Miryam fu vergine perpetua?

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Michele
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Re: Miryam fu vergine perpetua?

Messaggio da Michele »

E' un altro versetto ma c'entra e come, si tratta sempre del termine "fratelli". Sia nel versetto 33 che 31 si parla di fratelli
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jwfelix
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Re: Miryam fu vergine perpetua?

Messaggio da jwfelix »

"Tertulliano parla di figli di Giuseppe e Maria, nati dopo Gesù". (Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento (1991) a cura di L. Coenen, E. Beyreuther e H. Bietenhard – EDB. Pag. 722) "Tertulliano (160-220 circa) sostenne che i <<fratelli>> e <<sorelle>> dovevano essere considerati fratelli autentici di Gesù, figli di Giuseppe e di Maria…Elvidio, laico romano, verso il 380 sostenne che i fratelli menzionati nel Nuovo Testamento e soprattutto nei Vangeli (Mc. 3,31-35 e passi paralleli; Mc. 6,1-6 e il passo pa-rallelo di Matteo; Giov. 2,12; 7,3; At. 1,14; I Cor. 9,5) dovevano essere considerati veri fratelli di Gesù". (I "fratelli e sorelle" di Gesù a cura di Jean Gilles © Claudiana Editrice, 1985; pag. 6)
I quattro Vangeli, gli Atti degli Apostoli e due delle lettere di Paolo menzionano i "fratelli del Signore", "il fratello del Signore", "i suoi fratelli" e "le sue sorelle", indicando per nome quattro di questi "fratelli": "Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda". L'affermazione che la parola greca "" qui significhi "cugino" o "parente" è una teoria infondata. Quando nelle Scritture Greche Cristiane o Nuovo Testamento si parla di parenti o di cugini non è usato il termine greco "". La parentela viene così spiegata: "il figlio della sorella di Paolo" o "Marco cugino () di Barnaba". (Atti 23:16; Colossesi 4:10) Nei passi di Luca 14:12 e 21:16 compaiono i termini greci "/" (parenti) e "•/" (fratelli), a indicare che questi vocaboli non sono usati in modo vago o indiscriminato nelle Scritture Greche e a conferma che, se si voleva dire che questi erano "cugini" di Gesù, gli scrittori avrebbero usato il termine greco "", come fece l'apostolo Paolo in Colossesi 4:10, ma essi non fecero così. È mai possibile che su cinque scrittori che parlano dei fratelli di Gesù nemmeno uno usi, almeno una volta, la parola "" (parenti) o "" (cugino) se essi erano tali? Se i fratelli di Gesù non erano vera-mente fratelli carnali, perché gli scrittori non hanno usato il termine appro-priato come in questi casi? Ciò dimostra che gli scrittori sapevano che si trattava di fratelli carnali.
Anche i traduttori che usano questi termini lo sanno, in quanto, al versetto 50 del capitolo 12 di Matteo, traducono esattamente e stranamente con "fratello". (Vedi Il Santo Vangelo e Atti degli Apostoli. F. Nardoni e G. Ev. Robaldo. 7.a Ed.; Evangelo secondo Matteo, a cura di G. Nolli (1988) Libreria Editrice Vaticana; EP'66; PTA; Il Vangelo (1966) Don Giuseppe Guerini e I quattro S. Vangeli e gli Atti degli Apostoli (1971) Donna Margherita Linari O.S.B.)

Ultimo, ma non meno importante, è la definizione che il "Vocabolario Greco Italiano etimologico e ragionato (2001) Zanichelli" dà della parola greca "". Esso dice: "..…radice  di •: utero…dello stesso utero: fratello…".

Sì, dello stesso utero. I cugini non possono essere dello stesso utero.
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Michele
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Re: Miryam fu vergine perpetua?

Messaggio da Michele »

Cmq, le parole riportate in greco, io non riesco a leggerle, il programma mette tutti rettangolini
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jwfelix
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Re: Miryam fu vergine perpetua?

Messaggio da jwfelix »

E' un altro versetto ma c'entra e come, si tratta sempre del termine "fratelli". Sia nel versetto 33 che 31 si parla di fratelli
Lo stesso discorso di prima Anzi qui ancora meglio in quanto si menzionano anche le sorelle

(Marco 3:31-35) 31 E vennero sua madre e i suoi fratelli, e, mentre stavano di fuori, mandarono dentro a chiamarlo. 32 E una folla era seduta intorno a lui, e gli dissero: “Ecco, tua madre e i tuoi fratelli, di fuori, ti cercano”. 33 Ma rispondendo egli disse loro: “Chi sono mia madre e i miei fratelli?” 34 E avendo guardato in giro verso quelli che gli sedevano attorno in cerchio, disse: “Ecco, mia madre e i miei fratelli! 35 Chiunque fa la volontà di Dio mi è fratello e sorella e madre”.

(Marco 3:31-35) 31 E vennero sua madre e i suoi CUGINI, e, mentre stavano di fuori, mandarono dentro a chiamarlo. 32 E una folla era seduta intorno a lui, e gli dissero: “Ecco, tua madre e i tuoi CUGINI, di fuori, ti cercano”. 33 Ma rispondendo egli disse loro: “Chi sono mia madre e i miei CUGINI?” 34 E avendo guardato in giro verso quelli che gli sedevano attorno in cerchio, disse: “Ecco, mia madre e i miei CUGINI! 35 Chiunque fa la volontà di Dio mi è CUGINO e CUGINA e madre”.

Strano che non c'era sua ZIA con tutti questi cugini :d
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jwfelix
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Re: Miryam fu vergine perpetua?

Messaggio da jwfelix »

Cioè, la teoria dei cugini fa acqua da tutte le parti
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Michele
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Re: Miryam fu vergine perpetua?

Messaggio da Michele »

Io della teoria dei cugini l'ho scoperto ora. :))
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jwfelix
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Re: Miryam fu vergine perpetua?

Messaggio da jwfelix »

Appunto è solo teoria e niente pratica
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bgaluppi
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Re: Miryam fu vergine perpetua?

Messaggio da bgaluppi »

C'è anche chi li definisce "parenti". Ma, di nuovo, il greco ha un termine specifico per "parenti". Invece, il testo usa "fratelli". Jwfelix dice bene: è sempre il contesto che ci fa capire il senso di "fratello". Nel versetto da lui citato (Mr 3:31-35), viene usato in tutti e due i sensi: carnale e spirituale.
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Gianni
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Re: Miryam fu vergine perpetua?

Messaggio da Gianni »

Armando Albano, mi domandi se secondo me gli ebrei, quando intendevano dire “cugini”, parlando o scrivendo in greco dicevano fratelli o cugini, tenuto conto che nella realtà i dialoghi avvenivano in ebraico.

Vedi, Armando, ciò che penso io è del tutto trascurabile perché non ha la minima importanza. È la Sacra Scrittura che dobbiamo indagare. Proviamo a farlo insieme.

Permettimi intanto di dirti che ancor prima di analizzare qualsiasi testo biblico e finanche durante la sua analisi è sempre il buon senso e il raziocinio che dobbiamo usare. Lo fa, ad esempio, Jwfelix, che ti domanda se secondo te ha senso che Yeshùa, indicando chi lo ascoltava, dicesse: ‘Ecco mia madre ed ecco i miei cugini’. Solo a pensarlo si ridicolizza Yeshùa e la Bibbia. In più, Jwfelix ti ha portato la testimonianza storica di Tertulliano.

Ma veniamo alla Scrittura, che è quella che alla fine solo conta.

La domanda è: se i fratelli di Yeshùa fossero stati in realtà cugini, nelle Scritture Greche si sarebbe usato il termine “fratelli” alla maniera ebraica?
Intanto, nel modo espressivo ebraico si sarebbe usato un giro di parole, chiamandoli figli dello zio o della zia. Infatti, come fai a sapere che Lot, chiamato “fratello” di Abraamo, era in realtà suo nipote? Perché la Bibbia specifica che era figlio del fratello di Abraamo. I fratelli e le sorelle di Yeshùa sono invece definiti tali senza altra specificazione.
Se, comunque, fosse vera la tua ipotesi che gli agiografi dicevano in greco “fratelli” pensando ai cugini, dovremmo trovarlo applicato nella Bibbia. Risulta però inequivocabilmente che così non è. Infatti, Marco è detto chiaramente cugino e non “fratello” di Barnaba: “Marco, il cugino [greco ἀνεψιός (anepsiòs)] di Barnaba”. - Col 4:10.
Domanda: come mai solo per i fratelli di Yeshùa si sarebbe usato un termine ambiguo mentre in tutti gli altri casi si usano i termini esattamente appropriati?

Prova a ragionare: se la Bibbia avesse voluto sottolineare la perpetua verginità di Miryàm e il fatto che Yeshùa sarebbe stato il suo unico figlio non avrebbe dovuto usare il termine greco preciso per “cugino”?

La parola greca per “cugino” è ἀνεψιός (anepsiòs). Per la parola “fratello” il greco ha ἀδελφός (adelfòs). Sono due vocaboli ben distinti che le Scritture Greche usano. Paolo, parlando di Marco, lo dice “cugino di Barnaba [Μάρκος ὁ ἀνεψιὸς Βαρνάβα (Màrkos, o anepsiòs Barnàba)]” (Col 4:10), mentre parlando di Giacomo lo afferma “fratello del Signore [Ἰάκωβον τὸν ἀδελφὸν τοῦ κυρίου (Iàkobon ton adelfòn tu kürìu), qui al caso accusativo]”. - Gal 1:19.

La famiglia di Yeshùa al completo appare in Mt 13:55: “Non è questi il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte tra di noi?”. La cosa da notare è l’ordine con cui vengono elencate le persone: prima il padre (creduto tale dai galilei che qui parlano), poi la madre, quindi gli altri fratelli (tra i quali Giacomo, menzionato per primo, appare il maggiore), poi le sorelle. Sarebbe quasi ridicolo credere che l’elenco potesse prevedere padre, madre, cugini e cugine; casomai – se Yeshùa non avesse avuto fratelli – sarebbero stati inclusi solo padre e madre. Ma c’è di più: i galilei stanno in pratica dicendo che da gente simile non ci si può aspettare un profeta; prima era accaduto che si “stupivano e dicevano: ‘Da dove gli vengono tanta sapienza e queste opere potenti?’” (v. 54), poi avevano ricordato a se stessi, a conferma che si trattava solo una famiglia qualunque del posto, i componenti della famiglia stessa (vv. 56,56), infine “si scandalizzavano a causa di lui” (v. 57). Ora, in questo contesto, la menzione dei cugini anziché dei fratelli avrebbe tolto efficacia al loro ragionamento. Lì si parlava della famiglia per dedurne l’impossibilità che in tale ambiente potesse sorgere un vero profeta.

Un aforisma di Yeshùa, frutto indubbio di esperienza personale, fa riflettere: “Nessun profeta è disprezzato se non nella sua patria, fra i suoi parenti e in casa sua” (Mr 6:4). Si noti la successione sempre più ristretta dell’ambente: luogo natale, parentela, famiglia. Chi era opposto a Yeshùa? I suoi fratelli, “poiché neppure i suoi fratelli credevano in lui” (Gv 7:5). Questi non sono semplici cugini, ma fratelli veri in quanto distinti dalla parentela. Sarebbe oltremodo buffo immaginare la successione ‘patria, parentela, cugini’.

Non ci sono dubbi: Yeshùa ebbe quattro fratelli veri (Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda) e almeno due sorelle vere. Essi erano suoi fratelli e sue sorelle carnali.
ארמאנדו אלבנו
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Re: Miryam fu vergine perpetua?

Messaggio da ארמאנדו אלבנו »

Gianni e Jw felix domani rispondo
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