L'apostolo Paolo: diffuse la parola di Yeshua o la propria?

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Eleazar
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L'apostolo Paolo: diffuse la parola di Yeshua o la propria?

Messaggio da Eleazar »

Buongiorno. L'argomento da dibattere, espresso dal tema del post, riguarda la verifica dell'armonia tra ciò che insegnò e fece Paolo rispetto a Yeshua. Io credo che Paolo ci mise parecchio del proprio, attingendo dalla propria cultura rabbinica. Ognuno si esprima liberamente.
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bgaluppi
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Re: L'apostolo Paolo: diffuse la parola di Yeshua o la propr

Messaggio da bgaluppi »

Ok Eleazar, vai col primo versetto. :-)

Faccio notare subito 2Pt 3:15: “La magnanimità del Signore nostro giudicatela come salvezza, come anche il nostro carissimo fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data”. Qui, l'apostolo Pietro mette in evidenza non solo che gli insegnamenti di Paolo erano accettati, ma anche il fatto che la sapienza di Paolo "gli fu data", e, naturalmente, non poté essere che Dio a darglela.
Stefanotus
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Re: L'apostolo Paolo: diffuse la parola di Yeshua o la propr

Messaggio da Stefanotus »

Mi piace molto questo post, grazie Eliazar.
Posso aggiungere anche: 2 Pietro 1:20?
"Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale..."
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bgaluppi
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Re: L'apostolo Paolo: diffuse la parola di Yeshua o la propr

Messaggio da bgaluppi »

Giusto Stefano. Se i testi di Paolo avessero diffuso dottrine non ispirate e non conformi, non sarebbero stati usati dalla comunità dei credenti.

E Pietro, continua in 2Pt 3:16:

“e questo egli [Paolo] fa in tutte le sue lettere, in cui tratta di questi argomenti. In esse ci sono alcune cose difficili a capirsi, che gli uomini ignoranti e instabili travisano a loro perdizione come anche le altre Scritture”.

Da qui, si capisce che le sue lettere erano utilizzate dalla comunità dei credenti, elemento fondamentare per considerare un testo ispirato. Pietro ci è utile anche in questa discussione, in quanto egli stesso conferma come molti degli insegnamenti di Paolo vengano "travisati" dagli "uomini ignoranti e instabili" perché "difficili". Vediamo di capire bene cosa intende.

Il termine ignorante non ha qui senso dispregiativo o offensivo, come lo potremmo anche intendere in italiano; la parola ἀμαθής (amathès) significa propriamente "non-educato, non-istruito, ignorante". Non educato su cosa? In generale o in senso specifico? Pietro sta parlando di persone che non sono versate nella conoscenza della Scrittura e nella cultura ebraica biblica. Infatti, alla fine del versetto precisa che tali uomini travisano "anche le altre Scritture", non solo quelle di Paolo. Giovanni stesso era "ignorante", ossia non istruito, ma non in senso scritturale, poiché era ebreo, ed era davvero difficile, se non impossibile, che un ebreo, ai tempi di Yeshua, non conoscesse la Scrittura. Quindi, credo che Pietro si riferisca in modo specifico ai non-ebrei, che, in quanto tali, sono "ignoranti" per quanto concerne la Scrittura (non tutti, naturalmente). 

A conferma di ciò, il testo aggiunge al termine ignorante anche ἀστήρικτος (astèriktos, usato due volte solo da Pietro), che deriva da στηρίζω (sterízo, "fissare fermamente", "rafforzare") con alfa privativo, e significa quindi "instabile", "non sorretto", "debole". 

Per questo, le parole di Paolo — che invece era ben "istruito" e ben "sorretto" e "stabile", poiché fariseo figlio di farisei e molto versato nella Scrittura — risultano "difficili" (δυσνόητος, düsnòetos) da comprendere. Su questo termine, düsnòetos, e sul versetto in questione, lo HELPS precisa infatti: "intellettualmente difficile a comprenderne il vero senso". Per un non-ebreo, comprendere il senso che gli ebrei danno a molti concetti era (ed è) certamente difficile.

Ancora oggi, con 2000 anni di storia in piú, è facile travisare il senso della Scrittura, se non si acquisiscono prima gli strumenti necessari ber acquisire "stabilità" e "istruzione".
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bgaluppi
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Re: L'apostolo Paolo: diffuse la parola di Yeshua o la propr

Messaggio da bgaluppi »

Interessante esempio, Interlazio, da approfondire. Per adesso, ti invito a riflettere sulle parole di un altro apostolo:

“O gente adultera, non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia verso Dio?” — Gc 4:4

E su quelle di un altro ancora:

“Se infatti, dopo aver fuggito le corruzioni del mondo mediante la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, si lasciano di nuovo avviluppare in quelle e vincere, la loro condizione ultima diventa peggiore della prima. Perché sarebbe stato meglio per loro non aver conosciuto la via della giustizia, che, dopo averla conosciuta, voltare le spalle al santo comandamento che era stato dato loro. È avvenuto di loro quel che dice con verità il proverbio: «Il cane è tornato al suo vomito», e: «La scrofa lavata è tornata a rotolarsi nel fango»”. — 2Pt 2:20-22.

E un altro:

“Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui. Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno.” — 1Gv 2:15-17

Come vedi, Paolo non è il solo a parlar male di certi credenti che predicano bene ma razzolano male. Per rispondere alla tua ultima considerazione, sul fatto che molte congregazioni sembrerebbero utilizzare questi versetti per cacciare credenti, è necessario capire se quelle congregazioni mostrino di ascoltare davvero le parole degli apostoli, o piuttosto non le "travisino" e le utilizzino per cacciare chi non si confrma non alla Scrittura, ma al loro credo religioso.

Intanto, rifletti su questi versetti e poi ne discutiamo. ;)
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Eleazar
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Re: L'apostolo Paolo: diffuse la parola di Yeshua o la propr

Messaggio da Eleazar »

Lasciamo perdere le religioni ed occupiamoci di Paolo. Paolo trattava e vedeva le donne come le vedeva e trattava Yeshua?
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Eleazar
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Re: L'apostolo Paolo: diffuse la parola di Yeshua o la propr

Messaggio da Eleazar »

Dunque,Interlazio79, ti ringrazio per la richiesta di chiarimenti.
La domanda chiede proprio se Paolo si discostò, del tutto o in parte, dagli insegnamenti di Yeshua oppure no.
Parlare di religioni, ovvero nel senso inteso oggi, non è esattametne fuoriluogo ma è prematuro, ovvero occorre arrivarci.
Prenduamo questa scrittura, Efesini 5:15 Vigilate dunque attentamente sulla vostra condotta, comportandovi non da stolti, ma da uomini saggi; 16 profittando del tempo presente, perché i giorni sono cattivi. 17 Non siate perciò inconsiderati, ma sappiate comprendere la volontà di Dio. 18 E non ubriacatevi di vino, il quale porta alla sfrenatezza, ma siate ricolmi dello Spirito, 19 intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore, 20 rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo.
21 Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo.
22 Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; 23 il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo. 24 E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto.
25 E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, 26 per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, 27 al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. 28 Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso. 29 Nessuno mai infatti ha preso in odio la propria carne; al contrario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa, 30 poiché siamo membra del suo corpo. 31 Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola. 32 Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! 33 Quindi anche voi, ciascuno da parte sua, ami la propria moglie come se stesso, e la donna sia rispettosa verso il marito."

E' vero che paolo dice di amarfe le mogli come i propri corpi, ma stabilisce una gerarchia: l'uomo è capo della donna. Qui sta ribadendo la cultura dell'epoca, quando Yeshua trattava le donne al suo pari.
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Eleazar
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Re: L'apostolo Paolo: diffuse la parola di Yeshua o la propr

Messaggio da Eleazar »

In quale contesto lo dice? E' espresso in Efesini 5:15 Vigilate dunque attentamente sulla vostra condotta, comportandovi non da stolti, ma da uomini saggi.

Come quando dice:-"1Timoteo 2

1 Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, 2 per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità. 3 Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, 4 il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. 5 Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, 6 che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l'ha data nei tempi stabiliti, 7 e di essa io sono stato fatto banditore e apostolo - dico la verità, non mentisco -, maestro dei pagani nella fede e nella verità.
8 Voglio dunque che gli uomini preghino, dovunque si trovino, alzando al cielo mani pure senza ira e senza contese.
9 Alla stessa maniera facciano le donne, con abiti decenti, adornandosi di pudore e riservatezza, non di trecce e ornamenti d'oro, di perle o di vesti sontuose, 10 ma di opere buone, come conviene a donne che fanno professione di pietà.

11 La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. 12 Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all'uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. 13 Perché prima è stato formato Adamo e poi Eva; 14 e non fu Adamo ad essere ingannato, ma fu la donna che, ingannata, si rese colpevole di trasgressione. 15 Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia.
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bgaluppi
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Re: L'apostolo Paolo: diffuse la parola di Yeshua o la propr

Messaggio da bgaluppi »

Il passo di 1corinzi 5:9,13 proposto da Interlazio è già risolto? Non andamo avanti a nuovi versetti senza chiarire bene quello in corso, altrimenti facciamo confusione.
marco
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Re: L'apostolo Paolo: diffuse la parola di Yeshua o la propr

Messaggio da marco »

Eleazar ha scritto: E' vero che paolo dice di amarfe le mogli come i propri corpi, ma stabilisce una gerarchia: l'uomo è capo della donna. Qui sta ribadendo la cultura dell'epoca, quando Yeshua trattava le donne al suo pari.
Yeshùa trattava le donne come è giusto che sia. Non esiste differenza davanti a Dio tra un uomo e una donna. Però i ruoli devono essere rispettati.
Yeshùa non scelse donne per il ruolo di apostolo. I Dodici erano tutti uomini.
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