DI CASA IN CASA ?

ilvigilante
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da ilvigilante »

Forse non mi sono espresso bene oppure avete letto con superficialità il mio post.
Non ho detto che le scritture non parlano di predicazione, ma che Lu 10:7 parla semplicemente di OSPITALITÀ e in quel contesto non è specificato il metodo da usare nella predicazione.
Vi invito a leggere tutto il contesto e non solo l'ultima parte del versetto
ilvigilante
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da ilvigilante »

"Il Maestro ne scelse altri 70... Implorare il Signore affinché mandi altri operai..."

Oggi chi sceglie voi e me per diffondere la parola di Dio attraverso internet?
ilvigilante
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da ilvigilante »

Ma certo, Interlazio,
Qui non sto a difendere il modus operandi dei TdG che non approvo, (anche tu Giovanni. ..)
Ma che in quel contesto, come da altre scritture avvalorata, si parla di ospitalità in una casa appositamente scelta per rimanervi. Casa che serviva come punto di riferimento, come base dove dovevano mangiare, bere, dormire, dove ritirarsi alla fine di una giornata di attività di predicazione nella città
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Gianni
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da Gianni »

Ilvigilante, vediamo insieme tutto il contesto:

Lc 10:1 Dopo queste cose, il Signore designò altri settanta discepoli e li mandò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dov'egli stesso stava per andare. 2 E diceva loro: «La mèsse è grande, ma gli operai sono pochi; pregate dunque il Signore della mèsse perché spinga degli operai nella sua mèsse. 3 Andate; ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. 4 Non portate né borsa, né sacca, né calzari, e non salutate nessuno per via. 5 In qualunque casa entriate, dite prima: "Pace a questa casa!" 6 Se vi è lì un figlio di pace, la vostra pace riposerà su di lui; se no, ritornerà a voi. 7 Rimanete in quella stessa casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno del suo salario. Non passate di casa in casa. 8 In qualunque città entriate, se vi ricevono, mangiate ciò che vi sarà messo davanti, 9 guarite i malati che ci saranno e dite loro: "Il regno di Dio si è avvicinato a voi". 10 Ma in qualunque città entriate, se non vi ricevono, uscite sulle piazze e dite: 11 "Perfino la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scotiamo contro di voi; sappiate tuttavia questo, che il regno di Dio si è avvicinato a voi".

Richiamando i versetti:
1. Yeshùa invia 70 discepoli a due a due; si noti che li manda “in ogni città e luogo” e non di casa in casa;
5. La traduzione trascura la particella presente nel testo biblico, che richiede questa traduzione: “In qualunque poi entriate casa …”; il che suggerisce che l’obiettivo non erano le singole case. In pratica, poteva capitare che fossero invitati ad entrare, ecco allora le istruzioni: “In qualunque casa poi entriate …”;
7. Non: ‘Rimanete nelle case’, ma: “Rimanete in quella stessa casa”;
7. “Non passate di casa in casa”.
8,10. Si parla di città.

L’ospitalità non è affatto il punto centrale, che è la predicazione. L’ospitalità è menzionata solo nel caso vengano fatti entrare: Yeshùa dice di accettarla.
I divieto di passare casa per casa non ha nulla a che fare con l’ospitalità.
ilvigilante
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da ilvigilante »

Ma infatti, Giovanni,
Hai precisamente detto ciò che intendo dire io.
Esatto, era un punto di ristoro quella casa e una base. Ma non credo che fosse un'unica casa per ospitare 70 persone, ma che ogni coppia ne avrebbe cercata una idonea. Ma si parla sempre di ospitalità e se dovevano restare in quella casa non era perché non dovevano spostarsi per predicare di casa in casa, ma per non dovevano "traslocare" magari per cercare un alloggio più confortevole.
ilvigilante
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da ilvigilante »

Gianni,
Da Mt 10:11 non mi sembra che fossero invitati ad entrare, ma che fossero i designati a cercare i meritevoli. Qui c'è un'azione attiva da parte dei designati nella ricerca, non passiva, in attesa che qualcuno si decidesse a invitarli
ilvigilante
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da ilvigilante »

Certo, Intetlazio,
Non si può usare Lu 10:7 per dire che si può o non si può predicare di casa in casa
ilvigilante
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da ilvigilante »

Bene Giovanni, credo anch'io che sia fondamentale comprendere chi siano questi meritevoli.
Va da sé che i discepoli non potevano chiedere in giro chi fossero i meritevoli disposti ad accettare il messaggio. Chi avrebbe potuto indicarli se non da un esame direttamente sul campo dai designati?
Sappiamo anche che in Israele l'ospitalità prima che un dovere era considerata un onore.
Quindi dovremmo definire meglio anche meritevoli di cosa, di udire il messaggio o di averli come ospiti?
ilvigilante
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da ilvigilante »

In Mr 6:10 è scritto: "Dovunque entrate in una casa, rimanetevi finché non andate via da quel luogo. 11 E dovunque un luogo non vi riceva e non vi ascolti, uscendone scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi in testimonianza a loro"

Se "luogo" nel versetto 10 sottintende casa oppure città, il senso non cambia molto, anzi conferma che si tratta di una casa che li ospita per tutti i giorni che saranno in quella città.
Nel versetto 11 invece il senso cambia molto,
Infatti se "luogo" qui equivale a "casa" e non città, equivarrebbe a una predicazione di casa in casa, trovandovi anche persone che non avrebbero ascoltato.
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Enigma
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Re: DI CASA IN CASA ?

Messaggio da Enigma »

Mamma e quanto avete scritto. Interlazio, lo vedi che hai combinato con questo thread? :d

Gianni, grazie per la spiegazione. :-) L'assurdo credo che comunque si ha anche accettando come in genere traducono: nel tempio e per le casa. Anche qui si ha l'idea che finivano nel tempio e continuavano nelle case. Ovviamente dove non è possibile dare una precisa traduzione sarà il lettore a dover ragionare o studiarci su per capire cosa voleva dire l'agiografo. Comunque, per come la vedo io, non è complicato capire che l'insegnamento veniva dato nel tempo o in casa. E poi, il traduttore, senza alterare il testo, può sempre fare un'aggiunta tra parentesi o mettere una nota al fine di migliorare la lettura in italiano, se, ovviamente, la traduzione è in italiana. Tu hai pienamente ragione quando dice che è complicato tradurre l'espressione kat’òikon. Però sarai d'accordo con me che il traduttore, quando incontra il sostantivo singolare οἶκον, almeno in questo deve tradurlo correttamente "casa" e non al plurale "case" altrimenti a cosa serve studiare la grammatica greca se poi un accusativo singolare (οἶκον) non fa la differenza da un accusativo plurale (οἴκους), per come leggiamo in Atti 20:20?
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