Gesù parla di una cosa, gli apostoli di un'altra

[bgaluppi]

Michele, lasciamo perdere le provocazioni. Non credo che Noiman abbia paura di niente, ma si esprime in modo chiaro e senza peli sulla lingua. E lasciamo stare i "consigli", che possono davvero suonare male. Stiamo in tema. Vedrai che se verranno fuori spunti interessanti, Noiman darà il suo contributo.

[Michele]

Me ne sono accorto. Dillo a lui di stare a tema. Se vuole dimostrare qualcosa lo può fare tranquillamente. Eppure vedo che gli piace più provocare. Comunque è lui che ha provocato, io ho risposto regalandovi una battuta. Non crederai davvero che mi senta "forte" provocando qualcuno!!!

[bgaluppi]

Certo, piano piano. Iniziamo con il glorificare. Cosa significa innanzitutto il termine? Vediamo.

Il verbo utilizzato da Yeshùa è δοξάζω (docsàzo), che significa propriamente "attribuire importanza a qualcosa o qualcuno riconoscendone la vera sostanza, il valore". Yeshùa sta chiedendo al Padre di ascrivergli il suo vero valore, di mettere in evidenza ciò che lui veramente è.

Poi Yeshùa aggiunge: “affinchè il figlio glorifichi Te”. Il riconoscimento del vero valore di Yeshùa, ha lo scopo di riconoscere il vero valore del Padre. Dio glorifica Yeshùa affinchè Yeshùa glorifichi il Padre.

Infine, Yeshùa spiega il fine della sua glorificazione e della conseguente glorificazione del Padre: la vita eterna per chiunque crede in lui.

Allora, cos'è questa glorificazione? Lo capiamo dal dialogo tra i discepoli di Emmaus e Yeshùa. In Lc 24:13-26, Yeshùa incontra due discepoli diretti ad Emmaus, che iniziano a raccontargli tutto ciò che era successo a Yeshùa (lui era già morto e risorto e non lo avevano riconosciuto). Dicono che aveva subìto la condanna a morte per crocifissione e che il suo corpo dopo tre giorni non fu trovato etc.. Nota cosa risponde lui:

“Gesù disse loro: «O insensati e lenti di cuore a credere a tutte le cose che i profeti hanno dette! Non doveva il Cristo soffrire tutto ciò ed entrare nella sua gloria?” (vv. 25,26)

Quindi, la glorificazione è la risurrezione. Per essere glorificato, Yeshùa doveva subire tutto ciò che ha subìto.

[Michele]

In sostanza non hai dimostrato nulla, se non che la gloria doveva passare per la morte e risurrezione. Tutto il resto che hai in mente è ancora da dimostrare.

[Michele]

E per proseguire nel discorso iniziato, posterei il passo del Grand Comandamento, esso ci fa capire che Gesù parlava di Regno di Dio, non di altro:

Marco 12:28-34

Il gran comandamento
=Mt 22:34-40 (Lu 10:25-37; Ro 13:8-10)
28 Uno degli scribi che li aveva uditi discutere, visto che egli aveva risposto bene, si avvicinò e gli domandò: «Qual è il più importante di tutti i comandamenti?» 29 Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele: Il Signore, nostro Dio, è l'unico Signore. 30 Ama dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la mente tua, e con tutta la forza tua". 31 Il secondo è questo: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Non c'è nessun altro comandamento maggiore di questi». 32 Lo scriba gli disse: «Bene, Maestro! Tu hai detto secondo verità, che vi è un solo Dio e che all'infuori di lui non ce n'è alcun altro; 33 e che amarlo con tutto il cuore, con tutto l'intelletto, con tutta la forza, e amare il prossimo come se stesso, è molto più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 34 Gesù, vedendo che aveva risposto con intelligenza, gli disse: «Tu non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno osava più interrogarlo.

[bgaluppi]

Infatti avevo specificato che avrei iniziato col termine "glorificare". Ok, stabilito che la gloria di Yeshùa è giunta in seguito alla morte e la risurrezione, mi concentro sul resto del versetto, ossia le seguenti parole:

“perché egli dia vita eterna a tutti quelli che tu gli hai dati”.

Vedi quante considerazioni sono necessarie per comprendere bene un versetto? È importante andare un passo alla volta, altrimenti si comincia con citazioni a raffica e si perde il filo del ragionamento. Questa cartella che hai aperto è molto interessante, andiamo con calma e ragioniamo bene.

[Gianni]

Sento il bisogno di giustificare la mia non partecipazione: semplicissimamente non sto capendo i collegamenti o forse non collegamenti proposti da Michele. Iniziavo a sentirmi frustrato e a dubitare delle mie capacità intellettive, ma il commento di Noiman mi ha risollevato.
Quando inizierò a vedere un qualche nesso logico, interverrò; ad esempio una dichiarazione paolina in netto contrasto con una di Yeshùa (se è questo il tema della discussione).

[bgaluppi]

Credo di aver capito che Michele voglia dimostrare che ciò che Yeshùa è venuto a fare era altro da quello che ha fatto, che la sua missione era diversa, ed è convinto che, attraverso le sue parole messe a confronto con il resto della Scrittura Greca, questa tesi salti fuori. Non so da dove origini l'idea che i vangeli siano in contrasto col resto, anche perché, se lo fossero, il canone delle Scritture Greche sarebbe molto diverso...

[Gianni]

Sarebbe meglio, Antonio, se Michele dicesse in premessa - come si fa in una tesi: Intendo dimostrare che. Allora sarebbe chiaro.

[Michele]

Sono contento che il commento di Noiman abbia sollevato qualcuno. Comunque ripeto, i versetti che sto postando non sono mai troppi dato che tendono a dimostrare la stessa cosa. Gesù annunciava qualcos'altro dagli apostoli, e lo stiamo già leggendo. Ma forse non ve ne accorgete, o peggio, tenete il gioco.