Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

chelaveritàtrionfi
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Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Tiger ha scritto: martedì 23 agosto 2022, 11:22 Avete fatto delle giuste considerazioni.
Però Io sposterei anche l'attenzione quando Gesù dice: "Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome”(24:9).
Non dice "per causa mia", ma, "a causa del mio nome"
Ben vengano i dettagli. Le persecuzioni a causa del suo nome sono iniziate in quel tempo e possiamo dire che si sono estese ad oggi. Ma a causa del nome vuol dire una cosa ben precisa. In quel tempo era legato a ciò che i suoi predicavano. Oggi nessuno ha designato nessuno come predicatore.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Gianni
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Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Messaggio da Gianni »

Tiger, nelle citazioni bibliche è bene indicare sempre la fonte. Probabilmente alludi a Matteo 24:9; l’espressione si trova anche in Matteo 10:22, in Marco 13:13, in Luca 21:12,17, in Giovanni 15:21. Comunque, nella Bibbia il nome rappresenta l’essenza stessa della persona. Nel pensiero ebraico il nome è sinonimo della persona. Infatti, in Marco 13:9, al posto di “a causa del mio nome” troviamo “per causa mia”.
speculator2
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Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Messaggio da speculator2 »

Pietro in Atti degli apostoli 2:36 "sappia dunque per certo tutta la casa di Israele che dio l'ha fatto signore e Cristo questo Gesù che voi avete messo al palo ".
Questo era ed è il nome cioè l'autorità di Gesù Cristo.
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Gianni
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Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Messaggio da Gianni »

Tiger, si chiamano Scritture Greche perchè sono scritte in greco. Ma sono pensate in ebraico.
chelaveritàtrionfi
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Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Secondo me la domanda corretta su Yeshùa è chi e cosa rappresentava, così quando parlava e che messaggio stava comunicando, quale insegnamento attraverso parabole, similitudini e anticipazioni di eventi di li a breve con qualche enigma. Se era o no sposato (dalle scritture che leggiamo non lo era), se aveva i capelli corti e la barba ecc.. sono cose di poca importanza (mi riferisco ad alcune discussioni). Certamente le domande sono lecite ma occorre capire l'intento. Anche in questo caso, in nome di... battezzare nel nome di ecc...bisogna cogliere il vero significato.
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
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Gianni
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Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Messaggio da Gianni »

Tiger, sorvolo sulla tua ironia, che rivela solo ignoranza biblica. Ti porto un solo esempio, sperando che tu lo capisca: “Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e persino la sua propria vita, non può essere mio discepolo” (Lc 14:26). Scritto in greco, ma pensato in ebraico. Se leggi come è scritto in greco, quanto detto da Yeshùa è orribile, ma in ebraico vuol dire altra cosa. Lascio a te di scoprire perché Yeshùa dice così. Ma non ci arriverai mai se continui a leggere all’occidentale.
noiman
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Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Messaggio da noiman »

Credo che la verità stia in mezzo, nel tempo di Gesù si parlava aramaico e si studiava
la Mishnà in ebraico, si leggeva la Torah in ebraico e il popolo la riceveva in aramaico e altri dialetti siriaci ecc, per la vita quotidiana si parlava aramaico, il greco era come l’inglese oggi, se volevi diffondere a livello internazionale, in questo caso con il senso di fuori da Giudea e Samaria anche chi era di prima lingua ebraica (tra virgolette) utilizzava il greco, sicuramente la trasmissione di alcuni concetti non trovava la giusta destinazione per l’estrema differenza tra le due lingue e pertanto ci si doveva arrangiare, ma se dovevi contrarre il prezzo per una prestazione o un commercio, esempio con una prostituta a Cesarea lo potevi fare solo nella lingua del posto.

Già dall’ epoca dei Maccabei non tutti gli ebrei disprezzavano il pensiero greco, Simeon figlio di rabbi Gamaliel affermava che ‘cerano nella casa di suo padre mille giovani, cinquecento studiavano la Legge e cinquecento la sapienza greca.
Un giorno fu chiesto a rabbi Jehoshua di Yavne se era permesso insegnare greco ai propri figli, la risposta fu “Che si faccia quando non è più notte e non è ancora giorno”, perché è scritto: “Medita sulla Legge giorno e notte”(Ios 1/8).
Rabbi Eliezer sapeva il greco ed era in grado di giudicare la traduzione di Aquila, il greco come ho detto era in uso in tutti i rapporti commerciali, era abitudine giocare con le parole greche , ginnastica e palestre abbondavano, l’agoranomo era l’esattore delle tasse. Anche la preghiera e il vocabolario ebraico ne fu influenzato.
E’ risaputo che a Cesarea si recitava lo shemà in greco (fonte :Sotah7,1,21b), i sermoni e le preghiere come l’Amidàh furono influenzate dal pensiero greco.

Questo si può dedurre anche dalle stranezze testuali presenti nei Vangeli che trovano spiegazione nel modo di esprimersi in ebraico, sicuramente nella fase successiva quando il giudaismo si staccò definitivamente dal novello cristianesimo gli agiografi di ultima generazione pensavano in greco , lo stesso Luca che potrebbe essere mai stato in Giudea ammette che non tutti i vangeli sono la parola del Signore, e commenta:”Poiché molti han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin dal principio e divennero ministri della parola, cosi ho deciso anch’io di fare ricerche accurate su ogni circostanza fin dagli inizi e di scriverne per te un resoconto ordinato”(Luca).
Se poi uno la pensa diversamente può farlo, ma deve documentare per sostenere che tutto quello che è stato scritto come Nuovo Testamento non ha nulla a che fare con il giudaismo contemporaneo a Gesù.
Noiman

natzarim
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Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Messaggio da natzarim »

Potrebbe essere che
in ebraico e aramaico non si ha il comparativo, ma si usano solo le forme assolute. Così, per dire “amare meno” si adotta l’estremo opposto all’“amare”, cioè l’“odiare”.
Quindi la traduzione giusta potrebbe essere
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre..., non può essere mio discepolo»?. Oppure si potrebbe anche tradurre: «Se uno viene a me e mi ama meno di quanto ami suo padre...»?
chelaveritàtrionfi
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Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Messaggio da chelaveritàtrionfi »

Mi risulta che in Galilea si parlasse una forma di dialetto (Matteo 26:73; Marco 14:70) derivante dall'aramaico . Anche Paolo imparò il greco e parlava un dialetto licaonio (Atti 14:11) . Inoltre giravano anche altri testi. La LXX? libro o parti del libro di Enoch? :

Giuda 14-15
14 Profetò anche per loro Enoch, settimo dopo Adamo, dicendo: «Ecco, il Signore è venuto con le sue miriadi di angeli per far il giudizio contro tutti, 15 e per convincere tutti gli empi di tutte le opere di empietà che hanno commesso e di tutti gli insulti che peccatori empi hanno pronunziato contro di lui»

2 Pt. 2:4 "Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò negli abissi tenebrosi dell'inferno, serbandoli per il giudizio."
Per me contano i documenti scritti perchè li possa verificare. "Ora i bereani .. accolsero il messaggio con grande entusiasmo e esaminarono ogni giorno le Scritture per vedere se questi insegnamenti erano veri". Atti 17:11 BSB
speculator2
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Re: Riflessioni sulla profezia di Yeshua e su Apocalisse.

Messaggio da speculator2 »

Giovanni 4:25 con la samaritana donna del pozzo " La donna gli disse "so che viene il Messia che è chiamato Cristo...."

Qui abbiamo il termine in aramaico e poi in greco. Probabilmente ha usato il termine aramaico Messia per rispetto verso i Galilei che transitavano.

Poi al versetto 29 la donna parlando coi suoi conoscenti in città dice: "... Che non sia il Cristo?"
In questo caso la parola messia non viene usata ma solo la parola Cristo.
Qui il termine usato, e probabilmente si riferisce al linguaggio usato in quella città, era Greco.


Nella traduzione in greco della 70 il termine messia veniva tradotto con christos cioè unto.
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