parte delle persone non conoscono?". Questa frase è di un'assurdità unica, se ci pensi. Il credente italiano avrebbe certamente preferito che la parola di D-o fosse giunta tramite profeti italiani; quello americano avrebbe preferito la sua lingua e così il francese, il tedesco, e così via. Ma Dio ha comunicato al popolo e tramite il popolo che si è formato, il quale parlava ebraico; alcuni uomini appartenenti al popolo di Israele hanno accettato Yeshùa come Messia e gli hanno reso testimonianza nella lingua più diffusa del mondo di allora, il greco.

Bisogna stare sempre attenti a non confondere la fede con la conoscenza. Si può leggere la Bibbia tradotta nella nostra lingua per edificazione personale e per rafforzare la nostra fede; ma se si vuole conoscere in profondità la parola di Dio, è necessario imparare a pensare come coloro che la Bibbia l'hanno scritta e studiare la lingua che hanno utilizzato per comunicare. Davvero non capisco come mai sia così difficile accettare questo dato di fatto. Sarebbe come voler conoscere in dettaglio Shakespeare senza conoscere l'inglese antico; oppure Dante senza conoscere l'italiano del suo tempo e il volgare. Se poi si vuol leggere Shakespeare giusto per il piacere di farlo, o per ampliare un minimo la nostra preparazione culturale, va benissimo anche leggerlo in italiano.

Quindi, le diverse interpretazioni esistono solo perché ognuno interpreta a suo uso e consumo; ma il testo biblico non cambia, è sempre lo stesso. Infatti, la parola di Dio è immutabile, come Dio è immutabile. Siamo noi che mutiamo, non Dio. La parola di Dio è giunta all'uomo in vari periodi storici lungo un arco di migliaia di anni nel modo più adatto al livello morale, culturale e sociale dell'uomo a seconda del periodo storico.
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Giorgia
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Re: Gesù parla di una cosa, gli apostoli di un'altra

Messaggio da Giorgia »

La persona che si professa credente di Dio, e non conosce la Bibbia, a cosa può mai credere? Allo stesso modo, come può qualcuno professarsi credente del Dio che ha creato la terra e trovare la Bibbia incoerente?

La persona che si fa confondere dalle religioni è una persona confusa comunque. Anche se non avesse mai conosciuto le religioni sarebbe confusa.

La persona che ha un rapporto stretto con Dio, non è confuso. Può non comprendere alcune cose. Può farsi domande. Ma non è mai confuso.

Chi rifiuta la Bibbia non può definirsi credente del Dio della Bibbia. E' una contraddizione che non sta in piedi.

Diamo alle parole il peso che hanno.

Se chi si professa credente del Dio di cui si parla nella Bibbia, ha dubbi sulla Bibbia, probabilmente non conosce né uno né l'altro. E se è vero che crede in qualcosa, è vero anche che non sa in cosa crede. Chi crede in Dio, quello di cui si parla nella Bibbia, sa esattamente ciò in cui crede.
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