Convertirsi e Ritornare

Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da bgaluppi »

Convertire è composto da cum (che aggiunge forza) e vèrtere, voltare, volgere: "fare che una cosa divenga altra da quella che è, trasmutare".

Tornare, dal latino tornàre, che significa "girare al tornio", "riprendere le antiche abitudini", "esser di nuovo ciò che si fu innanzi".

(dal Vocabolario Etimologico di Pianigiani)

Uguali? Se lo dici tu... Ma chi ci legge trarrà le dovute conclusioni.
E nulla viene detto contro il potersi convertire più volte
Il "non detto" non stabilisce il significato. È ciò che è detto che lo stabilisce. Voltare, volgere, non significano precisamente tornare a condizione preesistente. Se il dizionario non dice che voltare e volgere non significano tornare, non vuol dire che lo significhino. La conversione può avvenire piú volte, ma non per tornare a condizione precedente, quanto piuttosto per passare ad una nuova. Ho un amico che ha abbracciato diverse religioni e filosofie nella sua vita, abbracciandone, di volta in volta, una nuova. Uno, invece, può tornare molte volte a condizione precedente. Io stesso ho perduto la fede nella mia vita; ma quando ho abbracciato di nuovo quella stessa fede, non mi sono convertito o "ri-convertito", l'ho semplicemente abbracciata di nuovo, quindi sono ritornato ad essa.

Non so piú cosa dire, Stefano. O qui tu sei l'unico che conosce l'italiano e noi siamo tutti ignoranti, oppure forse dovresti porti delle domande.
Avatar utente
MarcoM
Messaggi: 109
Iscritto il: mercoledì 2 aprile 2014, 22:08

Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da MarcoM »

Caro Stefanus,
posso dire che la presenza nel forum di persone che hanno studiato le Scritture per molti anni, è certamente auspicabile, più siete, meglio è. A mio parere, l'unione di "cervelli" porta risultati migliori del singolo che ragiona da solo.

Eviterei polemiche aspre, però. Ammesso e non concesso che Gianni ed Antonio sono perentori negli interventi, peggio per loro, il lettore se ne accorge e valuta.

Post un po' più corti, cortesemente. Grazie mille.
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da bgaluppi »

Proviamo un approccio diverso, utilizzando i termini voltare e volgere. Cominciamo analizzando ciò che Stefanotus dice:
In questo senso vedi che tutti i miei esempi sono perfetti.
Il Sabatini Coletti tra i diversi significati del termine convertire da anche questo:
"Far passare qlcu. a una nuova condizione o a una nuova ideologia."
E conversione viene esposto contenete questi due significati:
"Mutamento interiore che conduce a cambiare stile di vita, ad abbracciare nuove idee e ideologie e, in partic., ad aderire a una nuova religione: c. letteraria; c. all'islamismo".
Il Sabatini-Coletti parla di "nuova condizione o a una nuova ideologia", non di ritorno a condizione o ideologia preesistente, cioè vecchia. Nuova, quindi non già esistente. E sempre in riferimento a conversione, parla di cambiamento di stile di vita abbracciando nuove idee o nuova religione, non una preesistente (che non sarebbe nuova).

Se io sono cristiano e mi converto all'islam, mi volgo ad una nuova religione; se mi rendo conto di aver commesso un errore, mi volgo di nuovo alla condizione vecchia, non ad una nuova, quindi non mi converto ma torno alla condizione precedente. Non è che, mentre sono stato islamico, la mia vecchia condizione diventa nuova nel momento in cui la abbraccio di nuovo.

Piú di cosí non so che dire. Potremmo analizzare i termini nuovo e vecchio, per vedere cosa significano... :-O
Stefanotus
Messaggi: 559
Iscritto il: mercoledì 11 febbraio 2015, 9:30

Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da Stefanotus »

Antonio perdonami, ma che vuoi fare per forza a gara di chi ha ragione?
Ma che problema hai contro di me e di ciò che dico?
Quello che hai appena scritto conferma tutto quello che ti ho detto. Ma perché mi continui ad attaccare con le stesse argomentazioni?

Ci riprovo per l'ultima volta. Riporto i testi NON MIEI, ma autorevoli, in colore blu ok?

Ho citato il vocabolario TRECCANI (vedi questo link)e ti ho dimostrato che il termine conversione ha diversi significati (BIOLOGIA, DIRITTO, ECONOMIA, FISICA, PSICOLOGIA, RELIGIONE, TECNICA). Guardando al significato religioso abbiamo questa spiegazione:
"Nel senso più comune, passaggio da una religione all’altra o dall’irreligiosità all’adesione a una religione, sempre però che questo passaggio comporti un completo mutamento di atteggiamento spirituale. La conversione implica un rinnovamento dell’esperienza religiosa, in quanto si accoglie un messaggio nuovo rispetto alle categorie secondo le quali si costituiva l’esperienza religiosa precedente."

Come vedi quindi la tua posizione, e cioè che un ebreo non può convertirsi, non è coerente al 100% con ciò che l'enciclopedia Treccani riporta. Il passaggio dal ebraismo al cristianesimo è un "rinnovamento" dell'esperienza religiosa, quindi una conversione.
Sempre Treccani, ma l'enciclopedia ci dice (questo il link):
In latino conversio, da converti o se convertere, vale originariamente "portarsi dall'uno all'altro luogo", "volgersi verso qualcuno o qualche cosa" "cambiare direzione" o "strada".

Lo hai letto questo? Il link è sopra... accertati tu stesso. Perdonami ma tra te e la Treccani, preferisco la Treccani.
Treccani continua e dice:
In senso morale religioso, di ritorno al culto e alla pietà di Dio, il termine fu usato dalla Bibbia latina, come equivalente del greco nella versione dei LXX ἐπιστροϕή e dell'originale ebraico èubh.

Oh bella...
Una volta introdottosi questo senso morale nelle lingue moderne, ha acquistato la più ampia e varia estensione, e ha significato mutamento di qualsiasi interna o esterna disposizione dell'uomo, di pensieri, sentimenti, condotta, religione, carattere, ecc.; non mutamento qualsiasi, ma in meglio, naturalmente dal punto di vista di chi parla, e non ordinario, ma insolito dal punto di vista della comune aspettativa.
Come vedi a conferma di quanto ti avevo già spiegato prima, inizialmente il termine aveva un significato, poi nel tempo ha acquistato anche altri significati. Non a caso l'enciclopedia dice ancora:

In mezzo alla grande varietà dei sensi derivati e parziali, è rimasta come dominante l'idea della conversione integrale e stabile di tutta la vita, che abbracci tanto l'interno quanto l'esterno, l'attività conoscitiva e l'effettiva e la volitiva.

Che in pratica è ciò che dici tu e che insisti a propormi.... ma io ti sto cercando di far capire che la questione è molto più complessa di come la presenti tu. Ma la treccani continua e dice:
Una conversione così ampia e radicale non si può pensare che come effetto di uno spostamento del centro intorno a cui la vita stessa si aggira: essa è cioè il passaggio dell'uomo dall'animalità alla spiritualità, per cui il bene proprio si subordina al bene universale. Questo rovesciamento completo dei valori della vita può essere semplicemente morale, o anche, secondo il senso che il termine ha avuto fin da principio, propriamente religioso, quando cioè il bene supremo viene identificato con la divinità. In questo senso, che è il più comune, la conversione è il passaggio da una concezione egocentrica a una concezione e pratica teocentrica della vita.
Ma non sempre il passaggio a una religione, sia pur superiore, è vera conversione, e viceversa la conversione può avvenire anche all'interno della medesima religione.


Spero che questo ti smuova un'attimo dalle tue convinzioni. Perché non parlo io ma la treccani.

Giacché sebbene la religione (non si parla qui della cristiana), a differenza della magia che cerca di sfruttare il divino a proprio vantaggio, importi per sé stessa l'assoggettamento dell'uomo a Dio, pure di fatto spesso conserva molte pratiche magiche e considera il culto come un contratto bilaterale; in altri termini non sempre esclude, specie nello stadio naturalistico e pagano, finalità egoistiche in chi la pratica. Quindi, alla pienezza e purità della conversione contribuiscono solo quelle religioni, che esigono un assoluto assoggettamento alla divinità, ovvero nel loro stesso seno cercano di elevare le anime da una religiosità volgare inferiore, ancora attaccata al proprio io, a una completa dedizione di sé a Dio.

Se approfondisci pure da solo la lettura della Treccani, troverai al link che ti ho dato la spiegazione approfondita dei concetti che ruotano attorno al concetto di conversione nel mondo greco, nel mondo ebraico e nel mondo cristiano. Ti invito a leggerlo perché è decisamente molto interessante.
E vedrai che io non ti sto mentendo e non ti sto cercando di persuadere perché sono un religioso che vuole circuirti. Ti sto saltando esponendo il significato di un termine e l'utilizzo di questo nel corso della storia italiana e non solo, anche come concetto nelle filosofie e religioni al di fuori dell'italiano. Quindi nel mondo ebraico e nel mondo greco.
Certo se poi mi dici che anche quelli della Treccani sono falsi per motivi religiosi non lo so come risponderti eh.

Ti ho citato cosa dice per conversione il dizionario etimologico.
l'atto o l'effetto del convertirsi. Mutamento. Cambiamento. Rivolgimento. Giro. (Es. i pianeti della terra)
Quindi ancora come vedi la conferma che il termine convertirsi in ITALIANO deriva originariamente dal concetto di cambio di posizione, di direzione, un girare, un rivolgimento. Non a caso nei vocabolari si dice che questo termine viene utilizzato in contesti militari, indicando il cambio di direzione, un movimento o una marcia fatta della direzione contraria, cioè voltando la faccia dove c'erano le spalle.

Antonio "conversione" intende un cambio di rotta NON SOLTANTO un cambio di forma.
Stessi concetti trovi se cerchi "convertire":
CON (aggiunge forza) VERTERE (volgere, voltare).
Fare che una cosa diventi altra da quella che è. trasmutare, trasformare, destinare a uso diverso.
Metaforicamente: ritrarre alcuni da una falsa religione a quella vera, da una vita peccaminosa a virtù, quasi dica trasformarne l'animo mediante esortazioni, argomenti, ragioni e simili.


Ti ho citato anche un'altro vocabolario: Sabatini Coletti.
Molto completo, parlando di convertire dice:"Far passare qlcu. a una nuova condizione o a una nuova ideologia."
Mentre conversione viene esposto contenete questi due significati:"Mutamento interiore che conduce a cambiare stile di vita, ad abbracciare nuove idee e ideologie e, in partic., ad aderire a una nuova religione: c. letteraria; c. all'islamismo".

"Cambiamento della direzione di moto: c. a sinistra di un veicolo || conversione a U, inversione della direzione di marcia di un veicolo rimanendo sulla stessa strada".


Confermando nuovamente che il termine "conversione" in italiano non ha nulla di sbagliato ad essere utilizzato, perché intende ANCHE un cambio di direzione, un volgersi indietro, un cambiare rotta, un tornare indietro.
Non ho mai negato che il termine può significare anche altro. Ma il fatto che può significare anche altro non significa che non si possa usare o che usarlo è sinonimo di malafede come suggerisci tu!

Hai mai provato a verificare cosa significa RICONDURRE in italiano in modo così approfondito?

Ti ho citato il Garzanti che sostiene che convertire significhi: "convincere qualcuno a cambiare opinioni, condotta, abitudini o fede religiosa [+ a]: alla fine ti sei convertito alle mie idee!; convertire al cristianesimo, al marxismo".
Aggiungendo il dettaglio del letteralmente: "(lett.) girare, volgere." quindi "effettuare una conversione".

Il Garzanti dice che conversione significa:"mutamento radicale e profondo di vita, di abitudini, di opinioni; in particolare, il passare da una religione a un’altra" o ancora, tra i diversi significati:"mutamento della direzione di un moto (anche in senso figurato)".

Come puoi vedere, le cose non stanno come pensi tu. Oppure tu sei l'unico a detenere la verità e tutti questi vocabolari sono da buttare.
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da bgaluppi »

Stefano, perdonami ma non ce la faccio a seguirti. Il significato religioso dato al termine conversione non rappresenta il significato proprio del termine. Nel tradurre il testo biblico, non si possono applicare "sfumature religiose", altrimenti (come spesso accade) ognuno traduce a seconda della dottrina religiosa di appartenenza. Il termine greco non ha sfumatura religiosa, gliela dà chi traduce; infatti, come spiega la Treccani, gli fu attribuito dalla Vulgata, che non è il testo originale, ma una traduzione. Il termine greco ἐπιστροϕή è "il volgersi", e il Thayer specifica "dei Gentili dall'idolatria al vero Dio" poiché è usato sul testo greco originale come uscito dall'agiografo una sola volta in At 15:3 proprio in riferimento alla "conversione" dei Gentili, ossia al passaggio dal paganesimo al vero Dio.

La LXX e la Vulgata, pur essendo importanti traduzioni, sono solo traduzioni non ispirate e quindi soggette all'interpretazione personale. È necessario sempre esaminare il significato proprio dei termini in ebraico e in greco e contestualizzarli.

Io sono d'accordo con i dizionari, perché tutti parlano di mutazione a nuova condizione, non di ritorno ad una vecchia. E mi pare che lo sei anche tu. In tutte le tue citazioni, trovami dove si dice che conversione implica anche il tornare sui vecchi passi. Pertanto, dovresti essere d'accordo sull'impossibilità di applicare il senso di "conversione" a chi ritorna a vecchia condizione. Hai letto il mio post precedente?
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da bgaluppi »

Il significato proprio del termine epistrefo è:

"turn back to
Definition: (a) trans: I turn (back) to (towards), (b) intrans: I turn (back) (to [towards]); I come to myself."

Se guardi la concordanza, è usato sempre nel senso di "tornare indietro" o "volgere / volgersi". Il senso di "conversione" religiosa gli è dato dai traduttori.
Stefanotus
Messaggi: 559
Iscritto il: mercoledì 11 febbraio 2015, 9:30

Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da Stefanotus »

Antonio ho letto. E ti sto dicendo che ti ho capito ma al solito tu punti a me e non a quel che dico.
Ho detto io almeno 6 volte che il significato religioso dato al termine "CONVERSIONE" in italiano non mi interessa ok?
Quindi qui siamo d'accordo. Stiamo dicendo la stessa cosa. Ok?

Da tutte le citazioni che ho messo infatti, se vai nei link che ti ho dato, HO ELIMINATO tutti i significati religiosi. Ho tenuto soltanto i significati letterali e storici del termine convertire in italiano. Ok?
Se leggi cosa ho scritto, prenditi 5 minuti con calma, scoprirai che io ho citato SOLO la spiegazione di "conversione" in italiano e che questo termine, secondo i diversi linguisti ha diversi significati. ok?

Spero che fin qui ci sei.
Poi tu dici:
Nel tradurre il testo biblico, non si possono applicare "sfumature religiose", altrimenti (come spesso accade) ognuno traduce a seconda della dottrina religiosa di appartenenza.
BRAVO. Che è quello che ha fatto Gianni in queste pagine: prendeva il testo greco e, stabilendo a priori che gli ebrei non si possono convertire (perché lui crede così per il significato che LUI DA al termine convertirsi) decide di tradurre ricondurre per gli ebrei e convertirsi per i pagani. Come fai tu. Avete una dottrina PRIMA e traducete il greco così DOPO.

Poi con Gianni, ci siamo chiariti è stato onesto. Ha detto esplicitamente che è una scelta stilistica e non un dettaglio del testo greco scegliere di tradurre con "convertire" o "ricondurre". Tu invece insisti che non è così.

Poi perdonami, non hai capito bene cosa spiega la Treccani. La Treccani spiega proprio che il termine significava in origine SOLTANTO cambiare direzione, cambiare idea religiosa, etc. Poi, a causa del significato religioso dato a questo termine, ha acquisito altri significati. Chiaro? Leggi meglio per favore.

Infine, io ho letto il tuo post, ma tu non hai letto il mio.
Io ti sto dicendo che tutti i dizionari e i vocabolari e quindi anche le enciclopedie NON PARLANO SOLTANTO di mutazione a nuova condizione, ma parlano PRINCIPALMENTE di cambio di direzione, spostamento, voltarsi, ritornare. Chiaro anche questo?
Parlano anche di mutazione di forma o di condizione, ma principalmente questa è una metafora. Il significato letterale è CAMBIARE DIREZIONE.

Ora, concludendo i punti della discussione sono questi:
1) Il testo biblico greco originale, è usato sia per i pagani che per gli ebrei? La risposta è si.
2) E' lecito tradurre il testo greco originale con "ritornare" o "convertirsi"? La risposta è si, anche per Gianni e lo si vede dalle sue precise traduzioni.
3) E' evidente nel testo greco una differenziazione terminologica che permette di comprendere quando tradurre con convertirsi è sbagliato? La risposta è no, si tratta quindi di una scelta del traduttore.

Di conseguenza Antonio, valutando che il termine greco ha significato di "cambio di direzione", convertirsi in italiano è un termine adatto. Questo lo dice anche Gianni anche se lui preferisce usarlo solo per i pagani per motivi dottrinali.
Quindi la Nuova Riveduta non è manipolata per motivi religiosi, ma semplicemente rispetto la CEI, preferisce usare UN SOLO TERMINE, anziché di volta in volta usare espressioni diverse. Come vedi dalla prima pagina e dalla comparazione testuale delle due Bibbie, la Nuova Riveduta si mostra molto più coerente dall'inizio alla fine, mentre la CEI non usa la stessa costanza. Traduce il verbo greco in modi sempre diversi e senza tenere in considerazione l'oggetto della conversione se ebrei o pagani.

Questa differenziazione quindi, della traduzione di conversione o ritornare non è testuale, ma dottrinale. Tu fai ricorso alla tua teologia per tradurre, non al testo. Perché conversione e ritornare sono sinonimi in italiano.
Avatar utente
bgaluppi
Messaggi: 9943
Iscritto il: domenica 28 dicembre 2014, 7:13
Località: Torino

Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da bgaluppi »

Stefano, a parte tutto voglio che tu sappia che ti stimo molto, e non scherzo. :YMHUG: Adesso devo interrompere la conversazione, riprendiamo domani a mente fresca.
Avatar utente
Gianni
Site Admin
Messaggi: 10125
Iscritto il: giovedì 12 marzo 2009, 10:16
Località: Viareggio
Contatta:

Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da Gianni »

Riflessione personale.

Il termine “conversione” è impiegato in genere in modo equivoco. Basti pensare alla frase popolare “conversione di San Paolo”, che è un assurdo, perché Paolo non smise mai di adorare il Dio d’Israele, che è anche il Dio di Yeshùa.

Dire che conversione e ritornare sono sinonimi in italiano non regge alla prova dei fatti. Si pensi a questa dichiarazione: Tizio, che è sempre stato cattolico, si è convertito all’Islam.
Ora si provi con il presunto sinonimo: Tizio, che è sempre stato cattolico, è ritornato all’Islam.
Non funziona, perché è una contraddizione in termini.

Il Vocabolario del Nuovo Testamento dà del vocabolo ἐπιστροφή (epistrofè), numero Strong G1995, un solo e unico significato: “Conversione (di gentili, dall'idolatria al vero Dio)”.

Quanto al verbo ἐπιστρέφω (epistrèfo), numero Strong G1994, lo stesso vocabolario dà queste definizioni:
1) transitivamente
1a) girare a
1a1) all'adorazione del vero Dio
1b) fare ritornare, portare indietro
1b1) all'amore e all'obbedienza di Dio
1b2) all'amore per i bambini
1b3) all'amore, saggezza e rettitudine
2) intransitivamente
2a) girarsi
2b) voltarsi
2c) ritornare, tornare indietro

Considerata la varietà di sfumature che il vocabolario riporta, è solo ovvio che sia il contesto a determinare quale scegliere nella traduzione.
Per un pagano va bene “girare all'adorazione del vero Dio”, ma per Paolo o qualsiasi altro ebreo devoto assolutamente no.
Per un adoratore del vero Dio che pecca e si allontana va bene “ritornare, tornare indietro”, ma per un ateo non ha senso, perché non ha mai creduto e quindi non può “tornare indietro”, intendendo così che diventa credente.

Non è corretto indagare una parola biblica (ebraica o greca) usando i vocabolari italiani e perfino quelli etimologici ma sempre italiani. È la parola ebraica o greca che va indagata, e in due modi: prima di tutto con il vocabolario ebraico o greco, poi con la Bibbia stessa per determinarne il senso (che è diverso dal significato). E questa è una regola ermeneutica basilare.
D’altra parte, bisognerà pur poi tradurre quella parola. Nella traduzione, un buon traduttore deve valutare il senso che quella parola ha nell’ambito “religioso”. Se sceglie di tradurre ἐπιστρέφω (epistrèfo) con “convertire”, non è certo al senso militare che deve riferirsi né tantomeno a quello stradale. Siccome in italiano è un assurdo dire che un cattolico - che è stato praticante per anni e poi ha smesso per alcuni anni di praticare – si sia convertito di nuovo, la stessa cosa deve valere nelle traduzioni bibliche. Di quel cattolico si potrebbe dire che si è convertito di nuovo solo se nel frattempo fosse diventato, ad esempio, mussulmano. In senso religioso "conversione" significa cambiare religione.

Usare alla leggera ovvero indifferentemente la parola “conversione” in ambito biblico è un errore che sta all’opposto dell’altro errore di restringere il significato di una parola. Se da una parte si allarga, dall'altra si restringe.
Come esempio cito la parola “angelo”, derivata dal greco ἄγγελος (ànghelos). In greco significa semplicemente “messaggero”. Se fosse tradotta sempre così, sarebbe il contesto a determinare se si tratta di messaggero umano o celeste. Restringendone invece il significato, si è creata una vera e propria categoria. La stessa cosa vale per il verbo greco προσκυνέω (proskynèo), che significa “prostrarsi”. Il traduttore che sceglie “adorare” inventa una categoria. Se fosse mantenuto sempre il significato greco, sarebbe il contesto biblico a far capire se tratta di rendere omaggio (prostrandosi, come facevano gli orientali) oppure di quella che chiamiamo adorazione. Si eviterebbe così, ad esempio, di far credere alla gente che i maghi (e non magi) “adorarono il Bambin Gesù”.

Sia chiaro che non intendo riaprire la discussione né tantomeno parteciparvi. Ciò mi sentivo di dire e l’ho detto, e mi sembrava doveroso. Poi ciascuno faccia le sue riflessioni.
France
Messaggi: 615
Iscritto il: martedì 1 aprile 2014, 11:53

Re: Convertirsi e Ritornare

Messaggio da France »

Anche io i post estremamente lunghi non riesco a leggerli, specie se trattano di piccole differenze di interpretazioni o altre sottigliezze, insomma roba da addetti ai lavori. ;)

A dire il vero i post lunghi di Noiman li leggo sembra di leggere un romanzo di cui non vedi l’ora di arrivare alla fine per scoprirlo il finale; e quando il finale non c’e’ allora aspetti l’inizio dell’altra puntata. :-)

In merito al post sulla conversione dico la mia: forse quando alcune bibbie usano il termine conversione anche per gli Ebrei, intendono che si devono convertire a Gesu’ Cristo il figlio di Dio, nonche’ Dio stesso nonche’ membro della trinita’.

Buon Sabato a tutti, Shabat Shalom :YMHUG:
Rispondi