Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittura”?

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bgaluppi
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da bgaluppi »

Si, conoscevo questa ipotesi. Ma si tratta di speculazione. Oltretutto, la lettera non mostra di contenere un substrato aramaico, ma di essere scritta direttamente in greco, perché denota un uso forbito della lingua e una capacità dialettica notevole. Adesso sono impegnato, riprendo più tardi.
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bgaluppi
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da bgaluppi »

Scusate, prima ho scritto velocemente. Volevo dire che se Pietro l'ha dettata ad uno scrivano, cosa che non sappiamo e non possiamo sapere, questo doveva presumibilmente tradurre direttamente in greco ascoltando Pietro che parlava in aramaico (sulla possibilità che Pietro non conoscesse il greco, pur essendo la lingua franca del tempo, scriverò qualcosa in seguito). Allo stesso tempo, doveva trasformare l'aramaico popolano di Pietro in greco forbito, costruendo anche il discorso con una certa dialettica e retorica. Oppure, potrebbe averla buttata giù e riscritta in "bella copia" successivamente, ma questo è da escludersi a motivo del supporto, che era molto raro e prezioso al tempo e non poteva essere sprecato, tanto che si scriveva tutto attaccato senza punteggiatura per risparmiare spazio. Sono tutte ipotesi che non stanno molto in piedi, considerando il fatto che l'autore dice di essere Pietro e non Pietro tramite un segretario.

A proposito di Silvano, chiedo a Tiziano se può controllare sui suoi commentari il versetto 1Pt 5:12 per vedere come spiegano "per mezzo di Silvano". In questo caso, il Thayer e altri spiegano che non sia da intendersi come "scritta tramite Silvano", ma nel senso che Silvano fu quello che recapitò la lettera alle comunità sparse tra le nazioni.
trizzi74
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da trizzi74 »

bgaluppi ha scritto:.A proposito di Silvano, chiedo a Tiziano se può controllare sui suoi commentari il versetto 1Pt 5:12 per vedere come spiegano "per mezzo di Silvano". In questo caso, il Thayer e altri spiegano che non sia da intendersi come "scritta tramite Silvano", ma nel senso che Silvano fu quello che recapitò la lettera alle comunità sparse tra le nazioni.
Per ora accontentati di questo.Appena posso aggiungerò qualche altra cosa.
Allegati
Commento a 1 Pt.5,12 di Paul Achtemeier.pdf
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"Le religioni sono sistemi di guarigioni per i mali della psiche, dal che deriva il naturale corollario che chi è spiritualmente sano non ha bisogno di religioni."
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bgaluppi
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da bgaluppi »

Già quello che hai allegato avvalora la mia tesi.
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bgaluppi
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da bgaluppi »

Ecco, era questo versetto che cercavo! Grazie Tiziano, sei sempre una risorsa preziosa.

"Io, Terzio, che ho scritto la lettera, vi saluto nel Signore" (RM 16:22).

La Lettera ai Romani riporta onestamente il nome del segretario di Paolo che l'ha scritta, Terzio. Questo è un elemento importantissimo, che avvalora con certezza l'autenticità della Lettera ai Romani. Per 2Pt non è possibile dire la stessa cosa e non a caso gli studiosi propendono per considerarla uno scritto pseudoepigrafo. E non a caso non compare sul Canone Muratoriano e la sua autenticità è stata dibattuta per secoli.
trizzi74
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da trizzi74 »

Ciao Antonio, come ben sai la preposizione greca dia con il genitivo e il verbo grapho può avere tre significati :
a) L’intermediario, cioè colui che porta e consegna la lettera, come in Atti 15,23
b) Colui che ha scritto materialmente la lettera sotto dittatura, come in Rm 16,22
c) Colui che ha redatto la lettera su incarico e a nome di un altro.

Quale di questi significati va applicato nel versetto in questione? Ti riporto il parere espresso da questi studiosi:

“Silvano è colui che scrive materialmente la lettera, perciò è coautore della 1Pietro”.- Lettere di Pietro di Mazzeo, ed.Paoline, p.177

“Sia la menzione esplicita che la connotazione di Silvano come fratello fedele fanno però pensare a un compito più importante di quello di semplice messaggero. Altre menzioni di questo tipo possono indurre alla supposizione che Silvano abbia avuto una parte notevole nella composizione della lettera in nostro possesso”.- Le lettere di Pietro di Schelkle, ed. Paideia, p.222

“ Si deve pensare che la parte di Silvano sia stata molto più della semplice opera di un amanuense; la sua parte nella composizione della lettera deve essere stata uguale a quella di Pietro, se pure non maggiore”.- Dizionario biblico di McKenzie, ed. Cittadella , p. 743

“ Silvano era probabilmente il messaggero incaricato di consegnare questa lettera ai destinatari designati… Pietro sotto la supervisione dello Spirito di Dio, dettò la lettera a Silvano; a sua volta quest’ultimo, che era altresì un profeta (At.15:32), agevolò la composizione del testo in stile greco classico”. – Introduzione alla prima lettera di Pietro nella versione Nuova Riveduta con note e commenti di John MacArthur, p.1943.

“Non è verificabile la possibilità che Pietro abbia affidato la redazione della sua lettera a un segretario. In ogni caso, Silvano non è presentato come tale in 5,12, perché l’espressione greca indica più spesso chi recapita una lettera che non il suo autore oppure segretario”.- Introduzione al N.T. DI Marguerat, ed. Claudiana, p.454
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bgaluppi
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da bgaluppi »

Grazie Tiziano. A questo punto, abbiamo esaminato i seguenti elementi:

1. Pietro era analfabeta e non può avere scritto di suo pugno la lettera.

2. Essendo la lettera scritta in greco forbito e retoricamente elaborato, non può essere stata tradotta direttamente da uno scriba che ascoltava la dettatura di Pietro in aramaico (non ho ancora argomentato sulla possibilità che Pietro non parlasse il greco), e neppure può essere stata abbozzata e poi riscritta in bella copia, a motivo della rarità e del costo del supporto.

3. L'autore non menziona il nome di un segretario che si è occupato della stesura della lettera o che ne è stato co-autore, come avrebbe dovuto fare secondo l'uso del tempo e come fa Paolo nelle sue lettere, ma dichiara di essere Pietro in persona (il che, alimenta la tesi che sia un falso, visto che i falsi circolavano in abbondanza).

4. Il contenuto della lettera presuppone un contesto storico posteriore all'epoca paolina e pietrina.

5. Il versetto 3:16 mette in evidenza che le lettere paoline erano considerate dall'autore di 2Pt come facenti parte delle Scritture, cosa che non era possibile al tempo di Pietro e Paolo.

6. Vengono citati scritti apocrifi, che richiamano dottrine conformi al pensiero ellenistico e tipico delle culture pagane.

7. Il Frammento Muratoriano (170 E.V.) non riporta la 2Pt come canonica e le testimonianze patristiche la descrivono come dibattuta per molto tempo in seguito alla morte dell'apostolo.

In base a questi elementi, è possibile accettare con certezza la 2Pt come scritto genuino dell'apostolo Pietro?
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Lucry
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

Messaggio da Lucry »

Ciao Antonio, io non condivido il punto 5. Penso che nemmeno Pietro considerasse le lettere paoline parte della Scrittura. Rimango del parere che si fa riferimento ad una similitudine tra le due, a livello di comprensione da parte degli ignoranti e degli instabili.
Diciamo che in questi giorni ho girato un pochino ed ho trovato un tuo commento riguardante un altro argomento, La Torah di Yeshua. Il commento è molto interessante, riporta le parole di Jacob Neusner. Lo stesso scrive " ..."Gesù insegna la Toràh al pari di altri maestri." Ora mentre ho letto queste parole, ho pensato che lo stesso pensiero sia applicabile qui a 2 Pietro 3:16. Pietro pone la difficoltà a comprendere le lettere paoline alla pari delle scritture. Ora il problema rimarrebbe la parola RESTANTI o DEL RESTO delle Scritture. http://www.gliscritti.it/approf/mbibbia ... sez1_7.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
qui il versetto si traduce così ... AL PARI delle altre scritture.
AL PARI si intende "come" oppure "allo stesso modo di"
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bgaluppi
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

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Lucry, rispetto la tua idea ma il testo dice che le lettere paoline contengono concetti che sono spesso travisati “come anche” le altre Scritture o “al pari” delle altre Scritture. Il problema non è il “come anche” o “al pari”, che significano la stessa cosa, ma l’aggettivo “altre”, o “rimanenti”, che implica che l’autore di 2Pt considerasse le lettere paoline come parte di un corpo di Scritture, che sono la Bibbia. Dire “le lettere paoline e il resto delle Scritture” significa affermare che le lettere paoline fanno parte delle Scritture. Come dire “leggo il primo Canto e il resto della Divina Commedia” significa che il primo Canto fa parte della Divina Commedia.
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bgaluppi
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Re: Pietro pensava che le lettere di Paolo fossero “Scrittur

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Scusa Lucry ho letto solo ora l'articolo che hai indicato, prima mi era sfuggito. L'autore afferma, sulla base di 2Pt 3:16, che le lettere paoline sono state raccolte evidentemente prima del 64, ma è proprio il contrario del ragionamento che stiamo facendo. È proprio il fatto che la 2Pt affermi che le lettere paoline erano considerate non solo un corpus ma addirittura "Scritture" che rende la datazione della lettera posteriore alla data della morte di Pietro. L'affermazione dell'autore di quell'articolo si basa sull'accettazione della 2Pt come testo canonico, che quindi in quanto tale dimostrerebbe che le lettere paoline costituivano un corpus scritturale quando Paolo e Pietro erano ancora in vita; ma è proprio il contrario, il suo contenuto fa pensare che la lettera sia da collocarsi in un contesto storico posteriore. Sappiamo anche dal Frammento Muratoriano e dalle testimonianze patristiche che nel 170 E.V. la 2Pt era ancora molto dibattuta. Voglio dire che se si accetta la lettera come genuina a priori, allora si può sostenere che testimoni che le lettere paoline fossero raccolte in un corpus di scritti già prima della morte di Pietro e Paolo, ma non ci sono elementi ulteriori che sostengano l’autenticità della lettera, anzi, gli elementi sono tutti a sfavore; e anche se la comunità già stesse raccogliendo gli scritti paolini in un corpus sacro (tesi tutta da dimostrare), è difficile pensare che fossero considerati come Scrittura, ossia facenti parte della Bibbia, perché da un lato per Paolo la Scrittura era unicamente quella ebraica, dall’altro la Bibbia cristiana non si era ancora composta al punto da essere considerata come tale.
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