I doni dello spirito
Re: I doni dello spirito
Durante la lettura mi sono soffermato su questo versetto 1Corinzi12:7 Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune.
Non dirò niente di nuovo ma semplicemente oriento l'attenzione sul fatto che Paolo sta scrivendo alla comunità per spiegare di non rimanere nell'ignoranza riguardo alle manifestazioni dello spirito. Evidentemente vi era confusione anche all'epoca; tant'è vero che lo stesso Paolo è costretto a chiarire: le varie manifestazioni sono funzionali alla crescita spirituale della comunità intera dei credenti. Più avanti quindi Paolo paragona la comunità ad un corpo :il capo è Cristo e gli altri organi(membra) sono i singoli credenti. Tutta la comunità costituisce quindi un corpo unico con Yeshùa.
Tutto queste manifestazioni spirituali vengono descritte nella comunità del I secolo.
Sopraggiunta l'apostasia le comunità si disgregarono perdendo le caratteristiche presenti in origine.
Quindi,si potrebbe azzardare l'ipotesi da dimostrare che i carismi non siano stati aboliti ma che semplicemente abbiano cessato di manifestarsi non per carenza di fede ma per l'assenza di comunità costituite dai veri discepoli di Yeshùa. Ecco che quindi è cessata la conoscenza: Secoli di confusione.
Paolo quindi nel dire che i carismi sarebbero cessati profetizza l'apostasia.
Non dirò niente di nuovo ma semplicemente oriento l'attenzione sul fatto che Paolo sta scrivendo alla comunità per spiegare di non rimanere nell'ignoranza riguardo alle manifestazioni dello spirito. Evidentemente vi era confusione anche all'epoca; tant'è vero che lo stesso Paolo è costretto a chiarire: le varie manifestazioni sono funzionali alla crescita spirituale della comunità intera dei credenti. Più avanti quindi Paolo paragona la comunità ad un corpo :il capo è Cristo e gli altri organi(membra) sono i singoli credenti. Tutta la comunità costituisce quindi un corpo unico con Yeshùa.
Tutto queste manifestazioni spirituali vengono descritte nella comunità del I secolo.
Sopraggiunta l'apostasia le comunità si disgregarono perdendo le caratteristiche presenti in origine.
Quindi,si potrebbe azzardare l'ipotesi da dimostrare che i carismi non siano stati aboliti ma che semplicemente abbiano cessato di manifestarsi non per carenza di fede ma per l'assenza di comunità costituite dai veri discepoli di Yeshùa. Ecco che quindi è cessata la conoscenza: Secoli di confusione.
Paolo quindi nel dire che i carismi sarebbero cessati profetizza l'apostasia.
Re: I doni dello spirito
Akra! Bentornato
Vero, ma nota questo: nel capitolo 13 invita i fedeli a rimanere prima di tutto nell'amore e ad avere fede e speranza, poiché siccome la conoscenza è incompleta (finché siamo nel mondo), si potrebbe anche fare a meno di profezia, conoscenza e parlare in lingue. OK? Poi nel capitolo 14 invita di nuovo i fedeli ad aspirare ai doni dello spirito, soprattutto alla profezia prima che al dono di parlare lingue diverse. Dopo aver messo in disparte questi doni, li tira di nuovo in ballo. Perche? Nel capitolo 13 lui parla ai Corinzi, ma anche a tutti i membri della chiesa presente e futura; infatti, dice che "vedremo faccia a faccia", e quindi parla a tutti coloro che saranno salvati. Invece, nel capitolo 14, si rivolge prettamente alla chiesa del suo tempo: "Così anche voi, poiché desiderate i doni dello Spirito, cercate di averne in abbondanza, per l’edificazione [costruzione, οἰκοδομὴν, oikodomèn] della comunità." (14:12).
Credo quindi che Paolo utilizzi la possibile abolizione dei doni profetici legati alla conoscenza e alla trasmissione della rivelazione solo come esempio per far capire che la via suprema è quella dell'amore, per fare presente che questi doni profetici tanto desiderati dai Corinti non vengono prima dell'amore, che è "la via migliore" (12:31). Con questo esempio, lui riporta la quiete nella discussione. Poi, nel cap.14, torna a parlare ai discepoli prettamente dei doni dello spirito, per istruirli ai fini dell'edificazione della nascente ekklesia.
Sulla tua ipotesi di cessazione dei doni legata all'apostasia, sono d'accordo; ma è abbastanza ovvio, se ci pensi. Dove c'è apostasia c'è inganno, dove c'è inganno non c'è fede, dove non c'è fede non c'è amore, dove non c'è amore non c'è spirito. Ma concorderai con me che qui non si parla di decisione suprema di abolizione di alcun dono, perché questo non regge all'interno del contesto. Possiamo esaminare la questione dell'apostasia più a fondo.

Vero, ma nota questo: nel capitolo 13 invita i fedeli a rimanere prima di tutto nell'amore e ad avere fede e speranza, poiché siccome la conoscenza è incompleta (finché siamo nel mondo), si potrebbe anche fare a meno di profezia, conoscenza e parlare in lingue. OK? Poi nel capitolo 14 invita di nuovo i fedeli ad aspirare ai doni dello spirito, soprattutto alla profezia prima che al dono di parlare lingue diverse. Dopo aver messo in disparte questi doni, li tira di nuovo in ballo. Perche? Nel capitolo 13 lui parla ai Corinzi, ma anche a tutti i membri della chiesa presente e futura; infatti, dice che "vedremo faccia a faccia", e quindi parla a tutti coloro che saranno salvati. Invece, nel capitolo 14, si rivolge prettamente alla chiesa del suo tempo: "Così anche voi, poiché desiderate i doni dello Spirito, cercate di averne in abbondanza, per l’edificazione [costruzione, οἰκοδομὴν, oikodomèn] della comunità." (14:12).
Credo quindi che Paolo utilizzi la possibile abolizione dei doni profetici legati alla conoscenza e alla trasmissione della rivelazione solo come esempio per far capire che la via suprema è quella dell'amore, per fare presente che questi doni profetici tanto desiderati dai Corinti non vengono prima dell'amore, che è "la via migliore" (12:31). Con questo esempio, lui riporta la quiete nella discussione. Poi, nel cap.14, torna a parlare ai discepoli prettamente dei doni dello spirito, per istruirli ai fini dell'edificazione della nascente ekklesia.
Sulla tua ipotesi di cessazione dei doni legata all'apostasia, sono d'accordo; ma è abbastanza ovvio, se ci pensi. Dove c'è apostasia c'è inganno, dove c'è inganno non c'è fede, dove non c'è fede non c'è amore, dove non c'è amore non c'è spirito. Ma concorderai con me che qui non si parla di decisione suprema di abolizione di alcun dono, perché questo non regge all'interno del contesto. Possiamo esaminare la questione dell'apostasia più a fondo.
Re: I doni dello spirito
Ciao Antonio e grazie per il bentornato.
Sì, mi trovo al 99% d'accordo con quanto hai scritto sopra mentre il restante 1% lo devo verificare.
Si può approfondire certamente appena riuscirò.
Ciao
Sì, mi trovo al 99% d'accordo con quanto hai scritto sopra mentre il restante 1% lo devo verificare.

Si può approfondire certamente appena riuscirò.
Ciao
Re: I doni dello spirito
Ho letto il bell'intervento di Enigma sui doni nella cartella "assistenza legale", con cui concordo in pieno. Ma se concordo con quell'intervento, perché non ci troviamo d'accordo su questa cartella?
Provo a spiegare meglio il senso di questo mio studio sui doni.
Con questo approfondimento, non voglio mettere in dubbio il fatto che i doni miracolosi dello spirito servissero unicamente all'edificazione della ekklesia, voglio solo confutare chi prende il versetto 8 di 1Cor:13 per dimostrare che i doni sono stati aboliti, poiché sono convinto che il testo greco non dica questo. Tutto qua. A mio avviso, il testo utilizza l'abolizione dei tre doni di profezia, conoscenza e parlare in lingue come esempio pratico per spiegare perché questi tre doni non devono essere desiderati ardentemente sopra gli altri doni. Ogni dono è importante, come ogni membro del corpo è importante; siccome la nostra conoscenza è parziale in ogni caso, e lo sarà finché non saremo perfetti (in Dio), questi tre doni (legati alla conoscenza) potrebbero anche essere aboliti. Secondo me è questo il senso del discorso di Paolo.
Il testo in questione non sancisce l'abolizione dei doni dello spirito in senso assoluto e mi risulta che mai nelle Scritture Greche si faccia menzione della inevitabile scomparsa dei doni dello spirito per motivo dell'apostasia. Anche se l'apostasia è in atto, ciò non significa che esistano veri discepoli di Yeshua dopo la morte di Giovanni. D'altro canto, si arriva a comprendere come i doni servissero agli apostoli per l'edificazione della ekklesia; ma lo si comprende perché così sta scritto o perché ci immaginiamo che sia così e così soltanto? Possiamo essere sicuri al cento per cento che nessuno, dopo la morte di Giovanni, abbia compiuto un miracolo per potenza dello spirito e per fede? Possiamo essere sicuri che un uomo che parla di fatti di cui non è a conoscenza sia necessariamente influenzato da un demonio? Su una cosa possiamo essere perfettamente d'accordo: chi afferma di ricevere rivelazione da Cristo, da un angelo, dalla madonna o da Padre Pio è certamente un millantatore, poiché la rivelazione è conclusa (Gal 1:8-9).

Con questo approfondimento, non voglio mettere in dubbio il fatto che i doni miracolosi dello spirito servissero unicamente all'edificazione della ekklesia, voglio solo confutare chi prende il versetto 8 di 1Cor:13 per dimostrare che i doni sono stati aboliti, poiché sono convinto che il testo greco non dica questo. Tutto qua. A mio avviso, il testo utilizza l'abolizione dei tre doni di profezia, conoscenza e parlare in lingue come esempio pratico per spiegare perché questi tre doni non devono essere desiderati ardentemente sopra gli altri doni. Ogni dono è importante, come ogni membro del corpo è importante; siccome la nostra conoscenza è parziale in ogni caso, e lo sarà finché non saremo perfetti (in Dio), questi tre doni (legati alla conoscenza) potrebbero anche essere aboliti. Secondo me è questo il senso del discorso di Paolo.
Il testo in questione non sancisce l'abolizione dei doni dello spirito in senso assoluto e mi risulta che mai nelle Scritture Greche si faccia menzione della inevitabile scomparsa dei doni dello spirito per motivo dell'apostasia. Anche se l'apostasia è in atto, ciò non significa che esistano veri discepoli di Yeshua dopo la morte di Giovanni. D'altro canto, si arriva a comprendere come i doni servissero agli apostoli per l'edificazione della ekklesia; ma lo si comprende perché così sta scritto o perché ci immaginiamo che sia così e così soltanto? Possiamo essere sicuri al cento per cento che nessuno, dopo la morte di Giovanni, abbia compiuto un miracolo per potenza dello spirito e per fede? Possiamo essere sicuri che un uomo che parla di fatti di cui non è a conoscenza sia necessariamente influenzato da un demonio? Su una cosa possiamo essere perfettamente d'accordo: chi afferma di ricevere rivelazione da Cristo, da un angelo, dalla madonna o da Padre Pio è certamente un millantatore, poiché la rivelazione è conclusa (Gal 1:8-9).
Re: I doni dello spirito
Secondo voi è utile partire dai Vangeli per capirci meglio?
Io ritengo di si.
Io ritengo di si.
Re: I doni dello spirito
Secondo me,...fino alla venuta del Signore,...nulla è concluso,...come nulla è terminato,...riguardo ai doni dello Spirito Santo. Lella
Re: I doni dello spirito
Lella, ho la stessa sensazione, ma voglio trovare conferma sulle Scritture; anche se bisogna distinguere secondo me il modo in cui questi doni si manifestano in tempi storici diversi. Gli apostoli erano stati investiti della loro missione da Cristo in persona, mentre per quanto riguarda noi la cosa è diversa. Gli apostoli dovevano edificare la ekklesia, e questa missione fu compiuta.
Allo stesso tempo, non vedo che le Scritture affermino con chiarezza l'abolizione dei doni, anche perché Cristo disse "anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre." (Gv 14:12). Cristo stava parlando agli apostoli, vero, ma dal suo discorso non sembra riferirsi esclusivamente a loro: "chi crede in me", non "chi tra voi crede in me". Possibile, però, che Cristo si riferisse a chi crede in lui tra i discepoli della ekklesia in costruzione, fino alla venuta dell'apostasia, ma il testo non lo specifica. Poi dice: "Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre" (Gv 14:15): "per sempre" non sembra riferirsi ad un tempo concluso (la vita degli apostoli). Stessa cosa in Mt 28:20: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo"; fino alla fine del mondo, per sempre. Cristo parla sempre agli apostoli, ma il suo parlare è spesso indirizzato a "chi crede in lui", ossia anche a noi.
Gli apostoli ricevettero lo spirito con manifestazione di vento e fuoco, noi lo riceviamo con il battesimo; lo spirito guidava gli apostoli nell'edificazione della ekklesia, ma guida anche ogni credente. I doni erano parte essenziale della missione apostolica, per noi le cose importanti sono fede, speranza e soprattutto amore. Ma tutto ciò significa che lo spirito non può dare adito a manifestazioni particolari attraverso il credente di oggi? E se la risposta è no, perché e come possiamo comprendere questo dalle Scritture?
Allo stesso tempo, non vedo che le Scritture affermino con chiarezza l'abolizione dei doni, anche perché Cristo disse "anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre." (Gv 14:12). Cristo stava parlando agli apostoli, vero, ma dal suo discorso non sembra riferirsi esclusivamente a loro: "chi crede in me", non "chi tra voi crede in me". Possibile, però, che Cristo si riferisse a chi crede in lui tra i discepoli della ekklesia in costruzione, fino alla venuta dell'apostasia, ma il testo non lo specifica. Poi dice: "Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre" (Gv 14:15): "per sempre" non sembra riferirsi ad un tempo concluso (la vita degli apostoli). Stessa cosa in Mt 28:20: "Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo"; fino alla fine del mondo, per sempre. Cristo parla sempre agli apostoli, ma il suo parlare è spesso indirizzato a "chi crede in lui", ossia anche a noi.
Gli apostoli ricevettero lo spirito con manifestazione di vento e fuoco, noi lo riceviamo con il battesimo; lo spirito guidava gli apostoli nell'edificazione della ekklesia, ma guida anche ogni credente. I doni erano parte essenziale della missione apostolica, per noi le cose importanti sono fede, speranza e soprattutto amore. Ma tutto ciò significa che lo spirito non può dare adito a manifestazioni particolari attraverso il credente di oggi? E se la risposta è no, perché e come possiamo comprendere questo dalle Scritture?
Re: I doni dello spirito
Il credente di oggi,...ha molto più bisogno delle manifestazioni dei doni dello Spirito Santo,...molto di più del credente di ieri.
Qui è in ballo la fede,...e Gesù ci fa comprendere che quando tornerà Lui,...forse la fede sarà sparita completamente,...dicendo la frase: "MA QUANDO TORNERO'' TROVERO' ANCORA LA FEDE?"
Ciò significa che molto probabilmente la fede sparirà e con essa i doni dello Spirito.
Se non c'è più la fede,...mi dici a che servono i doni se nessuno ci crede?
Infatti tutti coloro che ammettono che i doni dello Spirito erano solo per gli Apostoli o solo per le chiese primitive,...non fanno altro che ammettere di non aver fede che i doni dello Spirito possono esistere ancora oggi.
Infatti,...quanti saremo in tutto, gli attivi che scrivono in questo Forum?
Diciamo un numero a caso "cento?".....Be Antonio cinque forse crederanno che i doni dello Spirito esistono ancora oggi,...perciò mio caro amico, i doni dello Spirito sono in via di estinzione, ma solo per la poca fede e non per altro.
Un giorno te ne darò le prove che i doni dello Spirito ancora ci sono. Lella
Qui è in ballo la fede,...e Gesù ci fa comprendere che quando tornerà Lui,...forse la fede sarà sparita completamente,...dicendo la frase: "MA QUANDO TORNERO'' TROVERO' ANCORA LA FEDE?"
Ciò significa che molto probabilmente la fede sparirà e con essa i doni dello Spirito.
Se non c'è più la fede,...mi dici a che servono i doni se nessuno ci crede?
Infatti tutti coloro che ammettono che i doni dello Spirito erano solo per gli Apostoli o solo per le chiese primitive,...non fanno altro che ammettere di non aver fede che i doni dello Spirito possono esistere ancora oggi.
Infatti,...quanti saremo in tutto, gli attivi che scrivono in questo Forum?
Diciamo un numero a caso "cento?".....Be Antonio cinque forse crederanno che i doni dello Spirito esistono ancora oggi,...perciò mio caro amico, i doni dello Spirito sono in via di estinzione, ma solo per la poca fede e non per altro.
Un giorno te ne darò le prove che i doni dello Spirito ancora ci sono. Lella
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Re: I doni dello spirito
Cara Lella qui si sta ragionando su 3 doni particolari, no che non esistono più i doni dello spirito santo. Profezia , lingue e conoscenza.
Si stava ragionando del fatto che si legge del parlare in lingue alla pentecoste dove gli apostoli vennero investiti da lingue di fuoco. A loro era stato predetto che sarebbe accaduto ciò. A chi era successo prima? A quei discepoli serviva per diffondere la buona novella a stranieri a chi parlava altre lingue. Riguardo alle profezie nella bibbia finiscono all'ultimo libro, rivelazione. Riguardo alla conoscenza è scritto che è parziale. Anche il profetare è parziale. Tutto ciò che è parziale sarà abolito quando giungerà la perfezione. C'è chi intende con raggiungimento della perfezione la conclusione della rivelazione. Altri sostengono che è futura. Qui si sta ragionando su questo. Antonio spiega i significati dei vari termini.
Abolire vuol dire cessare , sopprimere eliminare.
Tuttavia il discorso che fa Antonio ha un senso , io chiedo però quali sono le profezie oggi in senso biblico , chi parla in lingue ed a cosa serve (certamente non per farsi vedere e per esaltarsi). Riguardo alla conoscenza ..da vocabolario si intende apprendimento, capacità di conoscere. Non risulta che questa capacità oggi non esista.
Si sta quindi ragionando.
Riflettendo su ciò che leggo e comprendo in italiano il discorso di Antonio torna però rimangono quelle due domande.
La mia conclusione momentanea è che non è stato nulla abolito ma ci sono dei doni che vengono manifestati a necessità. Oggi nn si ha necessità di parlare in lingue nè di profetare a meno che non intendiamo in altro modo, per esempio nel significato dei termini che Antonio riporta dal greco.
Si stava ragionando del fatto che si legge del parlare in lingue alla pentecoste dove gli apostoli vennero investiti da lingue di fuoco. A loro era stato predetto che sarebbe accaduto ciò. A chi era successo prima? A quei discepoli serviva per diffondere la buona novella a stranieri a chi parlava altre lingue. Riguardo alle profezie nella bibbia finiscono all'ultimo libro, rivelazione. Riguardo alla conoscenza è scritto che è parziale. Anche il profetare è parziale. Tutto ciò che è parziale sarà abolito quando giungerà la perfezione. C'è chi intende con raggiungimento della perfezione la conclusione della rivelazione. Altri sostengono che è futura. Qui si sta ragionando su questo. Antonio spiega i significati dei vari termini.
Abolire vuol dire cessare , sopprimere eliminare.
Tuttavia il discorso che fa Antonio ha un senso , io chiedo però quali sono le profezie oggi in senso biblico , chi parla in lingue ed a cosa serve (certamente non per farsi vedere e per esaltarsi). Riguardo alla conoscenza ..da vocabolario si intende apprendimento, capacità di conoscere. Non risulta che questa capacità oggi non esista.
Si sta quindi ragionando.
Riflettendo su ciò che leggo e comprendo in italiano il discorso di Antonio torna però rimangono quelle due domande.
La mia conclusione momentanea è che non è stato nulla abolito ma ci sono dei doni che vengono manifestati a necessità. Oggi nn si ha necessità di parlare in lingue nè di profetare a meno che non intendiamo in altro modo, per esempio nel significato dei termini che Antonio riporta dal greco.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Re: I doni dello spirito
Con l'apostasia non è abolita la capacità di apprendere, l'apprendimento ma giunge la confusione. Tuttavia considerando la confusione che dilaga e si nota anche in questo piccolo forum, mi domando che conoscenza si ha oggi.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB