Il giorno del giudizio

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bgaluppi
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Re: Il giorno del giudizio

Messaggio da bgaluppi »

Ok Antonio, dammi un attimo... :-)
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bgaluppi
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Re: Il giorno del giudizio

Messaggio da bgaluppi »

Molte di queste immagini fanno parte di un linguaggio biblico e apocalittico e non devono essere prese alla lettera. Un esempio classico è lo "stagno di fuoco", ossia la Geenna, il luogo dove venivano sacrificati, per mezzo del fuoco, le vittime innocenti al dio Moloch. Rappresenta la perdizione, dove veniva bruciata perennemente l'immondizia e venivano gettati i cadaveri. Le fiamme erano tenute sempre accese. Ecco perché l'immagine del "fuoco eterno", della "vendetta di Dio" nei confronti di coloro che lo odiano. Ma Dio non si vendica di nessuno.

Nota cosa dice Apocalisse:

E il diavolo che le aveva sedotte fu gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei secoli. — v. 19:20

Poi la morte e l'Ades furono gettati nello stagno di fuoco. Questa è la morte seconda, cioè lo stagno di fuoco. E se qualcuno non fu trovato scritto nel libro della vita, fu gettato nello stagno di fuoco. — vv. 20:14,15

Ma per i codardi, gl'increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda. — v. 21:8

Nota come il testo spieghi con parole chiare cosa sia lo stagno di fuoco: la morte seconda, dove verranno gettati anche la morte e l'Ades. Come può la morte essere "gettata nella morte"? Che senso ha gettare la morte nella Geenna, lo stagno di fuoco? Può forse la morte essere tormentata in eterno? La risposta è che nel regno di Dio non ci sarà piú morte, ma solo vita. La morte non "serve" più e quindi viene simbolicamente gettata nello stagno di fuoco, "cessa di esistere". La morte seconda non è che il cessare di esistere, il non-essere: Dio è Colui che è, e chi non segue le Sue leggi non può essere, quindi cessa di essere e sarà “lontano dalla faccia del Signore e dalla gloria della sua potenza”. Sarebbe come pretendere di vivere a lungo senza mangiare e bere: tale scelta è insensata quanto è insensato non obbedire alle leggi di vita di Dio. Chi non segue queste leggi non può esistere.

Ci sarebbe molto da dire, magari Gianni ci dà una mano...
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bgaluppi
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Re: Il giorno del giudizio

Messaggio da bgaluppi »

Sodoma e Gomorra subirono l'ira di Dio per la loro perversione e sono un po' come il simbolo del peccato. Le parole di Yeshua mi sembrano un modo di dire: persino Sodoma e Gomorra saranno viste meglio di colui che rifiuta l'insegnamento degli apostoli, quindi che rifiuta di ascoltare la voce del Messia.

“egli rende all'uomo secondo le sue opere” - Gb 34:11

“non renderà egli a ciascuno secondo le sue opere?” - Pr 24:12

“Egli renderà a ciascuno secondo le sue opere” - Is 59:18; Rm 2:6

“Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l'Ades restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere.” - Ap 20:13

Gli abitanti di Sodoma e Gomorra saranno giudicati nel giorno del giudizio, e cosí avverrà per coloro che hanno rifiutato gli insegnamenti del Messia, tramandati dagli apostoli che lui si scelse. Gli abitanti di Sodoma e Gomorra non ebbero la possibilità di ascoltare e credere nel Messia. Chi ce l'ha, e la rifiuta, subirà una sorte peggiore. In realtà, la sorte è la stessa: lo stagno di fuoco, il cessare di esistere.

È un insegnamento che fa capire quanto grande sia la colpa nel ricevere l'insegnamento del Messia e la grazia e rifiutarli. Io lo interpreto cosí.
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bgaluppi
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Re: Il giorno del giudizio

Messaggio da bgaluppi »

Mi sembra che il testo si riferisca in special modo alle pecore perdute della casa di Israele, come dai vv. 5-6. Ti rispondo con Gianni:
Tra le predilezioni di Matteo vi è il motivo della salvezza e della condanna di Israele. Dato che era stata Israele ad essere chiamata alla salvezza, i discepoli di Yeshùa dovranno rivolgersi alle “pecore perdute” di Israele: “Non andate tra i pagani e non entrate in nessuna città dei Samaritani, ma andate piuttosto verso le pecore perdute della casa d’Israele” (Mt 10:5,6), proprio come Yeshùa non era “stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele” (Mt 15:24). I giudei – per aver respinto la grazia divina – saranno sottoposti a un severo giudizio e non potranno entrare nel Regno di Dio. Anzi, assisteranno alla distruzione della loro stessa capitale, Gerusalemme: “Il regno di Dio vi sarà tolto” (21:43). Questo è ciò che avvenne quando “il re si adirò, mandò le sue truppe a sterminare quegli omicidi e a bruciare la loro città” (22:7) ovvero ‘Gerusalemme che uccide i profeti e lapida quelli che le sono mandati’; “Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata [deserta]” (23:37,38). Il sangue di Yeshùa ricadrà sul popolo che l’ha respinto e sopra i suoi figli (27:25). È per questo motivo che i gentili, gli stranieri, subentreranno a Israele e formeranno con l’ekklesìa (la chiesa o congregazione) la nuova Israele, il nuovo popolo di Dio (Mt 16:19). Si comprende allora la finale mattaica: “Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli”. – 28:19.
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:-)
cristianolibero
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Re: Il giorno del giudizio

Messaggio da cristianolibero »

Salve a tutti. io non ho ancora capito con che logica negli studi proposti da biblistica, le sette teste della belva romana( che vengono identificate nello studio di Daniele con impero di giustiniano, impero franco, sacro romano impero, dinastia asburgica, impero napoleonico, regno d'italia e stati uniti d'europa), diventino poi in apocalisse 17 sette imperatori romani. perchè se la belva è sempre quella?
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bgaluppi
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Re: Il giorno del giudizio

Messaggio da bgaluppi »

Cristianolibero, probabilmente in virtú del periodo storico diverso in cui i due testi furono scritti. La figura allegorica della bestia, utilizzata dagli agiografi, non è necessariamente riferibile ad un unico soggetto: io credo che ciò che conta sia cosa essa rappresenta a livello simbolico, dopodiché può essere identificata con i 7 imperi o i 7 imperatori o con qualcosa che deve ancora accadere. Inoltre, non dimentichiamoci che nell'apocalittica il numero 7 è simbolico.
cristianolibero
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Re: Il giorno del giudizio

Messaggio da cristianolibero »

si però le Scritture si interpretano con le Scritture e se mi si parla della stessa cosa in piu punti capisco che è lo stesso soggetto. non penso che Dio giochi a tirarci matti a complicarci le cose all'estremo. inoltre nel capitolo 17 la bestia è cavalcata dalla prostituta quindi siamo durante i 1260 anni in cui il piccolo corno ha il potere assoluto. infatti la bestia è cavalcata quasi fosse una bestia da soma. quindi siamo indicativamente da giustiniano fino a napoleone.
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